Ecco, per
la gioia di tutti (beh si spera almeno ^^) il secondo chappy!!!!
Che dire 7
recensioni, non una ma 7!!!!
Ancora non
ci credo, quando sono andata a vedere se qualcuno aveva letto la storia e mi
sono ritrovata davanti una valanga di recensioni, ho chiuso la pagina sicura di
aver sbagliato storia, poi sono rientrata su efp, ho
letto il titolo e ho pensato: “strano il titolo di questa storia è proprio
uguale a quello della mia!” (sono stupida vero???) in quel momento ho
realizzato che era proprio la mia storia e l’urlo di gioia perso sia arrivato
fino a casa dei Jonas!!!!!
Non so cosa
dire se non GRAZIE, GRAZIE, INFINITAMENTE GRAZIE A TUTTI!!!!
E ora
passiamo finalmente alle recensioni:
-Temperance_Booth:
sono contentissima che tu sia la primaaaaa^^ Devo ammettere che anche io sono
una fan di “Oceano di fuoco” (ammetto di averlo visto circa venti volte O.o).
Stai
tranquilla in realtà dietro tutti quei lustrini e premiere si nasconde
qualcos’altro^^
-Minako_86: (mi tappo le orecchie) ok il tuo urlo è arrivato puntualissimo XD
Scherzi a
parte tutto quello che ho detto su di te è puramente vero^^
Ormai sei
stata promossa “Capo redattrice” della storia (eh eh
non te l’aspettavi vero?? XD).
Per cui
Capo spero ti piacerà anche questo
chappy che, la tua scrittrice, ti ha prontamente inviato per una lettura
in anteprima^^
-jollina la verde
: grazie mille^^ Joe, il figlio di papà? Forse…. Ma
non rivelo nulla^^
Un bacio e alla prossima^^
-Reby94xx: waaaaaa anche tu adori i cavalli!!!! Sono la mia passione
(faccio equotazione da circa 11 anni ^^) beh continua
a seguirmi un bacio^^
-beautiful_disaster: grazie dei
complimenti, non li merito affatto!!! Ho capito a quale film ti riferisci ma
sinceramente non ricordo il titolo nemmeno io, comunque sì un po’ mi sono
ispirata a quello, un po’ a fatti realmente successi^^ Che dire ormai sei diventata una Jonasmaniaca anche tu^^
-beautiful_disaster: Uau dalla ficcy di Minako, dovrò ringraziarla anche per questo XD
Beh sì ho provato a sconvolgere le
cose, ho pensato perché non presentare prima il nuovo personaggio e lasciare
nell’ombra quello conosciuto??? Ho detto conosciuto??? Mi sa che ho rivelato
già troppo XD Oh vedrai questo è solo l’inizio, non sai quante cose
succederanno XD
-agatha: ma grascieeee^^ vedrai che
l’incontro avverrà moooolto presto^^ MA certo che
l’ho messa tra i preferiti è stupendaaaXD
Ed ora vi lascio al secondo capitolo
di Freedom!!!!
MY PERFECT LIFE
“Vanità, decisamente il mio peccato
preferito.”
Beh, cominciamo con, faccio schifo
nella vita e nelle relazioni. Tendo a rovinarle entrambe per le cose più
semplici. Può sembrare che non abbia cuore o cose del genere, ma fidatevi ce
l’ho.
Quando dico “ti amo”, lo dico sul
serio, non butto al vento parole così.
Mi piace far sorridere e ridere le
persone, è la mia specialità.
Avere un flirt? Immagino di sì.
Dipende da chi sei.
È possibile dire quando qualcuno mi
piace, perché rimango sveglio tutta la notte a parlare di cose stupide, come
chi è più alto, nonostante sappia che sono io. Mi piace il colore blu. E' il
mio preferito. Rispondo raramente ai messaggi, non mi fanno impazzire. Odio gli
errori di ortografia.
Non mi innamoro di qualcuno molto
facilmente. Ci vuole un po' di tempo. Mi sono preso qualche cotta di tanto in
tanto. Ma tutto dipende.
Sono diciannovenne e single: lo odio
ma ci devo convivere.
Immagino che mi possiate definire complicato,
ma dipende tutto dal mio umore. Mi piace scherzare, ma so essere serio quando
le circostanze lo richiedono. Correggo i piccoli errori che le persone
commettono.
Cerco di rendere tutti felici, prima
di essere felice io, in modo da sapere che il mondo è bello e che posso andare
avanti a vivere la mia vita.
Quando rompo con qualcuno, ho un buon
motivo. Nonostante non mi innamori molto facilmente, mi serve circa un’infinità
per dimenticarmi di una persona, a meno che non mi ha fatto male davvero. Faccio
parte di una band con i miei fratelli chiamata i “Jonas Brothers” sperando che
abbiate sentito parlare di loro.
Il mio soprannome è Danger, perché cado spesso e le persone pensano che io sia
pericoloso.
I miei fratelli probabilmente sono i
miei migliori amici, abbiamo superato ogni scoglio insieme e posso fidarmi di
loro ciecamente.
Direi che è tutto!
Ah, già, già, il mio splendido nome è
Joseph Adam Jonas.
≈If you want me
You can't have me
Because you've got to
Understand me
Back off now, baby I'm a loner
You got a lot of things to see
I told you once before that
You better not take it from me≈
(Weezer - American Gigolo)
Io odio il sabato a Los Angeles,
troppi negozi aperti “full time” che, di solito, e credetemi capita molto più
spesso di quanto voi possiate pensare, sfoggiano enormi cartelli fluorescenti
pubblicizzando svendite o saldi; troppa gente per le strade che, annoiata dalla
solita vita, si ricorda, guarda caso proprio di sabato, di dover fare delle
compere impellenti oppure di aver ricevuto un invito a sorpresa per qualche
stupida festa; troppi paparazzi appostati con la telecamera in mano che
raggiungono il Nirvana nell’esatto momento in cui ti riescono ad immortalare in
quell’attimo, che magari è il primo e unico della tua vita, in cui ti sei
distratto e hai commesso qualcosa di stupido.
Ho già detto di odiare il sabato? Sì,
lo so, sono ripetitivo, ma com’era quella cosa dei latini che ripeteva sempre
la mamma e che io, chissà perché poi avrei dovuto farlo, non ho ascoltato? Ah
sì “Repetita iuvant” o
qualcosa del genere, insomma per essere concisi: odio uscire il sabato.
Già, eppure oggi, uno splendido,
soleggiato ed eccessivamente affollato sabato mattina, mi ritrovo a passeggiare,
o meglio correre, per i larghi viali di Beverly Hills.
Corro perché i miei adorati fratelli,
che stimo e ammiro, sono partiti senza di me, so già cosa vi state chiedendo,
come possono il dolce Nick e il romantico Kevin lasciare a piedi il proprio
fratello?
Beh credetemi possono, possono e l’hanno
fatto, d’accordo forse non avrei dovuto passare un’ora e quarantacinque sotto
la doccia, ma ehi sono Joe Jonas, il protagonista dei sogni proibiti di milioni
di ragazze americane, il fidanzato ideale, un sex simbol ed essere così bello e
famoso è un lavoro sporco credetemi.
Quindi eccomi qui, il grande Joe
Jonas ridotto ad un maratoneta senza fiato, ad un impiegato qualunque costretto
a correre per non arrivare in ritardo in ufficio, ad un barbone senza
automobile… ad una star che non è una star!
Insomma, non si è mai vista una
persona famosa che si presenta a lavoro senza un Suv,
una limousine, o una Jeep! Altrimenti non sarebbe una persona famosa!
Eppure io, Joseph Adam
Jonas, sto qui a correre come un cretino, senza fiato, rischiando di sudare, dico
sudare, io che devo sempre essere perfetto e impeccabile, e come se non
bastasse rischio anche di sporcare i miei vesti firmati che, tra l’altro, mi
sono costati un capitale, ma anche di rovinare la pettinatura che mi ha
richiesto trenta minuti!
E, tanto per essere precisi, rischio
solo arrivare in ritardo al servizio fotografico più importante della mia
carriera! Ma vi rendete conto?
Continuo a correre con la paura
costante che i pantaloni e le scarpe, entrambi bianchi, potessero diventare
improvvisamente marroni, o peggio neri, o peggio del peggio bucarsi, mi
ritrovai a pensare a quanto fosse in realtà sporca la città di Los Angeles, lo
so, lo so a volte vaneggio, ma in una situazione del genere non trovo
alternativa migliore.
Mi fermo per riprendere fiato, poi ricomincio
a correre, se possibile più stanco e spompato di prima, abbassai lo sguardo per
scrollare della polvere che rischiava di rovinare il mio preziosissimo
giacchetto mentre svoltai l’angolo, qualche istante dopo alzai gli occhi appena
in tempo per vedere una ragazza saltellare, ma troppo tardi per poter evitare
la collisione.
Mi sentii colpire al naso e feci
appena in tempo ad appoggiarmi al muro per evitare di cadere, portai le mani al
naso dolorante, ci mancava anche il naso rotto, lo tastai più volte e mi
risollevai notando che era apposto. Guardai i vestiti, apposto anche loro, poi
mi diressi infuriato verso la ragazza, me l’avrebbe pagata sia per lo spavento
che mi era costato dieci anni di vita, sia per la sua stupida disattenzione che
mi sarebbe costata un certo e ormai inesorabile ritardo sul set, e Joe Jonas
non è mai arrivato in ritardo.
“Vuoi stare più attenta! Mi hai quasi
rotto il naso, te ne rendi conto o no?” le urlai contro completamente accecato
dalla rabbia, scostando un ciuffo ribelle che mi aveva coperto gli occhi.
La vidi chiudere gli occhi e
respirare, rimasi un attimo perplesso, era strana forte la ragazza, poi la vidi
alzarsi e fermarsi a pochi centimetri dalla mia faccia: “Senti un po’ Mr buone
maniere, io ho svoltato l’angolo mantenendo la destra sei tu quello che
camminava a sinistra! Onde per cui io ho ragione e tu torto! E non me ne
importa un fico secco se il tuo bel faccino si è ferito, capito?” urlò con
tutto il fiato che aveva nei polmoni incrociando le braccia e mostrandomi un
sorriso di sfida.
Mantenere la destra? E per quale arcana
legge del codice stradale? Anche perché non ho mai sentito parlare di un
“codice del buon pedone”, e se mai lo scriveranno sarò lieto di apporvi una
firma. Sorrisi, la ragazza vuole la guerra, e guerra avrà, Joe Jonas non ha mai
perso una battaglia e non inizierà certo oggi.
“Senti, senti, che parolone! Vedi di solito
sono una persona calma ma oggi a causa della tua disattenzione intenzionale mi
hai fatto fare tardi ad un servizio fotografico molto importante e se non
arrivo tra circa… -guardai per l’ennesima volta l’orologio notando, con rabbia,
che il ritardo era ormai assicurato- cinque minuti, puoi considerarti una
ragazza morta!” dissi dandole una leggera spinta con l’indice che, con mia
somma soddisfazione, la fece indietreggiare di un passo.
“Per quanto mi riguarda puoi avere un
servizio fotografico, una mostra o anche un discorso dal quale dipenderanno
milioni di vite, se pensi di passarla liscia così ti sbagli! Mi devi delle scuse!”
Audace la ragazza e anche un po’
troppo insistente, non se lo vuole proprio ficcare in quella testaccia che io
ho ragione, anche solo per il semplice fatto di chiamarmi Joe Jonas, e lei ha
torto.
Guardai l’orologio, mi sarebbe
piaciuto continuare quell’allegra discussione, ma forse c’era ancora una remota
speranza di arrivare in orario, e non avevo alcuna intenzione di lasciarmela
scappare: “Senti non ho tempo da perdere con delle mocciose come te, per cui ti
saluto!” dissi salutandola sfacciatamente con la mano prima di ricominciare a
correre.
Mi chiesi se quella ragazza mi avesse
riconosciuto “Naaaa!” pensai, era troppo arrabbiata
per fermarsi a riflettere su chi avesse di fronte, per un attimo mi domandai se
non fosse stato meglio essere riconosciuto, almeno avrei evitato quell’insulsa
discussione e mi sarei anche beccato un paio di scuse ben meritate, ma ormai
era andata come era andata ed era inutile rimuginarci sopra.
Ero ancora perso nei miei pensieri
quando vidi spuntare da lontano la sagoma dello studio fotografico, guardai
l’orario, le dieci e dieci, beh dopotutto quello che era successo a causa della
brillante idea dei miei fratelli, dieci minuti di ritardo erano il minimo che
potessero concedermi, e vi assicuro che me l’avrebbero concesso.
Entrai ansante nello studio e mi
cimentai nella ricerca della sala dovrei avrei dovuto trovare i miei fratelli,
passai accanto ad uno specchio, mi fermai, feci retromarcia e mi ci specchiai:
notai con piacere che i capelli erano apposto, idem per i vestiti, odorai le
ascelle, beh non erano proprio al profumo di rose, mi voltai cercando un
deodorante che trovai abbandonato su uno scaffale, lo presi “E’ ancora pieno!
Yes!” pensai spruzzandomelo qua e là.
Mi specchiai un’ultima volta
sistemandomi la maglietta prima e la giacca poi “Joseph come al solito sei
perfetto!” mi dissi riprendendo a camminare.
Vi siete mai chiesti perché un vip
non entra mai in uno studio fotografico da solo? Ve lo dico io, perché questo
posto è un vero e proprio labirinto! Ma dico io, dei cartelli da seguire no?
Eppure non ci vorrebbe tanto, un bel cartello rosso con scritto “Studio Jonas
sempre dritto tra cinque metri” e passa la paura e anche la
“miperdonellostudiofotograficofobia”!
Invece niente nemmeno uno stupido
ometto a cui chiedere indicazioni, finirò con lo spendere il resto dei miei
giorni in uno stupido corridoio pieno di polvere e scaffali arrugginiti!
Stavo per gettare la spugna quando
sentii una voce anche fin troppo familiare: “Nicky hai avuto notizie di Joe?”
Seguii il suono di quella voce ad
arrivai di fronte lo “Studio 5”,
dove i miei due cari fratelli si sbellicavano dalle risate inventando storie
assurde su cosa mi fosse successo.
Entrai puntandogli un dito contro:
“Voi….” Non feci in tempo a terminare la frase perché fui colpito alla schiena
da una pacca che sarebbe dovuta risultare affettuosa e che, in quel dato
momento, finì per urtarmi ancora di più.
“Joseph finalmente! Ti stavamo dando
per disperso, pensa che Nicky già stava facendo le prove per l’intervista di addio!”
fu Kevin a parlare, uno dei miei fratelli, quello più grande e riccio mentre
Nick se la rideva allegramente. Nicholas è il mio secondo fratello, quello
piccolo…. e riccio!
Ok, ok, lo so, vi ho solo confuso le
idee e in questo momento vi starete chiedendo come si faccia a distinguerli,
beh Kevin è quello alto qualche centimetro più di Nick e Nick è quello alto
qualche centimetro meno di Kevin. Ok, così non funziona!
Va bene, riproviamo, Kevin è il più
maturo, quello che sa sempre qual è la cosa giusta da fare, mentre Nick compone
le canzoni, suona la chitarra, il piano e la batteria, beh penso che abbiate
capito no?
Cerco di liberarmi dalla fraterna
stretta di Kevin e li guardo: “Se non fosse stata per la vostra brillante idea
di mollarmi a piedi davanti casa, tutto questo non sarebbe successo!” dico
stizzito scatenando ancora di più le risa dei due. Mi guardo i vestiti, mi
tocco la faccia, no, non sono un pagliaccio, quindi per quale accidentaccio di
motivo continuano a ridere quei due stupidi!
“Lasciamo perdere va, tanto con voi
non si può nemmeno essere seri!” dico mentre con un sonoro sbuffo sprofondo su
una sedia.
“Ma dai Joe, non prendertela così! E’
solo che sei buffo quando ti arrabbi!” dice Nick tra una risata e l’altra.
Kevin, da bravo fratello maggiore,
cerca di darsi un contegno, senza però ottenere grandi risultati: “Dai Nick,
Joe ha ragione non dovevamo lasciarlo a piedi così!”
Sorrisi, beh per una volta mi trovavo
d’accordo con mio fratello e c’era anche una bella soddisfazione a dirlo, stavo
per ringraziarlo quando aggiunse: “Ma questo non vuol dire che non sia stato
uno scherzo fantastico e super riuscito!” disse ricominciando a ridere.
Ok resetta tutto, punto primo odio i
miei fratelli, punto secondo mediterò vendetta e credetemi sarà crudele.
Dopo circa dieci minuti smisero di
ridere e si sedettero accanto a me: “Ehi Joey, sei ancora arrabbiato?” mi
chiese Nick
Non risposi, ma mi limitai a girarmi
dall’altra parte.
In compenso Nick inclinò la testa in
modo da trovarsi di fronte a me: “Joe lo sai che non volevamo offenderti e che
tu ci metti un secolo in bagno! Perdonato?” mi chiese con quella faccia da cane
bastonato alla quale non riuscivo mai a resistere e che lui sapeva funzionasse
sempre, e del resto, è il mio fratello preferito!
Lo abbracciai e sorrisi: “Perdonato
Nick! Ma non succeda mai più altrimenti ti ritroverai calvo!”
Per tutta risposta Nick finse di
essere terrorizzato e si mise le mani tra i riccioli scuri: “No! Ti prego,
tutto ma i capelli no!” disse scoppiando a ridere, seguito a ruota da me e da
Kevin che aveva assistito alla scena.
Lo so cosa vi state domandando e
tutto l’odio, la vendetta tremenda, il sangue, le viscere… e… beh siamo fatti
così, litighiamo ma non riusciamo ad rimanere arrabbiati l’uno con l’altro più
di cinque minuti, perché in fondo siamo fratelli no!
Ma questo non vuol dire che mi sia
dimenticato della vendetta, ah no, quella resta e a dire il vero ho anche
qualche idea!
Passato qualche minuto entra il
fotografo che ci intima di prendere posto sul set, ci guardiamo sconsolati e
saliamo sul palco allestito a simulare uno studio di registrazione, beh ve l’ho
detto io, quello della star è un lavoro duro e faticoso.
Non so quanto tempo è passato, mi
massaggio la faccia che rischia di pietrificarsi a forza di rimanere nella
stessa identica posizione, ma dico io e questo dovrebbe essere il fotografo
famoso che concede solo a pochi eletti un servizio fotografico: ma se è più di
mezz’ora che sto in piedi nella stessa identica posizione, mentre lui scatta
foto tutte indiscutibilmente uguali?
Sospiro per l’ennesima volta mentre
lui, il vecchio babbione…come si chiama… il fotografo sorride, guardando il
centesimo scatto uguale, poi, forse per grazia divina, ci annuncia di cambiare
posizione e di andarci a sedere sul divano.
Io mi ci lascio letteralmente cadere
sopra, mente Nick e Kevin reprimono una risata, scuoto la testa: “Io non ne
posso più, se ci fa rimanere per più di cinque minuti in questa -ci guardai: io
sdraiato da un lato del divano, Kevin dall’atro e Nick nella nostra identica
posizione in bilico sullo schienale- posizione, se così si può chiamare, giuro
che gli prendo la macchia fotografica e ci ballo sopra il Tip-Tap o il Flamenco
se preferite!”
Kevin e Nick risero: “Dai Joe
resisti, altri dieci minuti massimo e abbiamo finito!” disse Kevin
“Ah e a proposito ti ricordi del
video musicale che dobbiamo girare!” mi chiese Nick
“Video musicale, ma quale video
musicale?” urlai beccandomi un’occhiataccia dal fotografo babbione che mi
accusò di avergli rovinato un preziosissimo, e il secondo uguale per inciso,
scatto.
Abbassai la voce: “Ma di quale video
parli?” sussurrai a Nick
“Ma sì quello di “Sorry”, è una
settimana che ne parliamo!” mi rispose
Pensai un attimo, che cosa ho fatto
in questa settimana? Feste, sala di registrazione, feste, Disney Channel’s
Studios, feste, interviste e ancora feste. No, proprio non lo ricordavo, poi,
illuminazione, un paio di giorni fa a colazione Nick parlava di qualcosa, che
cos’era… mi sa che era proprio il video ma io… stavo pensando a cosa mettermi
per la festa!
“Ah sì “Sorry” hai ragione, e
quindi?” chiesi mentendo
“Come “quindi?”- Nick sospirò- e ti
ricordi che avevamo pensato di ambientarlo nel vecchio West?”
“Sì che me lo ricordo!” dissi, questa
volta ricordandomelo davvero, beh che c’è, qualcosa me la ricordo pure io!
“Ecco vedi, io e Nick abbiamo pensato
che potremmo impersonare dei Cow Boy! Non
sarebbe
una cattiva idea no?” aggiunse Kevin
“I Cow Boy? Perché non li fate voi, io invece sarò il bandito misterioso e
affascinate!- dissi teatralmente- Suona bene no?”
Nick si diede una manata sulla fronte
e scosse la testa: “Joe non dobbiamo girare il seguito di “Zorro il bandito
mascherato” ma un video musicale!”
“E va bene, va bene, non prendertela
così! Ho capito che vuoi fare anche tu Zorro, ma se ci tieni tanto puoi fare la
moglie, Zorra!”
Nick scosse la testa esasperato: “E’
senza speranza! Ti prego Kev parlaci tu!”
“Ma che ho detto?” chiesi con fare
innocente
“Più che altro è quello che non hai
detto! Ma lasciamo perdere, dunque Joe l’idea è quella di essere dei Cow Boy
che si innamorano di una ragazza e le fanno mille promesse, che so un
matrimonio felice, dei figli, occuparsi della famiglia, ma che poi, a causa
degli obblighi a cui devono adempiere, non mantengono. La ragazza in un primo
momento accetta tutte le dimenticanze dei Cow Boy che, con mille scuse, le
fanno sempre nuove promesse mai mantenute; ma, il giorno in cui i Cow Boy si
vogliono proporre a lei, pronti finalmente a mantenere le promesse, la ragazza
non c’è più, è scappata via lasciando solo una lettera. Beh che ne pensi?” mi
chiese Kevin
“Penso che sarebbe stato meglio il
seguito di Zorro!” lo pensai ma non lo dissi
“Non lo so Kev c’è qualcosa che non
mi convince, ma nel complesso è carina davvero!” non mi andava di fare il
guastafeste e, sinceramente, ero anche troppo stanco per farlo, per cui mi
limitai a dire ciò che si volevano sentir dire, ricevendo come risultato un
sorriso da parte di Kevin.
“Bene, perfetto! Allora non ti
dispiacerà sapere che abbiamo lezione di equitazione subito dopo il sevizio
fotografico!” disse eccitato
“Non affatto! Mi piace fare equi… cosa?” Fermi tutti, non mi staranno per caso dicendo
che dovrò imparare a montare uno di quei cosi pelosi sempre pieni di mosche?
No, non parla affatto, io sono Joe Jonas mica uno di quei bovari che vivono tra
il…letame! No, no, no, no lo farò mai!
“E va bene!” non chiedetemi perché ho
accettato, ok ve lo dico, ma non ridete! Se non avessi accettato mi avrebbe
chiuso l’acqua calda a vita e la mia povera pelle ne avrebbe risentito troppo, mi
sarebbero incominciate a spuntare le piaghe per il freddo, avrei perso le dita,
le smagliature… forse quelle vengono con il sole, oh va bene avete capito,
insomma non ho potuto non accettare.
Nick e Kevin mi abbracciarono: “Lo
sapevamo fratellino che avresti accettato!”
Anche il fotografo babbione era
contento, anzi ci ha perfino proposto di fare un servizio fotografico a
cavallo!
Per cui non solo mi si prospetta una
giornata in mezzo alla melma e al letame tra quei cosi puzzolenti, ma c’è anche
la remota, forse non tanto remota, possibilità di dover fare un servizio
fotografico seduto per più di mezz’ora su uno di quei così pelosi con le mosche
che banchettano con il mio inestimabile corpo!
Ok, è definitivo, io odio il sabato a
Los Angeles!
≈If you hate this
Oh, I can't blame you
Cause I'm hurting
So I'll flame you
I've seen this game before
My love walks right to your door
There ain't no hope for me anymore
Ah ha ha ha... yeah≈
(Weezer - American
Gigolo)