Katniss
Everdeen era nata a Maggio, ma il suo mese sarebbe dovuto essere un
altro.
Infatti,
suo padre le aveva sempre raccontato che i nove mesi di gravidanza di
sua madre sarebbero dovuti finire intorno alla metà di
Luglio, ma
lei aveva voluto stupire tutti fin da bambina ed era nata quasi due
mesi prima.
Era
raro che una bimba nata così prematuramente vivesse, al
Dodici, ma
lei aveva fin da subito mostrato la sua voglia di vivere e la sua
combattività.
Pensandoci,
lei stessa sentiva appartenere più a Luglio che a Maggio.
Luglio
era sole, era forza. Luglio era vita, come quella che Katniss si
sentiva scorrere nelle vene ogni volta che andava nei boschi.
Solo
lì si sentiva veramente libera, in tutti in sensi: di
parlare, di
essere se stessa, di inveire contro Capitol City, di coltivare la sua
amicizia con Gale e di ricordare suo padre.
La
foresta era diventata pian piano il suo luogo privato.
Sembrava
impossibile, ma si sentiva più al sicuro nella
vastità dei boschi
che chiusa nel Distretto, come un animale in un recinto.
Una
volta, sua madre le aveva raccontato che prima delle catastrofi che
avevano sconvolto Panem a ogni mese era associato un animale. O
meglio, una creatura legata alle stelle. Suo padre e sua madre
amavano osservare le stelle e a volte, quando le serate di luglio
permettevano di rimanere all'aria aperta senza aver freddo o
rischiare un malanno, uscivano tutti e tre, o quattro più
avanti,
insieme.
In
quelle sera non era Ace* a raccontare, ma la moglie.
Quelle
sere, Katniss le aspettava per tutto l'anno.
Elizabeth**
le prendeva ogni volta la mano destra tra le dita e le faceva seguire
con l'indice le nove stelle che formavano la costellazione del leone.
-I
nati sotto il segno del leone sono fieri, Katniss. Fieri e
coraggiosi. Tu non hai mai visto un leone, ma prova ad immaginarlo.
Un gatto enorme, con la pelliccia color oro e una criniera maestosa.-
A
quel punto, Katniss provava sempre a disegnare un leone nella polvere
grigiastra che ricopriva il piccolo cortiletto di terra battuta di
fronte a casa loro, ma non ci riusciva mai.
Lei
non era capace di disegnare, ma continuava a provarci. Amava le
sfide, la piccola Everdeen e le affrontava sempre a testa alta.
Era
anche questo, secondo sua madre, un segno che lei apparteneva al mese
di Luglio.
Infatti,
i nati sotto il segno del Leone amavano le sfide. Amavano anche
combattere per le giuste cause, ma cosa significava combattere per
una buona causa? Quale poteva essere una cosa per cui valesse la pena
battersi?
A
Katniss non mancava nulla: aveva una madre, un padre e una sorellina
che stava per nascere. Il cibo scarseggiava, era vero, ma c'erano
famiglie messe molto peggio di loro, il cui papà non aveva
il
coraggio di andare nei boschi a procurarsi qualcosa da mangiare o da
barattare. C'erano degli orfani che non ce l'avevano nemmeno, un
papà.
Forse
era per loro, che avrebbe dovuto provare a combattere?
Per
chi non era fortunato come lei?
Il
concetto di fortuna dipende tanto dai punti di vista. Lei poteva
considerarsi fortunata rispetto ad alcune famiglia del Giacimento, ma
sfortunata rispetto agli abitanti della zona ricca o a quelli di
Capitol City.
Chissà
se tutti erano sempre alla ricerca di questo qualcosa per cui
combattere o se era soltanto lei che lo faceva, per cercare di dare
un senso al mondo oppure semplicemente corda ai racconti di sua
madre.
Se
l'idea di buona causa era troppo grande per una bambina di sei anni,
figuriamoci quella di ribellione, che a volte, in quelle sere,
sentiva uscire dalle labbra di suo padre in sussurri rivolti soltanto
alla moglie, che però lei coglieva perché era
curiosa.
Anche
la curiosità era un segno determinante di chi avrebbe dovuto
nascere
sotto il segno del Leone.
Non
capiva bene cosa fosse, questa ribellione, ma capiva che suo padre
era piuttosto scettico. Non voleva ribellarsi, perché lui
stava bene
così, con sua moglie e le sue piccoline.
Era
questo che sentiva e che capiva Katniss, ma non sapeva che dietro a
quelle poche parole si nascondevano discorsi più complessi,
fatti
nel buio della miniera dove lavorava insieme ai colleghi, con la
fronte sudata e le mani doloranti.
Non
sapeva che non tutti la pensavano come Ace*, che qualcuno era stanco
di spaccarsi la schiena e avrebbe messo a repentaglio la propria vita
per la libertà.
Che
qualcuno non considerava il benessere soltanto avere delle persone
care a fianco e un piatto di minestra sul tavolo, ma voleva essere
libero e considerava questo un buon motivo per combattere.
Sapeva
soltanto che, finché le cose fossero rimaste
così, lei sarebbe
stata felice. Una piccola leoncina che cresceva tra la polvere e il
canto dolce di suo padre.
Non
poteva nemmeno immaginare che il simbolo predominante di questo segno
che sembrava proteggerla, il Leone, il segno dell'estate, di luglio,
della vita e del coraggio, avrebbe portato alla distruzione di
ciò
che amava e sarebbe stato legato a lei irreversibilmente.
Il
fuoco. Luglio era il mese del fuoco, anche questo sapeva dai racconti
di sua madre.
Il
fuoco che avrebbe bruciato suo padre, nell'esplosione in miniera, che
le avrebbe fruttato il soprannome con cui sarebbe divenuta celebre.
Il
fuoco che avrebbe bruciato il suo distretto, che sarebbe arso dentro
il suo migliore amico e che avrebbe ucciso sua sorella.
E
l'oro? Anche l'oro era un simbolo dei nati sotto il segno del Leone,
quell'oro in cui era stata plasmata la spilla della Ghiandaia
Imitatrice.
Se
lei non fosse nata prematura, le cose sarebbero andate così?
Se
fosse stata concepita qualche mese prima e il termine della
gravidanza di sua madre non fosse stato luglio? Chi può
saperlo.
L'unica
cosa che Katniss sapeva era che Luglio era il suo mese. Non Maggio,
non altri. Lei sarebbe dovuta nascere il settimo mese e il suo
carattere aveva ereditato tutto da lì, risultando forte e
coraggioso. Come una leone, del resto.
Buongiorno!
Arrivata
anche con il settimo capitolo, quello di Luglio, nonché mio
mese di
nascita.
Ho
visto spesse volte Katniss associata al segno zodiacale del Leone,
nonostante sia nata in Maggio, quindi ho deciso di approfondire un
po' questo suo legame con il mese estivo...spero sia uscito qualche
cosa di decente!
Ho
scritto quasi tutto il capitolo tra ieri e oggi (il che è un
mezzo
miracolo), ma ho preferito pubblicarlo subito perché
più lo leggo
più smette di convincermi, nonostante l'idea mi piacesse da
morire.
Ditemi un po' voi!
Qualche
piccolo appunto prima di concludere, a spiegare gli asterischi
disseminati nel testo:
*
Ace è il nome che ho dato a Mrs. Everdeen nel
capitolo APRILE
di
questa raccolta.
**
Qui ho deciso di dare un nome anche alla famigerata ''mamma di
Katniss'' e la scelta è caduta su Elizabeth, un po' in onore
di
Elizabeth Banks e un po' in onore di una mia vecchia compagna di
danza che ho sempre visto come una via di mezzo tra Prim e sua madre.
Ho inserito la scena delle stelle perché è l'unico modo che ho trovato per arrivare a parlare del segno zodiacale e ringrazio la cartolina con la costellazione del Leone che ho appesa in camera per l'ispirazione!
Come
al solito, grazie per aver letto anche questo capitolo, se
recensirete mi farete tanto piacere!
Grazie a tutti quelli che hanno avuto la voglia di recensire ogni
capitolo e che sono arrivati con me la metà della raccola.
E' un onore avervi come lettori, ragazzi!
Nel prossimo, credo proprio che verrà approfondito un altro boss! Spero di riuscire a pubblicarlo per Pasqua, ma colgo l'occasione per farvi gli auguri nel caso non devessi arrivare in tempo!
A presto k_j