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Autore: MissDragon    18/12/2008    5 recensioni
Parlare con Evans dell'argomento 'Uscire Insieme' non richiedeva molta attenzione... in fondo era la quattrocentotrentaquattresima volta e le precedenti erano sempre state tutte uguali. Avrebbe potuto sostenere quella conversazione - se così si poteva chiamare - anche mentre dormiva, tanto era abituato.
Adesso era pronto a sentire un 'No' secco, oppure qualche originale variante tra cui "Quando Silente si tingerà i capelli di rosa" o "Quando imparerai l'uso del pettine".
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per il ritardo... e scusate anche perchè il capitolo non è molto lungo! Spero però che apprezzerete ugualmente =)
MissDragon


Bella Figura, James!

“Quando è il prossimo finesettimana a Hogsmeade?” chiese James mentre passava in rassegna tutte le teste degli studenti seduti al tavolo di Grifondoro per cercare la sua adoratissima Lily Evans.
“Tra due settimane” borbottò Remus indicando alcuni posti vuoti a metà del tavolo. James e Sirius presero posto accanto, mentre Remus e Peter si accaparrarono le sedie davanti agli altri due. Peter ostentava il suo solito sorriso un po’ stupido: tutte le volte che i Malandrini andavano da qualche parte insieme – praticamente sempre – il più piccoletto assumeva quell’espressione; sembrava che nemmeno lui potesse credere di poter sedere al tavolo con loro.
“Ramoso, non fare quello che stai pensando” lo ammonì Sirius in tono grave.
“E cosa starei pensando, secondo te?”.
“Vuoi invitare di nuovo Evans” rispose l’altro sicuro. “Non negarlo perché lo so. Non è che me lo immagino: lo so. Ne sono assolutamente certo”.
“E anche se fosse? Ti do forse fastidio?” domandò James irritato dalla perspicacia dell’amico.
“Suvvia James, ti sei ridotto peggio di uno zerbino consunto! Dovevi vederti ieri quando hai messo piede in dormitorio. Sembrava fossi stato appena squalificato a vita dalla squadra di Quidditch”.
“Non è vero…” protestò debolmente James.
“Invece sì, Ramoso” intervenne Remus da dietro il suo libro: come al solito stava mangiando e leggendo in contemporanea.
“Già” aggiunse Peter.
“Ma voi due da che parte state?” si lamentò James mentre continuava ad allungare il collo per cercare la maledetta testa rossa.
“Dalla parte di nessuno. È soltanto la verità” disse semplicemente Remus appoggiato da Peter che annuiva vigorosamente.
“È inutile che sprechiate fiato: inviterò Evans, e vi assicuro che quando torneremo da Hogsmeade sarà ai miei piedi” affermò James interrompendo la sua ricerca, che aveva finalmente dato i suoi frutti: aveva trovato Lily, in fondo al tavolo, che chiacchierava allegra. Si sistemò in modo da vedere meglio, mise un braccio sul tavolo e si appoggiò con la guancia al palmo della mano: la contemplazione Evans era iniziata.

“Ti sta cascando una patata di bocca” gli fece notare uno schifato Sirius qualche minuto dopo, ma vedendo che non otteneva risposta gli piantò una gomitata tra le costole. James si riscosse.
“Ahi” fece rimettendosi dritto e continuando a mangiare. Sirius farfugliò un “Guarda come si è ridotto”, accompagnato dai cenni di assenso di Remus e Peter.
“La dovete piantare di prendermi in giro. Mi trattate come un pazzo da ricoverare al San Mungo” si infiammò James. “E io non sono peggio di uno zerbino consunto” puntualizzò ricordandosi dell’infelice paragone di Sirius.
“Ramoso, caro, carissimo amico mio, ma ti sei visto? Immagino sia brutto sentirselo dire, ma Evans ti dedica tanta attenzione quanta ne dedichi tu a Rüf quando spiega. Fai un po’ te…”.
“Felpato, ti prometto che riuscirò a farla diventare la mia ragazza. Vuoi scommettere?”. James si sentiva particolarmente audace e sicuro si sé, anche se non sapeva bene per quale motivo.
“Sarebbe una cattiveria approfittare della tua precaria situazione mentale, Ramoso. Vincerei la scommessa e sarei costretto a farti fare qualcosa di umiliante. Dai retta a me: lascia perdere” concluse Sirius dando a James leggere pacca su una spalla.
“Forza James: una volta tanto che Sirius dice qualcosa di sensato, ascoltalo” intervenne Remus.
“Io dico sempre cose sensate, Lunastorta” sibilò Sirius.
“Sì, sì…” fu la replica vaga di Remus.
“Comunque” proseguì James “io inviterò Evans. Anzi, la invito adesso”. E detto questo si alzò dal tavolo e si diresse verso il gruppetto di ragazze in mezzo al quale sedeva Lily.
“Hem-hem” fece James per segnalare la sua presenza. Una decina di ragazze si voltarono di scatto verso di lui, assumendo quasi immediatamente espressioni adoranti.
“Evans!” disse con enfasi.
“Potter” fece lei secca.
“A che ora ci troviamo per la prossima uscita a Hogsmeade?” chiese con molta indifferenza, come se fosse una cosa già decisa secoli addietro. Lily assunse un’espressione stupita, che virò quasi subito sull’irritato.
“Potrei cortesemente sapere quand’è che ti ho detto che saremmo usciti insieme un’altra volta?”.
“Non l’hai detto, ma sono sicuro che stavi per chiederlo. Ti ho risparmiato la fatica” rispose semplicemente James: suvvia, era ovvio che sarebbero usciti insieme di nuovo.
“Potter, mi sembrava di essere stata chiara: sono uscita con te per curiosità. Tolta la curiosità, niente più uscite”.
“Non puoi fare così, no, no, no. Pensi di aver già placato la tua curiosità? Io credo proprio di no. Ci sono molte altre cose che sono sicuro ti piacerebbe scoprire di me”.
“Tipo?” chiese Lily con aria annoiata.
“Tipo… uhm… il mio talento per il Quidditch!”. Sbagliato. Molto sbagliato. Evans odiava il Quidditch.
“Quello lo vedo già a tutte le partite ed è decisamente abbastanza per i miei nervi”. Detto ciò la ragazza si girò nuovamente verso le sue amiche e riprese a mangiare, lasciando James impalato lì accanto al tavolo e stranamente senza parole.
“Evans?”.
“Sparisci”.
“Non ho ancora finito. Esci con me un’altra volta e giuro che non ti romperò più le scatole” fece James serio.
“Sarebbe un ricatto?”.
“Una specie…”.
“No”.
“So che lo vuoi…” fece lui con voce irritante.
“No”.
“Dai!”.
“No”.
“Sei monotona”.
“Lo so”. Lily stava cominciando a perdere la pazienza. Se quel ragazzo non avesse smesso di insistere, avrebbe sicuramente finito per dirgli di sì solo per farlo tacere.
“Potter, basta! Ho detto sparisci. Devo mangiare”. La ragazza infilzò una patata e se la ficcò in bocca con poca eleganza: la conversazione era finita.
“Ok Evans, allora ci vediamo alle quattro” salutò James prima di voltarle le spalle e dileguarsi.
“Ho detto di no!” urlò lei indignata.
“Sì, sì…” fece James vago continuando a camminare verso il suo posto.
Tre paia di occhi lo guardavano basiti.
“Hai fatto una figura ridicola” commentò Remus.
“Sei troppo insistente” gli fece eco Peter.
“Sei un idiota” concluse Sirius secco.
“Grazie” fece James rispondendo a tutti e tre. “Comunque l’ho invitata, no?”.
“E questo lo chiami invito? A me non sembrava proprio…”.
“Invece sì. So che è cotta di me… si vede”.
“Se lo dici te” fece Peter sottovoce con tono ironico.
“Chetati”.
“Evitate di sprecare fiato, tanto non vi ascolta” ripeté saggiamente Remus.




Spero vi sia piaciuto, e vi avverto che prima di vedere il prossimo capitolo passeranno secoli... comunque, grazie a tutti quelli che hanno recensito, scusate se non vi ringrazio uno per uno ma sono di fretta!! Aspetto commenti!
MissDragon
  
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