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Autore: morgana85    19/12/2008    6 recensioni
Questa sarà una piccola raccolta dove ho cercato di unire due delle cose che amo di più al mondo: la storia dell'arte e la scrittura. Per ogni dipinto scelto, tra i più diversi autori,sarà scritta una storia dai pairing differenti. Spero di avervi incuriosito almeno un pò! Bacio a tutti Morgana
- Primo capitolo partecipante al Kisses Contest indetto da itachi love -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Buongiorno! ^^
Ed eccoci arrivati ad uno dei capitoli a cui sono più affezionata… Primo perché questo quadro è di diritto nella mia top ten dei preferiti. Secondo, perché Harry credo sia quello che io definisco “l’uomo ideale”. Ed Hermione è la sua esatta corrispondenza. Anche se non sono destinati a unirsi in quella vicinanza speciale che è degli innamorati.
Dedicata alla dolcissima daphne_91, perché è grazie a questa coppia che l’ho conosciuta, che ho collaborato con lei e che mi ha fatto scoprire una persona incredibile! =)
Ora, come sempre, vi auguro…. BUONA LETTURA!!!
Un bacio a tutti
Morgana
 
P.S.: vero che me lo lasciate un commentino?
 
Il link per il quarto dipinto è:
http://www.mondomostre.it/images/diecimostre/hires/tiziano_amore.jpg
 
 
 
 
 
Tiziano – “Amor Sacro e Amor Profano”
 
Il respiro che si condensa a contatto con l’aria gelida, formando sbuffi di vapore, è l’unico segno che rivela la mia presenza sula piccola terrazza. Appoggiato stancamente alla balaustra, il mio profilo si confonde nella notte, quasi le ombre cercassero di creare un rifugio in cui potermi nascondere, lontano da tutti.
Davanti a me soltanto il Lago Nero, una torbida e scura lastra di cristallo su cui i raggi della luna scivolano come rugiada, e i pendii scoscesi dai contorni indefiniti delle montagne.
Solo con i miei pensieri. E con l’improvvisa consapevolezza di essere giunto ad un bivio a cui non avrei mai creduto di poter arrivare, dove due realtà così simili e conosciute, e al contempo assolutamente differenti e sconosciute, si presentano ai miei occhi come l’ennesima scelta.
Braccia esili mi circondano improvvisamente la vita, mentre un altro respiro si unisce al mio, confondendosi, «Cosa ci fai qui fuori con questo freddo?».
Forse avevo voglia di stare finalmente in santa pace, vorrei rispondere. «Niente, avevo solo bisogno di un po’ d’aria», è invece la mia laconica risposta, accompagnata da un sospiro accennato, mascherato prontamente da un sorriso tirato. Mi giro lentamente, incontrando la figura di Ginny che si staglia nitida contro la luce calda ed invitante proveniente dalla grande finestra alle sue spalle, leggermente socchiusa.
Si avvicina, annullando la poca distanza che ancora ci divide, infilando le braccia sotto il mantello per potermi stringere. Sollevandosi appena sulle punte, mi sfiora le labbra con un bacio. «Hai le mani gelide, sarà meglio rientrare». Con un sorriso malizioso e gli occhi infuocati da uno sfavillio languido, si accosta al mio orecchio sussurrando, «So io come riscaldarti».
E vorrei poterle dire di no, guardare quel volto falsamente innocente e raccontarle finalmente ogni cosa, fino all’ultima, estenuante goccia di verità. Farle capire che nonostante sia meravigliosamente bella e sensuale e provocante, non è lei a custodire ciò che sto cercando. Quella sensazione effimera ed indispensabile, a cui non so dare un nome, che fa tremare ad ogni respiro dell’altro e fa sospirare ad ogni suo sguardo fuggente.
Ginny non ha niente di tutto questo. Non è lei.
Ma le sue labbra sono un porto sicuro in cui soffocare ogni rimpianto, il suo corpo è un’oasi di desiderio che riesce a concedermi calore a sufficienza per continuare ad affrontare una realtà che mi sta scomoda. Anche se ogni suo bacio non fa che ricordarmi quanto mi stia dimostrando vile, incapace di affrontare qualcosa per la sola paura di non essere ciò che lei si aspetta. Perché non è la sua bocca che vorrei avere, non è il suo profumo, troppo dolce, che vorrei respirare.
L’attiro a me con forza, immergendo una mano tra i suoi lunghi capelli rossi, così simili ad una vampata di fuoco da avere il terrore di scottarmi. Quasi costringo la sua bocca a schiudersi, cercando senza molta gentilezza la sua lingua, in uno sfregarsi di labbra che non ha niente di amorevole. È rabbia e dolore e delusione quello che nascondo dietro l’impazienza di possederla, qualcosa che molto probabilmente lei scambia per passione e desiderio.
Questo bacio non è che l’inizio di un copione che ormai conosciamo entrambi a memoria, che ci condurrà alla mia camera, al mio letto, tra le mie fredde lenzuola a cercare nel corpo dell’altro solo gli dèi sanno cosa.
E quando la sovrasto, lei che sembra così fragile e minuta, le forme ancora acerbe, osservo il suo volto dalle gote arrossate per un pudore che in realtà non prova. Non sono i tratti del suo viso che scorgo, ma quelli più delicati ed eleganti di colei che ha rubato ogni mio pensiero. La bacio con una dolcezza inaspettata, naufragando nell’illusione che i miei occhi hanno visto tra le ombre della notte.
Poi non c’è più nulla. Solo istinto e passione.
 
Mentre sfioro con una carezza lieve la schiena nuda di Ginny, sdraiata completamente su di me e profondamente addormentata, mi concedo qualche istante per poterla guardare.
Ginny è incantevole e frizzante, ma non possiede nessun mistero. È qualcosa di profano, la splendida rappresentazione di una dea di cui però condivide solo l’impressionante bellezza. Non c’è magia nei suoi sorrisi, né abissi misteriosi celati oltre il suo sguardo. Solo immensa sicurezza di sé.  Anche la prima volta che abbiamo fatto l’amore mi sono meravigliato di quanta dimestichezza avesse con il proprio corpo, quanta audacia nei suoi gesti, nonostante fosse una nuova esperienza per lei, che non aveva mai condiviso una così profonda intimità con un ragazzo.
Ne sono stato davvero innamorato un tempo, ma qualcosa è venuto a mancare. Non credo sia solo colpa sua. Anzi, molto probabilmente è tutta colpa mia, che ho cercato in lei quello che in realtà possiede qualcun altro, accontentandomi di percorrere la via più semplice e ovvia.
Inspiro a fondo prima di scostarla delicatamente, coprendola con il lenzuolo e indossando la prima cosa che trovo. Con passi silenziosi esco dalla stanza, trovando una Sala Comune completamente deserta. Deve essere molto tardi.
Mi abbandono sul divano, un braccio a coprire gli occhi e l’altro a penzoloni oltre il bordo dei cuscini. Nel camino rimangono solo braci incandescenti e cenere, ma l’aria è tiepida e accogliente. I minuti si susseguono prima veloci, poi lenti, mentre io non faccio altro che godere di quell’incredibile tranquillità.
Un fruscio leggero di stoffa attira la mia attenzione. Mi sollevo, guardando oltre l’alto schienale del divano. Un’ombra si avvicina silenziosa, resa appena distinguibile dai raggi della luna che, come nastri d’argento, fluttuano nel buio. «Chi c’è?».
Un grido breve ma acuto, accompagnato da un respiro ansante, «Harry, sei tu?». Avverto il suo profumo prima ancora di poterla vedere, avvolta in una vestaglia blu scuro, i capelli arruffati e i piedi nudi. «Maledizione, mi hai fatto morire di paura!», la sua espressione cerca di essere arrabbiata, ma i suoi occhi la tradiscono, sorridendo luminosi.
Ecco, i suoi occhi.
Credo, anzi sono assolutamente convinto, che non esistano occhi come quelli di Hermione. Sono insidiose e screziate acque di un lago che ha catturato il bagliore degli ultimi raggi di un sole intenso e accecante, sopra il quale si agita una tempesta di polvere d’oro. È impossibile scorgere ciò che vi è nel profondo, custodito con gelosia. Troppo prezioso per essere scoperto.
Sono il mistero più intrigante che abbia mai conosciuto, e sicuramente il più bello.
«Ciao», mi sorride, con quel sorriso quasi triste ma di infinita dolcezza, prima di sedersi accanto a me, ancora comodamente sdraiato.
«Ciao». Rimaniamo in silenzio, osservandoci con calma e senza imbarazzo.
Io ed Hermione non abbiamo mai parlato molto, non è mai stato necessario. L’incontro dei nostri sguardi è sempre stato più che sufficiente a comprendere ogni cosa dell’altro. Per questo non mi chiede «Cosa ci fai qui?» o «Non riuscivi a dormire?», sarebbero domande inutili.
Conosce ogni cosa di me, ogni più nascosto e represso sentimento che si agita sotto la mia pelle, ed è così che io conosco lei.
È l’unica a scorgere la scintilla di dolore, che compare come una scheggia più scura tra il verde dei miei occhi, quando penso a chi ho perso. Riconosce la fiamma dell’ira trattenuta, quando stringo i pungi per non urlare, ed è la sola in grado di spegnerla con un semplice sussurro. Comprende la solitudine, lasciandomi solo quando non voglio avere nessuno intorno, o comparendo con passi leggeri per essere il mio sostegno quando nessun’altro è in grado di starmi accanto.
Ginny non ne è mai stata capace. Ha sempre odiato e odia i miei silenzi, che cerca di riempire con fiumi di parole. Per questo, ogni volta che la sua voce diventa quasi insopportabile nella mia testa, la bacio fino a quando non ha più fiato.
Non so quanto tempo sia passato prima che Hermione distolga lo sguardo, fissandolo sui pochi tizzoni accesi nel camino, con una strana ombra scura negli occhi. È la prima volta che lo fa.
Contemplo la sua immagine sfiorata dagli ultimi bagliori del fuoco, e penso di non averla mai vista così bella. Ma è una bellezza tutta sua, delicata e discreta, timida nel mostrarsi in tutto il suo magnetico splendore. Senza saperlo, è padrona di una sensualità che l’avvolge come luce, rendendola impossibile da ignorare.
Quando mi è vicina, è doloroso reprimere la voglia che ho di averla e baciarla e toccare la sua pelle. Ma Hermione è qualcosa di sacro e prezioso, che non può appartenere a nessuno. Ha voluto concedermi libertà con lei che nessun’altro, nemmeno Ron, può pretendere, come stringerla tra le braccia ed entrare nel suo cuore. E per questo le sono grato.
«Sai cosa mi manca?», si gira, guardandomi con aria interrogativa. «Le notti in cui sgattaiolavi nel mio letto perché eri triste o arrabbiata, dopo aver litigato con Ron. Alla fine ci addormentavamo insieme, e al mattino mi facevi sempre trovare un piccolo biglietto accanto al cuscino», un tenero sorriso le incurva le labbra. «Non ho mai capito perché non è più successo, non sei più venuta».
Nonostante il sorriso non scompaia, i suoi occhi sono malinconici e lontani, «Beh, adesso c’è Ginny e…».
«E?».
«Oh, avanti Harry, è la tua ragazza e… lei non… voi», balbetta, confusa ed impacciata, «Lei torna sempre meno nel nostro dormitorio, così ho pensato che… insomma, non mi sembrava più il caso, ecco».
Vederla con le guance arrossate per l’imbarazzo e le mani che tormentano il tessuto della vestaglia è alquanto insolito, lei che è sempre così orgogliosa e composta, tanto che non riesco a trattenere una risata divertita.
«Non ci trovo niente da ridere!», mi lancia un cuscino, cominciando a ridere con me. Da molto tempo non la sentivo ridere così, da molto tempo io stesso non ridevo così. È una sensazione calda e piacevole.
Cogliendola di sorpresa l’afferro per la vita, trascinandola più vicina e facendola sdraiare al mio fianco. «Adesso Ginny non c’è», fermo il suo tentativo di parlare posandole un dito sulla bocca, «E non accetto scuse».
Scuotendo leggermente la testa, le labbra incurvate in un dolce sorriso, si accoccola contro di me, poggiando la fronte sulla mia spalla. Poterla sentire così vicina, con il suo calore a donarmi un’incredibile tranquillità, è un balsamo per ogni tormento.
Il suo respiro è lento e carezzevole e il suo profumo leggero come lo ricordavo. La sua mano scende piano lungo il braccio fino ad incontrare la mia, facendo intrecciare le dita tra loro in una stretta delicata ma che riesce a farmi tremare.
È così silenziosa che penso si sia addormentata, mentre le accarezzo i capelli. Non mi ero mai accorto di quanto fossero diventati lunghi e morbidi, e così profumati da rendere impossibile non immergervi il viso e sentirsi circondati dall’aroma di biancospino che portano con sé.
Ma la sento muoversi appena, abbandonandosi completamente contro il mio corpo, tanto da riuscire ad indovinare le curve del seno e dei fianchi. Sussulto quando il suo piccolo naso sfiora la pelle sensibile del collo. «Hermione, cosa stai facendo?». Sembra tesa alla ricerca di qualcosa, così concentrata da non prendersi nemmeno la briga di rispondermi. Rimango immobile, assaporando la sensazione eccitante che dilaga in ogni fibra del mio essere come il miglior vino. È come se, in questo preciso momento, fosse solo mia, solo per me.
Si allontana di un soffio, ma è ancora così dannatamente vicina da poter sentire le sue labbra lambire la mia pelle quando parla, «Quello di Ron non è così».
«Si può sapere, di grazia, di cosa stai parlando?», cerco di governare quel poco autocontrollo che ancora mi rimane, trattenendomi dal baciarla e permettere ad ogni sensazione di emergere dal profondo baratro in cui le custodisco.
«Il suo odore. È troppo forte e deciso», inspira profondamente, prima di continuare, «Il tuo invece è… intenso. E avvolgente». Un altro respiro, «Non ricordavo fosse così buono».
La guardo negli occhi, cercando di nascondere il velo di desiderio che sicuramente vi è imprigionato. Ginny non mi ha mai detto niente del genere. Sicuramente non in maniera così semplice e diretta, ma in grado di far perdere un battito al cuore. «Caposcuola Granger, mi stai forse dicendo che mi trovi attraente?», un ghigno compare sul mio volto, mentre cerco di sdrammatizzare.
«Può darsi», ride divertita, passandomi una mano tra i capelli in una estenuante carezza, «Ma non ti montare la testa!». Mi guarda in maniera disarmante, prima di avvicinarsi e posare un lieve bacio sulla guancia, così vicino alle labbra da essere sufficiente un mio piccolo movimento per poterle avere. Chiudo gli occhi, stringendo la mia presa sul suo corpo in un vano tentativo di trattenermi. «Credo di aver capito perché Ginny si è innamorata di te».
Poi, come se niente fosse, torna a rifugiarsi tra le mie braccia, addormentandosi nel giro di pochi minuti. Lasciandomi con il sapore dolce e amaro di ciò che mi ha detto.
Ma soprattutto, con la convinzione di aver ormai fatto la mia scelta.
 
 
 
 
Ora, i ringraziamenti alle mie dolcissime che continuano a seguirmi:
ranyare: bene bene bene, sono contentissima che ti sia piaciuta! ^^ Quando l’ho scritta, avevo paura che fosse un accostamento un po’ azzardato…ma non sono riuscita a trovare nessun’altro personaggio che si incastrasse così perfettamente con il dipinto. Grazie infinite per tutti questi complimenti, mi fai arrossire!! ^//^ Allora alla prossima!! Un bacio Morgana
 
FireAngel: per questo capitolo, avevo immaginato Calì…non so perché. Però, visto che non ho specificato nomi, sei liberissima di immaginarti chi vuoi! ^^  Quel ghigno finale era proprio quella sensazione di soddisfazione che si prova quando si capisce di avere qualcosa in più… lo so che non è forse molto Grifondoro, però mi sembrava azzeccato. Eh eh eh! =) Allora spero alla prossima!! Un bacio Morgana
 
vavva: a dire il vero, ero un po’ preoccupata…appunto perché non sono personaggi molto citati, ho dovuto immaginarmi molti aspetti del suo carattere. Spero di averle rese abbastanza bene! ^^ Vista la loro “devozione” alle lezioni della Cooman, l’idea dei tarocchi è sorta quasi spontanea! Spero che questo quadro ti sia piaciuto di piùùù. Un bacio e alla prossima!! Bacio Morgana
 
Thiliol: Sinceramente, anche io è la prima storia che leggo su Calì! Eh eh eh! =) Mi sono cimentata in questa… avventura, giusto per provare a coinvolgere personaggi di solito lasciati in disparte. Anche se, non ti preoccupare, arriveranno anche quelli più noti! ^^ Cosa ne pensi di questo capitolo? Un bacione e alla prossima!! Morgana
 
daphne_91: tesoro, questa è tutta per te! In fondo, è anche un po’ merito loro se ci siamo conosciuto, non pensi?? =) Grazie come sempre dei tuoi complimenti… lo sai che per me il tuo parere è importante! Mi scrivi sempre cose che riescono a farmi venire i lucciconi! *_* Alla prossima tesoro… ti voglio bene! Morgana
 
Victoire: Se non c’è due senza tre, il quattro vien da se, noooo?? XD Sono contentissima che le descrizioni ti piacciano, ma non risultino noiose… ho sempre il timore di risultare troppo pesante! ^^ Commentare la tua storia mi è sembrato doveroso, era veramente deliziosa!! Spero di trovarti anche al prossimo capitolo. Un bacio Morgana
  
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