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Autore: Rowan936    02/04/2015    1 recensioni
Ogni tanto ci pensa, a quell’arma maledetta che gli apparterrebbe per sfortunato diritto, ma subito tenta di concentrarsi su altro: cerca articoli di cronaca nera che suggeriscano la presenza di un caso, va a prendere due birre e ne porta una a Sam solo per lasciare che la voce di suo fratello copra i suoi pensieri, si butta sul letto con le cuffie alle orecchie e la musica talmente alta che la testa minaccia di esplodergli da un momento all’altro.
Sta adottando la prima soluzione quando Sam lo raggiunge di corsa, il volto deformato dalla preoccupazione e il telefono ancora in mano.
Quello non è mai un buon segno.
« Che è successo? » domanda Dean, e a dire il vero è quasi grato di avere una distrazione, qualunque essa sia.
« Crowley. » gli risponde Sam. « Crowley ha preso Cas. Vuole la Lama. »

I tre passi che segnano la vittoria del Marchio di Caino e la sconfitta di Dean Winchester.
[Dean POV][Dean&Castiel][Dean&Sam][What if?][Mini-long]
[Spoiler decima stagione]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Disclaimer
: Supernatural e i personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di Eric Kripke, Warner Bros Studios e tutti coloro che ne detengono i diritti. Il titolo della fanfiction è una canzone di Robert Pettersson. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
 
 
 
*    *    *
 
Demone [Primo passo]
 
 
 
Uno speciale ringraziamento alla mia Cas
per aver betato il primo capitolo.
Probabilmente non avrei neppure pubblicato, altrimenti.
 
 
Alla larga da Crowley.
Dean se lo è ripetuto mille volte da quando Caino ha pronunciato la sua profezia¹, mentre, impegnato a prodigarsi in sorrisi talmente larghi che gli fanno male le guance, dichiara “Sto bene” e finge di non vedere quanto Sam lotti per trovare una soluzione.
Non posso farci niente, solo cercare di resistere il più a lungo possibile, si ripete, perché tentare di rassegnarsi a una morte imminente – non è che non ci sia già passato – è più facile che continuare a illudersi di potersi salvare. Sa che non c’è soluzione: glielo ha confermato Caino, che è morto annegando nella sua stessa follia, trafitto dalla lama gemella del marchio che porta il suo nome.
Ha visto i suoi occhi, Dean, e sa di avervi scorto solo follia e sete di sangue.
Sa di essere già stato come lui, non molto tempo prima, quando la morte non lo ha accolto costringendolo a un destino peggiore: è diventato una creatura non diversa da quella che ha ucciso sua madre tanti anni fa e che ha dato inizio a tutto quanto.
Non ne ha parlato con Sam: preferisce fingere di aver dimenticato l’assenza di emozioni, la leggerezza che ha provato quando l’anima non pesava più su di lui con tutte le colpe che si attribuisce da solo, l’assoluta mancanza di terrore nel sapere suo fratello in pericolo.
Ricorda che una parte di lui ancora lottava, che un briciolo di umanità, quello che guidava le sue dita sul pianoforte facendogli intonare le strofe di Hey Jude, lo faceva sentire come se quello non fosse del tutto il suo posto.
Persino Crowley lo ha capito: « Perché non fai a tutti noi un grandissimo favore e ti schieri da una parte?! » gli ha urlato.
Dean lo ha fatto quando ha dato la Prima Lama a Castiel.
Ogni tanto ci pensa, a quell’arma maledetta che gli apparterrebbe per sfortunato diritto, ma subito tenta di concentrarsi su altro: cerca articoli di cronaca nera che suggeriscano la presenza di un caso, va a prendere due birre e ne porta una a Sam solo per lasciare che la voce di suo fratello copra i suoi pensieri, si butta sul letto con le cuffie alle orecchie e la musica talmente alta che la testa minaccia di esplodergli da un momento all’altro.
Sta adottando la prima soluzione quando Sam lo raggiunge di corsa, il volto deformato dalla preoccupazione e il telefono ancora in mano.
Quello non è mai un buon segno.
« Che è successo? » domanda Dean, e a dire il vero è quasi grato di avere una distrazione, qualunque essa sia.
« Crowley. » gli risponde Sam. « Crowley ha preso Cas. Vuole la Lama. »
« Figlio di puttana. » ringhia Dean, afferrando il coltello di Ruby appoggiato sul tavolo.
 
Mentre guida ignorando spudoratamente ogni limite di velocità – un tizio che ha quasi tamponato gli impreca contro; Dean, per tutta risposta, gli mostra il dito medio senza nemmeno fermarsi; « Dean » « Sbaglio o abbiamo fretta, Sam? » –, si accorge che le mani gli tremano leggermente e il Marchio brucia, come a voler sottolineare la propria presenza.
Non ucciderlo. Non devi ucciderlo. Si ripete, come un mantra.
Se avesse mai imparato a fidarsi di se stesso, forse sarebbe tranquillo, ma soprattutto in quelle circostanze non scommetterebbe un dollaro sulla propria capacità di autocontrollo.
Non ucciderlo.
 
 
*
 
 
Dean non ricorda ogni dettaglio dello scontro.
Ricorda di essere entrato in un edificio pericolante, di aver trovato Castiel legato a una sedia nel mezzo della stanza, conciato decisamente male per un Angelo del Signore che ha recuperato i suoi poteri², ricorda di aver stretto il coltello di Ruby un po’ troppo forte tra le dita e di aver cominciato a chiamare Crowley a gran voce, mentre Sam si avvicinava cautamente all’angelo, aspettandosi un’imboscata.
Poi, i ricordi di Dean si fanno confusi: il re dell’Inferno si è fatto vedere, ha detto qualcosa che il cacciatore non riesce a ricordare, poi Castiel, ancora sulla sedia e a poca distanza da lui, ha aperto gli occhi, mugugnando qualcosa con una smorfia di dolore ed è come se Dean avesse cominciato a vedere tutto rosso.
Dopo, ha la mani ricoperte di sangue, schizzi scuri sui vestiti e un cadavere sotto di sé.
Prova rabbia e non riesce a fermarsi, anche se Sam lo chiama, anche se una parte di lui lo sta insultando per quello che ha appena fatto, anche se devono portare Castiel al bunker il prima possibile.
Uccidi, uccidi, uccidi.
È un impulso incontenibile, una voce che gli parla e lo guida nelle sue azioni, spingendolo a continuare a infierire sul corpo immobile sotto di sé.
Affonda, uccidi. Se lo merita.
Gli piace, si sente bene, meglio di quanto non sia stato da tempo.
« Dean! Dean, fermati. »
Uccidi, uccidi.
« Dean! Smettila, Dean! »
Sam. Giusto, Sam.
Il suo fratellino.
Sammy.
È come se tornasse a vedere dopo infiniti istanti di completo buio: prima mette a fuoco le proprie mani che stringono la lama tinta di sangue fino all’elsa, poi il volto deturpato di Crowley. Sente il mondo crollargli addosso, e forse è per questo che non si accorge del rumore prodotto dall’arma che gli sfugge di mano.
Posa lo sguardo su Sam, che lo fissa con occhi spalancati di terrore, sorreggendo Castiel che lo guarda a sua volta. A Dean pare di vedere negli occhi dell’angelo la consapevolezza di quello che dovrà fare.
 
 
*
 
 
Dean insiste per mettersi a guidare, anche se Sam continua a fissarlo con quell’aria preoccupata che, purtroppo, è più che giustificata.  Sistemano Castiel sui sedili posteriori e il maggiore dei Winchester gli lancia un’occhiata di tanto in tanto.
« Tutto okay là dietro? » domanda a un certo punto, giusto per spezzare il silenzio calato nell’Impala e perché non gli piace che l’angelo chiuda le palpebre come se volesse dormire o fosse morto.
« Sto bene. » assicura Castiel, peccato che la sua voce sia appena udibile.
« Non capisco: » ammette Dean « credevo fossi tornato a essere un incredibile guerriero di Dio o roba simile… Com’è che Crowley ti ha catturato così facilmente e ridotto in quello stato? »
« La Grazia che possiedo in questo momento… Non è mia… » spiega l’angelo « E si… Consumerà… Prima o poi… »
« Tieni duro, ci siamo quasi. » li interrompe Sam, lanciando un’occhiataccia della serie “Lascialo in pace ora, ne parliamo dopo” al fratello.
Dean, per una volta, gli dà retta.
 
 
First, first you’d kill Crowley– There’d be some strange mixed feelings on that one,
but you’d have your reason, get it done, no remorse.³
 
 
 
 
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¹ Riferimento all’episodio 10x14, quando Caino dice a Dean che è destinato a uccidere prima Crowley, poi Castiel e infine Sam, perdendo definitivamente la sua umanità.
 
² Dean non ha avuto a che fare con Castiel a inizio stagione, quando è quasi morto perché la Grazia rubata si stava consumando, e non mi pare che gli sia mai stato spiegato il funzionamento di tutta questa storia della Grazia esauribile. Se invece mi fosse sfuggito, chiedo perdono e vi prego di farmela passare come licenza poetica :)
 
³ Caino, Supernatural 10x14 “The Executioner’s Song
 
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Angolo autrice
Mmh. Allora. Dunque. Salve *agita la mano*
Questa è la prima storia in questo fandom, ma diciamo che visto che almeno quaranta minuti di ogni mia giornata sono dedicati a una puntata di Supernatural era solo questione di tempo prima che mi decidessi a pubblicare qualcosa.
Dunque. Questa fanfiction è un what if? che vede Dean perdere la sua lotta contro il Marchio, come predetto da Caino. Mi auguro vivamente che nella serie si salvi (dai su, succederà, siamo ottimisti), ma intanto io ho scritto la versione tragica della cosa. Perché io adoro Dean e per questo deve soffrire. Come se non patisse già abbastanza nel canon.
Si tratta di una mini-long che, vi anticipo, dovrebbe durare tre capitoli (gli altri due saranno un po’ più lunghi rispetto a questo). Vi avverto inoltre che non ci saranno coppie all’interno della fanfiction, essendo più un’introspettiva su Dean, ma sappiate che io shippo Destiel. Ho cercato di mantenere il rapporto platonico, ma non sono certa di esserci riuscita come si deve.
Essendo poi la mia prima storia nel fandom, è possibile probabile che abbia combinato qualche disastro con la caratterizzazione. Anche perché Dean va fuori di testa qui. Quindi, avvisatemi se ritenete che sia necessaria la nota OOC. Ovviamente le critiche costruttive sono sempre bene accette, non sono Chuck, io.
Bene, grazie a chiunque sia arrivato fin qui, cercherò di aggiornare tra cinque/sette giorni al massimo :)



 
  
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