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Autore: sugar2000    02/04/2015    0 recensioni
Quanto peso diamo ai sogni? Un unico sogno può cambiarci completamente il modo di pensare?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sono di fronte al portone della mia nuova scuola, continuo a fissarli, non riesco a muovermi è come se ci fosse una barriera che mi impedisce di procedere, ma devo abbatterla. << Scusami è tutto ok? >> mi chiede una biondina dagli occhi color cioccolato << Ehm dici a me? >> << Certo a chi sennò? Non c’è molta gente che rimane immobile di fronte ai portoni della scuola. Sei nuova? >> << Si >> << Se vuoi ti faccio fare un giro della scuola, ci incontriamo fuori dalla sala mensa durante l’intervallo. Che ne dici? >> mi propone sorridente la biondina << si, ma dov’è la sala mensa? >> chiedo un po’ imbarazzata << Oh la noterai subito non preoccuparti >> dice e corre via. Poco dopo noto una figura avvicinarsi a me velocemente << comunque io mi chiamo Natasha >> mi dice di getto la stessa ragazza che mi rivolse la parola qualche minuto fa << oh piacere io sono Samantha >> << entrerai a scuola non è vero? >> << certo, devo solo… >> << ok prenditi il tuo tempo, ci vediamo dopo >> mi interrompe << grazie >> le dico mentre corre nuovamente via. Sembra una ragazza simpatica. Ok è l’ora di entrare, mi avvicino ai portoni della scuola, sono incredibilmente vecchi. << Scusi saprebbe dirmi dove si trova l’aula di letteratura inglese? >> chiedo a chi apparentemente giudicherei un bidello << certamente, percorri questo corridoio, l’aula che cerchi è l’ultima porta a destra >> << la ringrazio molto signore. >> Percorro il corridoio, credevo che la gente avrebbe iniziato a fissarmi e a scambiarsi parole sottovoce come spesso accade nelle serie tv o nei film adolescenziali, un pensiero forse un po’ troppo egocentrico. Entro nell’aula e vedo un signore alto, moro, occhi neri che non permettevano di vedere la pupilla, sulla trentina credo, non ci ho mai saputo fare con la classificazione di età, però me la cavavo bene con l’identificazione momentanea di qualcuno; adoravo osservare la gente nei suoi movimenti e cercare di capire cosa pensa, un tantino psicopatico. << Salve professore >> gli dico << scusa parli con me? >> risponde confuso << ehm si >> Iniziò a ridere fragorosamente << io sono un tuo compagno mica il professore >> dice continuando a ridere. Merda… Si spalanca la porta facendo un gran fracasso << andatevi tutti a sedere per favore >> dice con tono imponente una donna dai capelli neri e gli occhi marroni, questa volta preferisco non cercare di indovinare la sua età. Tutti si siedono ai loro posti abituali immagino, io non so dove sedermi. C’è un posto libero al terzo banco, mi siedo cercando di non far notare il mio imbarazzo. << Benvenuti ragazzi, spero abbiate passato bene le vacanze. Inizierei subito la giornata presentandovi subito due nuovi compagni che da oggi seguiranno questo corso. Samantha e Kevin. Prego fatevi avanti >> Io ed un ragazzo biondo ci alziamo e andiamo vicino la professoressa. Che vergogna, odio quando ti devi presentare di fronte a tutti. << Salve sono molto contento di essere qui, spero di stringere amicizia con tutti voi >> dice Kevin, dal tono di voce sembra che vuole fare colpo su qualcuna. Tutte le ragazze lo guardano con gli occhi che luccicano di ammirazione. Perfetto! Accanto a lui mi sento un pinguino confrontato ad un cigno, sono solo uno stupido uccello con le ali ma incapace di volare, non posso competere con un maestoso cigno. << Ehm, piacere di conoscervi >> cerco di sembrare il più rilassata possibile. << Bene, io sono la signorina Rogers. Parlateci un po’ di voi >> << Beh io vengo da Glasgow una fantastica città del Regno Unito, ho 17 anni, si, sono stato bocciato l’anno scorso se ve lo state chiedendo >> afferma spavaldo. Tutti si girano verso di me, ok devo restare calma. << Io vengo dal Texas ma sono nata a Cesena, in Italia, ed a cinque anni sono venuta qui in America perciò parlo sia l’americano che l’italiano >> << Benissimo, ora potete sedervi. Iniziamo la lezione >> annuncia la signorina Rogers. Spero di non aver fatto una brutta impressione, la mia unica domanda in questo momento però è, questo discorso lo dovrò fare ad ogni lezione di questa giornata? Spero vivamente di no. DRIIIIIN DRIIIIIIN La lezione di letteratura inglese è finalmente terminata. Ora mi aspetta il corso di gastronomia dopodiché Natasha mi farà fare il giro della scuola. Perfetto, ho le idee chiare, ora devo solo trovare l’aula di gastronomia. Cerco lo stesso bidello che mi aveva aiutato all’inizio di questa giornata, ma dov’è finito? << Scusi mi potrebbe dire dove si trova l’aula di gastronomia? >> chiedo ad una signora dai capelli grigi legati in una crocchia << si, sappi però che per gastronomia noi utilizziamo un laboratorio, si trova percorrendo questo corridoio nella terza porta a sinistra >> << la ringrazio molte.>> Percorro il corridoio. Sono già di fronte alla porta del laboratorio, c’è voluto un attimo questa volta. Il professore non è ancora arrivato, mi siedo all’ultimo banco questa volta. << Ehi novellina levati dal mio posto >> mi dice con tono aggressivo una ragazza molto magra, bionda, occhi azzurri, sembra una delle snobbine dei film, le mancano solo le due seguaci << guarda che sto parlando con te >> alza il tono la biondina << si, ti avevo sentito. Ma perché è il tuo posto? >> chiedo cercando di sembrare indifferente, non mi farò mettere i piedi in faccia da una biondina qualsiasi << questo è il mio posto perché mi ci sono sempre seduta io qui, non me lo farò rubare da una novellina come te >> << ok ok calmati, infondo è semplicemente un posto, posso tranquillamente mettermi da un’altra parte >> detto questo mi alzo e mi siedo al penultimo posto della fila accanto. Entra il professore, è un uomo, sulla cinquantina credo, ha i capelli lunghi e bianchi legati in un codino basso, senza neanche un filo di barba, indossa una divisa da chef << salve a tutti ragazzi, come spero abbiate notato da oggi in poi ci sarà una nuova compagna con noi, prego fatti avanti Samantha >> Si prevede una lunga mattinata… DRIIIIIN DRIIIIIIN Finalmente la ricreazione, bene, ora non mi resta che trovare la sala mensa.
  
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