Capitolo
3
Il Ritorno
“No…no…no…NO!”
Harry si mise a sedere sul letto. Ansimava. Si passò le mani
sul volto e guardò
Ginny. Stava ancora dormendo. Lo sguardo di Harry si fermò
sull’orologio da
polso della ragazza. Le
Scese dal letto e cominciò a vestirsi. Ginny si
svegliò e disse, sorridendo:
“Auguri, Harry!” Harry si girò, le
sorrise e le diede un bacio leggero su una
guancia. Ginny si mise a sedere accanto a lui, gli appoggiò
la testa su una
spalla e disse: “Ti ho sentito urlare, è successo
qualcosa?”
Harry sospirò, poi disse: “I miei incubi sono
tornati, Ginny. Da quando abbiamo
distrutto l’Horcrux non faccio che pensare a quello che
è successo a Lory.
Anche lei sta vivendo il mio stesso destino. Anche lei è
condannata a
nascondersi per salvarsi.”
“Non ti preoccupare, Harry!” disse Ginny,
rassicurandolo. “Non vi accadrà
nulla! Riuscirai a sconfiggerlo.”
Harry annuì, poi finì di vestirsi ed entrambi
scersero per la colazione. In
cucina trovarono Lory e Michael che parlavano fitto fitto nella strana
lingua,
la Gazzetta del Profeta aperta di fronte a loro.
Quando Harry e Ginny entrarono in cucina, i due smisero
all’improvviso di
parlare. Si voltarono entrambi a guardarlo, con due facce tristi.
Poi Lory si riscosse e disse: “Auguri, Harry!”
mentre Michael prendeva la
Gazzetta del Profeta e la chiudeva.
“Cos’è successo?” chiese Harry
accennando alla Gazzetta, mentre arrivavano tutti
gli altri. Michael la prese e la tenne stretta, dicendo:
“Niente, Harry!”
Lory lo guardò malissimo e gli strappo il giornale di mano.
“Ha il diritto di
saperlo, sono la sua unica famiglia!” esclamò
aprendo il giornale a passandolo
a Harry.
Harry prese la Gazzetta dalle mani di Lory e guardò la prima
pagina. Si sentì
mancare. Una foto campeggiava sulla pagina e ritraeva i Dursley. Harry
conosceva fin troppo bene quella foto. Era immobile, segno che era una
foto
Babbana. Harry ricordò il soggiorno del numero 4 di Privet
Drive, la foto sopra
il caminetto. Sotto la foto, il titolo: FAMIGLIA BABBANA TROVATA MORTA
QUESTA
MATTINA
Harry non voleva continuare a leggere ma si sentì in dovere
di farlo.
Questa mattina, intorno alle 5, è arrivato un gufo al
Ministero che informava
il Ministro della morte di una famiglia Babbana, residente al
n° 4 di Privet
Drive, Little Whinging, Surrey. Le autorità Babbane sono
state le prime a
raggiungere il luogo del delitto, ma non sono riusciti a spiegarsi il
perché
dell’improvvisa morte della famiglia Dursley. Quando invece
gli Auror e gli
Oblinatori del Ministero sono giunti sul luogo del fatto, hanno notato
subito
il marchi Nero che campeggiava sulla casa. Hanno preso subito il
controllo
della situazione, facendo allontanare tutti e procedendo con le
indagini.
“Pensiamo che dietro questo fatto ci sia
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nomintato,
in quanto è noto che la famiglia in questione fossero gli
unici parenti di
Harry Potter.” ha dichiarato Kinglesy Shakelbolt, noto Auror
e Membro
dell’Ordine della Fenice, accorso sul posto.
“Per fortuna di tutta la comunità magica, Harry
non era in casa in quel momento
dell’uccisione dei Dursley.” ha dichiarato
Ninfadora Tonks, un’altra Auror.
Tutto il mondo Babbano è sgomento per questa morte
apparentemente senza motivo.
“Consigliamo a tutti i maghi di cercare di proteggere il loro
vicini e i loro
amici Babbani. Qualsiasi mezzo potrà essere utile, anche se
probabilmente
riuscirà a trattenere Lord Voldemort per poco tempo. Ma
è essenziale che chiunque
avvisti Lord Voldemort vicino casa propria, avverta immediatamente
l’Ufficio
degli Auror, che interverranno il prima possibile.” ha
dichiarato... (continua
a pagina 2)
A quel punto Harry si fermò. Sentì che stava per
svenire e si avvicinò ad una
sedia, mentre le lacrime iniziavano a scendergli lungo le guance.
Sentì Ginny
avvicinarsi a lui e abbracciarlo. Lei disse qualcosa a Lory, ma Harry
non
sentiva più le voci degli amici. A quello non aveva
pensato...non aveva pensato
che Voldemort sarebbe potuto andare a cercarlo appena lui avesse
compiuto
diciassette anni...e lui aveva causato la morte di tre persone, la cui
colpa
era solo quella di esse la sua unica famiglia.
“Ok, direi anche che potete smettere di litigare!”
disse qualcuno in quella
stanza. Harry sobbalzò. Vide che anche gli altri erano
stupiti quanto lui. Non
poteva essere vero...Lui, Harry, aveva visto il suo corpo cadere dalla
Torre
più alta del castello, aveva visto il suo corpo inglobato da
una tomba bianca.
Si voltò lentamente, come se temesse di essere ingannato.
Sulla porta della
cucina c’era Albus Silente, in carme e ossa, e con la mano
destra completamente
sana.
“Albus...” sentì Lory sussurrare.
Ma non era la presenza del Preside a meravigliarlo, bensì
quello di tre persone
poco dietro di lui. Un uomo dalla bellezza trascurata scrutava la
stanza con
evidente noia, le mani nelle tasche dei pantaloni. Al suo fianco, una
donna dai
capelli rossicci e grandi occhi verdi e un uomo con gli occhiali
guardavano
Harry. Lily e James Potter. Insieme a Sirius. Sentì Lory
trattenere il respiro,
per poi sussurrare, meravigliata: “Ha funzionato...non ci
posso credere...ha
funzionato!”
Harry non capì di cosa stava parlando. Era semplicemente
attratto dai suoi
genitori. Si alzò in piedi e allungo timoroso una mano verso
sua madre, come se
temesse che potesse svanire se lui la toccava. Lei gli sorrise e prese
la mano
di Harry con la sua.
“Mamma...Papà...” sussurrò,
ricordando lo Specchio delle Brame, che aveva
sperimentato al primo anno ad Hogwarts.
“Si, Harry!” esclamò James, guardandolo.
“Stavolta resteremo per sempre.”
Lily lasciò la mano di Harry e lui la abbracciò.
James posò una mano sulla
spalla di Lily e l’altra sulla schiena di Harry. Un movimento
lì vicino gli
fece alzare lo sguardo su Lory, che stava abbracciando Sirius,
piangendo e
sussurrando nella sua lingua nativa. Vide Sirius sorriderle e
risponderle nella
stessa lingua, abbracciandola stretta. Poi nel medesimo istante, sia
Harry che
Lory si allontanarono un po’ rimanendo a guardare i nuovi
venuti.
“Come è possibile?” chiese Harry .
Lory rise a quella domanda. “Si tratta di un incantesimo
elfico...Io e Michael
lo abbiamo eseguito subito dopo il tuo funerale, Albus,”
disse rivolgendosi al
Preside. Harry rimase stupito della confidenza tra i due.
“Quindi è per questo
che siete riapparsi qui, perché io e Michael siamo qui
insieme. E abbiamo
pensato di riportare in vita tutte le persone morte per causa di
papà negli
ultimi sedici anni, escludendo quelli Babbani.” concluse
guardando Michael, che
aveva annuito.
“Il che spiega perché sei qui, Bertha!”
disse Sirius, rivolgendosi ad una
quinta persona che Harry non aveva notato.
Lily e James scoppiarono a ridere. Bertha li guardo con aria confusa.
Poi
Silente disse: “Sarà meglio modificarti la
memoria, Bertha!” Le puntò la
bacchetta addosso e disse: “Oblivion!”
“Io vado a lavoro. Ci vediamo a cena, mamma.” disse
Bertha, con lo sguardo
perso nel vuoto. Si voltò e uscì dalla cucina.
Lily, James e Sirius scoppiarono di nuovo a ridere. Anche Silente
accennò ad un
sorrisino prima di rivolgersi a Lory e Ginny. “Allora mi pare
che voi due
stavate litigando, o sbaglio? Cosa è successo, signorina
Weasley? O forse me lo
vuole dire lei, signorina Riddle?” disse con un tono
tranquillo, il tono di uno
a cui è stato chiesto l’ora.
Rispose Lory: “Bhè, Albus, si tratta di qualcosa
avvenuto stanotte.”
Si chinò a raccogliere il giornale e lo passò a
Silente che lo prese e lesse
tutto l’articolo con una profonda tristezza in volto. Al di
sopra della sua
spalla, Lily, James e Sirius leggevano l’articolo a loro
volta. Arrivata alla
fine, Lily sospirò: “Petunia...Perchè
proprio loro, Albus?”
Silente non rispose, ma guardò Lory. Dopo un po’
disse: “Tuo padre non ha perso
tempo, Lory. Spero che neanche voi l’abbiate fatto.”
“No, ne abbiamo già distrutto uno.”
disse Harry. Si avvicinò a Lory e le chiese
il medaglione. Lei se lo sfilò dal collo e glielo
passò. Harry portò il
medaglione a Silente, che lo esaminò.
Dopo un po’ chiese: “L’avete distrutto
con la magia elfica, vero?”
I ragazzi annuirono. Silente sospirò: “Bene,
perché il veleno di Basilisco non
è efficace quanto speravo.”
Lory guardò il medaglione fare il giro da Sirius fino a Lily
e James, poi a
quel punto chiese: “Posso riaverlo?”
Silente la guardò meravigliato e disse: “Pensavo
che non volessi aver niente a
che fare con Tom...”
“Non è per lui, che voglio il
medaglione...è per lei...non voglio
dimenticarla!” disse guardando il pavimento. Silente le
sorrise e le ridiede il
medaglione.
Poi si sfregò le mani e disse: “Bene ragazzi,
siete pronti ad un po’ di
avventura?”