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Autore: __Talia__    01/04/2015    2 recensioni
Talia è la figlia di Ra's Al Ghul, spietato capo della Lega degli Assassini, eppure quando Oliver la trova non vede in lei una minaccia, ma solamente una ragazza spaventata: senza più una memoria, senza più ricordi, un corpo pieno di cicatrici e un'innata forza fisica.
Qualcuno si sta vendicando della Lega e di Ra's e ha deciso di colpire la più piccola della figlie, ma qualcosa è andato storto e ora Talia è nuovamente libera, anche se attacchi e imprevisti sono dietro l'angolo e Oliver vede qualcosa in quella ragazza, vede una fragilità e una forza che lui sogna e desidera, ma non riesce ad ottenere....
Cosa li accomuna? Cosa li fa essere così...simili? Le loro storie si sono scontrate, si intrecciano e si scontreranno di nuovo...chi è Talia veramente? e cosa sta consumando Oliver dall'intero?
Storia con due punti di vista, quello di Oliver e quello di Talia. Mia prima FF...che dire, spero solo che vi piaccia!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c'era stato combattimento, i ladri si arresero facilmente e i spacciatori corsero via non appena videro di non poterci battere. Starling City sembrava una città tranquilla ora. Dopotutto gli abitanti se lo meritavano, si era sofferto molto pochi mesi prima e molti erano morti durante l'attacco dei soldati di Slade Wilson. Sembrava tutto sotto controllo e c'erano solo piccoli delinquenti in giro, eppure qualcosa sembrava muoversi, avevo la sensazione che la pace sarebbe durata ancora poco.
-Roy puoi andare...penso che per sta sera abbiamo finito -
mormorai raccogliendo una pistola da terra
-C'è qualcosa che ti turba Oliver, non sei tranquillo. Si tratta dell'Assassina? -
chiese Roy avvicinandosi, il cappuccio ancora alzato a coprire il volto. A volte mi chiedevo perchè Roy lo facesse; nessuno ci avrebbe mai ringraziato e molti ci odiavano, i criminali cercavano il nostro punto debole per poterci colpire e renderci deboli. Slade Wilson c'era riuscito, conosceva la mia identità e aveva ucciso mia madre e preso in ostaggio mia sorella solo per rendermi inoffensivo, solo per distruggermi.
-Lei è una mina Roy...non puoi mai sapere cosa potrebbe fare e se Ra's venisse a sapere che è qui manderà i suoi Assassini a prenderla e potrebbe decidere di vendicarsi e non solo...non so cosa fare con lei -
risposi guardando in lontananza l'ex edificio della Queen Consolidated. Oltre a tutto quello c'era anche l'incognita del perchè non aveva più memoria. Era stato uno shock emotivo, una semplice botta in testa o c'era dietro qualcosa di molto più grosso? C'era la possibilità che lei tornasse a ricordare oppure no? E perchè era stata seppellita viva? Voleva ucciderla oppure solamente punirla per qualcosa che aveva fatto? La Lega degli Assassini aveva molti nemici, ma erano pochi quelli che potevano anche solo pensare di fronteggiarli, erano allenati, spietati e forti, macchine da guerra perfette. Chi poteva mettersi contro Talia Al Ghul rischiando così di avere addosso l'ira del padre?
-Hai ragione, la sua presenza, la sua memoria...è tutto strano, ma non sa dove andare Oliver, non ha una casa, non ha una famiglia e non ricorda niente del suo passato, cosa dovremmo fare? Lasciarla per strada? -
chiese Roy venendomi davanti e guardandomi dritto negli occhi. Non sapevo cosa fare, ero combattuto. Da un lato sapevo di dover prendere le distanze da Talia, dall'altro sentivo di non poterla abbandonare nuovamente per strada. Non aveva nessuno, come me.
-Non lo so Roy, sta mettendo tutti noi in pericolo -
dissi guardando il giovane. Da quando Talia era arrivata sembrava diverso, più deciso, più riflessivo e avevo notato come guardava ammirato la giovane. Dopotutto era l'impersonificazione di una forza elegante e distruttiva, era sensuale e velenosa e non si accorgeva neanche di esserlo. Roy abbassò lo sguardo e cominciò a camminare verso la sua moto, lasciandomi solo e combattuto.
 
-Laurel! -
chiamai scendendo nel sotterraneo, ma nessuno mi rispose. Per un istante il mio cuore perse un battito e la mia mente creò l'idea che Talia avesse potuto ucciderla. Scesi le scale più velocemente, tranquillizzandomi solo quando vidi il procuratore dormire sulla poltrona. Posai l'arco e la faretra sul tavolo davanti a me, guardandomi intorno alla ricerca di Talia, senza però vederla e notando che anche il suo pugnale era scomparso. Senza svegliare Laurel andai fino al piccolo appartamento in fondo al magazzino e notai che era vuoto, dell'Assassina non c'era traccia e la cosa mi preoccupava. Era una spia di Ra's ed era tutta una finzione?
-Laurel..Laurel...dov'è Talia? -
chiesi scuotendo appena la ragazza che mi guardò con occhi assonnati prima di guardarsi intorno, gli occhi verdi ormai spalancati.
-Era uscita a prendere un po' d'aria e...mi sono addormentata, pensavo fosse tornata... -
rispose lei alzandosi in piedi, ancora stordita dalla sveglia brusca. Involontariamente tirai un pugno sul tavolo e portai una mano ai capelli. Poteva essere ovunque, potevano averla rapita oppure la Lega poteva averla trovata e questo sarebbe stato un guaio
-Oliver io... -
cercò di dire Laurel, ma la fermai subito
-Vado a cercarla -
mormorai imboccando le scale e cominciando a salirle due a due. Dovevo trovarla al più presto, dovevo impedirle di fare sciocchezze oppure impedire alla Lega di trovarla...avrebbe potuto metterci in grossi guai e non potevo permettermelo. Uscii dal Verdant e andai verso la moto. Potevo fare più in fretta così e non avevo idea di dove si fosse cacciata. Cominciai la ronda partendo dal vicolo dove l'avevo trovata, ma una volta arrivato la non trovai nessuno, così ricominciai il giro. Guardai ovunque, cercai in ogni posto, ma non si trovava e non aveva lasciato neanche una traccia. In lontananza potevo notare l'alba e il cielo cominciare a prendere sfumature aranciate. Non avevo molto tempo, dovevo trovarla. Sgasai con la moto e ripartii. Dove sarei andato se fossi stata in lei? Il primo posto sarebbe stato il vicolo, ma avevo già controllato e lei non c'era...dove allora? Avevo controllato anche la via dei negozi dove era stata con Felicity, ma anche quella era deserta. Inchiodai quando vidi una figura scura in lontananza in mezzo ad un parco appena fuori città. Era in piedi, in mezzo al verde. Scesi dalla moto e la raggiunsi, scocciato e decisamente impaziente. Cosa stava facendo in mezzo a quel prato? Voleva scappare? Oppure voleva solo dimostrare di essere un'adolescente ribelle? Più mi avvicinavo più la sua figura diventava nitida. Addosso aveva il mantello da Assassina, il cappuccio era calato sul viso, ma i vestiti che aveva indosso erano quelli di Thea. Mi avvicinavo a passi lunghi, pestando sul terreno
-Cosa credevi di fare? Cosa pensavi di fare? -
urlai quando le fui abbastanza vicino. Nonostante la mia voce ben poco gentile, Talia non si girò, rimaneva immobile, tanto che pensai fosse morta.
-Scappi come se avessi qualcosa da nascondere, allora cosa... -
continuai a parlare, ma dovetti interrompermi poco dopo. Per la prima volta abbassai lo sguardo e guardai quello che la giovane aveva davanti; un mucchio di terriccio fresco. Sentii il fiato mancarmi per qualche secondo. Talia era davanti a quella che doveva essere la sua tomba.
-Che persona dovevo essere per meritarmi una punizione del genere... -
sussurrò l'Assassina, la voce roca e talmente bassa da essere malapena udibile
-Cosa ho fatto? Chi sono? Perchè volevano uccidermi e perchè non sono come tutte le altre ragazze? -
continuò senza distogliere lo sguardo dal mucchio di terra smussata. Potevo vedere il suo corpo rigido, le mani chiuse a pugno e dalle nocche scorticate cominciavano ad uscire rivoli di sangue scuro
-Non capisco... -
mormorò girandosi verso di me rivelando occhi gonfi e pieni di lacrime, occhiaie scure e carnagione pallida, cinerea. Aprì le labbra per qualche secondo, per poi tornare a chiuderle e scuotere appena la testa.
-Non capisco perchè...io forse dovevo rimanere la, sotto terra...dovevo essere cattiva, dovevo aver fatto qualcosa di sbagliato, per forza...per forza... -
singhiozzò portandosi le mani al viso. Non seppi cosa mi spinse verso di lei, ma mi ritrovai ad abbracciarla. Sentivo il suo cuore battere all'impazzata e le sue lacrime cominciarono a bagnare il colletto della giacca. Ero stato duro con lei e avevo subito pensato al peggio, al fatto che ci avesse traditi e che avesse giocato con noi, invece non era così.
-Perchè Oliver? Perchè non sono come Felicity o come Laurel? Perchè sento tutte queste voci nella mia testa? … Perchè mi hanno fatto questo? -
chiese guardandomi negli occhi allungando una mano fino a raggiungere uno zigomo, sfiorandolo quasi con dolcezza e poi il suo corpo divenne sempre più pesante finchè Talia non perse i sensi. Guardai il volto ancora corrucciato, le labbra arricciate e ancora mi diedi dello stupido per averla attaccata in quel modo. Da quando ero diventato così scettico e meschino? Da quando avevo cominciato ad essere così sospettoso?
Ancora una volta guardai la terra vicino ai miei piedi e potevo anche intravedere la bara grazie al buco da dove era uscita la giovane. Era tutto vero, Talia aveva scavato per uscire da una tomba...
Presi la ragazza in braccio e cominciai a tornare verso la moto, maledicendomi per la sua scomodità. Con difficoltà riuscii a metterla davanti a me e subito partii arrivando al capannone quando ormai era mattina. Era la seconda nottata che passavo in bianco. Misi la moto nel piccolo garage insieme a quella di Roy e poi presi nuovamente in braccio Talia, che sembrava non essersi ancora ripresa, e tornai nei sotterranei dove mi stavano aspettando tutti.
-Oliver...Oliver mi dispiace, non dovevo lasciarla andare... -
Laurel fu la prima a parlare, mi venne vicino e guardò la ragazza che avevo tra le braccia probabilmente aspettandosi di vedere una ferita o qualcosa del genere.
-Cosa le è successo? -
chiese Felicity venendomi vicino guardando Talia, posando una mano sulla sua fronte e poi sulla guancia.
-è...crollata -
mormorai guardando per qualche secondo la bionda che sembrava preoccupata per la sorte dell'Assassina. Da quando era arrivata si era presa cura di lei e sembrava subito averla presa in simpatia e la sua preoccupazione sembrava vera
-Un po' di riposo vero le farà bene -
dissi facendomi largo tra tutti andando verso il piccolo appartamento. Salii le scale con difficoltà e poi l'adagiai dolcemente nel letto, tirando su le coperte e subito lei fece una smorfia, agitandosi un poco. Per qualche secondo mi sembrò di vederla aprire gli occhi, ma doveva essere una mia immaginazione. Stavo per tornare indietro quando notai un foglio per terra. Lo raccolsi e cominciai a leggerlo mentre tornavo dagli altri che stavano parlando in maniera abbastanza animata.
-Non sappiamo niente di lei! É piombata qui, sa tutto di noi e sta sera era introvabile...io dico che non c'è da fidarsi di una Assassina, sopratutto se è la figlia di Ra's Al Ghul! -
urlò Diggle avvicinandosi a Felicity che sembrava supportata da Roy
-è una ragazza Diggle...spaventata! A malapena sa il suo nome! -
rispose Felicity tenendogli testa. Sembravamo spaccati; c'era Roy e Felicity da una parte e Diggle e Laurel dall'altra.
-Una ragazza spaventata che potrebbe romperti il collo da un momento all'altro...hai visto come si batte, ha messo al tappeto sia Roy che Oliver due sere fa e ieri pomeriggio è scattata senza motivo...Non possiamo fidarci di lei -
continuò l'uomo appoggiandosi al tavolo guardando in cagnesco l'informatica che non sapeva cosa ribattere. Felicity sapeva che Talia poteva essere pericolosa, l'aveva visto con i suoi occhi, eppure riusciva a fidarsi, le credeva.
-Oliver falli ragionare ti prego...non ci si può fidare, è un'Assassina! Suo padre è Ra's Al Ghul...lo stesso che voleva ucciderti perchè hai protetto Malcolm Merlyn... -
disse Diggle con un moto di stizza della mano e adesso tutta la loro attenzione era su di me. Roy e Felicity mi guardavano speranzosi mentre Diggle e Laurel erano tranquilli, dopotutto io ero il primo a voler tenere al sicuro la mia identità e tutti gli altri.
-Diggle ha ragione...Talia è instabile. Ora che non ha memoria possiamo tenerla sotto controllo, ma potrebbe tornare a ricordare da un momento all'altro e allora sarebbero guai eppure...tutto quello che ci ha detto fino ad ora corrisponde alla verità -
mormorai stringendo con forza il bigliettino che avevo in mano. Potevo ancora sentire i brividi salire lungo la schiena e una strana sensazione mi aveva attanagliato lo stomaco.
-Sta mattina l'ho trovata davanti ad una bara...la sua. È veramente stata seppellita viva e ha veramente scavato per uscire...l'ho trovata che era in uno stato confusionario, non ricorda quello che è successo ne quello chi ha tentato di ucciderla e ho trovato questo nella sua mano, penso l'abbia letto... -
continuai porgendo il foglio ad un'incredula Felicity che allungò la mano titubante
-Qui giace Talia Head, spezzatrice di vite e portatrice di dolore e morte. Che il tuo trapasso sia il più doloroso possibile -
lesse la bionda prima di portarsi una mano alle labbra. Lo sguardo si Roy era fisso sul foglio e sembrava continuare a leggere quelle poche frasi come se non volesse crederci, Laurel aveva la bocca aperta mentre Diggle non sembrava colpito più di tanto
-Dobbiamo ricordarci chi è veramente...non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo cercare di trattarla come...se fosse una ragazza normale -
mormorai guardando l'intero gruppo. Diggle sembrava incredulo a quelle parole
-Oliver è un'assassina dannazione! Ha ucciso tante persone... -
urlò venendomi a qualche centimetro dal viso
-Anche io -
sussurrai guardandolo dritto negli occhi prima di girarmi e andare verso l'appartamento lasciandoli discutere. Avevo preso la mia decisione e quella sarebbe stata. Salii le scale e trovai Talia ancora profondamente addormentata così decisi di sdraiarmi su una poltrona e osservarla. Le parole scritte in quel biglietto continuavano ad aleggiarmi nella testa. Sapevo di cosa era capace la Lega, ma mai avrei pensato che lei avesse tolto così tante vite. Sicuramente lei e Nyssa erano seconde solo a Ra's, ma cosa lo spingeva a mandare le sue figlie invece che dei semplici soldati? Non mi accorsi nemmeno di essermi addormentato, ma quando riaprii gli occhi erano le nove di sera. Mi sembrava di aver riposato solamente un secondo, di aver chiuso gli occhi e basta, invece ero caduto nel sonno più profondo. Mi guardai attorno e notai che Talia aveva gli occhi aperti.
-Ti sei svegliata -
mormorai alzandomi per stirare gli arti indolenziti. Subito Talia girò la testa e i suoi occhi incontrarono i miei. Non c'era più traccia di felicità nel suo volto, c'era il vuoto. Trasalii a quello sguardo e il mio cuore si fermò per un attimo. Avevo già visto quello sguardo, tante volte.
-Sì...ma di la stanno litigando quindi ho pensato sarebbe stato meglio rimanere qua -
sussurrò lei tornando a guardare il soffitto. Alle mie orecchie arrivava poco più di un brusio ed era incredibile come lei invece sembrava sentire perfettamente ciò che stavano dicendo e maledissi gli altri per parlare sempre a voce troppo alta.
-Sta sera ti libero il letto...grazie per tutto ciò che avete fatto per me, ma non penso di poter restare -
continuò Talia alzandosi dal letto. Solo adesso che la vedevo bene notavo quanto allenato fosse il suo fisico; le spalle erano larghe e le braccia muscolose, la vita era stretta e il ventre piatto, le gambe lunghe, affusolate e certamente muscolose. Doveva essersi allenata fin dalla tenera età per avere dei muscoli così definiti e tonici. Il suo destino è sempre stato segnato, non ha mai avuto la possibilità di scegliere una vita diversa e questo rendeva la sua esistenza ulteriormente triste.
-Non ascoltare Diggle...lui ha paura -
dissi avvicinandomi a lei che stava piegando il mantello della Lega. Non potevo non guardare le sue mani, sembrava che i miei occhi finissero sempre la.
-No, lui ha ragione, sono un'assassina, nient'altro -
sussurrò Talia alzandosi e guardandomi negli occhi. C'era comprensione nei suoi occhi e tristezza. Aveva perso tutto.
-Non ha ragione, puoi cambiare Talia, eri un'assassina, prima che tutto ciò accadesse lo eri, ma adesso puoi iniziare una nuova vita, puoi decidere di essere qualcos'altro -
le dissi avvicinandomi a lei che sembrava combattuta. Avevo pensato a lungo a quelle parole perchè era la stessa cosa che ripetevo a me più e più volte durante la ronda e quando consegnavo i criminali a Lance. Non ero più un assassino, avevo scelto di cambiare ed ora ero diventato molto di più, ero cambiato
-Cosa posso fare Oliver? Non ho un lavoro, occupo il tuo letto e non so fare niente se non fare del male -
rispose lei con la tristezza nella voce. Sembrava che niente potesse sollevarla di morale, sembrava che il mondo le fosse caduto addosso, sembrava spezzata.
-Farò un altro letto e Felicity potrebbe aiutarti a trovare un lavoro mentre di notte puoi aiutare noi con la ronda a proteggere la città...puoi cambiare Talia, ma devi volerlo -
mormorai guardandola negli occhi e finalmente vidi indecisione. Sembrava voler accettare, era titubante, ma l'idea sembrava piacerle. Averla in squadra sicuramente mi avrebbe permesso di tenerla sotto d'occhio e la sua forza sarebbe stata utile in diversi casi.
-Si può..provare -
sussurrò alla fine accennando un sorriso timido. Non sembrava abituata a sorridere, ma dopotutto la sua vita non sembrava essere felice. Alzai appena un angolo della bocca e le feci cenno di prendere il mantello, lei subito colse e poi mi seguì rimanendo qualche passo indietro. Man mano che ci avvicinavamo alla stanza sentivo le voci farsi sempre più forti e la parole “assassina” essere ripetuta più e più volte tanto che dovetti girarmi per controllare se Talia mi stesse seguendo. La vidi a testa bassa, trascinava quasi i piedi e stringeva al petto il fagotto nero e rosso. Non appena entrammo tutti si zittirono e solo Felicity e Roy sorrisero nel vedere Talia che ricambiò in maniera quasi dolce
-Ho...proposto a di aiutarci con il nostro lavoro, per cercare di cambiare...vedremo come va -
annunciai guardando dritto negli occhi Diggle che subito contrasse la mascella e i pugni e Talia se ne accorse. Aveva una buona vista e sapeva interpretare bene i segnali del corpo
-Io voglio veramente cambiare...non so cosa facevo prima e neanche perchè, voglio solamente un'occasione -
sussurrò la giovane guardando sopratutto Diggle e Laurel. Neanche lei sembrava entusiasta dell'idea, ma almeno non si dimostrava ostile come l'uomo che non aveva minimamente cambiato espressione facciale
-Bene, vedremo chi ha ragione alla fine...se oggi non vi servo vado da Sara -
disse con cattiveria procurando un brivido lungo le schiene di tutti e subito guardai Laurel che sembrò ancora più turbata. Sara, sua sorella, faceva parte della Lega degli Assassini e l'anno prima aveva cercato di uscirne, ma Nyssa era venuta a riprendersela e alla fine Sara aveva ceduto era tornata con lei a Nanda Parbat..
-Felicity...sta sera abbiamo qualcosa? -
chiesi guardando la bionda che ora aveva gli occhi umidi. Incredibile come un solo nome potesse procurare tutta quella sofferenza. Felicity andò al computer mentre Laurel se ne stava andando senza salutare nessuno
-Niente per adesso...sembra tutto tranquillo -
rispose la bionda ruotando sulla sedia sorridendo a Talia che aveva posato il mantello su un tavolo. Non aveva un'arma con se, ma già sapevo che era un ottimo arciere quindi le avrei prestato uno dei miei archi.
-Allora sei dei nostri -
sentii dire Roy a Talia che aveva sorriso in maniera gentile
-Così sembra -
rispose appoggiandosi al bordo di un tavolo. Era più tranquilla adesso, ma il suo corpo sembrava perennemente all'erta, i muscoli erano tesi e i sensi all'erta.
-Ti va se...ci alleniamo insieme? Mi serve un po' di stimolo per migliorare -
aveva detto il ragazzo quasi in imbarazzo. Difficilmente si vedeva Roy imbarazzato, neanche davanti a mia madre era stato così titubante, forse era dovuto al fatto che Talia non fosse poi così più grande di lui oppure era dovuto al fatto che la rispettava o che aveva timore, non riuscivo a capire
-Perfetto, io devo imparare -
rispose Talia con genuinità. Sembrava talmente disponibile e calma che non riuscivo a vederla come Assassina. Era veramente cambiata solo perchè non aveva più la memoria? O forse l'Assassina era stata solamente forgiata dal padre ed era una facciata che nascondeva una ragazza semplice e gentile? Ancora non lo sapevo, ma ero curioso di scoprirlo
-C'è un inseguimento...un furgone blindato è inseguito da delle auto, ha appena mandato il segnale alla polizia -
disse improvvisamente Felicity, le mani che premevano contro i tasti del computer con velocità
-Cambiatevi -

Note
Buongiorno! Eccomi di nuovo :) 
Volevo ringraziare sia tutte le persone che hanno letto e stanno leggendo, sia quelle che hanno recensito i miei primi due capitoli, rendendomi veramente una persona moooolto felice!! è ancora molto presto per capire come sono andate le cose, ma penso che questo capitolo sia importante per il rapporto Talia/Oliver, qui si vede la somiglianza tra i due e si vede un Oliver differente e molto riflessivo. Spero che vi sia piaciuto! 
Volevo inoltre prendere l'occasione per augurarvi buona Pasqua e buone vacanze!!! (e avviso già che fino al 7 non riuscirò a postare niente causa assenza di internet)
Ancora buone vacanze! un bacio!!

 
   
 
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