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Autore: Rebbss    30/03/2015    1 recensioni
[Everlark]
[Post-Mockingjay]
Peeta e Katniss iniziano insieme un nuovo cammino, per ricostruirsi a vicenda, riscoprire la loro storia e scrivere il loro futuro.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sotto i nostri occhi si apre una distesa di sabbia. Le pedane, sono posizionate in cerchio, come sempre, e si trovano come si una duna, che circonda la cornucopia. Si vedono moltissimi zaini, molti più di quelli delle edizioni di cui ricordo, ma sono tutti sotto la bocca della Cornucopia. I tributi stanno salendo dalle pedane, e incominciano a guardarsi con aria spaventata. Sono capitolini, non sono mai stati preparati a questo. Vedo subito Mary, e riesco a scorgere anche Cody. I loro visi tradiscono le emozioni, e Mary è terrorizzata ma il suo compagno si mostra sicuro. Con un cenno impercettibile le indica la distesa di sabbia dietro di lei e capisco che le sta indicando da che parte deve correre appena iniziano i Giochi. Io e Peeta continuano a fissare lo schermo con insistenza, mentre il conto alla rovescia avanza "30, 29..." manca pochissimo. Cody sta ancora fissando la Cornucopia, per trovare lo zaino più vicino a lui. 
"5"
Ce la farete ragazzi
"4" 
Siamo con voi, qualsiasi cosa accada
"3"
Correte
"2"
Non morirete
"1"
Non fate in modo che questi Giochi vi cambino, per nulla al mondo.
"Che i 76esimi Hunger Games abbiano inizio!"
Appena il suono si libera nell'aria, con uno scatto fortissimo i tributi corrono verso la Cornucopia. L'unica che non lo fa è Mary, che corre dove gli ha detto Cody. Continua a correre, mentre nella Cornucopia non accade quello che credevo. I capitolini sono intorno alla Cornucopia, senza sapere cosa fare. Ma Cody, sorprendendo tutti corre, prende due zaini, uno vicino all'altro e si fa spazio fra due ragazzini impauriti. Mary si è fermata ad aspettarlo è appena arriva scappano insieme. Lui le lancia uno zaino, e lei se lo mette sulle spalle, continuando a correre. Intanto alla Cornucopia, il gesto del nostro tributo ha fatto scoppiare il finimondo. I tributi più sicuri, quelli più forti, si lanciano nel mezzo, e prendono tutte le poche armi che trovano. Incominciano a usarle senza criterio, uccidendo chiunque trovino. Il mio cuore perde qualche battito, e senza riuscire a bloccarmi urlo, urlo più che posso, e piango, piango tutto quello che ho da piangere, perché vedere ancora questo massacro che si ripete è troppo per me. Ma l'ho voluto io, dando la colpa a questa gente abituata a vedere un mondo comodo, senza tutti i sacrifici che eravamo abituati a fare noi dei distretti. Ormai questo è iniziato e non posso più fermarlo, e mentre urlo, nel buoi che riempie i miei pensieri le braccia di Peeta mi circondano, imprigionandomi contro di lui. Piango contro il suo petto, senza fermarmi, continuo ma riesce a farmi smettere. "Kat, tranquilla. Non sono morti. Non morirà nessuno. L'hovercraft sta prendendo quei ragazzini, ma non sono morti." Poi si avvicina sempre più e mi sussurra "è tutto a posto" lasciandomi un bacio leggero sulla fronte. Le lacrime si fermano, lasciando delle linee sul mio viso. Dato che non succederà nient'altro per un po' mi vesto dato che ero ancora in pigiama e lo stesso fa Peeta. Chiamo la Paylor, e le chiedo di farmi chiamare appena arriverà l'hovercraft con i tributi "morti". Intanto io e Peeta ci sediamo ancora sul letto, perché nonostante le sue continue richieste non riesco ancora a uscire per trovare sponsor. Mi accoccolo al suo petto, e lui mi stringe a se con un braccio. Nell'Arena, intanto, Mary e Cody stanno ancora camminando. Si fermano dopo qualche minuto, e si nascondono dietro una grande duna. Cody scava un po' la duna, per controllare se quei pazzi degli Strateghi hanno fatto un altro scenario nel monotono deserto. E trova quello che cercava. Un tunnel tutto nero, di cui non si vede niente. "Cody... Cosa facciamo?" Sussurra già stanca e spaventata Mary, che era spuntata dalla sua spalla vedendo che il compagno aveva trovato qualcosa. "Andiamo" dice Cody, duro, tentando di ostentare la sua preoccupazione. Si vedeva che aveva paura, ma aveva  fatto la scelta giusta. Entra prima lui, poi lei copre un po il passaggio, per evitare di mostrare  agli altri tributi la loro scoperta. Il tunnel è lungo, e ne escono dopo cinque minuti, con una Mary terrorizzata, e un Cody che sudava freddo.  Appena recuperato il respiro si accorgono di essere finiti in un posto assurdo. la luce era molto soffusa, e nonostante il vedesse benissimo il paesaggio appariva scuro, è illuminato da una luce distante. Gli alberi erano pini che sembrava viola, ma quella luce ingannava sicuramente. La cosa assurda era che questi avevano le radici nel soffitto, e toccavano il terreno con la punta. Lo scenario era inquietante, ma allo stesso tempo ti faceva sentire come a casa. Era una cosa stranissima. Peeta guardava lo schermo leggermente corrucciato, ed era molto concentrato. I ragazzi intanto procedono lentamente ed esplorando l'ambiente. Trovano poi come uno spazio racchiuso da alcuni alberi, e si arrampicano un po', facendo molta fatica perché i rami più in basso erano anche quelli più piccoli. Appena trovano un posto un po' comodo di sistemano, e aprono lo zaino di Cody. Trovano poco cibo, una piccola bevanda energetica, e una bottiglia piccola, di metallo, contenente come una crema, che al tatto bruciava, di una consistenza grumosa.poi trovarono un coltello e una coperta termica. Nello zaino di Mary invece trovano molto di più. Una corda, un sacco a pelo, che teneva caldissimo, come dei sacchetti da mettere intorno alle scarpe e molta più di quella crema stranissima, e un coltello. Mettono tutto negli zaini, si legano all'albero e  Mary scoppia a piangere. "Ho paura Cody. Tanta paura" si asciuga le lacrime con la manica e continua a singhiozzare. Cody lascia andare anche lui le sue emozioni. Qualche lacrima gli riga il viso e abbraccia Mary. Le singhiozza sul petto e lui prende ad accarezzargli i capelli. E al quel punto mi alzo in piedi prendo la mano a Peeta e lo porto con me fuori dalla stanza e vedo la presidentessa, che ci accompagna a trovare i tributi eliminati. "Sono già stati curati, possono tornare a casa o aspettare qua gli altri tributi" "scusa ma precisamente come funziona questa edizione? Cioè come è che non fanno a morire?" Chiede Peeta, e la Paylor, senza mai smettere di camminare inizia a spiegare "i ragazzi, prima di essere mandati nell'arena sono stati abituati dai nostri dottori, secondo un metodo senza rischi a sentire le armi come di una consistenza diversa rispetto a quella di cui sono veramente fatte. Per loro ormai le armi mortali come coltelli, arco, frecce, è tutto il resto sono più leggere e di un materiale molto meno pericoloso, però sono stati indotti a credere che abbiano la stessa potenza mortale delle armi normali. Queste armi appunto feriscono, ma sono bloccate da un materiale presente nella felpa dei tributi, quindi questi sono solo feriti, neanche gravemente. Questi oggetti poi sono pieni di un liquido che dal momento che entra in circolazione nel sangue li rende immobili, dando all'hovercraft il tempo di prenderli, e ai dottori il tempo di riabituali al mondo normale, e successivamente vengono curati psicologicamente e fisicamente, rendigli molto meno dolorosi tutti i momenti passati li dentro.
  
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