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Autore: Vanilla_91    01/04/2015    12 recensioni
L'inizio di un nuovo anno scolastico può portare con sé innumerevoli sorprese: nuovi amici, nuovi professori, nuove esperienze.
Kagome è una ragazza semplice, adora Sango, la sua migliore amica, Sota, suo fratello maggiore e il suo sogno più grande è quello di girare il mondo. Per questo, quando viene selezionata per un progetto studio che si terrà in America, non può che esserne entusiasta.
Ciò che non ancora non sa, è che dovrà avere a che fare con InuYasha, un teppista prepotente e scorbutico, che non sopporta, con il suo gruppo di amici e con un ex fidanzato invadente e noioso.
Folli corse in moto, feste proibite, guai, gelosie e quel pizzico di follia tipico dell'età accompagneranno i protagonisti in questa nuova avventura.
Tre mesi di convivenza forzata, novanta giorni per imparare a conoscersi e ad andare d'accordo..chissà che l'amore non ci metta lo zampino.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La musica al massimo rimbombava maggiormente tra le pareti spigolose e anguste del bagno.
La lampadina funzionava ad intermittenza, acuendo l'intensità di quelle sensazioni di confusione e sbaraglio.
Ghermì con irruenza il seno della mora, tentando di mettere a tacere la tempesta che sentiva dentro.
Avrebbe voluto negarlo, ma sapeva che la confusione che lo scuoteva interiormente, infiltrandosi in ogni parte del suo essere, non era dovuta all'alcool ingerito né al trambusto della musica, ma a qualcosa di più profondo e viscerale.
Muiki, o forse Mueki, o ancora Mekino, gemette in modo plateale, intenta a richiamare la sua attenzione.. un esplicito invito ad andare oltre,a non esitare ancora.
La privò del top inesistente e le palpò il seno,ma non avvertì nessuna eccitazione,nessun brivido.
Imprecò contro sè stesso e mormorando uno stizzito "vaffanculo" uscì veloce dai bagni,lasciando completamente stupita e insoddisfatta la malcapitata di turno.
La discoteca era molto affollata quella sera e si fece largo a fatica tra la calca di gente avvinghiata, eccitata e sudata.
Raggiunse il bancone e con un grugnito grottesco ordinò l'ennesima bevanda alcolica.
-Non starai bevendo troppo? - gli chiese Kohaku, giunto al suo fianco.
Lo ignorò,bevendo tutto d'un colpo ciò che il barista gli porse.
Si sentiva una patetica femminuccia.. una femminuccia frigida e lagnosa.
Non era la prima volta che si bloccava, che non riusciva ad andare oltre con la ragazza di turno.
Voleva fare sesso, sentiva l'esigenza di scopare come tutti gli uomini presenti in quella sala quella sera, ma poi non ci riusciva.
Quando toccava la pelle della sua compagna d'avventura, i suoi sensi si raffreddavano, scemavano.
Non avvertiva più il febbrile desiderio,l'intensità,la passione e la voglia intensa di vivere attimo per attimo. Aveva scoperto che il sesso era più bello se fatto con trasporto e dolcezza,se ai sospiri rochi le mani si intrecciavano e se al culmine poteva sentire il suo nome sussurrato da una voce dolce ed estasiata.

Tutto quello l'aveva sperimentato solo con Kagome e dopo di lei con nessun'altra era riuscito a fare l'amore.
Strinse con maggiore forza il bicchiere tra le mani, facendo traboccare qualche goccia del liquido appena versato.
Kagome era lontana, fisicamente e spiritualmente e portava in grembo suo figlio.. il frutto della loro passione.
Lui stesso l'aveva allontanata, ma come avrebbe potuto ingannarla se non era capace di renderla felice e ricambiare i suoi sentimenti?
Lei non meritava altra sofferenza.
-Stai pensando a lei, non è vero? - gli chiese Kohaku.
-Come potrei non farlo,sta passando l'inferno a causa mia. Quello stronzo l'ha quasi violentata per colpa mia. - ringhiò.
-Non puoi darti la colpa anche di questo,l'importante è che quel figlio di puttana sia stato allontanato dell'edificio e che Kagome non sarà più costretta a rivederlo. -
-Ho una voglia matta di spaccargli la faccia. -
-Credo che Sota senta lo stesso desiderio, immaginando te al posto di quel Nuriko. -
InuYasha sbuffò,indispettito ed infastidito.
La situazione con Sota era terribilmente tesa, nemmeno gli rivolgeva la parola.
Si era allontanato dai suoi amici, stanco del loro biasimo e delle loro accuse.
-Non puoi certo dargli torto dopo ciò che hai fatto a sua sorella. Se Sango si trovasse in una simile situazione ucciderei Miroku. Cazzo, l'hai messa incinta e poi l'hai lasciata, InuYasha. -
-Non sapevo assolutamente nulla del bambino. Sota l'ha saputo prima di me, Sango l'ha saputo prima di me, persino lo stronzo americano che non fa che ronzarle intorno l'ha scoperto prima di me. -ringhiò.
-A proposito, cosa pensi di fare? -
-Non lo so, Kagome si rifiuta di parlarmi e adesso è addirittura andata via. Quello stronzo se l'è portata in America. -
-Key ha fatto bene, Kagome aveva bisogno di cambiare aria. -
-No, lui con lei non c'entra un bel niente. Il suo posto è qui, con la sua famiglia, con i suoi amici, con.. - si bloccò, mordendosi la lingua.
Perché sentiva quell'accecante gelosia?
Era forse per il bambino?
Non solo, era geloso di Kagome, lo era sempre stato.

Che senso aveva quella sensazione di possesso se poi non sapeva amarla?
-Con te? Senti,amico, dovresti far chiarezza con te stesso. Kagome è una cara ragazza, non merita la tua insicurezza e i tuoi sbalzi d'umore. Potrai anche essere stato il primo, ma se continui così non sarai di certo l'ultimo. Il tempo mitiga il dolore, lei comincerà ad odiarti per ciò che le hai fatto e troverà un uomo che sappia apprezzarla davvero, con o senza questo bambino. Fidati di me che la conosco bene. -
-Che vorresti dire con questo? -
-Di mettere un po di sale in quella zucca vuota e di smettere di fare il coglione. Kagome ti ha cambiato, ti ha dato una stabilità, ti ha reso più maturo, ma se tutto ciò non lo vuoi, non lo apprezzi, allora lasciala libera. - dichiarò serio.
-Ora, scusa, ma ho visto una biondina tutta forme che non fa che lanciarmi sguardi languidi. La tua sveltina è saltata, ma ti assicuro che a me andrà diversamente. - ghignò, prima di allontanarsi e lasciarlo solo con i suoi pensieri.

 

 

 

Kagome si sdraiò sul letto, sospirando.

Il viaggio l'aveva stancata, ma cambiare aria le aveva fatto bene.
I signori Mine l'avevano accolta con giovialità, ad eccezione di Charlotte, e lei aveva avuto modo di allentare un po quella tensione che la stava soffocando.
Era stata felice di rivedere la sua famiglia, ma sentiva la mancanza di Key e della sua vivacità.
In più,a crearle una grande angoscia, c'era il problema di InuYasha.
Come avrebbe sistemato le cose con lui ora che era a conoscenza del bambino?
Lui l'aveva cercata più volte, ma lei si era sempre negata.
L'aveva salvata da Nuriko, l'aveva tenuta stretta a sé, ma questo purtroppo non cambiava le cose tra loro.
Bussarono alla porta e lei sobbalzò, riscuotendosi dai propri pensieri.
Un sorriso le abbellì il volto quando riconobbe Sakura e Sango.
Abbracciò con calore le amiche, realmente lieta di rivederle.
-L'aria americana sembra averti fatto particolarmente bene. - esclamò Sakura.
-Sì, avevo bisogno di mettere un po di distanza tra me e tutto quello che stava accadendo. - confermò. -Ora, però, sono tornata. -
-Era ora, ho sentito tanto la tua mancanza. - si lamentò, fintamente risentita, Sango.
Kagome sorrise.
-Allora, che novità ci racconti? Come sta la piccola peste che cresce nel tuo pancino? - chiese, eccitata.
-Molto bene, la gravidanza procede nel migliore dei modi e non avverto fastidi particolari, se non una leggera nausea al mattino. -
Il sorriso le si spense, al ricordo della reazione del fratello.
-Sakura, come l'ha scoperto Sota? Oltre Sango e Key nessuno era a conoscenza del bambino. -
L'amica arrossì, muovendosi a disagio sul letto.
-Credo sia stata colpa mia. Involontariamente ho sentito tua madre e Key parlarne; è stato uno shock per me. Ti giuro che non volevo origliare, solo mi sono trovata lì nel momento sbagliato. Sarei dovuta andare via subito, perché Sota si è insospettito molto.
Ha capito che c'entravi tu, tutto il mistero che c'era attorno a te e mio fratello.
Ha buttato sotto sopra la tua camera, nonostante i tentativi di Key di impedirglielo, e alla fine ha trovato l'ecografia. In quel momento ha capito tutto.. - raccontò, con tono moggio.
Kagome strinse le mani dell'amica tra le proprie, per rassicurarla.
-Sta tranquilla, Sakura, non ti ritengo in nessun modo colpevole. Se non ti ho raccontato nulla è stato solo perché tuo fratello è direttamente coinvolto in questa faccenda, non volevo crearti disagio. Riguardo a Sota, era solo questione di tempo prima che scoprisse tutto. È infuriato con me solo perché gli ho nascosto ciò che stava avvenendo, non per altro. È mio fratello, sapremo chiarirci. -
-Sai che Nuriko è stato sospeso? -si intromise Sango, mutando argomento.
-Sì, Key, non so come, si è tenuto informato. Sapere che non lo incontrerò ancora, mi fa stare molto più tranquilla. Immagino che ormai tutta la scuola sappia come sono andate le cose. -
Sango e Sakura si fissarono, non preferendo parola.
-È chiaro- sussurrò Kagome, mordendo il labbro.
-Nessuno sa con precisione, non esiste una versione precisa.-
-Dovrò riabituarmi ai pettegolezzi. Alla prossima novità nessuno si ricorderà più di me. -dichiarò mesta, tentando di sdrammatizzare.
Il silenzio calò nella camera, fin quando non fu Sakura a spezzarlo con una domanda non semplice.
-Kagome, so che non sono affari miei, ma come conti di fare con il bambino e con.. InuYasha? -
La ragazza boccheggiò, impreparata a quella domanda.
C' aveva pensato, molto, ma una vera soluzione non l'aveva mai trovata.
-Non lo so, Sakura. Sono sicura di volere questo bambino, indifferentemente dalla volontà di tuo fratello. È una parte di me e non vi rinuncerò. Ho evitato tuo fratello e le sue chiamate, ma ora che sono qui immagino di non poterlo fare ancora a lungo. Affronterò le cose come verranno, una alla volta, tanto ormai non sono più sola. -sussurrò, portando le mani sul ventre non perfettamente piatto.
-Ehi, ci siamo anche noi qui. E so io cosa ci vuole per tirarci un po su il morale:una serata per sole donne! -dichiarò Sango, entusiasta.
-A cosa stai pensando, di preciso? -le domandò Sakura.
-Una tranquilla serata in discoteca, come tutte le ragazze della nostra età. Una serata tutta al femminile! -
-Discoteca? Sango, sono incinta! -protestò Kagome.
-Appunto, sei incinta non malata. Scegliamo un posto tranquillo, quello che ci serve è un po di divertimento. -
-Io ci sto! -proferì entusiasta Sakura, guardando Kagome speranzosa.
-E va bene, ma se dovessi vedere qualcosa che non mi piace andrò via. - acconsentì, rassegnata.
Trascorsero il pomeriggio insieme, allentando un po la tensione ed il dolore di Kagome.

 

 

Il giorno seguente, infine, giunse, inesorabile, sordo alle preghiere di Kagome.

Quando il rombo, stridulo e acuto, della sveglia si diffuse nell'ambiente accogliente, la ragazza la spense senza esitazione.
Si era ridestata all'alba da un sonno interrotto e disturbato e aveva sfruttato quelle ore per prepararsi, psicologicamente più che fisicamente.
Era stata lontana più di una settimana, la distanza le aveva giovato, ma non voleva più scappare, non poteva.

Era cosciente che non di trattava più solo di sé, ma ne andava del destino del suo bambino.
Avrebbe dovuto affrontare InuYasha e lo avrebbe fatto con dignità e coraggio. Non poteva sapere quali fossero i pensieri e le intenzioni del ragazzo, ma da quel momento, decise, sarebbe stata forte e risoluta per il suo bambino.

Indossò una felpa sulla divisa ormai troppo stretta, si stampò sul viso un sorriso tirato e scese le scale, pronta a dare il via a quel nuovo giorno.
Aveva preferito percorrere la distanza che la separava dalla scuola a piedi, da sola, per riflettere, ma quando i cancelli dell'istituto si concretizzarono all'orizzonte, rimpianse la sua scelta.
I buoni propositi, le idee su cosa dire e fare, improvvisamente non le parvero più così validi.
Un peso gravoso le schiacciò lo stomaco, ma deglutì e continuando a camminare raggiunse l'entrata.
Stringendosi al meglio nella felpa e rassicurata dalla presenza silenziosa di Sango, tentò di ignorare gli sguardi ostinati e i mormorii, decisa a raggiungere il prima possibile la sua classe.
Nel mezzo dei corridoi, però, fu costretta ad arrestarsi immediatamente per evitare di travolgere chi le stava bloccando il passo.
Sollevò lo sguardo e scrutò il viso del ragazzo che le stava di fronte, ghignando.
La sua agitazione aumentò a dismisura quando in quei tratti riconobbe uno degli amici di InuYasha.. uno di quelli che con lui aveva riso di lei e dei suoi sentimenti.
-Spostati, o non posso passare. -proferì, mantenendo un tono di voce calmo e sicuro.
-Higurashi, vedi un po, sei tornata. Hai un bel coraggio a farti vedere qui dopo quanto accaduto. -
-Non so di cosa parli e non sono interessata a capirlo. Lasciami passare! -
Micchen ridacchiò, divertito.
-Non così in fretta, tesorino. Ma dai, persino un professore. Sei proprio un paperino e la cosa è.. eccitante. -marcò l'ultima parola, avvicinandosi al viso di Kagome.
-Senti, non so cosa ti abbiano detto,ma io..-cominciò a dire prima di essere interrotta.
-Kagome, è tutto ok? -

Sentì la sua voce e anche in quella situazione, anche quando credeva di aver cominciato a dimenticarlo, il suo corpo fu attraversato da centinaia di scariche elettriche. Si voltò a fissarlo, dimenticandosi completamente di Micchen e il cuore cominciò una corsa sfrenata.
Lui era sempre così dannatamente bello da fare male.. l'aveva pensato suo ma si era trattato di una flebile illusione.
Nonostante ciò, quell'illusione le mancava:le mancava svegliarsi al mattino e sentirsi leggera e felice, le mancava sentire i suoi abbracci e la sua voce, le mancavano i suoi baci e le sue carezze, le mancava addormentarsi la notte senza versare lacrime.. le mancava tutto ciò che insieme erano stati.
-Sì. -sussurrò mogia, schiacciata dal peso dei suoi stessi pensieri.
-Cosa stava succedendo qui? -domandò Inuyasha affiancando Kagome e rivolgendosi al suo amico.
-Nulla di che, stavo scambiando qualche parola con la tua amica. -ghignò Micchen, incurante del tono duro di InuYasha.
-A quanto pare lei non gradisce la tua compagnia, quindi vedi di starle lontano. -ordinò.
Il ragazzo sorrise, sordo alle parole appena udite.
-Ma guardati, pronto a marcare il territorio. Io non prendo ordini da nessuno, InuYasha. -sibilò, prima di oltrepassarli.
-Ci vediamo presto, tesorino. -aggiunse in tono provocatorio.
Kagome sospirò, desolata.

Il tono usato dal suo compagno di scuola non le era per nulla piaciuto. Più cercava di evitare guai e casini, più questi le piovevano addosso.
-Kagome, dobbiamo rientrare in classe. - dichiarò Sango, decisa ad allontanarla da InuYasha.
-Eh? Ah, si! -
Si avviò con l'amica, ma la voce calda e pacata del ragazzo la raggiunse.
-Kagome, noi dovremmo parlare.. -
-Beh, si da il caso, brutto imbecille, che lei non abbia alcuna voglia di starsene qui a parlare con te. -si intromise Sango, con tono scontroso.
-No, Sango, aspetta. Lui ha ragione, ci sono alcune cose di cui dobbiamo parlare. - si intromise la ragazza.
-Ne sei sicura, Kagome? -le domando preoccupata l'amica.
-Sì, per piacere inventa tu una scusa con il professore. - mormorò prima di raggiungere il ragazzo.

 

 

Avevano raggiunto il terrazzo della scuola, per godere della privacy di quel luogo e per non dare nell'occhio.

Kagome lasciò che il vento dolce le scivolasse tra i capelli, inspirando gli odori che la brezza portava con sé.
Il cuore ancora le galoppava in petto e il silenzio calato tra lei ed InuYasha la rendeva maggiormente inquieta, ma sapeva che accettare quell'incontro era stata una scelta matura.
-Come stai? -le domandò lui, per spezzare il silenzio.
La visione di lei così bella ed eterea gli aveva mozzato il fiato in gola.

I suoi occhi avevano percorso tutto l'esile corpo della fanciulla per poi soffermarsi sul suo ventre. Scoprirlo leggermente arrotondato lo riempì d'emozione.

Che volesse ignorare o meno la cosa, la creatura che cominciava a crescere lì dentro gli apparteneva, erano indissolubilmente legati da un vincolo di sangue.
-Credo che potremmo saltare questa parte, InuYasha. I convenevoli non fanno per noi. -mormorò lei, tranquilla.
Lui sorrise al manifestarsi di quel carattere forte e schietto che tanto adorava.
-Credo tu abbia perfettamente ragione, siamo ben oltre quello.
Sei stata in America.. -cominciò, per poi interrompersi.
Kagome lo fissò, rimanendo in silenzio, in attesa. Quella del ragazzo non era stata una domanda, ma una costatazione.
-Sei partita così, all'improvviso. -
-Dovevo cambiare aria, riordinare le idee e potevo farlo solo allontanandomi da tutto ciò che stava accadendo qui. -spiegò, pragmatica.
-Allontanandoti da me, quindi. -sussurrò InuYasha, avvertendo risentimento verso se stesso.
-Da te, in primis, ma non solo. Nuriko, Sota, hanno finito col peggiorare tutto. -
-Riguardo a quel bastardo, sai che non dovrai più preoccuparti per quell' essere viscido? Mi sono assicurato che non rimetta mai più piede in questo istituto e in nessun'altra scuola. -
-Beh, grazie. In ogni caso non ero io ad interessargli, ma la sua vendetta. Il suo obiettivo era colpire te. -
-Kagome, io non so cosa ti abbia raccontato, ma vorrei che tu ascoltassi anche la mia versione. -
-Non mi ha raccontato nulla di nuovo, nulla che non abbia già sentito da altre mille persone. La solita storia di te che seduci il giocattolo di turno e poi lo abbandoni senza troppi pensieri. Soltanto che in questo caso Meribel, Meridel o come si chiama, era prossima al matrimonio. -
Nella sua voce trasparirono chiari il risentimento e la gelosia. Ancora si sentiva morire al pensiero di lui con un'altra donna, nonostante fosse furente per il modo in cui l'aveva trattata, per il modo in cui trattava tutte.
-Le cose non sono andate così, non esattamente. È vero, sapevo che quella donna era prossima al matrimonio, ma è stata lei a sedurmi. Lei e il suo fidanzato psicopatico avevano organizzato tutto, mirando ai soldi della mia famiglia. Speravano di ottenere un indennizzo, un risarcimento, ma il giudice ha scoperto i loro propositi. -chiarì.
-Capisco. -mormorò, laconica, la ragazza.
-Capisco? Solo questo sai dirmi?Ti sto dicendo che non è andata come dice lui. -
-Non capisco cosa questo c'entri con me. -
-Non devi mai pensare che per me tu sia stata solo una delle tante. -dichiarò, accorato, muovendo un passo verso lei.
-A questo non posso credere. Sei stato tu stesso a dire ai tuoi amici che per te non ero altro che una puttana alla stregua delle altre. -
-Non ho mai usato quel termine. -ringhiò.
-Sei stato tu a dire che l'unico motivo per il quale continuavi a scoparmi era quello di insegnarmi ciò che sapevi. -dichiarò, infuriata.
- Kagome, io.. -
-Hai idea di come mi sia sentita io? -lo interruppe, spinta dalla furia -Umiliata, delusa, derisa, sporca.. una puttana. Tu non mi ami, questo l'ho capito, ma non avevi il diritto di infangare i miei sentimenti, me. Tu sarai abituato a scopare qualsiasi cosa respiri e poi dimenticarlo, ma io non sono come te, InuYasha. Io non sono egoista, superficiale, frivola ed attenta al giudizio della gente, in tutto ciò che ho fatto ci ho messo il cuore. Non ho fatto nulla per meritarmi questo trattamento da parte tua, ma a te non è importato. Mi hai fatto male, hai rinnegato qualsiasi cosa io ho creduto ci fosse tra noi e l'hai fatto con assoluta leggerezza. -disse.
Le lacrime le rigarono il viso, ma non cercò di ostacolarle. Tutto il dolore e il risentimento che la corrodevano dentro non li aveva mai espressi ad alta voce e vomitarli addosso a chi era causa di tutta quella sofferenza l'aiutò a sentirsi un po meglio.
InuYasha tacque, schifato da sé stesso.

Fissò la fragile creatura che aveva di fronte, scossa dai singhiozzi, osservò la fierezza del suo sguardo velato di lacrime, la dignità e il contegno con i quali l'aveva affrontato.
Era lui il codardo, era lui quello che nascondeva i propri sentimenti perché incapace di gestirli, ed era sempre lui che aveva bisogno dell'approvazione di chi lo circondava, non lei.
Tra i due, il debole era lui.
-Non proverò a scusarmi, non ci sarebbero parole sufficienti ad esprimere la mia colpa e il mio rammarico. Mi schifo da solo per ciò che ti ho fatto e ti giuro che il mio pentimento è sincero. Non pensavo nulla di ciò che ho detto, nulla -
Kagome calò lo sguardo, scuotendo il capo. Era tutto li?
La sensazione di liberazione era già svanita e il dolore era ancora li. Urlagli contro non era servito a nulla, la pena avrebbe dovuto comunque scontarla lei.
-Se desideravi mettermi al corrente del tuo rimorso, ora l'hai fatto. Possiamo considerare chiusa la questione. -proferì, decisa ad andare via, lontano, ma lui la fermò.
Le catturò il polso e la trattenne. Non voleva che andasse via, non voleva che lei considerasse chiusa la questione.
-Non è finita qui, Kagome. Cosa mi dici dell'Americano? Cosa è venuto a fare qui? Dove si trova adesso? -
-Key mi è stato vicino, è stato un' ancora di salvezza. Non che siano affari tuoi, ma al momento non è qui. Sarò io a raggiungerlo presto. -
Quelle parole accennate furono un fulmine a ciel sereno.
-Che significa? Sei appena partita, non avrai intenzione di tornare li. -latrò, infastidito.
Kagome si morse il labbro, ma non resistette alla tentazione di confessarsi.
-I signori Mine mi hanno offerto ospitalità in casa loro. Ho deciso di trasferirmi lì, in America. -mentì.
Non aveva ancora preso una decisione a riguardo, ma voleva essere lei per una volta a ferirlo.

Voleva che anche lui sperimentasse una piccola parte di quella sofferenza che la stava spegnendo dentro.

Colse il lampo di fastidio che illuminò gli occhi che tanto amava, ma lo attribuì ad una stupida pretesa di possesso.
-Che vai blaterando? Non puoi trasferirti! -strillò lui, mentre una furia cieca gli accendeva il sangue.

Serrò la mascella al pensiero di lei, lontana, in compagnia dell'americano.
-Davvero? E chi me lo proibisce? Tu, InuYasha? -lo sfidò.
-È mio figlio quello che porti in grembo, non dimenticarlo. Non puoi decidere di sparire così. -
-Tuo figlio? Te ne ricordi ora? -
-Me l'hai tenuto nascosto, Kagome. E se Sota non mi avesse accusato di un qualcosa che nemmeno sapevo? Per quanto ancora me l'avresti nascosto? -
-Questo bambino non cambia nulla, non è affar tuo. - lo fronteggiò, irritata
-Sì che è affar mio, è mio figlio. Questo cambia tutto! -
-Tuo figlio? Ne sei sicuro? -lo provocò, spinta dall'ira.
InuYasha ringhiò, afferrandola per le spalle, sempre accorto a non farla male.
-Che cazzo vai blaterando? Certo che è mio figlio! Di chi altro dovrebbe essere, eh? -
L'idea che qualcun altro avesse potuto toccarla gli mandò in tilt il cervello.
Se non la amava perché la desiderava così disperatamente per sé? E se si trattava di semplice desiderio fisico perché ne era così maledettamente geloso?
Kagome tentò di rispondergli, ma l'accennato fastidio al basso ventre si trasformò in una vera e propria fitta che le mozzò il fiato.
Lamentandosi, si piegò su se stessa e InuYasha le fu subito accanto, allontanandole i capelli dal viso.
- Kagome, che succede? Stai bene? -
-Io non lo so, è da qualche giorno che mi capita. -mormorò, riprendendo fiato.
-Vieni, ti accompagnò in infermeria. -
-No, è passato.-sussurrò, rialzandosi e allontanandosi dal ragazzo che ancora la stringeva tra le braccia.
-Devi vedere un dottore. -
-Non è necessario, sto bene ora. -
-Ma.. -tentò di insistere.
-InuYasha, la dottoressa dice di evitare qualsiasi fonte di ansia e agitazione. Voglio solo andare via da qui. -dichiarò, risoluta.

Il ragazzo annuì e suo malgrado fu costretto a vederla andare via.
-Non finisce qui, Kagome. Non può finire così. -mormorò, mentre nuove consapevolezze si facevano strada in lui.




NOTE AUTRICE:
Sera:D
Ecco qui, tutto per voi, il nuovo capitolo ^^
Si comincia a vedere qualche retro-front di InuYasha, ma secondo voi avrà davvero finito di combinare casini? Io non ci conterei troppo :D
Ci tengo a ringraziare enormemente tutti voi che state continuando a seguire questa storia con molto affetto..GRAZIE *_*
Ormai mancano solamente tre capitoli alla conclusione e ce la metterò davvero tutta per non deludervi :D
Come sempre, se vi va, attendo di conoscere i vostri pareri *_*
Infine, rinnovo, per chi ne avesse voglia, l'invito ad iscriversi al nostro bellissimo gruppo. Ci trovate qui: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/?fref=nf

   
 
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