Cap.19: Svolta improvvisa
<<Tutto può cambiare con un solo gesto...>>
Non
credeva fosse stato un errore. Dopotutto, era una persona socievole ed
amichevole.
Era la
sua insegnante... e lei si fidava della signorina Brings.
Hermione
sospirò. Sì... si era confidata a Laura come se fosse la sua migliore amica.
Perchè?
Dopo
l’episodio con Malfoy, non era riuscita a guardare negli occhi Ron e non vedeva
Harry in giro.
Inoltre,
parlare col bruno sarebbe stato proprio un gesto impocrita nei confronti del
ragazzo.
Aveva
però trovato un biglietto, nell’aula dove si svolgeva solitamente la lezione
con la professoressa. Esso diceva:
Hermione,
ci incontreremo per l’ultima lezione nel
giardino di Hogwarts domani sera, per dare un’ultima ripassata a ciò che hai
imparato prima che tu passi alle lezioni ‘normali’.
Non tardare, e avvisa pure i tuoi amici
di questo tuo esame.
Laura Brings
Le sembrò molto strana. Era piuttosto distaccata, fredda, a parte per quell’ultima frase, ‘avvisa pure i tuoi amici’. Cosa le importava alla prof di ciò che diceva ad Harry e Ron?
Inoltre,
le lasciava due giorni liberi? Beh, forse l’aveva fatto apposta per farle
ripassare ciò che le aveva insegnato. Però, nonostante tutto, provava un senso
di sospetto.
Perchè
le aveva scritto di uscire, la sera? E il coprifuoco?
Essendo
un’insegnante, avrebbe dovuto essere ben a conoscenza dei pericoli in cui
potevano incorrere...
Appunto, era un’insegnante. Perciò di sicuro si era messa d’accodo con Silente... non doveva preoccuparsi. Perchè, poi?
* *
* * *
Harry sospirò. Stava fissando i suoi risultati nelle materie. Per regalo anticipato di Natale, il caro Piton aveva proposto una specie di scheda preparatoria, per fare in modo che gli studenti avessero un piano ben preciso di come andavano nelle materie per impegnarsi di più in quelle in cui non erano il massimo.
Il
ragazzo provò una fitta di odio. Non era paranoico (almeno così sperava) ma
aveva l’impressione che Piton l’avesse fatto apposta. Diede un’occhiata ai suoi
risultati.
ARITMANZIA O
POZIONI D
INCANTESIMI O
Un vero
successo, non c’è che dire!
A lui
si affiancò Ron, che gemeva leggendo i voti. Man mano che scendeva verso il
basso, il viso impallidiva e gli occhi strabuzzavano.
(Harry
riteneva che stesse meglio con le orecchie rosse: gli donavano più del bianco
latte.)
Infine,
con un verso rabbioso, l’amico appallottolò il foglio e lo lanciò in un angolo.
“Bah!”
commentò. “Che sia maledetto Piton e il momento in cui gli è venuta questa idea
diabolica!”
“Ehm...
Ron...” esitò Harry “Non credi sia il caso di raccogliere la scheda? Non vorrai
mostrarla così conciata alla tua famiglia, no?”
“E chi
dice che gliela faccio vedere?” ghignò il rosso. “Non ci tengo a vedere la
mamma strepitare.”
“Ma
Piton ha appena mandato una lettera ai genitori di ogni alunno...” Harry
tacque, aspettando lo scoppio.
“C-c-coosaaa?!”
urlò il ragazzo, astenendosi però dal recuperare il foglio. “Ma quel... quel...
quel viscido serpente di palude! Io lo odio!”
“Chi è
che odi, Ron?”
Una
voce dietro le loro spalle li fece voltare. Hermione, bellissima e radiosa ai
loro occhi, li guardava con un’espressione mite e divertita.
“Oh,
Hermione!” Ron sostituì lo sguardo furioso a quello ferito. “Fortunata tu che
non ti sei vista arrivare quest’obbobrio! Non fa altro che scoraggiarmi, in
attesa dei M.A.G.O.!”
“Beh...
veramente...” Hermione si guardò le scarpe. “E’ tempo di esami anche per me: la
Brings ha deciso di farmi fare un esame domani.”
La mascella
di Ron fece un salto in avanti. “No! Davvero? Quell’arpia!”
“Inoltre,
devo farlo all’aperto... e di sera...” disse dubbiosa la ragazza, ignorando
l’insulto alla professoressa personale.
“Strano”
mormorò Harry “è, scusa se lo dico, da incoscenti.”
“E poi
non la vedo da stamattina e mi ha lasciato una lettera, per avvisarmi di
questo: non è da lei... di solito ne parliamo insieme.”
“Ne
parlate? Con una prof? Hermione, un’insegnante è prima di tutto una tremenda
sciagura per ogni studente!” esclamò Ron.
“Un’insegnante
è prima di tutto una persona” lo corresse lei, con un fremito. “E poi... mi ha
anche scritto di dirvelo...”
“Chi le
capisce! Nessuno, Herm, non tentare di farlo tu” sorrise Ron, cercando di
rimediare alla piccola gaffe. “Saresti la prima.”
“Non
preoccuparti: l’ha assunta Silente e poi, come hai fatto capire, ti fidi di
lei, no?” disse Harry.
Ron
fece finta di vomitare, mentre Hermione annuì incerta.
“Già...
probabilmente hai ragione.”
“Probabilmente?
Ho ragione!”
Finalmente
il viso della ragazza si distese in un sorriso aperto.
“Ehi,
ragazzi!” Seamus li raggiunse, ansimando. “Siete giù anche voi per via di quel
tiro mancino di Piton?”
“Non
sai quanto!” rispose Ron.
“Beh...”
il ragazzo si avvicinò, dicendo in tono confidenziale: “Io, Dean e gli altri
ragazzi facciamo un piccolo party per accusare meglio il colpo... partecipate?
E’ stasera alle otto... non c’è ora di fine.”
La
shceda che stringeva tra le mani citava:
ARITMANZIA D
DIVINAZIONE D
CURA
DELLE CREATURE MAGICHE O
“Non
so...” mugugnò Harry mentre Ron, invece, fissava Seamus annuendo.
“E tu,
Hermione?” disse allora quest’ultimo. “E’ da molto che non ti vedo... ti
andrebbe una rimpatriata?”
“Ehm, no,
grazie... devo studiare stasera... mi dispiace, ehm...” corrugò le sopracciglia
“...S-...Samuel!”
“Seamus”
suggerì a denti stretti Ron. Harry, notando l’espressione sbalordita del
ragazzo, si affrettò a dire: “Per stasera va benissimo!”
Non l’avesse mai fatto!
* * * * *
“Ehi, danne una anche a me!”
“Non è
valido!”
“Ron,
hai vinto tre partite a scacchi su tre! Secondo me bari!”
C’era
una gran confusione, alle nove di sera nella Sala Comune dei Grifondoro. I
ragazzi (poche femmine) facevano un gran baccano; alcuni duplicavano con
un’incantesimo le ‘pagelle’ solo per la soddisfazione di bruciarne le copie.
Altri
si affollavano attorno a Ron che quella sera aveva davvero fatto il pieno,
stracciando un sacco di Grifondoro a scacchi e attirando la maggior parte dei
presenti con... cosa?
Harry
si alzò dalla poltrona su cui era stato stravaccato per quasi tutta la serata e
si avvicinò per curiosare.
“... e
quindi, addio preoccupazioni, vai conquiste! Con questo sarete sicuri di voi
stessi e non avrete timore di mettervi in gioco! Addio debolezze!”
Ron,
completamente trasformato, saltellava da un capo all’altro della sala, offrendo
a chiunque le strane ‘caramelle’. Erano come piccole biglie trasparenti, solo
con dentro quella che pareva acqua che sprigionava luce.
“I miei
fratelli Fred & George ne hanno prelevato un campione dall’ufficio di
Silente* e l’hanno modificato! E quindi ecco a voi il risultato: Pastiglie
WeWinners! Un volontario per sperimentarle? Avanti! ... Harry? Vuoi provarla?”
L’amico
scosse la testa, ma Ron gliela ficcò praticamente in bocca.
Non
l’avesse mai fatto!
Il
ragazzo si sentì immediatamente pervaso da una sensazione di nausea....
“Ehi!
E’ verde!” gridò Dean mentre Ron si grattava la testa, quasi pentito.
...che
prese poi il posto ad un’emozione forte, potente, mai provata prima...
“Guardatelo! Che espressione!” civettò Lavanda. Seamus la guardò storto.
...e si sentì contemporaneamente felice, sicuro di sè ma anche con la sensazione di non poter controllare le sue azioni...
* * * * *
Hermione posò la bacchetta, sfiduciata. Non c’era nessuna traccia di odio, in lei... come avrebbero potuto venirle gli incantesimi?
Decise perciò di dirigersi verso la Sala Comune... Non l’avesse mai fatto!
Quando entrò, vide che tutti erano raggruppati intorno a qualcuno, che, le pareva, stesse delirando...
Ma... era... Harry!
“Harry!” la bruna si fece largo fra i ragazzi. L’amico aveva una faccia strana, il volto stravolto e gli occhi rossi. Sembrava, come avrebbe detto da babbana, drogato.
“H-Hermione!” si girò verso di lei, la voce come traballante.
“Ehi, ne vuoi provare una di queste?” le allungò una delle Pastiglie WeWinners. Lei scosse la testa, sconvolta.
“C-cosa ti è successo, Harry?” la ragazza evocò l’incantesimo Accio, per portare vicino a lei un bicchiere d’acqua. Era così angosciata che non si rese conto che l’aveva fatto senza odio.
“Cosa hai fatto, eh? Ti sei... oh, non ci posso nemmeno pensare! Mio dio... e voi, che fate, tutti lì a guardare! Aiutatemi!”
Ma nessuno si degnava di muovere un dito. Si limitavano a fissare lo spettacolo.
“Harry, adesso...” ma lui la interruppe.
D’improvviso si sentiva strano. Perchè negare i suoi
sentimenti? Non capiva.
“Hermione, ti ho mentito per troppo tempo...”
“C-che?” la ragazza balbettò, cercando di nascondere l’imbarazzo, ma la curiosità era troppa. “Di cosa stai parlando?”
“Io ti amo, Hermione!”
Glielo disse tranquillamente. Perchè tutti, specie Ron,
lo fissavano attoniti? Non c’era motivo di nasconderle...
Ad Hermione cadde il bicchiere di mano. Sentì un vago bagnato ai suoi piedi, ma non ci badò. La testa le girava.
E’
impazzito, è fuori di sè, si è drogato... sta delirando...
Ma
nonostante lo sapesse, non riusciva a fare a meno di... essere felice... la
testa le girava...
“Come
hai detto?”
Per
tutta risposta Harry avvicinò le labbra alle sue...
... e
la baciò. Hermione trattenne il fiato, e non ricambiò.
Era
piena di gioia, di gaio, e ignorava le risate attorno a lei... quando...
Non mi
sta baciando per davvero... è come ubriaco... non lo fa sinceramente, col
cuore...
Lo
respinse così fortemente che lui indietreggiò. Ron li fissava con
un’espressione mista fra disgusto, odio e delusione.
Hermione
si passò il braccio sulla bocca; poi, tremando, corse via dalla sala.
*In
realtà quando il preside venne nella sede dell’Ordine.
Ringrazio:
_Angi_
+Hermione91+
ç S-ELE91 ç
§maripotter§
-Dargor the shadowlord-
(Lady86)
[supergaia]
Alla
prossima!