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Autore: Zebraviola    03/04/2015    4 recensioni
Da revisionare
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Epilogo





Note iniziali:
Salve a tutti! Generalmente non lascio nessuna nota all'inizio del capitolo ma, essendo questo l'epilogo di questa storia, volevo dire due cose (ciò non vi esime da leggere anche sotto xD). Questa storia, l'intera storia, è nata anni fa proprio dall'epilogo. Vidi in giro per Deviantart una fanart di Maaiker che mi ispirò particolarmente; è quella che vedete nel banner con il titolo della storia e qui potete vederla in tutto il suo splendore Fanart di Maaiker
E poi volevo dirvi che mancano solo cinque recensioni alle 300 e ci terrei davvero, DAVVERO, tanto arrivarci (quindi recensite!!!!). Ci sentiamo alla fine! Buona lettura!


Epilogo


Erano più di quarant'anni che la signora Madleine abitava in Brunswick Square numero 18 e ricordava bene la famiglia Piton. Vicini così piacevoli e simpatici erano difficili da trovare ed era rimasta sinceramente dispiaciuta quando i due morirono anni addietro in circostanze strane. Il figlio della coppia, che già prima si vedeva molto raramente da quando si era trasferito nella capitale con la moglie, non si era più fatto vivo e la casa era rimasta disabitata.
Solo il nipote, a cui se non errava era stata lasciata la casa, si era fatto vedere di tanto in tanto e qualche volta era perfino passato a salutarla, in memoria del fatto che fosse stata amica dei suoi amati nonni.
L'uomo in questione, con un nome davvero singolare a parer suo, era sempre arcigno e serio ma molto educato e quando la andava a trovare bevevano il the insieme e facevano due chiacchiere; l'anziana donna non perdeva occasione per fargli domande, anche molto personali, a cui però lui rispondeva sempre abbastanza sibillinamente.
Sapeva che insegnava chimica in una scuola privata in Scozia e che era single; le dispiaceva molto che il nipote dei suoi vicini che aveva visto crescere fin da bambino non avesse nessuno nella sua vita.
Un giorno di sabato però, mentre stava contemplando il panorama fuori dalla finestra del salotto, vide Severus aprire il cancelletto del numero 20 con a fianco una donna e sorrise di riflesso notando l'aria serena di lui, mai apparsa prima sul suo viso sempre tirato, e la tenerezza con cui sfiorava la schiena della donna bruna accompagnandola dentro.
Erano passati ormai quasi cinque anni e mezzo da quel giorno e lei poteva di nuovo crogiolarsi nell'idea di avere ancora vicini piacevoli e simpatici come lo furono stati i nonni dell'uomo che viveva nella casa accanto con la moglie e la figlia.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

-Papààà!!!-
In quel sabato pomeriggio un tornado con una montagna di ricci castani corse giù dalle scale. Emily Piton, cinque anni tra pochi giorni, era una bambina vispa e intelligente con un'energia inesauribile che in alcuni giorni metteva in seria difficoltà la pazienza dei suoi genitori.
Hermione sorrise a quell'urlo e alla vista di suo marito che alzava gli occhi al cielo posando il giornale a cui, povero illuso, pensava di potersi dedicare una mezz'oretta.
-Tua figlia ti reclama.- disse ridacchiando lei passandogli la mano nei capelli per qualche secondo, interrotta dalla bambina che era entrata correndo in cucina e si era gettata ridente tra le braccia del padre.
Severus strinse a sé il corpicino della bimba e sorrise posandole un bacio sul capo perennemente spettinato come quello di sua madre.
-Papi vado a prendere una cosa, tu aspetta qui!- Emily si divincolò dalle braccia del padre e dopo avergli dato un bacio sulla guancia corse nuovamente su per le scale.
Hermione si avvicinò all'uomo e gli si sedette in braccio passandogli un braccio intorno al collo, venendo prontamente stretta da lui.
-Lo sai che è andata a prendere la sua valigetta vero?- sussurrò lei ricevendo un mugugno rassegnato in risposta che la fece ridacchiare.
La loro bambina era un terremoto ma loro la adoravano anche per quello.
E pensare che all'inizio furono completamente terrorizzati dall'imminente cambiamento.
Ricordava ancora come fosse ieri il momento in cui aveva realizzato cosa il regalo fatto da Leslie volesse significare
-Oh mio Dio...- si era ritrovata a sussurrare accarezzando tremante la sfera argentata. Dovette sedersi sul letto perché sentì che le gambe la stavano per tradire. Troppo presto... stava accadendo tutto troppo velocemente e il panico aveva preso a dilagarsi nel suo petto. Severus, uscito dalla vasca non vedendola arrivare, l'aveva trovata ancora così, con gli occhi spalancati e umidi e le mani tremanti. Inutile dire che fu preso da un'enorme preoccupazione osservandola in quello stato. Si era precipitato da lei chiedendole con apprensione cosa stesse succedendo ma a lei occorsero diversi minuti per trovare il coraggio di annunciare che stavano aspettando un bambino, anzi una bambina a giudicare dal cristallo rosa dell'angioletto.
-Co...cosa? Incinta? Ma sei sicura?-
Hermione annuì ancora tremante, pensando le cose peggiore fra le quali capeggiava l'ipotesi che lui non volesse figli o che, come temeva lei, fosse davvero troppo, troppo, presto.
Non ebbe nemmeno il tempo di alzare gli occhi su di lui che venne travolta dalle sue braccia che la strinsero forte.
Stettero per minuti interi in silenzio, entrambi a pensare a ciò che sarebbe cambiato da lì a poco.
Fu Severus il primo a sciogliere la stretta e a guardarla negli occhi.
-Hermione, non avrei mai immaginato qualche mese fa che tutto questo sarebbe successo ma ne sono felice. Certo, sono terrorizzato e pensavo che sarebbe successo più in là, ma chi siamo noi per imporre al destino di rallentare?-
Lei sorrise, asciugando una lacrima birichina che era sfuggita alle sue ciglia, e lo baciò teneramente. Dopo molti momenti pregni di questa nuova consapevolezza Severus scoppiò a ridere lasciando basita Hermione.
-Sai, quando ieri ho detto che mi sarebbe piaciuto riempire la casa di Brighton con te ammetti di non aver immaginato che sarebbe successo così presto!-

Hermione sorrise ricordando quelle parole perché, dopo un breve calcolo, era venuto fuori che Emily era stata concepita proprio durante quella giornata passata a Brighton.
Alla fine, dopo aver ammesso che nella loro storia niente era stato normale, i due convennero che scoprire di aspettare un bambino dopo nemmeno ventiquattro ore dal suo concepimento era proprio nel loro stile e accettarono la novità con serenità. Nel giro di pochi mesi si ritrovarono a vivere nella casa dei nonni di Severus e ad arredare la sua vecchia cameretta per la loro bambina,
Dei passi frettolosi fecero tornare Hermione al presente e si costrinse ad alzarsi dalle gambe di Severus per lasciare il posto al loro piccolo tornado armato di una valigetta di plastica rosa confetto.
-Emy non possiamo giocare oggi pomeriggio? Avrei proprio tanta voglia di leggere la gazzetta tranquillo.-
La bimba scosse la testa ridendo.
-No papi, oggi andiamo al compleanno di Lily! E poi ho tanta voglia di pettinarti!-
Ebbene sì. Emily Piton adorava oltre ogni immaginazione i capelli lisci e lunghi del padre e aveva scoperto una passione, insana a parer del preside, per il gioco della parrucchiera.
-E va bene.- sospirò del tutto rassegnato l'uomo. La bambina emise un gridolino di giubilo e iniziò a tirar fuori dalla sua valigetta spazzole e fermagli mentre Hermione, persa ad osservare la sua adorabile famiglia, non poté fare a meno di ridacchiare divertita ricevendo un'occhiata raggelante dall'uomo.
Tuttavia Severus, nonostante le evidenti prese in giro della moglie e il fiocco rosa che la figlia gli stava mettendo tra i capelli, non poté far altro che pensare che fosse felice, totalmente e finalmente felice.
Dopo mezz'ora di mollettine, fiocchetti e spazzolate Hermione andò in soccorso del marito ricordando alla figlia che doveva ancora farsi il bagno prima di andare alla Tana e così la piccola parrucchiera lasciò finalmente libero il suo modello preferito per precipitarsi al piano superiore.
-Sai che non sei male? Potresti venire conciato così oggi da Harry.- ridacchiò nuovamente lei appoggiandosi al bordo del tavolo e iniziando a staccargli le varie mollettine che la figlia aveva disseminato per i capelli.
-Dobbiamo proprio andare oggi pomeriggio? È il primo giorno di vacanza, speravo proprio di potermi un po' riposare. Non possiamo lasciare Emily alla Tana e andarcene da qualche parte?- tentò lui speranzoso.
-Non ci provare. È il compleanno della migliore amica di tua figlia, non possiamo mancare. Abbiamo due mesi davanti a noi per goderci l'estate, oggi siamo richiesti là.-
-Uff! Ok signora Piton, ha vinto lei. Ma sappia che mi vendicherò per quest'obbligo oltraggioso.-
Quel pomeriggio di tardo giugno 2015 la famiglia Piton uscì dal caminetto del salotto di casa Weasley accolti dal consueto fragore.
-Io vado da Lily!- esclamò la bimba prima di correre fuori in giardino.
La Tana durante quelle occasioni si riempiva sempre di almeno una trentina di persone che mettevano a dura prova la pazienza dell'uomo. Non che non si divertisse, in fondo si trovava bene con quelle persone, ma il troppo rumore minava seriamente la sua pace mentale.
Furono accolti da una stanca ma felice Molly; la donna aveva una vera e propria venerazione per la sua nipotina ed ogni volta che c'era il suo compleanno sfornava dolci e torte per due giorni.
-Eccovi cari. Venite fuori, sono arrivati già quasi tutti!-
Hermione adocchiò velocemente tra la folla i suoi migliori amici parlottare con Teddy e si avvicinò per salutarli.
-Buongiorno ragazzi! Vedo che Molly si è superata anche quest'anno, ha invitato tutto il mondo magico?- esordì lei.
Ginny rise davanti alla faccia vagamente seccata di Severus.
-In effetti ci sono più o meno cinquanta persone oggi, mia madre ha un po' esagerato!-
-Non vedo Ron, non è ancora arrivato?-
-Non ancora. Ha mandato un gufo stamattina avvertendo che sarebbero arrivati tardi perché dovevano prima andare al San Mungo, Leslie aveva il controllo nel primo pomeriggio.-
Ron e Leslie avevano già due figli gemelli di tre anni, Molly e Fred, ed erano in attesa del loro terzogenito che sarebbe nato da lì a poche settimane. Inizialmente Ron era restio ad usare quel nome per il figlio, ritenendo fosse troppo doloroso per George avere un nipote con lo stesso nome del gemello scomparso, ma fu proprio il fratello ad insistere e così fu accolto con serenità.
Chi invece non ebbe problemi di scelta di nomi furono Neville e Sarah. Dopo due anni di fidanzamento si sposarono e quando decisero di avere un bambino occorsero mesi di tentativi andati a vuoto prima che qualche dubbio si facesse strada in loro. Una visita al San Mungo diede loro la triste conferma che Sarah fosse sterile e questo fece inizialmente spaventare la donna temendo un abbandono da parte del marito. Ma Neville non si era fatto certo abbattere da quella notizia, non dopo tutto quello che aveva dovuto affrontare per stare insieme alla donna che amava. Avevano adottato una bambina di quattro anni, Audrey, che aveva ampiamente riempito il vuoto che si era creato nei loro cuori alla notizia della sterilità di lei.
La bambina, della stessa età di Albus, frequentava con quest'ultimo il secondo anno in una scuola elementare a Londra, la stessa di James che l'anno successivo sarebbe andato ad Hogwarts. Anche Emily e Lily l'anno successivo sarebbero andate nella stessa scuola e non vedevano l'ora.
La scelta delle famiglie Piton, Potter e Paciock di mandare i loro figli in una scuola babbana prima di Hogwarts era stata accolta con scetticismo da Molly che, avendo educato sette figli, riteneva l'istruzione in casa per un giovane mago in erba la cosa migliore.
-Mamma! Quando posso aprire i regali?- Lily, con Emily per mano, arrivò davanti al quintetto con un sorriso da un orecchio all'altro.
-Dopo la torta tesoro, anzi potresti andare da nonna Molly a dirle che gli zii stanno arrivando? Così intanto prepara le candeline.- la piccola gonfiò le guance dal disappunto di non poter scartare subito tutti quei bei pacchetti colorati ma acconsentì e tornò verso casa.
Hermione osservò la figlia sorridente che veniva trascinata dalla sua amica per il giardino; dopo cinque anni ancora non credeva possibile che quel piccolo tesoro fosse suo.
-Severus ti va se facciamo due passi intanto che aspettiamo la torta?-
-Certo.- lui non stava aspettando altro, aveva un bisogno estremo di un po' di silenzio.
-Ci vediamo dopo, noi andiamo a controllare se gli invitati hanno bisogno di qualcosa. Teddy perché non vai a vedere dove sono finiti James e Albus? Mi preoccupa non vederli in giro.-
-Certo zia Ginny, devo fare pratica da prefetto no?- rispose con orgoglio il giovane Tassorosso che avrebbe ricevuto la spilla l'anno successivo.
Hermione e Severus camminarono per qualche minuto in silenzio, mano nella mano, fino a raggiungere una panchina e il chiama angeli al collo di Hermione tintinnò leggermente quando i due si sedettero. Ancora dopo più di cinque anni era rimasta una delle sue collane preferite e quando Emily sarebbe cresciuta gliela avrebbe regalata come ricordo.
Hermione si accoccolò al fianco dell'uomo prendendogli la mano sinistra tra le sue e iniziò a giocare con la fede all'anulare.
-Sai, questo è stato il primo posto dove mi sono accorta di te.- esordì lei.
-La Tana?-
-No, questa panchina.-
Lui la guardò sinceramente frastornato scatenando in lei un moto ti tenerezza.
-Davvero! La sera del compleanno di Harry, quando ti diedi la mia risposta, ci siamo trovati proprio su questa panchina a fine serata e per la prima volta di vidi ridere. Mi hai fulminato fin da quel momento. Bum, dritto al cuore!-
-Bè non sono uno facile da dimenticare.- si pavoneggiò lui facendola ridere.
-Scemo. E io che cercavo di essere seria...-
Severus le passò un braccio intorno alle spalle e lei posò la testa contro il suo petto.
-Comunque ero seria davvero, quel momento mi ha aperto gli occhi. Certo non avevo immaginato che nel giro di tre mesi sarei rimasta incinta ma è stato un bell'imprevisto. Sai, quando ho capito il significato della collana e te l'ho detto ho seriamente pensato che saresti svenuto.-
-Addirittura? Sono un uomo forte io! E poi avevo capito qualcosa appena ti ho visto in viso, eri troppo stravolta.-
-Bè ci credo! Non era certo quello il modo in cui avrei voluto scoprire di aspettare un bambino, ma soprattutto non era così che avrei voluto dirtelo.- rispose lei continuando ad accarezzare la fede di lui.
-Ah sì? E come avresti voluto dirmelo sentiamo.-
Hermione sorrise teneramente e si sollevò guardandolo in viso.
-Bè intanto avrei aspettato un'occasione adatta, come ad esempio una giornata di festa. Poi ti avrei preso per mano e ti avrei portato in un posto speciale, tutto nostro. Solo allora ti avrei guardato negli occhi e, con tutta l'emozione e il coraggio grifondoriano possibile, ti avrei detto che la nostra famiglia si sarebbe allargata.-
Hermione finì quel discorso con la voce vibrante di emozione, non lasciando che la leggera ansia per la reazione dell'uomo scalfisse la sua gioia.
Severus sbattè le palpebre un paio di volte, realizzando quello che sua moglie gli aveva appena detto.
-Come adesso?- sussurrò stupito.
-Esattamente come adesso.- confermò lei emozionata.
E Severus fece quello che lei si aspettava.
-Oddio diventerò di nuovo papà.-
Esattamente quello che si aspettava.

Svenne.


Angolino (ultimo!!!) di Zebraviola

È finita. Ufficialmente finita.
24 capitoli, 133 pagine, più di 61.800 parole e quattro anni dal primo capitolo.
È stata una storia molto sentita per me; in alcuni momenti si è scritta da sola, stupendo perfino me stessa con personaggi ed eventi che si sono praticamente scritti da soli.
Ho sempre sperato che le mie idee non fossero banali né scontate e, soprattutto, ho sempre cercato di rendere il tutto quanto più “realistico” possibile. Severus a parte, volutamente diverso da come ci si aspettava, ho cercato di mantenere gli altri personaggi quanto più IC possibile, cercando di rimanere sempre in sintonia con quello che ha scritto la Rowling (ovviamente eccetto l'epilogo).
Inoltre, anche se nessuno ha mai notato la cosa, ho sempre cercato di ambientare tutto in date reali, munendomi di calendario per vedere che giorno fosse effettivamente quello in cui stavo facendo ambientare le vicende.
Esempio? Il matrimonio di Ron è ambientato domenica 4 ottobre 2009, da lì mi sono poi basata per le date di nascita di Lily (21 giugno 2010) e Emily (1 luglio 2010). Questo epilogo è ambientato alla festa di compleanno Lily il 21 giugno 2015, domenica, mentre la scuola di Hogwarts finisce la terza settimana di giugno che nel 2015 cadrà il 20 giugno.
Quindi vedete che tutto torna? Dai sono da lodare xD
Basta dai non insisto oltre, altrimenti le mie note saranno lunghe quanto l'epilogo.
Che ne pensate? Vi è piaciuto? Vi ha deluso? Ditemi qualcosa :D
Ho in mente qualche progetto legato sempre a questa storia ma intanto vi lascio qualche link a qualche one shot collegata a questa storia che ho scritto nel corso degli anni:

Hermione Granger adorava i compleanni, soprattutto il suo
Una storia ambientata subito alla fine di Hogwarts. Uno scorcio della vita di Hermione da bibliotecaria quando era ancora al fianco di Ron (ma di Romione c'è davvero poco).

Dai, esci con me?
Una fanfiction che parla di Rita ed Adam. Scoprite qualcosa di più di questi due personaggi tra cui, tra una figuraccia e un parrucchino rubato, è sbocciato l'amore.


E come sempre, per l'ultima volta xD, vi lascio il link alla mia pagina FB, iscrivetevi!

Aspetto le vostre impressioni sul capitolo!!!
Baci a tutti
Chiara

   
 
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