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Autore: DreamsofMartina    20/12/2008    5 recensioni
"Wyoming, molti lo definiscono “freddo” altri preferiscono “ghiacciato” si dice che non c'è molto da fare là a meno di non essere un cowboy o un cacciatore o entrambi: io preferisco chiamarlo “casa”. [...] Iniziai a lavorare nell’esatto momento in cui fui capace di reggermi in piedi, coltivavo, pascolavo il bestiame e salvavo vite: i mustang." Una ragazza in fuga dal suo passato, determinata a costruirsi un nuovo presente; un ragazzo che dalla vita ha avuto tutto, imprigionato in un presente da favola. Potranno mai incontrarsi queste anime così diverse? E lei sarà in grado di insegnarli la vera libertà? La mia prima long sui Jonas, se vi ha incuriosito venite a dare un'occhiata^^
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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New Page Beh, cominciamo con, faccio schifo nella vita e nelle relazioni

Ecco, per la gioia di tutti (beh si spera almeno ^^) il secondo chappy!!!!

Che dire 7 recensioni, non una ma 7!!!!

Ancora non ci credo, quando sono andata a vedere se qualcuno aveva letto la storia e mi sono ritrovata davanti una valanga di recensioni, ho chiuso la pagina sicura di aver sbagliato storia, poi sono rientrata su efp, ho letto il titolo e ho pensato: “strano il titolo di questa storia è proprio uguale a quello della mia!” (sono stupida vero???) in quel momento ho realizzato che era proprio la mia storia e l’urlo di gioia perso sia arrivato fino a casa dei Jonas!!!!!

Non so cosa dire se non GRAZIE, GRAZIE, INFINITAMENTE GRAZIE A TUTTI!!!!

E ora passiamo finalmente alle recensioni:

-Temperance_Booth: sono contentissima che tu sia la primaaaaa^^ Devo ammettere che anche io sono una fan di “Oceano di fuoco” (ammetto di averlo visto circa venti volte O.o).

Stai tranquilla in realtà dietro tutti quei lustrini e premiere si nasconde qualcos’altro^^

-Minako_86: (mi tappo le orecchie) ok il tuo urlo è arrivato puntualissimo XD

Scherzi a parte tutto quello che ho detto su di te è puramente vero^^

Ormai sei stata promossa “Capo redattrice” della storia (eh eh non te l’aspettavi vero?? XD).

Per cui Capo spero ti piacerà anche questo  chappy che, la tua scrittrice, ti ha prontamente inviato per una lettura in anteprima^^

-jollina la verde

: grazie mille^^ Joe, il figlio di papà? Forse…. Ma non rivelo nulla^^

Un bacio e alla prossima^^

-Reby94xx: waaaaaa anche tu adori i cavalli!!!! Sono la mia passione (faccio equotazione da circa 11 anni ^^) beh continua a seguirmi un bacio^^

-beautiful_disaster: grazie dei complimenti, non li merito affatto!!! Ho capito a quale film ti riferisci ma sinceramente non ricordo il titolo nemmeno io, comunque sì un po’ mi sono ispirata a quello, un po’ a fatti realmente successi^^  Che dire ormai sei diventata una Jonasmaniaca anche tu^^

-beautiful_disaster: Uau dalla ficcy di Minako, dovrò ringraziarla anche per questo XD

Beh sì ho provato a sconvolgere le cose, ho pensato perché non presentare prima il nuovo personaggio e lasciare nell’ombra quello conosciuto??? Ho detto conosciuto??? Mi sa che ho rivelato già troppo XD Oh vedrai questo è solo l’inizio, non sai quante cose succederanno XD

-agatha: ma grascieeee^^ vedrai che l’incontro avverrà moooolto presto^^ MA certo che l’ho messa tra i preferiti è stupendaaaXD

Ed ora vi lascio al secondo capitolo di Freedom!!!!

 

 

MY PERFECT LIFE

 

 

“Vanità, decisamente il mio peccato preferito.”

 

 

Beh, cominciamo con, faccio schifo nella vita e nelle relazioni. Tendo a rovinarle entrambe per le cose più semplici. Può sembrare che non abbia cuore o cose del genere, ma fidatevi ce l’ho.

Quando dico “ti amo”, lo dico sul serio, non butto al vento parole così.

Mi piace far sorridere e ridere le persone, è la mia specialità.

Avere un flirt? Immagino di sì. Dipende da chi sei.

È possibile dire quando qualcuno mi piace, perché rimango sveglio tutta la notte a parlare di cose stupide, come chi è più alto, nonostante sappia che sono io. Mi piace il colore blu. E' il mio preferito. Rispondo raramente ai messaggi, non mi fanno impazzire. Odio gli errori di ortografia.

Non mi innamoro di qualcuno molto facilmente. Ci vuole un po' di tempo. Mi sono preso qualche cotta di tanto in tanto. Ma tutto dipende.

Sono diciannovenne e single: lo odio ma ci devo convivere.

Immagino che mi possiate definire complicato, ma dipende tutto dal mio umore. Mi piace scherzare, ma so essere serio quando le circostanze lo richiedono. Correggo i piccoli errori che le persone commettono.

Cerco di rendere tutti felici, prima di essere felice io, in modo da sapere che il mondo è bello e che posso andare avanti a vivere la mia vita.

Quando rompo con qualcuno, ho un buon motivo. Nonostante non mi innamori molto facilmente, mi serve circa un’infinità per dimenticarmi di una persona, a meno che non mi ha fatto male davvero. Faccio parte di una band con i miei fratelli chiamata i “Jonas Brothers” sperando che abbiate sentito parlare di loro.

Il mio soprannome è Danger, perché cado spesso e le persone pensano che io sia pericoloso.

I miei fratelli probabilmente sono i miei migliori amici, abbiamo superato ogni scoglio insieme e posso fidarmi di loro ciecamente.

Direi che è tutto!

Ah, già, già, il mio splendido nome è Joseph Adam Jonas.

 

If you want me
You can't have me
Because you've got to
Understand me
Back off now, baby I'm a loner
You got a lot of things to see
I told you once before that
You better not take it from me

                                                            (Weezer - American Gigolo)

 

 

Io odio il sabato a Los Angeles, troppi negozi aperti “full time” che, di solito, e credetemi capita molto più spesso di quanto voi possiate pensare, sfoggiano enormi cartelli fluorescenti pubblicizzando svendite o saldi; troppa gente per le strade che, annoiata dalla solita vita, si ricorda, guarda caso proprio di sabato, di dover fare delle compere impellenti oppure di aver ricevuto un invito a sorpresa per qualche stupida festa; troppi paparazzi appostati con la telecamera in mano che raggiungono il Nirvana nell’esatto momento in cui ti riescono ad immortalare in quell’attimo, che magari è il primo e unico della tua vita, in cui ti sei distratto e hai commesso qualcosa di stupido.

Ho già detto di odiare il sabato? Sì, lo so, sono ripetitivo, ma com’era quella cosa dei latini che ripeteva sempre la mamma e che io, chissà perché poi avrei dovuto farlo, non ho ascoltato? Ah sì “Repetita iuvant” o qualcosa del genere, insomma per essere concisi: odio uscire il sabato.

Già, eppure oggi, uno splendido, soleggiato ed eccessivamente affollato sabato mattina, mi ritrovo a passeggiare, o meglio correre, per i larghi viali di Beverly Hills.

Corro perché i miei adorati fratelli, che stimo e ammiro, sono partiti senza di me, so già cosa vi state chiedendo, come possono il dolce Nick e il romantico Kevin lasciare a piedi il proprio fratello?

Beh credetemi possono, possono e l’hanno fatto, d’accordo forse non avrei dovuto passare un’ora e quarantacinque sotto la doccia, ma ehi sono Joe Jonas, il protagonista dei sogni proibiti di milioni di ragazze americane, il fidanzato ideale, un sex simbol ed essere così bello e famoso è un lavoro sporco credetemi.

Quindi eccomi qui, il grande Joe Jonas ridotto ad un maratoneta senza fiato, ad un impiegato qualunque costretto a correre per non arrivare in ritardo in ufficio, ad un barbone senza automobile… ad una star che non è una star!

Insomma, non si è mai vista una persona famosa che si presenta a lavoro senza un Suv, una limousine, o una Jeep! Altrimenti non sarebbe una persona famosa!

Eppure io, Joseph Adam Jonas, sto qui a correre come un cretino, senza fiato, rischiando di sudare, dico sudare, io che devo sempre essere perfetto e impeccabile, e come se non bastasse rischio anche di sporcare i miei vesti firmati che, tra l’altro, mi sono costati un capitale, ma anche di rovinare la pettinatura che mi ha richiesto trenta minuti!

E, tanto per essere precisi, rischio solo arrivare in ritardo al servizio fotografico più importante della mia carriera! Ma vi rendete conto?

Continuo a correre con la paura costante che i pantaloni e le scarpe, entrambi bianchi, potessero diventare improvvisamente marroni, o peggio neri, o peggio del peggio bucarsi, mi ritrovai a pensare a quanto fosse in realtà sporca la città di Los Angeles, lo so, lo so a volte vaneggio, ma in una situazione del genere non trovo alternativa migliore.

Mi fermo per riprendere fiato, poi ricomincio a correre, se possibile più stanco e spompato di prima, abbassai lo sguardo per scrollare della polvere che rischiava di rovinare il mio preziosissimo giacchetto mentre svoltai l’angolo, qualche istante dopo alzai gli occhi appena in tempo per vedere una ragazza saltellare, ma troppo tardi per poter evitare la collisione.

Mi sentii colpire al naso e feci appena in tempo ad appoggiarmi al muro per evitare di cadere, portai le mani al naso dolorante, ci mancava anche il naso rotto, lo tastai più volte e mi risollevai notando che era apposto. Guardai i vestiti, apposto anche loro, poi mi diressi infuriato verso la ragazza, me l’avrebbe pagata sia per lo spavento che mi era costato dieci anni di vita, sia per la sua stupida disattenzione che mi sarebbe costata un certo e ormai inesorabile ritardo sul set, e Joe Jonas non è mai arrivato in ritardo.

“Vuoi stare più attenta! Mi hai quasi rotto il naso, te ne rendi conto o no?” le urlai contro completamente accecato dalla rabbia, scostando un ciuffo ribelle che mi aveva coperto gli occhi.

La vidi chiudere gli occhi e respirare, rimasi un attimo perplesso, era strana forte la ragazza, poi la vidi alzarsi e fermarsi a pochi centimetri dalla mia faccia: “Senti un po’ Mr buone maniere, io ho svoltato l’angolo mantenendo la destra sei tu quello che camminava a sinistra! Onde per cui io ho ragione e tu torto! E non me ne importa un fico secco se il tuo bel faccino si è ferito, capito?” urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni incrociando le braccia e mostrandomi un sorriso di sfida.

Mantenere la destra? E per quale arcana legge del codice stradale? Anche perché non ho mai sentito parlare di un “codice del buon pedone”, e se mai lo scriveranno sarò lieto di apporvi una firma. Sorrisi, la ragazza vuole la guerra, e guerra avrà, Joe Jonas non ha mai perso una battaglia e non inizierà certo oggi.

 “Senti, senti, che parolone! Vedi di solito sono una persona calma ma oggi a causa della tua disattenzione intenzionale mi hai fatto fare tardi ad un servizio fotografico molto importante e se non arrivo tra circa… -guardai per l’ennesima volta l’orologio notando, con rabbia, che il ritardo era ormai assicurato- cinque minuti, puoi considerarti una ragazza morta!” dissi dandole una leggera spinta con l’indice che, con mia somma soddisfazione, la fece indietreggiare di un passo.

“Per quanto mi riguarda puoi avere un servizio fotografico, una mostra o anche un discorso dal quale dipenderanno milioni di vite, se pensi di passarla liscia così ti sbagli! Mi devi delle scuse!”

Audace la ragazza e anche un po’ troppo insistente, non se lo vuole proprio ficcare in quella testaccia che io ho ragione, anche solo per il semplice fatto di chiamarmi Joe Jonas, e lei ha torto.

Guardai l’orologio, mi sarebbe piaciuto continuare quell’allegra discussione, ma forse c’era ancora una remota speranza di arrivare in orario, e non avevo alcuna intenzione di lasciarmela scappare: “Senti non ho tempo da perdere con delle mocciose come te, per cui ti saluto!” dissi salutandola sfacciatamente con la mano prima di ricominciare a correre.

Mi chiesi se quella ragazza mi avesse riconosciuto “Naaaa!” pensai, era troppo arrabbiata per fermarsi a riflettere su chi avesse di fronte, per un attimo mi domandai se non fosse stato meglio essere riconosciuto, almeno avrei evitato quell’insulsa discussione e mi sarei anche beccato un paio di scuse ben meritate, ma ormai era andata come era andata ed era inutile rimuginarci sopra.

Ero ancora perso nei miei pensieri quando vidi spuntare da lontano la sagoma dello studio fotografico, guardai l’orario, le dieci e dieci, beh dopotutto quello che era successo a causa della brillante idea dei miei fratelli, dieci minuti di ritardo erano il minimo che potessero concedermi, e vi assicuro che me l’avrebbero concesso.

Entrai ansante nello studio e mi cimentai nella ricerca della sala dovrei avrei dovuto trovare i miei fratelli, passai accanto ad uno specchio, mi fermai, feci retromarcia e mi ci specchiai: notai con piacere che i capelli erano apposto, idem per i vestiti, odorai le ascelle, beh non erano proprio al profumo di rose, mi voltai cercando un deodorante che trovai abbandonato su uno scaffale, lo presi “E’ ancora pieno! Yes!” pensai spruzzandomelo qua e là.

Mi specchiai un’ultima volta sistemandomi la maglietta prima e la giacca poi “Joseph come al solito sei perfetto!” mi dissi riprendendo a camminare.

Vi siete mai chiesti perché un vip non entra mai in uno studio fotografico da solo? Ve lo dico io, perché questo posto è un vero e proprio labirinto! Ma dico io, dei cartelli da seguire no? Eppure non ci vorrebbe tanto, un bel cartello rosso con scritto “Studio Jonas sempre dritto tra cinque metri” e passa la paura e anche la “miperdonellostudiofotograficofobia”!

Invece niente nemmeno uno stupido ometto a cui chiedere indicazioni, finirò con lo spendere il resto dei miei giorni in uno stupido corridoio pieno di polvere e scaffali arrugginiti!

Stavo per gettare la spugna quando sentii una voce anche fin troppo familiare: “Nicky hai avuto notizie di Joe?”

Seguii il suono di quella voce ad arrivai di fronte lo “Studio 5”, dove i miei due cari fratelli si sbellicavano dalle risate inventando storie assurde su cosa mi fosse successo.

Entrai puntandogli un dito contro: “Voi….” Non feci in tempo a terminare la frase perché fui colpito alla schiena da una pacca che sarebbe dovuta risultare affettuosa e che, in quel dato momento, finì per urtarmi ancora di più.

“Joseph finalmente! Ti stavamo dando per disperso, pensa che Nicky già stava facendo le prove per l’intervista di addio!” fu Kevin a parlare, uno dei miei fratelli, quello più grande e riccio mentre Nick se la rideva allegramente. Nicholas è il mio secondo fratello, quello piccolo…. e riccio!

Ok, ok, lo so, vi ho solo confuso le idee e in questo momento vi starete chiedendo come si faccia a distinguerli, beh Kevin è quello alto qualche centimetro più di Nick e Nick è quello alto qualche centimetro meno di Kevin. Ok, così non funziona!

Va bene, riproviamo, Kevin è il più maturo, quello che sa sempre qual è la cosa giusta da fare, mentre Nick compone le canzoni, suona la chitarra, il piano e la batteria, beh penso che abbiate capito no?

Cerco di liberarmi dalla fraterna stretta di Kevin e li guardo: “Se non fosse stata per la vostra brillante idea di mollarmi a piedi davanti casa, tutto questo non sarebbe successo!” dico stizzito scatenando ancora di più le risa dei due. Mi guardo i vestiti, mi tocco la faccia, no, non sono un pagliaccio, quindi per quale accidentaccio di motivo continuano a ridere quei due stupidi!

“Lasciamo perdere va, tanto con voi non si può nemmeno essere seri!” dico mentre con un sonoro sbuffo sprofondo su una sedia.

“Ma dai Joe, non prendertela così! E’ solo che sei buffo quando ti arrabbi!” dice Nick tra una risata e l’altra.

Kevin, da bravo fratello maggiore, cerca di darsi un contegno, senza però ottenere grandi risultati: “Dai Nick, Joe ha ragione non dovevamo lasciarlo a piedi così!”

Sorrisi, beh per una volta mi trovavo d’accordo con mio fratello e c’era anche una bella soddisfazione a dirlo, stavo per ringraziarlo quando aggiunse: “Ma questo non vuol dire che non sia stato uno scherzo fantastico e super riuscito!” disse ricominciando a ridere.

Ok resetta tutto, punto primo odio i miei fratelli, punto secondo mediterò vendetta e credetemi sarà crudele.

Dopo circa dieci minuti smisero di ridere e si sedettero accanto a me: “Ehi Joey, sei ancora arrabbiato?” mi chiese Nick

Non risposi, ma mi limitai a girarmi dall’altra parte.

In compenso Nick inclinò la testa in modo da trovarsi di fronte a me: “Joe lo sai che non volevamo offenderti e che tu ci metti un secolo in bagno! Perdonato?” mi chiese con quella faccia da cane bastonato alla quale non riuscivo mai a resistere e che lui sapeva funzionasse sempre, e del resto, è il mio fratello preferito!

Lo abbracciai e sorrisi: “Perdonato Nick! Ma non succeda mai più altrimenti ti ritroverai calvo!”

Per tutta risposta Nick finse di essere terrorizzato e si mise le mani tra i riccioli scuri: “No! Ti prego, tutto ma i capelli no!” disse scoppiando a ridere, seguito a ruota da me e da Kevin che aveva assistito alla scena.

Lo so cosa vi state domandando e tutto l’odio, la vendetta tremenda, il sangue, le viscere… e… beh siamo fatti così, litighiamo ma non riusciamo ad rimanere arrabbiati l’uno con l’altro più di cinque minuti, perché in fondo siamo fratelli no!

Ma questo non vuol dire che mi sia dimenticato della vendetta, ah no, quella resta e a dire il vero ho anche qualche idea!

Passato qualche minuto entra il fotografo che ci intima di prendere posto sul set, ci guardiamo sconsolati e saliamo sul palco allestito a simulare uno studio di registrazione, beh ve l’ho detto io, quello della star è un lavoro duro e faticoso.

Non so quanto tempo è passato, mi massaggio la faccia che rischia di pietrificarsi a forza di rimanere nella stessa identica posizione, ma dico io e questo dovrebbe essere il fotografo famoso che concede solo a pochi eletti un servizio fotografico: ma se è più di mezz’ora che sto in piedi nella stessa identica posizione, mentre lui scatta foto tutte indiscutibilmente uguali?

Sospiro per l’ennesima volta mentre lui, il vecchio babbione…come si chiama… il fotografo sorride, guardando il centesimo scatto uguale, poi, forse per grazia divina, ci annuncia di cambiare posizione e di andarci a sedere sul divano.

Io mi ci lascio letteralmente cadere sopra, mente Nick e Kevin reprimono una risata, scuoto la testa: “Io non ne posso più, se ci fa rimanere per più di cinque minuti in questa -ci guardai: io sdraiato da un lato del divano, Kevin dall’atro e Nick nella nostra identica posizione in bilico sullo schienale- posizione, se così si può chiamare, giuro che gli prendo la macchia fotografica e ci ballo sopra il Tip-Tap o il Flamenco se preferite!”

Kevin e Nick risero: “Dai Joe resisti, altri dieci minuti massimo e abbiamo finito!” disse Kevin

“Ah e a proposito ti ricordi del video musicale che dobbiamo girare!” mi chiese Nick

“Video musicale, ma quale video musicale?” urlai beccandomi un’occhiataccia dal fotografo babbione che mi accusò di avergli rovinato un preziosissimo, e il secondo uguale per inciso, scatto.

Abbassai la voce: “Ma di quale video parli?” sussurrai a Nick

“Ma sì quello di “Sorry”, è una settimana che ne parliamo!” mi rispose

Pensai un attimo, che cosa ho fatto in questa settimana? Feste, sala di registrazione, feste, Disney Channel’s Studios, feste, interviste e ancora feste. No, proprio non lo ricordavo, poi, illuminazione, un paio di giorni fa a colazione Nick parlava di qualcosa, che cos’era… mi sa che era proprio il video ma io… stavo pensando a cosa mettermi per la festa!

“Ah sì “Sorry” hai ragione, e quindi?” chiesi mentendo

“Come “quindi?”- Nick sospirò- e ti ricordi che avevamo pensato di ambientarlo nel vecchio West?”

“Sì che me lo ricordo!” dissi, questa volta ricordandomelo davvero, beh che c’è, qualcosa me la ricordo pure io!

“Ecco vedi, io e Nick abbiamo pensato che potremmo impersonare dei Cow Boy! Non sarebbe una cattiva idea no?” aggiunse Kevin

“I Cow Boy? Perché non li fate voi, io invece sarò il bandito misterioso e affascinate!- dissi teatralmente- Suona bene no?”

Nick si diede una manata sulla fronte e scosse la testa: “Joe non dobbiamo girare il seguito di “Zorro il bandito mascherato”  ma un video musicale!”

“E va bene, va bene, non prendertela così! Ho capito che vuoi fare anche tu Zorro, ma se ci tieni tanto puoi fare la moglie, Zorra!”

Nick scosse la testa esasperato: “E’ senza speranza! Ti prego Kev parlaci tu!”

“Ma che ho detto?” chiesi con fare innocente

“Più che altro è quello che non hai detto! Ma lasciamo perdere, dunque Joe l’idea è quella di essere dei Cow Boy che si innamorano di una ragazza e le fanno mille promesse, che so un matrimonio felice, dei figli, occuparsi della famiglia, ma che poi, a causa degli obblighi a cui devono adempiere, non mantengono. La ragazza in un primo momento accetta tutte le dimenticanze dei Cow Boy che, con mille scuse, le fanno sempre nuove promesse mai mantenute; ma, il giorno in cui i Cow Boy si vogliono proporre a lei, pronti finalmente a mantenere le promesse, la ragazza non c’è più, è scappata via lasciando solo una lettera. Beh che ne pensi?” mi chiese Kevin

“Penso che sarebbe stato meglio il seguito di Zorro!” lo pensai ma non lo dissi

“Non lo so Kev c’è qualcosa che non mi convince, ma nel complesso è carina davvero!” non mi andava di fare il guastafeste e, sinceramente, ero anche troppo stanco per farlo, per cui mi limitai a dire ciò che si volevano sentir dire, ricevendo come risultato un sorriso da parte di Kevin.

“Bene, perfetto! Allora non ti dispiacerà sapere che abbiamo lezione di equitazione subito dopo il sevizio fotografico!” disse eccitato

“Non affatto! Mi piace fare equi… cosa?” Fermi tutti, non mi staranno per caso dicendo che dovrò imparare a montare uno di quei cosi pelosi sempre pieni di mosche? No, non parla affatto, io sono Joe Jonas mica uno di quei bovari che vivono tra il…letame! No, no, no, no lo farò mai!

“E va bene!” non chiedetemi perché ho accettato, ok ve lo dico, ma non ridete! Se non avessi accettato mi avrebbe chiuso l’acqua calda a vita e la mia povera pelle ne avrebbe risentito troppo, mi sarebbero incominciate a spuntare le piaghe per il freddo, avrei perso le dita, le smagliature… forse quelle vengono con il sole, oh va bene avete capito, insomma non ho potuto non accettare.

Nick e Kevin mi abbracciarono: “Lo sapevamo fratellino che avresti accettato!”

Anche il fotografo babbione era contento, anzi ci ha perfino proposto di fare un servizio fotografico a cavallo!

Per cui non solo mi si prospetta una giornata in mezzo alla melma e al letame tra quei cosi puzzolenti, ma c’è anche la remota, forse non tanto remota, possibilità di dover fare un servizio fotografico seduto per più di mezz’ora su uno di quei così pelosi con le mosche che banchettano con il mio inestimabile corpo!

Ok, è definitivo, io odio il sabato a Los Angeles!

 

If you hate this
Oh, I can't blame you
Cause I'm hurting
So I'll flame you

I've seen this game before
My love walks right to your door
There ain't no hope for me anymore
Ah ha ha ha... yeah

(Weezer - American Gigolo)

 

  
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