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Autore: irispaper29    31/03/2015    7 recensioni
Meredith dalla Distesa d'Acqua, Farnir dalla Foresta Ombrosa. La subdola Tide.
Solo Meredith e Farnir sanno chi è davvero Tide, e solo loro sanno come è stata sconfitta.
E solo loro sanno come fidarsi l'uno dell'altra.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Farnir lanciò uno sguardo alla Distesa d'Acqua e sorrise. Le risate delle Oceanidi riempivano quel vuoto causato dal silenzio. Tutte le Oceanidi erano belle, e la loro voce era così piacevole da lasciare senza fiato.

Ma quella di Meredith era la più bella. Oh, la sua Meredith. Lei era la più bella!

Meredith era la più dolce delle Ondine. Le Oceanidi erano più smaliziate, e la loro belezza dava loro un aspetto più austero, nonostante non lo fossero, anzi. A volte sapevano essere addirittura infantili.

Ma Meredith non era così. La sua voce era talmente incantevole da instillare il buonumore, e lui non poteva fare a meno di ascoltarla. E la sua bellezza non la rendeva affatto rigida, anzi. Ogni sorriso illuminava il suo volto, dandole quel tocco di innocenza che la caratterizzava.

Innocente. Ecco come era Meredith. La sua Meredith.

Farnir la guardò di nuovo. L'Ondina stava nuotando insieme alle sue amiche e stava ridendo. E lui adorava quelle risate, quella voce che era come il tintinnio dell'argento, pura, soave.

Ma non era lui il motivo di quella risata.

Era l'acqua. L'elfo si rendeva conto di quanto tutto ciò cadesse nel clichè, ma Meredith amava l'acqua, e non solo perché riusciva a controllarla con il pensiero. Quando le chiedeva cosa ci trovasse di tanto bello in quell'elemento, l'Ondina rispondeva sempre che le piaceva quella sensazione di freschezza che la faceva sentire viva.

“Proprio come ogni volta che sono con te” aggiungeva sempre, e i suoi occhi blu come la Distesa d'Acqua si riempivano di quella luce che lui amava. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di vederla sul suo volto.

Farnir sospirò solo al pensiero. Ma non poteva, glielo aveva promesso. Sarebbe rimasto lontano, le avrebbe permesso di vivere la sua vita.

Tutto solo a causa di Tide, la sorella di Meredith. Una sirena, una delle creature marine più subdole e infide di tutta la distesa d'acqua. Erano belle, si, ma letali. La loro voce incantava chiunque l'ascoltasse. Tutti rimanevano estasiati...e poi si buttavano in mare.

La sua voce era la peggiore delle armi. Poteva ipnotizzare e uccidere nei modi più disparati ogni ascoltatore, a causa dei brutti ricordi che riportava alla luce.

Ma la cosa peggiore era il fatto che Tide era intelligente. Solitamente le sirene erano relativamente innocue, dato che si limitavano a nutrirsi e a canticchiare per puro divertimento. Tide invece aveva capito che la loro voce era un'arma e che poteva essere utilizzata per i suoi scopi. Così in un solo anno era riuscita a conquistare tutta la Distesa d'acqua e aveva esiliato tutte le sue sorelle.

E Meredith. La sua Meredith era tra di loro. Aveva perso la capacità di nuotare e si era persa nel bosco in cui viveva Farnir, un elfo della terra che, come tutti gli elfi della terra, sapeva modellare le rocce a suo piacimento. Non avendo ancora imparato a camminare con le gambe, l'elfo la trovò curiosa, e le chiese se si sentisse bene. Quando l'Ondina spiegò la situazione, tutto fu chiaro. Le sirene avevano la coda, e le Naiadi erano interamente composte d'acqua. Invece le Ondine non avevano né le pinne né le gambe, bensì una via di mezzo: avevano la capacità di adattarsi all'ambiente. Quando erano sulla terra riuscivano a sviluppare la capacità di camminare, mentre quando nuotavano nell'acqua dei laghi, avevano mani e piedi palmati, nella Distesa d'Acqua avevano due pinne e una coda.

Ma Meredith non aveva mai lasciato la Distesa d'Acqua prima di allora, perché era vietato. La Foresta Ombrosa era un luogo molto pericoloso sia per chi la conosceva bene sia per chi non vi si era mai avventurato prima di allora. Aveva bisogno di una guida. Farnir si era così offerto di aiutarla a raggiungere la Distesa d'Acqua e di insegnarle a combattere, ovviamente a pagamento.

La ragazza aveva annuito e gli aveva messo una manciata di coralli preziosi in mano, dicendo che avrebbe avuto il resto a missione compiuta. L'elfo accettò, e passò ben sei lune con l'Ondina. Meredith sembrava poco portata per il combattimento, a causa della sua innocenza quasi infantile, ma con molto esercizio era riuscita a imparare come impugnare una spada. In più, era molto agile. Nonostante avesse avuto alcuni problemi di equilibrio all'inizio, in seguito Farnir aveva scoperto che era molto veloce.

Quando la giudicò pronta, escogitarono un piano per introdursi nella Distesa d'Acqua senza essere arrestati, o uccisi. La ragazza gli aveva raccontato più volte in quelle lune tutto ciò che sapeva al riguardo, e alla fine erano stati in grado di ideare un buon piano. Nessuno sapeva che Meredith aveva imparato a combattere, quindi decisero di sfruttarlo. Si erano intrufolati nella fortezza sottomarina di Tide. Secondo il piano originale avrebbero dovuto tagliarle la gola durante il sonno, ma Meredith aveva scosso la testa, dicendo che non poteva farlo. Non voleva uccidere la sorella.

Tutti erano a conoscenza della malvagità della sirena, motivo per cui l'Ondina si convinse del fatto che non sarebbe dovuto essere difficile riprendere il potere anche senza ucciderla.

In quel momento Tide si trovava in una prigione della fortezza, e non poteva uscire. Non era passato troppo tempo, eppure Meredith aveva avuto ragione: tutti l'adoravano. Le creature marine avevano capito quanto l'Ondina fosse giusta, generosa e devota alla sua patria, al punto che la nominarono Guardiana della Distesa d'Acqua.

Per questo non potevano vedersi. In quelle sei lune passate insieme ad allenarsi, i due avevano avuto modo di conoscersi, di innamorarsi. E, la notte prima dell'attuazione del piano, Farnir non aveva potuto trattenersi, e l'aveva baciata. Si aspettava uno schiaffo, invece Meredith aveva ricambiato.

Meredith gli mancava. Gli mancava odorare i suoi capelli chiari, le narici piene del suo odore salato del mare, le sue labbra, gli occhi luminosi, i suoi sorrisi. Gli mancava tutto di lei. Però aveva promesso, non poteva intromettersi. Ora lei era Guardiana, e prima di dedicarsi a se stessa doveva badare alla Distesa d'Acqua.

“Non è per sempre”gli aveva detto, accarezzandogli il viso. “Io ti amo. Non saremo lontani per sempre”.

E Farnir ci credeva. Credeva in tutto quel che diceva.
Quindi quando la vide ridere con le sorelle mentre si dirigeva verso un altro luogo per diffondere la notizia della cattura di Tide, sorrise. Sapeva che sarebbe tornata indietro per lui.

E forse non mancava molto.

   
 
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