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Autore: Deuterio    29/03/2015    1 recensioni
La vita per le strade delle grandi metropoli può essere dura, tuttavia anche stimolante per alcune persone che sanno come adeguarsi a certi ambienti. In questi ambienti sarebbe meglio evitare di far parlare di se, ma per alcuni invece c'è la necessità opposta; spesso non basta la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di grande, ma si sente la necessità che questo qualcosa venga riconosciuto da tutti in qualche modo...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Allora... >> Esordì Carl per rompere il ghiaccio << ... da quanto tempo siete nel corpo degli esploratori del vostro regno, mastro nano? >>
<< Oh bè, ho iniziato a servire il mio regno da giovane naturalmente. >> rispose il nano.
<< Ed è sempre stata la vostra ambizione? >> continuò Carl, il quale non era molto entusiasta di dover fare certe domande, ma dopotutto avrebbero aiutato a conoscere meglio il suo compagno di avventure e soprattutto a stringere un certo rapporto confidenziale e quindi fiducia... o semplicemente il giovane Halfling non era un banale criminale senza cuore.
<< Beh ecco... >> rispose il nano << ... come sicuramente saprete già, in quanto studioso di storia, nella cultura nanica è di norma che gli uomini entrino nelle forze armate fin dalla maggiore età, almeno per ricevere un addestramento di base. Poi è una nostra scelta se continuare la carriera oppure tornare alle nostre occupazioni, molti scelgono di portare avanti i mestieri di famiglia. >> spiegò Oskar << La mia famiglia contava alcuni dei più rinomati fabbri tra la mia gente; io ho imparato parecchi segreti del mestiere grazie a mio padre e a mio nonno, ma non mi ha mai soddisfatto come vita. Perciò si... si potrebbe dire che è sempre stata una mia ambizione! >> concluse il nano.
<< Capisco. >> aggiunse Carl pensieroso. I due erano usciti dalla locanda ormai da un paio di ore e stavano percorrendo le vie cittadine di Flesjar, senza un meta precisa. Era una giornata serena dall'aria fresca e frizzante, tuttavia da occidente stavano sopraggiungendo delle nuvole: la primavera non era ancora arrivata del tutto, ma l'inverno sembrava aver allentato ormai la sua morsa da parecchi giorni su quelle terre. Il nano riprese il discorso << E come mai un Halfling sceglie di passare parte della sua vita rinchiuso in biblioteche per giornate intere? >>
<< Diciamo... semplice curiosità: trovo molto affascinante la storia dei popoli passati e dei loro segreti, usanze, culture e di tutte le ricchezze che... >> Carl non seppe come uscire da quella situazione ormai, e il nano sembrò interessato e attento al discorso << … ci hanno lasciato >>.
Il mezzuomo non fu del tutto sicuro di aver utilizzato le parole giuste, quindi studiò le reazioni del suo interlocutore per vedere se riuscì nel suo intento di essere credibile.
Ma il nano sembrò perplesso << Lasciato ? >> chiese infine.
<< In eredità naturalmente. >> aggiunse Carl con disinvoltura.
<< Oh certo... certo, capisco. >> Concluse il nano con un'aria più soddisfatta accennando inoltre un sorriso.
<< Scusate se mi mi pongo la domanda mastro nano, ma potrei sapere almeno dove siamo diretti o cosa stiamo cercando esattamente? >>
<< Vaghiamo... >> rispose il nano rivolgendogli un sorriso ed uno sguardo che lasciava trasparire una certa astuzia << … curiosiamo, cerchiamo... >>.
<< Ma cosa esattamente? >> insistette Carl.
<< In casi come questi, in cui non so che pesci pigliare o non ho il minimo indizio, preferisco vagare e aspettare che qualcosa attiri la mia attenzione... >> spiegò il nano.
<< Ma è una cosa poco leogica... perdonate i miei dubbi, ma vi rendete conto che potremmo anche essere lontani diverse miglia da quello che stiamo cercando? >>.
<< Naturalmente! Ma voi avete un'idea migliore? Questo è lo scalo commerciale più vicino a Rostock; quindi un carico ingente come le reliquie di cui vi ho parlato stamattina, avrebbe comunque più probabilità di viaggiare indisturbato lungo le principali vie commerciali e in fine prendere il largo da un porto attrezzato come questo, piuttosto che viaggiare per strade secondarie e poi imbarcarsi in un semplice porto di pescatori. >> spiegò il nano << Darebbe meno nell'occhio e il movimento di tali merci sarebbe più semplice. >> concluse. Carl non poté che concordare con una spiegazione simile: non conosceva bene la geografia di quelle terre inoltre non aveva ancora avuto modo di consultare una carta geografica, ma conosceva la caparbietà dei nani e il suo compagno sembrava sapere il fatto suo in termini di astuzia e strategia.
<< Ecco! Questo è un ottimo punto di partenza. >> esclamò ad un certo punto il nano, aggiungendo un cenno del capo verso la vetrina di un negozio.
I due fermarono davanti ad una vetrina piuttosto curiosa: all'interno vi erano disposte cianfrusaglie, oggetti dalle forme più svariate e di dubbia utilità e statuette di diversa foggia. La vetrina sembrava dare luce ad una bottega non molto grande contrariamente a quanto faceva pensare l'insegna: grossa e in legno, sulla quale vi era scritto in bassorilievo e con caratteri molto particolari “Galleria di Aelith”; ogni lettera sembrava composta da rami, steli di fiori intrecciati e altre forme e colori appartenenti al regno arboreo. Le lettere non erano immobili ma sembrava che percepissero la leggera brezza di quel giorno. Sullo sfondo dell'insegna si intravedeva come uno scorcio di bosco molto profondo, ancora addormentato dall'inverno, anch'esso non del tutto immoto: ogni tanto sembrava di vedere qualche foglia cadere da chissà dove o i rami muoversi anch'essi accarezzati dalla brezza reale. Il realismo di quell'insegna era eccezionale.
- Ennesimo gioco arcano! - pensò Carl, il quale ne apprezzò comunque la qualità artistica – Ma soprattutto chissà chi sarà mai questo Aelith per avere una bottega simile e potersi permettere certi lussi.-
<< Vediamo se questo Aelith sa dirci qualcosa eh collega? >> disse il nano strizzando l'occhiolino a Carl, il quale notò che per la prima volta e in modo del tutto inaspettato il nano usò un tono del tutto informale. Il giovane Halfling decise di stare al gioco e rispose con un ghigno malizioso << Dopo di voi! >> e poi sarebbe stato molto interessante vedere che genere di chincaglierie potevano trovarsi in quella piccola galleria.
Così i due entrarono nella porta subito a fianco alla vetrina. Una volta all'interno la galleria si apriva in tutta la sua reale grandezza: tutto il locale era una sorta di labirinto di statue, urne, sculture e altri artefatti di ogni sorta e dimensione; mentre alle pareti vi erano appesi innumerevoli arazzi e dipinti, ciascuno rappresentante un soggetto diverso. Per tutto il locale aleggiava un'essenza profumata, molo gradevole.
Carl rimase abbagliato da una simile visione: neanche nelle sale della più alta nobiltà che visitò gli capitò di vedere oggetti di tale foggia.
<< è permesso? >> annunciò il nano, ma non ottennero risposta; così cominciarono a passeggiare per i vari corridoi.
<< Ciarpame ! >> esordì il nano ad un certo punto << Tutte roba troppo fragile e... troppo piccola. >> aggiunse aggirandosi tra le opere e squadrandole con occhiate di sufficienza.
<< Troppo... “piccola” ? >> chiese incerto il giovane Halfling, poiché quasi tutto ciò che si trovava in quel locale poteva tranquillamente doppiarlo in termini di dimensioni.
<< Esatto, piccola! >> ribadì seriamente il nano continuando a guardarsi in torno << Come ci si può ricordare di qualcuno grazie ad una statua così minuscola ed esile ad esempio? >> il nano indicò una splendida statua di marmo bianco, raffigurante un uomo barbuto dall'aspetto fiero e possente: probabilmente un campione, data l'armatura finemente scolpita e decorata di pietre preziose incastonate. La statua superava il nano di quasi un piede e mezzo, quindi Carl di almeno un altro se stesso.
<< Anche se devo ammettere che la pietra è stata lavorata decentemente... si... >> aggiunse in fine il nano con tono di critica, avvicinando lentamente la mano per accarezzare la statua e saggiarne meglio l'opera eseguita dallo scultore.
<< Re Sitras Layor III, del glorioso regno di Arboras. >> disse improvvisamente una calma ed elegante voce maschile << Ma ahimè, purtroppo caduto in rovina parecchi secoli or sono e infine dimenticato. Quale tristo destino per un così nobile regno. >>
Il nano e il mezzuomo si voltarono subito in direzione della voce e un personaggio dall'aspetto raffinato e molto curato gli si presentò agli occhi: pelle chiara, lunghi capelli dorati lasciati liberi, occhi e sopracciglia scuri, viso pulito e liscio, probabilmente un elfo a giudicare dai lineamenti; vestiva una tunica di seta colore argento, legata in vita con una striscia di stoffa di color verde finemente ricamata con decorazioni e finiture molto elaborate. Impossibile definirne un'età, superava il nano di quasi due piedi. 
<< Beh signore abbiamo qualcuno qui che sicuramente non avrà dimenticato un così nobile individuo. >> disse il nano voltandosi verso il suo piccolo compare che però parve distratto: lo sconosciuto pareva dotato di un certo magnetismo. Passarono alcuni secondi di silenzio imbarazzante, Carl si accorse di essere il centro dell'attenzione e cercò di rispondere nel modo più naturale possibile, ma purtroppo in quel momento si ritrovò a corto di idee << Si... assolutamente... hem... Re Sitras Layor III, morto avvelenato. >> 
Il presunto elfo posò la sua attenzione sul mezzuomo e quindi lo guardò con la stessa espressione di chi aspetta ansioso che la narrazione continui. Non sapendo cosa aggiungere, Carl si limitò a sostenere lo sguardo dello sconosciuto mostrando un sincero sorriso.
<< Bhè... se considerate il tradimento come un veleno, allora si! Si può dire che sia morto avvelenato. >> Esordì ad un certo punto l'estraneo, con una certa insoddisfazione nella voce
<< una visione molto poetica la Vostra ser. >> concluse mostrando un leggero sorriso compiaciuto.
<< Ma bando alle lezioni di storia, in che modo posso esservi utile? >> chiese in fine, ai due avventori.
<< Siete voi Aelith ? >> domandò il nano.
<< Per servirvi. >> rispose il presunto elfo con un leggero inchino del capo e un gesto di riverenza.
<< E siete un elfo mi pare di capire >> continuò il nano senza tergiversare.
<< Vorrei poter essere lieto di questa vostra deduzione, ma purtroppo devo correggervi... in realtà sono solo un mezzo-elfo... >> rispose con una punta di amarezza nella voce Aelith << nato dall'unione di un umano, cioè mio padre, e di un' elfa ossia mia madre. >> spiegò il mezzelfo.
<< Già... >> esordì il nano, come non interessato alla spiegazione aggiuntiva. Carl, invece, non poté fare a meno di notare una nota malinconica nel tono di voce del mezzelfo, inoltre aveva sentito parlare di una certa diffidenza tra nani ed elfi, quindi intervenne << Le faccio i complimenti per la vostra Galleria ser Aelith: è davvero ben fornita di opere di straordinaria fattura. >> disse rivolto al mezzelfo, il quale ringraziò con un sorriso ed un cenno del capo.
<< E ditemi, come avete fatto ad collezionare una simile quantità di oggetti provenienti da culture tanto diverse? >> continuò il giovane mezzuomo.
<< Vedete  ho sempre avuto passione per la storia e per l'arte, di qualsiasi tipo; inoltre ho avuto modo di viaggiare parecchio nella mia vita, così ho potuto visitare popoli lontani e apprezzarne l'essenza artistica. >> spiegò il mezzelfo << Finché un giorno non decisi di aprire una galleria come questa, dove poter esporre le opere che ho trovato più significative durante i miei viaggi. >>
<< E per quale motivo avete scelto un posto come Flesjar? >> domandò il nano intromettendosi.
<< Non sarebbe stato meglio stabilire una simile attività in una città più grande? Sicuramente avreste trovato più gente interessata a simili oggetti da collezione. >> concluse il nano.
<< Un ragionamento più che giusto il vostro. >> rispose Aelith << Tuttavia trovo che Flesjar sia un ottimo luogo dove iniziare una simile attività. >>.
<< Ma per quale ragione? >> insistete il nano.
<< Spazio e costi tanto per cominciare, e soprattutto concorrenza assente: in una città non avrei trovato uno spazio simile ad un prezzo tanto conveniente. >>
<< Inoltre Flesjar è situato su importanti transiti commerciali, sia per via terra che per via mare. >> aggiunse il nano, con una lieve nota di insinuazione nella sua voce.
<< Precisamente mastro nano, e questo mi garantisce anche costi di trasporto inferiori. >> concluse il mezzelfo, con tono ancor più soddisfatto << Ma non credo che siate entrati nella mia umile galleria, solo per avere informazioni su come e dove sia meglio gestire questo genere di attività, dico bene? >> si interessò Aelith incuriosito dalle domande del nano << Posso sapere cosa posso fare per voi signor...? >>.
<< Il mio nome è Oskar, sono un esploratore del regno di Rostock ma dovete considerarmi un pubblico ufficiale per adesso. >> spiegò il nano.
<< E questi è il mio collega studioso di storia antica, il Signor Tumblestone.>> disse indicando il giovane Carl, quest'ultimo sollevò la bombetta e rispose esibendo un sorriso << Piacere signor Aelith >>.
<< Piacere mio signori >> rispose a sua volta il mezzelfo << Quindi cosa porta qui un pubblico ufficiale del regno di Rostock e uno studioso di Storia antica? >>
<< Cercherò di essere più diretto possibile dunque: negli ultimi mesi sono avvenuti dei furti presso e templi del regno di Rostock. >> spiegò Oskar, lo sguardo serio << furti di reliquie molto antiche. >>
<< E giustamente avete pensato che un mercante d'arte potesse sapere qualcosa di questi furti, giusto? >> concluse il discorso Aelith, gli occhi fissi in quelli del nano << Nessuno è qui per accusarla. Mi chiedevo solo se ha notato qualcosa di insolito ultimamente. >> rispose quest'ultimo sostenendo lo sguardo del mezzelfo.
<< Insolito dite? Mmm... >> Aelith si accarezzò il mento con il pollice e l'indice della mano destra, mentre con la mano sinistra versò una bevanda dal colore viola in un calice << Gradite del succo di mirtillo? >>
<< No grazie >> il nano rifiutò gentilmente facendo un leggero cenno con la mano.
<< Ehm... nemmeno io grazie >> anche Carl rifiutò, distrattamente poiché la sua attenzione era concentrata su altro ormai. Mentre il nano e il mezzelfo erano intenti a discutere, il giovane Carl iniziò a passeggiare per il labirinto di opere d'arte: rimase abbagliato dalla bellezza di alcune sculture, talvolta anche perplesso dal dubbio gusto artistico di alcune di queste. A prima vista non sembrava che le opere fossero disposte secondo un ordine preciso, ma qualcosa accomunava alcuni corridoi; tuttavia Carl non riuscì ad afferrare questi dettagli. Concentrò la sua attenzione su alcuni quadri appesi alla parete: come aveva già avuto modo di notare appena entrato, non vi erano finestre per far filtrare la luce dall'esterno ma l'illuminazione era dovuta a semplici candelabri, forse con lo stesso trucco magico di quelli alla locanda, disposti regolarmente sul soffitto per tutta la grandezza della galleria.
I quadri che attirarono in particolar modo l'attenzione di Carl erano tre e osservò che due di questi rappresentavano un'unica scena, mentre il quadro spaiato raffigurava un altro tipo di soggetto: un veliero in mezzo al mare in tempesta; sullo sfondo nubi scure erano illuminate ad intervalli dai bagliori dei fulmini mentre il veliero, le cui vele erano gonfie dal vento, si trovava in balia dei flutti blu-verdi del mare. Un soggetto comune, ma ciò che richiamò l'attenzione di Carl fu il fatto che l'immagine non era immobile come in un normale quadro, ma in continuo movimento: grazie a qualche incantamento l'artista riuscì ad imprimere alcuni istanti della scena sulla tela.
- Affascinante, probabilmente sfrutta lo stesso principio usato per l'insegna del negozio – pensò Carl.
Il giovane mezzuomo spostò in seguito l'attenzione sugli altri due quadri, i quali erano posti l'uno affianco all'altro alla stessa altezza sulla parete: effettivamente rappresentavano entrambi la stessa scena, di guerra questa volta, ma focalizzata su due situazioni differenti; infatti sul dipinto di sinistra vi era rappresentato un ingente gruppo di soldati in armature lucenti, centinaia probabilmente, che davano battaglia a quelli che sembravano orchi, decisamente più grossi e minacciosi. Nel dipinto a fianco invece, vi erano disegnati gli orchi mentre caricavano all'assalto dei soldati, il tutto osservato come dall'alto di una collina. Era affascinante osservare come i soldati di un dipinto correvano verso l'altro, per poi sparire nel bordo di uno e riapparire da quello dell'altro. Anche questi dipinti erano stati incantati in qualche modo, un'eterna battaglia impressa su tela, destinata a ripetersi infinite volte senza avere mai fine.
Per quanto cercasse di rammentare storie cantate dai bardi o nozioni storiche Carl non riuscì a capire quale battaglia fosse rappresentata. Dopo tutto le battagli tra umani e orchi, o comunque tra orchi e qualsiasi altra gente, erano innumerevoli.
- Magari più tardi provo a chiedere ad Aelith di raccontarmi di questi due dipinti. - pensò Carl, il quale ormai non riusciva neanche più a sentire la discussione tra il mezzelfo e il nano.
Continuando a girovagare per la galleria il giovane mezzuomo notò che i due dipinti appena osservati erano gli unici ad avere certi pregi.
Si diresse più in fondo al locale, dal lato opposto a quello di entrata, e si trovò in mezzo ad una vera e propria armeria: armi dalle forme più strane e assurde, mai viste fino a quel momento, appese alle pareti oppure riposte in rastrelliere. Alcune di esse risultarono talmente esotiche che il giovane mezzuomo non riusci a capire come potessero essere utilizzate; rimase a contemplare quelle forme così singolari per parecchi minuti: anche i materiali impiegati per forgiarli sembravano provenire da altri mondi. Improvvisamente si ridestò dai suoi pensieri, e si chiese se non fosse il caso di tornare dal suo collega: si voltò completamente e non riuscì a vedere altro che il labirinto intricato di opere d'arte; provò comunque a dirigersi dalla parte opposta alla sezione “armeria”.
Dopo qualche minuto di passeggio in quella selva, e forse anche qualche giro a vuoto, tornò a risentire voci familiari: << ...Avrei sicuramente notato il passaggio di reliquie naniche, poiché ciò che definite sacro o arte di solito ha dimensioni paragonabili a quelle di un drago. >> rispose il mezzelfo con una nota di sarcasmo nella voce. << Ma purtroppo per voi non ho notato nulla di insolito ultimamente, e posso dirvi che nessuno è venuto a chiedermi notizie o informazioni su simili artefatti... a parte voi naturalmente. >>
<< Già, a parte noi... >> si intromise come se niente fosse Carl, pensando che sicuramente non si fossero accorti della sua assenza << Non ho potuto fare a meno di notare che da quando siamo entrati noi, non è entrato nessun altro. Trovo che sia piuttosto singolare per un posto come questo... >>
<< Signor Tumblestone, siete tornato finalmente >> rispose con assoluta naturalezza il mezzelfo << avete notato bene, infatti non ricevo molte visite. Dopo tutto non sono in molti a permettersi quello che io colleziono qui dentro. Inoltre i miei clienti provengono da città lontane e sanno esattamente quello che vogliono, quindi non devono far altro che chiedere la disponibilità di ciò che è di loro interesse, e io provvedo a spedirlo. >>
<< E come fanno a comunicarvi le loro richieste? E per i pagamenti? >> insistette Carl.
<< Suvvia, non penserete davvero che questi siano problemi per certi affari?! Basta mandare anche un comunissimo piccione con messaggio allegato, e per i pagamenti esistono le banche. >>
<< Mmm... pura curiosità la mia. >> rispose Carl annuendo leggermente con il capo.
<< Sono spiacente di non potervi aiutare... >> disse in fine Aelith << … almeno in questo frangente. >> concluse sospirando languidamente.
<< Cosa intendete dire? >> domandò Carl.
<< Che forse posso esservi utile in altri modi. >>
<< Avanti siamo in ascolto allora! >> lo incalzò il nano.
<< Dunque, da come ho potuto capire dai vostri discorsi, avete iniziato le vostre indagini da me solo per avere uno straccio di pista da cui iniziare... diciamo che vi ho ispirato in qualche modo. Correggetemi pure se sbaglio... >> il mezzelfo fece una breve pausa aspettandosi un intervento da parte dei suoi ospiti, ma non vi fu nessun intervento quindi continuò riprendendo il discorso << … lasciate che vi dica che non biasimo assolutamente la vostra scelta, ma permettetemi di darvi qualche consiglio su cui riflettere... >>
<< Prego... >> rispose Oskar con una punta di amarezza nella voce.
<< Data la vastità del regno da cui provenite, mastro nano, e dalle foreste che lo circondano inizierei con il chiedere informazioni a chi è esperto di tali zone: cacciatori, nomadi, mercanti stessi che attraversano quelle vie. Inoltre se non ricordo male dovrebbe esserci ancora un avamposto elfico a Nord-Est di Rostok. >>
<< Si, effettivamente collaboriamo con quell'avamposto, infatti diamo per scontato che potrebbero avvisarci loro stessi in caso di fatti singolari. Le vostre sono delle ottime idee, ma ormai mi trovo qui e mi conviene raccogliere tutte le informazioni che riesco a trovare in questa zona, piuttosto che ripartire e quindi vanificare un viaggio. >> rispose il nano in tono autoritario.
<< Naturalmente! Ma ricordatevi che il tempo non vi è amico date le circostanze. Voglio darvi un'altra informazione che potrebbe interessarvi: circa un mese fa pare che i taglialegna di qui, abbiano trovato resti di bivacchi recenti presso una strada secondaria a Nord- Ovest di qui, nella foresta; dicono che sia una strada dissestata, una mulattiera, ormai inutilizzata da secoli poiché le nuove vie maestre sono più sicure e più facilmente trafficabili. >> concluse il mezzelfo.
<< Ottima informazione, proprio quello che cercavo... >> rispose il nano con un sorriso << … vi ringrazio, siete stato molto utile Ser. Aelith. Togliamo il disturbo se il mio collega non ha altro da aggiungere... >>
<< Ehm... si onestamente si, ma non inerente a questa faccenda se posso permettermi... >> rispose Carl speranzoso.
<< Prego chiedete pure. >> lo invitò il mezzelfo.
<< Non ho potuto fare a meno di notare quella coppia di dipinti animati sulla parete in fondo... >>
<< La battaglia di Flestar, metà della seconda era, dove poco più di mille soldati umani della città di Cledwyn tennero testa ad un'orda di circa cinquantamila orchi, si... un'opera unica. >>
<< Ecco volevo appunto sapere questo, e chi fu l'autore di una simile opera. >>
<< Questo è tutt'ora un mistero, vedete l'autore si firmava con le lettere BD, ma nessuno sa la sua vera identità: alcuni dicono fosse un mago che perse la ragione altri che non fosse di questo piano... Le sue opere sono comunque pezzi unici e molto rari, l'incontro perfetto tra magia e arte. Nessuno tutt'oggi si può considerare in grado di eguagliarlo. Tant'è vero che il quadro del veliero non è suo ad esempio. >> spiegò solennemente Aelith << Naturalmente non potevo non possedere nulla di suo. >> concluse con un sorriso malizioso.
<< Capisco, bé grazie per la delucidazione. Possiamo andare. Arrivederci Ser. >> Carl si congedò dal mezzelfo sollevando leggermente la bombetta, subito dopo si diresse all'uscita dove Oskar lo attendeva tenendogli la porta aperta e uscì.
<< Arrivederci ancora Ser. >> disse il nano prima di voltarsi e uscire a sua volta. Il mezzelfo ricambiò il saluto.
Una volta fuori dalla galleria il nano proseguì per la strada, Carl lo seguì pensieroso. << Bé, ora abbiamo qualcosa su cui lavorare collega. >> esordì improvvisamente il nano.
<< Già, da dove volete cominciare quindi? >>
<< Direi di pranzare intanto, visto che si è fatta l'ora. Poi potremmo metterci sulle tracce di quei bivacchi abbandonati... >>
<< Concordo appieno. >> rispose Carl, sempre più calato nel ruolo di investigatore.

   
 
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