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Autore: Paddy    14/02/2005    7 recensioni
Hermione è stata attaccata dai Mangiamorte e ha perso la memoria. Non ricorda nulla degli ultimi anni...dovrà di nuovo imparare a conoscere Harry e Ron e studiare tutto da capo. Ma quanta forza ci vuole per compiere quest'impresa? (la mia prima e ultima ff su Harry/herm!)
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Cap

Cap.19: Svolta improvvisa

 

 

<<Tutto può cambiare con un solo gesto...>>

 

Non credeva fosse stato un errore. Dopotutto, era una persona socievole ed amichevole.

Era la sua insegnante... e lei si fidava della signorina Brings.

Hermione sospirò. Sì... si era confidata a Laura come se fosse la sua migliore amica. Perchè?

Dopo l’episodio con Malfoy, non era riuscita a guardare negli occhi Ron e non vedeva Harry in giro.

Inoltre, parlare col bruno sarebbe stato proprio un gesto impocrita nei confronti del ragazzo.

Aveva però trovato un biglietto, nell’aula dove si svolgeva solitamente la lezione con la professoressa. Esso diceva:

 

Hermione,

ci incontreremo per l’ultima lezione nel giardino di Hogwarts domani sera, per dare un’ultima ripassata a ciò che hai imparato prima che tu passi alle lezioni ‘normali’.

Non tardare, e avvisa pure i tuoi amici di questo tuo esame.

Laura Brings

 

Le sembrò molto strana. Era piuttosto distaccata, fredda, a parte per quell’ultima frase, ‘avvisa pure i tuoi amici’. Cosa le importava alla prof di ciò che diceva ad Harry e Ron?

Inoltre, le lasciava due giorni liberi? Beh, forse l’aveva fatto apposta per farle ripassare ciò che le aveva insegnato. Però, nonostante tutto, provava un senso di sospetto.

Perchè le aveva scritto di uscire, la sera? E il coprifuoco?

Essendo un’insegnante, avrebbe dovuto essere ben a conoscenza dei pericoli in cui potevano incorrere...

Appunto, era un’insegnante. Perciò di sicuro si era messa d’accodo con Silente... non doveva preoccuparsi. Perchè, poi?

 

*        *        *        *        *

 

Harry sospirò. Stava fissando i suoi risultati nelle materie. Per regalo anticipato di Natale, il caro Piton aveva proposto una specie di scheda preparatoria, per fare in modo che gli studenti avessero un piano ben preciso di come andavano nelle materie per impegnarsi di più in quelle in cui non erano il massimo.

Il ragazzo provò una fitta di odio. Non era paranoico (almeno così sperava) ma aveva l’impressione che Piton l’avesse fatto apposta. Diede un’occhiata ai suoi risultati.

 

ARITMANZIA                    O

POZIONI                          D

INCANTESIMI                O

 

Un vero successo, non c’è che dire!

A lui si affiancò Ron, che gemeva leggendo i voti. Man mano che scendeva verso il basso, il viso impallidiva e gli occhi strabuzzavano.

(Harry riteneva che stesse meglio con le orecchie rosse: gli donavano più del bianco latte.)

Infine, con un verso rabbioso, l’amico appallottolò il foglio e lo lanciò in un angolo.

“Bah!” commentò. “Che sia maledetto Piton e il momento in cui gli è venuta questa idea diabolica!”

“Ehm... Ron...” esitò Harry “Non credi sia il caso di raccogliere la scheda? Non vorrai mostrarla così conciata alla tua famiglia, no?”

“E chi dice che gliela faccio vedere?” ghignò il rosso. “Non ci tengo a vedere la mamma strepitare.”

“Ma Piton ha appena mandato una lettera ai genitori di ogni alunno...” Harry tacque, aspettando lo scoppio.

“C-c-coosaaa?!” urlò il ragazzo, astenendosi però dal recuperare il foglio. “Ma quel... quel... quel viscido serpente di palude! Io lo odio!”

“Chi è che odi, Ron?”

Una voce dietro le loro spalle li fece voltare. Hermione, bellissima e radiosa ai loro occhi, li guardava con un’espressione mite e divertita.

“Oh, Hermione!” Ron sostituì lo sguardo furioso a quello ferito. “Fortunata tu che non ti sei vista arrivare quest’obbobrio! Non fa altro che scoraggiarmi, in attesa dei M.A.G.O.!”

“Beh... veramente...” Hermione si guardò le scarpe. “E’ tempo di esami anche per me: la Brings ha deciso di farmi fare un esame domani.”

La mascella di Ron fece un salto in avanti. “No! Davvero? Quell’arpia!”

“Inoltre, devo farlo all’aperto... e di sera...” disse dubbiosa la ragazza, ignorando l’insulto alla professoressa personale.

“Strano” mormorò Harry “è, scusa se lo dico, da incoscenti.”

“E poi non la vedo da stamattina e mi ha lasciato una lettera, per avvisarmi di questo: non è da lei... di solito ne parliamo insieme.”

“Ne parlate? Con una prof? Hermione, un’insegnante è prima di tutto una tremenda sciagura per ogni studente!” esclamò Ron.

“Un’insegnante è prima di tutto una persona” lo corresse lei, con un fremito. “E poi... mi ha anche scritto di dirvelo...”

“Chi le capisce! Nessuno, Herm, non tentare di farlo tu” sorrise Ron, cercando di rimediare alla piccola gaffe. “Saresti la prima.”

“Non preoccuparti: l’ha assunta Silente e poi, come hai fatto capire, ti fidi di lei, no?” disse Harry.

Ron fece finta di vomitare, mentre Hermione annuì incerta.

“Già... probabilmente hai ragione.”

“Probabilmente? Ho ragione!”

Finalmente il viso della ragazza si distese in un sorriso aperto.

“Ehi, ragazzi!” Seamus li raggiunse, ansimando. “Siete giù anche voi per via di quel tiro mancino di Piton?”

“Non sai quanto!” rispose Ron.

“Beh...” il ragazzo si avvicinò, dicendo in tono confidenziale: “Io, Dean e gli altri ragazzi facciamo un piccolo party per accusare meglio il colpo... partecipate? E’ stasera alle otto... non c’è ora di fine.”

La shceda che stringeva tra le mani citava:

 

ARITMANZIA                                              D

DIVINAZIONE                                            D

CURA DELLE CREATURE MAGICHE     O

 

“Non so...” mugugnò Harry mentre Ron, invece, fissava Seamus annuendo.

“E tu, Hermione?” disse allora quest’ultimo. “E’ da molto che non ti vedo... ti andrebbe una rimpatriata?”

“Ehm, no, grazie... devo studiare stasera... mi dispiace, ehm...” corrugò le sopracciglia “...S-...Samuel!”

“Seamus” suggerì a denti stretti Ron. Harry, notando l’espressione sbalordita del ragazzo, si affrettò a dire: “Per stasera va benissimo!”

Non l’avesse mai fatto!

 

*         *         *         *         *

 

“Ehi, danne una anche a me!”

“Non è valido!”

“Ron, hai vinto tre partite a scacchi su tre! Secondo me bari!”

C’era una gran confusione, alle nove di sera nella Sala Comune dei Grifondoro. I ragazzi (poche femmine) facevano un gran baccano; alcuni duplicavano con un’incantesimo le ‘pagelle’ solo per la soddisfazione di bruciarne le copie.

Altri si affollavano attorno a Ron che quella sera aveva davvero fatto il pieno, stracciando un sacco di Grifondoro a scacchi e attirando la maggior parte dei presenti con... cosa?

Harry si alzò dalla poltrona su cui era stato stravaccato per quasi tutta la serata e si avvicinò per curiosare.

“... e quindi, addio preoccupazioni, vai conquiste! Con questo sarete sicuri di voi stessi e non avrete timore di mettervi in gioco! Addio debolezze!”

Ron, completamente trasformato, saltellava da un capo all’altro della sala, offrendo a chiunque le strane ‘caramelle’. Erano come piccole biglie trasparenti, solo con dentro quella che pareva acqua che sprigionava luce.

“I miei fratelli Fred & George ne hanno prelevato un campione dall’ufficio di Silente* e l’hanno modificato! E quindi ecco a voi il risultato: Pastiglie WeWinners! Un volontario per sperimentarle? Avanti! ... Harry? Vuoi provarla?”

L’amico scosse la testa, ma Ron gliela ficcò praticamente in bocca.

Non l’avesse mai fatto!

Il ragazzo si sentì immediatamente pervaso da una sensazione di nausea....

“Ehi! E’ verde!” gridò Dean mentre Ron si grattava la testa, quasi pentito.

...che prese poi il posto ad un’emozione forte, potente, mai provata prima...

“Guardatelo! Che espressione!” civettò Lavanda. Seamus la guardò storto.

...e si sentì contemporaneamente felice, sicuro di sè ma anche con la sensazione di non poter controllare le sue azioni...

 

*        *        *        *        *

 

Hermione posò la bacchetta, sfiduciata. Non c’era nessuna traccia di odio, in lei... come avrebbero potuto venirle gli incantesimi?

Decise perciò di dirigersi verso la Sala Comune... Non l’avesse mai fatto!

Quando entrò, vide che tutti erano raggruppati intorno a qualcuno, che, le pareva, stesse delirando...

Ma... era... Harry!

“Harry!” la bruna si fece largo fra i ragazzi. L’amico aveva una faccia strana, il volto stravolto e gli occhi rossi. Sembrava, come avrebbe detto da babbana, drogato.

“H-Hermione!” si girò verso di lei, la voce come traballante.

“Ehi, ne vuoi provare una di queste?” le allungò una delle Pastiglie WeWinners. Lei scosse la testa, sconvolta.

“C-cosa ti è successo, Harry?” la ragazza evocò l’incantesimo Accio, per portare vicino a lei un bicchiere d’acqua. Era così angosciata che non si rese conto che l’aveva fatto senza odio.

“Cosa hai fatto, eh? Ti sei... oh, non ci posso nemmeno pensare! Mio dio... e voi, che fate, tutti lì a guardare! Aiutatemi!”

Ma nessuno si degnava di muovere un dito. Si limitavano a fissare lo spettacolo.

“Harry, adesso...” ma lui la interruppe.

D’improvviso si sentiva strano. Perchè negare i suoi sentimenti? Non capiva.

“Hermione, ti ho mentito per troppo tempo...”

“C-che?” la ragazza balbettò, cercando di nascondere l’imbarazzo, ma la curiosità era troppa. “Di cosa stai parlando?”

“Io ti amo, Hermione!”

Glielo disse tranquillamente. Perchè tutti, specie Ron, lo fissavano attoniti? Non c’era motivo di nasconderle...

Ad Hermione cadde il bicchiere di mano. Sentì un vago bagnato ai suoi piedi, ma non ci badò. La testa le girava.

E’ impazzito, è fuori di sè, si è drogato... sta delirando...

Ma nonostante lo sapesse, non riusciva a fare a meno di... essere felice... la testa le girava...

“Come hai detto?”

Per tutta risposta Harry avvicinò le labbra alle sue...

... e la baciò. Hermione trattenne il fiato, e non ricambiò.

Era piena di gioia, di gaio, e ignorava le risate attorno a lei... quando...

Non mi sta baciando per davvero... è come ubriaco... non lo fa sinceramente, col cuore...

Lo respinse così fortemente che lui indietreggiò. Ron li fissava con un’espressione mista fra disgusto, odio e delusione.

Hermione si passò il braccio sulla bocca; poi, tremando, corse via dalla sala.

 

 

 

 

 

 

 

*In realtà quando il preside venne nella sede dell’Ordine.

 

Ringrazio:

 

 

_Angi_

 

+Hermione91+

 

ç S-ELE91 ç

 

§maripotter§

 

-Dargor the shadowlord-

 

(Lady86)

 

[supergaia]

 

 

Alla prossima!

 

 

 

 

 

  
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