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Autore: _Broken Dream_    02/04/2015    5 recensioni
I Five-0, Steve, Danny, Chin e Kono, ormai sono una famiglia, una vera Ohana.
Steve e Danny oltre che a essere colleghi sono anche amici, il loro rapporto si è consolidato nel tempo, c'è sempre stato feeling tra loro, nonostante l'inizio burrascoso fatto di pallottole ed inseguimenti.
E poi c'è Grace, che farà unire maggiormente il suo papà Danno e l'ormai Zio Steve.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chin Ho Kelly, Danny Williams, Grace Williams, Kono Kalakaua, Steve McGarrett
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'From Uncle to... Dad'
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. La storia non è scritta a scopo di lucro ma per puro divertimento personale. I personaggi e alcune situazioni sono prese direttamente dallo show Hawaii Five-0 e appartengono al Canale Televisivo Americano CBS. Le immagini non sono di mia proprietà ma sono state copiate da google immagini
 
 
 
“I’m hurting, baby, I’m broken down
I need your loving, loving
I need it now
When I’m without you
I’m something weak
You got me begging, begging
I’m on my knees

I don’t wanna be needing your love
I just wanna be deep in your love
And it’s killing me when you’re away
Ooh, baby, ’cause I really don’t care where you are
I just wanna be there where you are
And I gotta get one little taste

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me
I’m right here, ’cause I need
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me

My broken pieces
You put them up
Don’t leave me hanging, hanging
Come give me some
When I’m without ya
I’m so insecure
You are the one thing, one thing
I’m living for

I don’t wanna be needing your love
I just wanna be deep in your love
And it’s killing me when you’re away
Ooh, baby, ’cause I really don’t care where you are
I just wanna be there where you are
And I gotta get one little taste

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me
I’m right here, ’cause I need
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar! (Sugar!)
Yes, please (Yes, please)
Won’t you come and put it down on me

Yeah
I want that red velvet
I want that sugar sweet
Don’t let nobody touch it
Unless that somebody’s me
I gotta be a man
There ain’t no other way
‘Cause girl you’re hotter than southern California Bay

I don’t wanna play no games
I don’t gotta be afraid
Don’t give all that shy sh-t
No make up on
That’s my

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me (down on me!)
Oh, right here (right here), ’cause I need (I need)
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar! (Sugar!)
Yes, please (Yes, please)
Won’t you come and put it down on me

Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me
I’m right here, ’cause I need
Little love and little sympathy
Yeah you show me good loving
Make it alright
Need a little sweetness in my life
Sugar
Yes, please
Won’t you come and put it down on me”
 
 
 
 
Chiunque stia bussando alla porta deve essere impazzito. Mi auguro che sia successo qualcosa di veramente importante.
-     Arrivo, arrivo! –
Ero già sotto la doccia. Mi sono accorto del frastuono solo perché ha cominciato a tremare anche la casa.
-     Eccomi! Si può sapere che… -
Apro la porta e mi trovo Danny davanti con la faccia rossa per l’agitazione. Sta sicuramente per cominciare uno dei suoi monologhi. Cosa può essere capitato di così terrificante nel giro di poche ore?
Mi aspetto di essere travolto dal fiume in piena delle sue lamentele e rimostranze ma ciò non avviene. Lo vedo solo sgranare gli occhi e spalancare la bocca.
-     Danny! Si può sapere per quale motivo stai tentando di buttare giù la porta di casa a forza di batterci sopra con il pugno? –
Non ricevo risposta. Che si sia incantato? Effettivamente continua a fissarmi con lo sguardo da pesce lesso.
-     Terra chiama Danno. –
Resto in attesa. Addirittura gli sventolo la mano davanti al viso.
-     Devo cominciare a preoccuparmi? È morto il criceto? –
Niente. Nessuna reazione.
Mi sporgo verso di lui e lo bacio. Dapprima lo sento rilassarsi. Subito dopo mi spinge via.
-     Che cavolo stai facendo? Sono furioso con te. Non pensare di rabbonirmi così. Ti sembra il caso poi? Siamo sotto gli occhi di tutti. –
Do un’occhiata in giardino. Casa mia è abbastanza isolata. Non c’è nessuno e se anche ci fosse non mi importerebbe.
Mi sembra particolarmente nervoso. Decido di sfoderare il mio sorriso migliore. Mi diverto un modo a stuzzicarlo quando è in questo stato d’animo.
-     Ti ho dato il bacio di vero amore per ridestarti. Eri come impietrito, ho pensato una strega cattiva ti avesse fatto un incantesimo. In quanto principe azzurro mi sono sentito in dovere di correre in tuo soccorso. Ha funzionato direi. –

-      Molto divertente Steve. Si può sapere come ti è saltato in mente di presentarti ad aprire conciato in questo modo? –
Abbasso lo sguardo per osservarmi. Ho solo un asciugamano in vita, direi che sono presentabile. Non ho avuto il tempo materiale di indossare altro, considerato che pensavo fosse scoppiata la guerra data la veemenza del suo bussare.
-      È inutile che fai quella faccia innocente come se non ti rendessi conto di quello che sto dicendo. –

-      Perché fingere quando la maggior parte delle volte, in ogni caso, mi perdo dietro ai tuoi ragionamenti Danny? Devi ammettere che spesso sei davvero contorto. –
-      Io non sono contorto, sei tu che non sei abbastanza intelligente per starmi dietro. Probabilmente in quanto uomo delle caverne, qualunque forma di comunicazione che comprenda altro rispetto a dei grugniti potrebbe risultarti incomprensibile. –
-      Stai ferendo i miei sentimenti. Non è molto carino da parte tua. –
-      Spiritoso. In ogni caso mi hai fatto come sempre perdere il filo… -
-      Magari. -
Sottovoce mi sono lasciato sfuggire un commento poco appropriato. Solo dopo averlo detto mi rendo conto che mi potrebbe costare una lunga discussione.
-      Ti sto annoiando per caso Steve? Dopo averti detto quello che penso posso anche andarmene. Non dovrai sopportarmi ancora a lungo. –
Allarme rosso. Se non lo calmo entro trenta secondi potrebbe nascere una litigata degna di un melodramma. Ho altri piani per la serata.
Gli metto le mani sulle spalle e lo guardo intensamente.
-      Danny, Danny, per favore calmati. Respira. Nessuno ha mai detto che mi dai fastidio. Ora, vuoi dirmi per quale motivo sei così nervoso e arrabbiato? –
Lo tiro verso di me, con l’obiettivo di chiudere almeno la porta di casa.
-      Perché sono nervoso e arrabbiato mi chiede lui. Vediamo, forse perché mi hai lasciato in pasto alle belve feroci e oltretutto mi hai portato via la macchina? Ti sembra giusto? Kono, non contenta del terzo grado in ufficio, ha proseguito l’interrogatorio anche per tutto il viaggio di ritorno. Steve, voleva i dettagli più succulenti. Non sapevo cosa dirle! Alla fine preso dal panico ho vuotato il sacco. –
Non riesco a trattenermi e comincio a ridere di gusto.  Appena lo vedo scurirsi maggiormente in volto tento di darmi un contegno. Impresa ardua.
-      Sei inqualificabile. Basta, d’ora in poi ti proibisco di guidare ancora la mia macchina. –

-      Si, certo. Come no. –
-      Sono serio. E poi, piantala di girarmi attorno con solo un asciugamano addosso. –
-      E dire che pensavo avresti apprezzato. –
-      Appunto. Il problema è questo. –Sono confuso. Possibile che sia sempre così agitato?
-      Ok, mi sono perso. Di nuovo. –

-      Se sei mezzo nudo non riesco ad arrabbiarmi con te e soprattutto a portare avanti una conversazione. Mi distrai, non riesco a concentrarmi. –
È esasperato, sembra che gli stiano per saltare i nervi da un momento all’altro. Credo proprio sia mio dovere farlo rilassare.



 -      
Va meglio? –
-       Ah, ah.  –
-       Ricordami per favore chi tra noi due era quello con la comunicazione arretrata e composta solo da versi? –
-       Stai rovinando tutto. Se mi farai di nuovo innervosire poi dovrai impegnarti per farmi nuovamente rilassare. –
-       Non mi risulta di essermi mai lamentato. Anzi, basta chiedere. Davanti ad una missione non mi tiro mai indietro. –
Siamo sdraiati abbracciati nel letto. Non riesco a trattenermi dal ridacchiare molto vicino al suo orecchio. So che è una cosa che lo fa impazzire.
Mi sta stringendo forte a se quasi come se avesse paura di una fuga e mi volesse trattenere.
-       Quindi hai vuotato il sacco eh? –

-       Si. –
Lo dice con una voce lamentosa da bambino piccolo che gli dona una tenerezza inaspettata.
-       Sentiamo, cosa hai dovuto raccontare a Kono? –

-       Tutto!  -
Scoppio nuovamente a ridere.
-       Tutto? Nei dettagli? Non me lo aspettavo da te. Quindi mi hai fatto pubblicità. –
Danny si volta verso di me. Ci ritroviamo faccia e faccia e mi osserva con una strana espressione.
-       Sento un tono stranamente soddisfatto. Ti starai, per caso, pavoneggiando? Non è che il fatto che Kono abbia voluto dettagli su di noi, ti fa sentire lusingato? Pensi che ti abbia fatto pubblicità positiva? –

-       Perché mai avresti dovuto parlare negativamente delle mie prestazioni? –
-       Incredibile. In ogni caso non sono sceso così nei dettagli. Scordatelo. Questo tipo di particolari sono privati. Non sono mica la gatta morta, io. Per fortuna, Kono non è così indiscreta, anche se penso che la curiosità, dati i soggetti coinvolti sia d’obbligo. –
Questa volta ridiamo entrambi. Effettivamente non sarebbe da Kono, violare la privacy di qualcuno in modo così sfacciato.
-       Si può sapere allora di cosa ti stai lamentando? Sei arrivato qui che sembravi una furia. Sei sempre il solito esagerato. –
Nel giro di pochi secondi mi viene dato un pizzicotto che sono sicuro mi farà venire il livido.
-       Ahia! Sei violento e scorretto così non vale. Per punizione niente cena. Stavo pensando di preparare … -

-       Ah no. Questa sera ho bisogno di mangiare qualcosa di commestibile. Decido io, cinese. –
-       Stai insinuando che non sono in grado di cucinare? –
-       Esattamente. –
-       Senti che da pulpito viene la predica “Mr. cibo da asporto e frittate bruciate”. –
Cominciamo a stuzzicarci e a rotolarci sul letto giocando. Ad un certo punto lo atterro e vedo che smette di lottare.
-       Ti devo dire una cosa. –
Improvvisamente l’atmosfera giocosa è sparita. La sua espressione è stranamente preoccupata, qualunque sia l’argomento di cui mi vuole mettere a conoscenza, lo turba. Prevedo guai.
-       È tanto grave? Sei diventato serio tutto in un colpo. –

-       Mi ha chiamato Rachel. Mi vuole parlare. –
Rachel non vuole mai “parlare”. Solitamente quando vuole farlo è per qualcosa d’importante o per svelare qualche notizia shock delle sue.
-       Sei preoccupato? –

-       Molto. Non so di cosa voglia discutere. Al telefono non mi ha accennato nulla, a parte le solite lamentele sul fatto che il perfido Stan la trascura. A prescindere da quello che lei vuole dire a me, sono più preoccupato da quello che io dovrei dire a lei. –
Ci siamo entrambi tirati su. Mi siedo comodo sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera. Lo guardo e attendo. Immagino voglia discutere nei particolari dei pro e i contro dell’informare Rachel riguardo ai recenti sviluppi del nostro rapporto.
-       Insomma. Meglio dirglielo subito Steve. Che succederebbe se lo scoprisse da qualcun altro? È la madre di Grace. Devo informarla del fatto che ho una relazione stabile con un uomo. –
Lo vedo fermarsi improvvisamente. Smette addirittura di gesticolare. Mi fissa come per cercare un qualche tipo di conferma.
-       Puoi dirlo senza timore. Non ho intenzione di tirarmi indietro. È di Grace di cui stiamo parlando. Abbiamo una relazione, stabile. Molto stabile. Puoi ricominciare a respirare. –

-       Mi stai prendendo in giro? –
-       Sei carino quando fai l’insicuro. –
-       Tu invece sei insopportabile quando mi prendi in giro nei momenti seri e meno opportuni. –
Sbuffo divertito.
-       Ok, time out. Torniamo alla questione Rachel. –

-       Mi ha chiesto di vederci. A casa sua. Domani mattina. Stan è all’estero per motivi di lavoro e Grace sarà a scuola. –
Cerco di non far notare a Danny il fastidio per la scelta del luogo d’incontro. Non possono vedersi in un luogo pubblico? Immagino che effettivamente considerata la delicatezza delle argomentazioni sia meglio avere la privacy adeguata. In modo del tutto irrazionale non sono per nulla convinto di tutta la storia.
Mi guarda e sembra in attesa. Non capisco quale sia il problema che lo preoccupa maggiormente.
-        Danny che cosa mi stai chiedendo? Il permesso? Non sono il tuo padrone. Sei libero di fare quello che vuoi. Se invece vuoi discutere di come affrontare al meglio il discorso, non penso di essere la persona più adatta per fornire consigli diplomatici ma proverò ad esserti d’aiuto. –

-        Steve, ho solo paura che Rachel non sia d’accordo e tenti di allontanare Grace da me. Sai perfettamente che non sarebbe la prima volta. –
Devo cercare di tranquillizzarlo, nessuno dei due prevedeva una situazione di questo tipo.
-        Facciamo un passo alla volta. Innanzi tutto vediamo di cosa ti vuole parlare domani. Subito dopo starà a te metterla al corrente delle novità. Cerca di non entrare in conflitto con lei. Falle capire che la tua priorità è Grace. Non sono un estraneo, penso che ormai anche Rachel abbia capito quanto tengo a lei. –
Si alza dal letto agitato.
-        Come fai ad essere sempre così calmo e controllato. Cosa faremo se Rachel si oppone a questa cosa? Steve io amo mia figlia. Non posso rischiare di perderla un’altra volta. –
Mi alzo anche io e gli vado incontro. Tento di calmarlo così come ho fatto prima, gli metto le mani sulle spalle e lo guardo fisso negli occhi.
-        Danny, ti prego, non farti prendere dal panico. Non hai ancora parlato con Rachel, non hai nemmeno idea di come potrebbe reagire. Cerchiamo di non fasciarci la testa in anticipo. Capisco tutte le tue preoccupazioni. Non ti chiederei mai di rinunciare a Grace. Spero che almeno questa sia una certezza anche per te. –

-        Sai che non intendevo questo. So perfettamente che non mi chiederesti mai una cosa del genere, anche perché so quanto bene le vuoi anche tu. –
-        Benissimo, allora aspettiamo. Penseremo a cosa fare quando sarà il momento. –
Io sinceramente sono più preoccupato di quello che Rachel vuole comunicare a Danny. Non mi sembra il momento più opportuno per condividere questo tipo di considerazione. Ho un brutto presentimento.
In questo momento quello di cui Danny ha bisogno è il mio sostegno incondizionato. Tende a farsi prendere dall’ansia per ogni problema importante. In quanto amico ho sempre tentato di sostenerlo, ora le cose sono cambiate e mi sento ancora più protettivo nei suoi confronti. Non ho alcuna intenzione di fargli affrontare le difficoltà da solo. Voglio che abbia la certezza del fatto che io per lui sarò sempre presente.
In questo momento sembra il ritratto di un cane bastonato. Appoggiato al muro con la schiena, gli occhi bassi e l’espressione afflitta.
-      Ehi. –
Lo vedo semplicemente alzare lo sguardo. Sembra stia per crollare da un momento all’altro.
-      Dai, vieni qui. –
Si avvicina lentamente a me e l’unica cosa che voglio fare è stringerlo tra le braccia. Non appena il contatto tra di noi si intensifica, sento il suo corpo rilassarsi leggermente.
-      Facciamo così. Ordiniamo la cena e poi ci spaparanziamo sul divano. Che ne dici? –

-      Uh. Uh. –
Il suono della sua risposta rimane attutito dal fatto che ha il viso appoggiato al mio collo. Non ho intenzione di farlo tornare a casa da solo in questo stato.
-       Ti va di rimanere con me questa notte? –
Lo sento staccarsi improvvisamente da me e dal nostro abbraccio e fissarmi con uno sguardo sorpreso.
-       Sul serio? –
Non capisco la motivazione di tutto questo stupore.
-       Certamente. Sempre che tu lo voglia. Non è mia intenzione trattenerti contro la tua volontà. –
Finalmente vedo spuntare un sorriso sul suo viso. Si avvicina nuovamente circondandomi con le sue braccia per riuscire a darmi un bacio.
-       Con molto piacere Comandante McGarrett. –
 
 
 

Note:
 
Ciao a tutti!
Ebbene si, sono tornata, anche se a distanza di mesi. Sono veramente imperdonabile, lo so. Purtroppo sarà sempre peggio, il tempo per scrivere si è veramente ridotto drasticamente.
Come promesso non ho intenzione di lasciare questa storia incompiuta, ahimè ci stiamo anche avvicinando alla conclusione. Non so dire esattamente quanti capitoli rimangono ma non sono molti.
Non escludo che prima o poi la possibilità di scrivere altre one shot ma essendo i miei tempi ormai biblici non mi sento di promettere nulla.
Che dire su questo capitolo, ormai si può dire che Steve e Danny siano una coppia, è probabile che qualcuno pensi che le cose siano troppo veloci, effettivamente sono passati pochi giorni dal ritorno dal New Jersey. Ho deciso di portare avanti la storia in questo modo poiché se consideriamo il luuuuuuuungo corteggiamento dei nostri due poliziotti preferiti, ho pensato che questa potesse una naturale prosecuzione della loro storia.
Cosa vorrà comunicare Rachel a Danny?
La canzone di inizio capitolo la adoro, “Sugar” dei Maroon 5, se non l’avete mai visto vi consiglio di guardare il video, come sempre qui sotto vi lascio la traduzione del testo.
 
“Sto soffrendo tesoro, sono a pezzi
ho bisogno del tuo amore, amore
ne ho bisogno adesso
quando sono senza te
sono davvero debole
sono qui che ti imploro, imploro
sono sulle mie ginocchia
non voglio aver bisogno del tuo amore
voglio solo essere amato profondamente da te
e mi uccide quando sei via
oh tesoro, perchè ad un proiettile non interessa dove sei
voglio solo essere lì dove sei tu
e devo assaggiare un po’ di…
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
i miei pezzi rotti, li hai messi a posto
non mi lasci in sospeso, sospeso
vieni, dammene un po’
quando sono senza te, mi sento così insicuro
tu sei l’unica cosa, l’unica cosa
di cui non mi sazio mai
non voglio aver bisogno del tuo amore
voglio solo essere amato profondamente da te
e mi uccide quando sei via
oh tesoro, perchè ad un proiettile non interessa dove sei
voglio solo essere lì dove sei tu
e devo assaggiare un po’ di…
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
sì,
voglio quella red velvet
voglio quel dolce zuccherino
non permettere a nessuno di toccarlo
a meno che quel qualcuno sia io
devo essere un uomo
non c’è altro modo
perchè, ragazza, tu sei più calda della baia nella California del sud
non voglio fare dei giochetti
non devo aver paura
non darmi della m**da
nessun trucco su
quello è il mio
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?
oh, proprio qui, perchè ho bisogno
di un po’ d’amore e di un po’ di comprensione
sì, tu mi mostri cos’è il vero amore
metti tutto apposto
ho bisogno di un po’ di dolcezza nella mia vita
zucchero
sì, per favore
verresti a cospargerne un po’ su di me?”

Detto questo un caloroso saluto e ringraziamento a tutti quelli che leggono, recensiscono e continuano a mettere me e la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Un grazie come sempre ad A che legge e approva.
Spero a presto!
Un bacione G.

 
 
   
 
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