Fanfic su attori > Jared Leto
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Autore: Sherit Maatkara    19/12/2008    1 recensioni
"Erano passati un paio d'anni o forse più... ne aveva perso il conto. Nei suoi ricordi era come se fosse stato ieri."
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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93 milion miles

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Impazienza.

Strano, per tutta la durata del concerto aveva provato una forte e pressante impazienza.

Strano, ogni qualvolta faceva un concerto pregava perché il tempo si fermasse.

Non quella volta.

Durante la serata, Jared aveva chiesto più volte l'orario al fratello, sul palchetto alle sue spalle. Shannon aveva risposto una decina di volte prima di spazientirsi e lanciare al fratello una delle bacchette che impugnava.

La folla aveva riso, credendo fosse uno sketch già preparato precedentemente. In realtà, come ebbe modo di appurare in seguito, la bacchetta che lo aveva realmente colpito in pieno volto gli lasciò un non voluto livido sulla guancia.

Alla fine, giunti attorno alla mezzanotte e sentendo le corde vocali stanche, Jared congedò il suo pubblico e sgusciò via veloce dal palco.

Impazienza.

Strano, ora si trovava a correre verso i camerini. Gli venne quasi da ridere. Era ovvio che ciò che aveva vissuto era stato solo una visione o un sogno. O forse entrambi. Correva verso il nulla. Verso uno spoglio camerino vuoto che sembrava la stanza di un manicomio. Correva verso una meta che sembrava non raggiungere mai. Sembrava che il camerino fosse distante milioni di miglia che percorreva con la velocità di una lumaca.

Poi, improvvisamente, si trovò di fronte alla porta del camerino.

Rise.

Sì, era senza dubbio impazzito e quello era un manicomio. Si preparò al bianco abbagliante e irritante della stanza e aprì la porta.

«Jared!»

Una risata più dolce, cristallina dalla sua.

Elisabeth si alzò dal divano su cui era seduta. I colori scuri di cui vestiva erano in netto contrasto con il bianco della stanza – divano compreso -.

«Allora.... sei... rimasta». Solo in quel momento il cantante si accorse di ansimare.

Lei gli si avvicinò. « Ma cosa avete fatto, un incontro di pugilato? Pensavo foste solo dei cantanti!», chiese, ridendo e toccandogli una parte della guancia. Solo in quel momento Jared sentì il lieve dolore sul volto.

“Dannato fratellone”, pensò. E poi rise di nuovo e la sua risata si confuse con quella della ragazza.«Sai, questa è la nostra ultima tappa...», disse. «Ho dovuto dare spettacolo.»

La mano di lei si strinse attorno al suo polso. «L'ultimo concerto, dici?», sorrise. Un sorriso che svanì presto dalle sue labbra. «Vuol dire che non avremo altre occasioni per incontrarci?»

Jared la guardò, sconvolto, scuotendo con vigore la testa. « No, no, Liz! Anzi, avremo più tempo! », esclamò. «Volevo dirti che... gireremo le scene di un film nella tua città. Potremo incontrarci ogni qualvolta che lo vorrai»

Lei parve sollevata. «Hai appena concluso un concerto e già sei impegnato sul set»-, chiese. Rise. « Mi hai invitata qui solo per dirmi che reciterai nella mia città... perché non hai aspettato di tornare là?»

«Aspettare così tanto?», chiese Jared, prendendole la mano. «Non ci sarei riuscito... mai

Era appena caduto il silenzio tra i due, quando la porta del camerino si spalancò nuovamente.

« Oh...»  Shannon si bloccò sulla soglia. Non era più di tanto sorpreso. « Salve....?»

« Elisabeth...», la presentò Jared, spingendola dolcemente in avanti, ma senza mai lasciare la presa sulla sua mano. «Elisabeth Swank

 

  
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