Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Bru_    02/04/2015    1 recensioni
Stefano è amico di Chiara. Un grande amico. Il migliore. Ma cosa succede se l'amore decide di fare capolino? Gli equilibri si rompono, i sogni si infrangono e le cose non restano più esattamente le stesse. Ma il loro rapporto resterà così per sempre? Ci sono speranze per Chiara e Stefano, o sono destinati a predersi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CHIARA
La sua voce mi giunge alle orecchie come un’eco lontana. Immediatamente il mio cuore ha un sussulto, perde i colpi per poi battere con maggior vigore. Sono due mesi che non ci parliamo e incontrarlo adesso, in biblioteca, mi sembra una situazione ridicola. L’ho rimosso dalle amicizie, su facebook e ho cancellato il suo numero dal cellulare, dopo che mi aveva tartassato per un certo periodo di messaggi e di telefonate. La mia chiusura nei suoi confronti è totale. La mia sofferenza per averlo perso nuovamente è stata letale. Ho versato tante lacrime, affrontando con le mie amiche e con i miei amici più stretti il dolore che provavo nel profondo della mia anima.
Sollevo lo sguardo dal grande libro che sto leggendo e lo vedo alla reception, bello come non l’avevo mai visto prima. Sta sorridendo e il candore dei suoi bellissimi denti contrasta piacevolmente con l’abbronzatura che deve aver conquistato durante l’estate. Indossa un paio di jeans neri e una semplicissima t-shirt bianca. Non si è ancora accorto che ci sono anch’io e spero con tutta me stessa che non succeda.
Ma improvvisamente si gira e i nostri occhi si incrociano.
Mi sento indifesa, nuda, spogliata.
Mi fa un cenno con la mano, mentre sfodera un sorriso mozzafiato, che mi procura un lungo, piacevole brivido. Ricambio il saluto, cercando di sembrare il più distaccata possibile, ma sento le mie gote imporporarsi. Sfoglio freneticamente il libro che ho davanti agli occhi, senza soffermarmi su nessuna pagina in particolare, forse solo per sembrare impegnata e per scoraggiare, quindi, ogni suo tentativo di approccio.
Merda! Quanto vorrei che Marta fosse venuta con me, oggi, invece di andare dal parrucchiere. Ma non posso certo continuare a nascondermi da lui per sempre. Prima o poi, ne sono consapevole, ci saremmo dovuti incontrare.
Non alzo più lo sguardo, neppure per un secondo, finchè non avverto, accanto a me, un odore che conosco bene, un profumo muschiato che lo segue da sempre e che saprei riconoscere anche ad occhi chiusi.
Cazzo! Non ci posso credere! Si è seduto proprio di fianco a me. Devo ammettere che ha una bella faccia tosta.
E il cuore batte sempre più veloce.
E le guance si colorano sempre di più.
E la mia anima continua a soffrire. Dopo tutti gli sforzi fatti per eliminarlo, per cancellarlo dalla mia vita, ecco che riappare come se nulla fosse successo, pieno di una sicurezza che deve aver conquistato con il tempo.
Le mie dita scorrono sempre più velocemente le pagine del libro, tradendo, probabilmente, l’imbarazzo in cui mi trovo in questo momento.
-Ciao Chiara.-, dice tranquillo a voce molto bassa, ed io mi sento costretta a sollevare lo sguardo su di lui, ad incontrare il verde dei suoi occhi, a misurarmi con le emozioni contrastanti che inevitabilmente attraversano il mio cuore trafitto.
-Ciao.-, rispondo senza troppo entusiasmo.
E di nuovo mi concentro sul libro, sperando che il suo “attacco” finisca qui, che si limiti ad un saluto.
Ma mi sbaglio.
Mi appoggia una mano sulla spalla, come se fossimo davvero due vecchi amici che non si incontrano da tempo, e immediatamente mi irrigidisco, anche se dentro di me si sta scatenando un incendio di sensazioni.
Che cosa si aspetta? Che gli butti le braccia al collo? Che ci diamo una pacca sulla spalla e tutto ricomincia da zero?
No! Assolutamente no! Sono stata troppo male ed ho deciso di meritare qualcosa di meglio di Stefano.
-Come stai?-, mi chiede sinceramente interessato.
Di merda, grazie. Ho passato i giorni più brutti e tristi della mia vita e lo devo solo a te, stronzo.
-Nella norma, e tu?-
Ma che cazzo di risposta è? Sono la solita scema. Avrei dovuto dire che sto benissimo e che la mia vita è perfetta da quando lui ne è uscito. Invece me ne esco con quell’affermazione sciocca che lascia trasparire una velata tristezza, un po’ di malinconia.
Mi prende il viso tra le mani e mi costringe a guardarlo negli occhi, e mi fissa con una intensità che mi toglie il respiro. Sono letteralmente in apnea, in balia totale dei suoi occhi e delle sue mani sulle mie guance.
-Mi manchi.-, sussurra avvicinando le sue labbra al mio orecchio, mentre con una mano mi scosta leggermente i capelli.
Devo riprendere immediatamente il controllo della situazione, prima di fare o dire cose di cui poi mi potrei pentire. Lui è sempre lui, quello stronzo che mi ha fatto soffrire, dividendo il mio cuore a metà.
-Stefano…io…-, mormoro impacciata –devo studiare!-, affermo poi con maggiore decisione, ricominciando a ficcare il naso tra le pagine polverose del libro che ho di fronte, cercando di ignorare i segnali che arrivano dal mio corpo.
-Perché scappi ancora, Chiara?-, mi chiede mentre mi sento avvolgere dal suo sguardo penetrante.
-Io non scappo.- , gli rispondo mostrando sicurezza.
-Ah no?-, mi guarda con una punta di scetticismo. -Vuoi dire che non stai cercando di evitare in tutti i modi di parlare con me?-
-Voglio dire quello che ho detto, Ste.-, gli dico decisa e distante.
-Certo....allora devo aver visto il film sbagliato, perchè la Chiara che ho di fronte non fa altro che fuggire.-,dice con un tono leggermente antipatico.
-Ma guarda che sei davvero unico, Stefano. Quando ti decidi a crescere?- Lo guardo stupita e incredula, esagerando le espressioni del mio viso.
-No.....io mi stupisco ogni volta. Ma te lo giuro, ogni singola volta. Mi lasci senza parole, Ste, davvero.- Brontolo.
-E posso sapere che cosa ti stupisce tanto di me, Chiara?-
-Ma davvero tu sei tranquillo così, Stefano? Per te tutto è normale, e ci ritroviamo qui come fossimo due vecchi amici? Sei convinto di questo Ste?- La rabbia comincia a prendere il sopravvento su di me.
E lui, cretino, che continua a guardarmi con quell’aria innocente e sorpresa.
-Ti devo rinfrescare la memoria, Stefano? Non ci vediamo e non ci sentiamo da due mesi....ricordi? E se vuoi ti ricordo anche il motivo! E se non ti basta posso passare a descriverti quello che è successo nelle puntate precedenti quell'ultimo giorno!-,gli dico spazientita.
Sorride. Mi guarda e sorride. Fa scorrere i suoi occhi sul mio corpo, sulle mie curve. E ride come un cretino.
-Ti giuro che non ce n’è bisogno, Chiara. Davvero. Ricordo ogni particolare. Ogni dettaglio.-
Arrossisco come una scema.
Non credo alle mie orecchie. Cosa vuole fare adesso? Il simpatico? Fa le battute? Ci prova?
Secondo me questa è davvero la scena di un film, non può essere reale. Non sta succedendo davvero.
-Smettila di respingermi, Chiara. Ti giuro che ti lascerei in pace se fossi convinto che è davvero quello che vuoi. Ma il tuo corpo, le tue reazioni mi dicono esattamente il contrario.-,afferma con sicurezza e anche con una punta di superbia che mi fa innervosire.
Prendo in mano il mio libro e mi alzo e faccio per andarmene, ma mi trattiene per un braccio, procurandomi l’ennesimo brivido, l’ennesimo battito di cuore.
-Lasciami!-, dico alzando un po’ il tono della voce, dimentica del fatto che siamo in biblioteca.
Mi appoggia un dito sulle labbra, fissandomi intensamente e mi dice:
-Non ti lascerò andare, Chiara. Sappilo. Non per colpa di una stronzata e non dopo aver visto, oggi, quello che ancora provi per me.-
Molla la presa e io mi dirigo verso un altro tavolo, col cuore in subbuglio e le gambe che mi tremano e una domanda che imperversa nella mia mente: riuscirò mai a tagliarlo fuori dalla mia vita?
 
STEFANO
Rivederla per caso è stato un vero colpo di fortuna. Quel rossore sulle guance, quel suo modo di abbassare gli occhi, le sue reazioni tutte mi hanno confermato che non mi ha dimenticato, nonostante, forse, i suoi vani tentativi.
È vero. Abbiamo scambiato solo qualche parola, non più di qualche frase, ma mi è bastato per capire che con lei devo insistere. E non perché la considero una preda facile, non perché la voglio avere per il gusto di possederla, ma piuttosto perché a lei ci tengo davvero.
È la mia ossessione, il mio dolcissimo pensiero, il mio chiodo fisso.
Voglio veramente provare a costruire qualcosa di buono con lei, magari ripartendo da zero, dimenticando i brutti episodi che hanno dipinto il nostro passato.
Eppure ci sono state anche tante cose belle fra di noi. Abbiamo condiviso emozioni, sentimenti, paure, segreti. Tutto questo non si può cancellare con un colpo di spugna, questo lo sa lei esattamente come lo so io.
La guardo allontanarsi da me, mentre provo una sensazione strana alla bocca dello stomaco.
Sì, dobbiamo parlare, deve solo capirlo e ammetterlo. Forse non sarà facile convincerla, ma ci proverò con tutto me stesso.
Nessuna ragazza ha mai avuto tanta importanza per me.
La osservo mentre cerca di mascherare le sue sensazioni tuffandosi in una improbabile lettura e mai, neanche una volta solleva lo sguardo, ben attenta a non incrociare i suoi occhi con i miei.
Decido di mandarle un messaggio sul cellulare.
“Sei tu, Chiara. Sei sempre tu. Non mi sono sbagliato. Io ti conosco. Tu non ti apri facilmente, è vero. Ma quando succede, non dimentichi.”
So che probabilmente non mi risponderà perché si sente ancora troppo ferita.
Invece, contrariamente alle mie aspettative, dopo pochi secondi mi arriva la sua risposta.
“Tu invece non sei più tu. Sei uno stronzo presuntuoso e arrogante, che crede di conoscermi benissimo e di saper interpretare ogni mio stato emotivo…beh…ti sbagli di grosso, saputello!”
La sua risposta mi strappa un sorriso.
Sì.
Prova ancora qualcosa per me.
 
CHIARA
Ma chi si crede di essere? Rientrare nella mia vita dopo essersi comportato come una merda, senza neanche chiedere il permesso. Ma se crede che crollerò ai suoi piedi si sbaglia di grosso! Brutto stronzo presuntuoso e arrogante.
Sbuffo e mi muovo nervosamente. Sfoglio velocemente le pagine del libro e mi fingo realmente interessata alla lettura, quando in realtà vorrei andare da Stefano e mollargli una sberla in pieno viso.
Ho una tale rabbia dentro che potrei spaccare il mondo in due.
-Chiara…-, la sua voce tranquilla e calda interrompe per un attimo il flusso dei miei pensieri, alimentando ancora di più il senso di ribellione nei suoi confronti.
Sollevo lo sguardo, lanciandogli un’occhiataccia e gli dico:
-Che diavolo vuoi?-
La mia voce esce acida e stridula e non riesco proprio a controllarla.
Alza le mani in segno di difesa e osserva attentamente il mio libro.
I miei occhi si “depositano” sui suoi. Mi fissa intensamente con un sopracciglio leggermente alzato e lo sguardo divertito.
-Sì?- ,chiedo sbattendo le ciglia, mentre mi sto candidamente domandando che cazzo abbia da ridere adesso.
Allunga un braccio, punta l’indice verso il mio libro.
Continua a guardarmi mentre il sorriso appena accennato di poco fa diventa più aperto, si allarga.
-Ehm…non credi che dovresti girarlo, piccola? - mi chiede, mentre gesticola facendo roteare le mani.
Butto lo sguardo sulle scritte all’interno del libro e sento improvvisamente il mio viso bruciare, quando mi rendo conto di avere imbastito tutta la mia bella scenetta tenendo in mano il libro al contrario.
Cazzo, cazzo, cazzo! Che razza di stupida! Non posso dargli questi assist...No, no e no!
Lo giro in fretta, cercando di non farmi prendere dal panico, fingendo una tranquillità di cui lui non si convincerà mai.
E infatti la sua espressione è sempre più divertita. E io mi sento sempre più di essere sprofondata dentro una bella figura di merda coi fiocchi!
-Ora devo andare, Chiara.-, dice con un sorriso da ebete stampato in faccia.- Ma ti garantisco che mi dovrai spiegare molte cose, la prossima volta che ci vedremo.-
Mi passa le nocche sulla guancia e si allontana mentre giurerei di sentire la sua risata, seppur un po’ soffocata.
“Molte cose”? “La prossima volta che ci vedremo”? Deve essere completamente impazzito!
E la mia rabbia sale, fino ad annebbiarmi il cervello.
Ma dentro di me, nel profondo, in un posto di cui non conosco neppure l’esistenza, si fa strada una piccola luce, quasi impercettibile, che riaccende qualcosa di ormai accantonato, che mi fa riflettere sul fatto che, forse, nulla è perduto veramente.


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Bru_