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Autore: rupertinasora    21/12/2008    2 recensioni
"Quello che correva assomigliava a un battito. E quel battito apparteneva al suo cuore, che toccava il suo petto e voleva uscirne fuori. Avrebbe voluto bruciare quella prova.
No, si disse. Sta battendo così non perché mi piace, ma perché mi ha fatto paura.
A dir la verità, neanche lei sapeva cosa pensarne."
Draco Malfoy ed Hermione Granger sono il diavolo e l'acqua santa, ma questo si sapeva già. Che fine farà, però, Hermione, se si innamora di due persone diverse? Un certo biondino di nostra conoscenza, e un ragazzo incontrato per caso nel bagno delle ragazze che le sconvolgerà la vita con la sua indecisione.
Hermione non può certo saperlo, però Malfoy ha un segreto, ed è proprio quello a farla andare nel pallone... Buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tainted Love

Senza fiato - capitolo primo

 

 

Hermione Jane Granger era in piedi, di fronte allo specchio, che si aggiustava tranquillamente la gonnellina della divisa. Era ben conscia del fatto che se le davano della secchiona non era detto che non potevano anche ammirarla per la sua bellezza. Certo, però, non potevano dire che il prefetto Hermione Granger non fosse a dir poco perfetta nella sua divisa ordinata, con i capelli riccioluti che le ricadevano sulle spalle e le labbra colorate come la rosa più rossa.

Eppure lei non aveva tante fiamme. Un po’ non ne voleva, un po’ qualcuno era già nella sua testa, ma cercava di non pensare a quell’idea malsana.

Erano state le sue compagne di camerata a insinuare in lei quel dubbio atroce. Proprio qualche sera prima.

 

***

 

Hermione era già in pigiama, ed era seduta a gambe incrociate sul suo letto, mentre Lavanda stava elencando tutti i pregi del suo attuale fidanzato, Ronald Bilius Weasley.

- Sì, Lav- sbottò Hermione annoiata – abbiamo capito che Ron muove la lingua mentre ti bacia, e abbiamo capito che questa cosa ti manda in estasi, però per piacere potresti evitare di entrare nei particolari se non la vuoi smettere?-

Calì ridacchiò da lontano e si avvicinò alle ragazze.

- Però, alla fine Ron è diventato davvero carino…-

- Ragazze, Ron non è cambiato di una virgola dal primo anno, ha solo preso l’ascensore per il piano più alto – fece notare Hermione, con il suo umorismo un po’ da buttare.

Di fatto le due ragazze batterono le palpebre.

- E’ cresciuto.- spiegò la riccia, alzando gli occhi al cielo.

Lavanda sospirò. Se fosse stato un cartone animato, probabilmente in quel momento avrebbe avuto gli occhi a cuoricino.

La gemella prese posto accanto ad Hermione e le toccò il fianco con il gomito. Il prefetto saltò. Stava per rispondere quando fu battuta sul tempo dalla brunetta.

- Ma tu, Hermione, dì la verità. Chi ti piace tra Ron, Harry e Draco?-

Hermione la guardò come se il diavolo la stesse possedendo.

- Sì- convenne Lavanda, con la sua vocetta un po’ acuta- dì la verità. Anche a te piace Ron, non è così? Per questo odi che io…-

- Oh, ma smettetela!- sbottò Hermione.

Mise il broncio e sprofondò un po’ nel cuscino.

Odiava quando prima di dormire c’erano tutte quelle chiacchiere. Non la facevano dormire bene, e l’indomani avrebbe faticato ad alzarsi.

- Io dico che è Draco. Si beccano sempre, perché? Naturalmente perché sono così attratti l’uno dall’altra che non possono accettarlo- disse Calì.

Lavanda rise e batté le mani.

- Oh, ma per piacere! Io amerei uno sfrontato come Draco Malfoy? Ma state bene?- saltò su Hermione, raddrizzandosi di colpo.

La brunetta negò con la testa.

- Non dico che lo ami, Hermione. Solo che siete attratti.-

Ormai Hermione non aveva più parole. Era così indignata che avevano detto che a lei piaceva un antipatico, sfrontato, borioso e pomposo serpeverde che…che…

Si girò le mani tra di loro con un moto di rabbia. Lo faceva giusto per non afferrare la bacchetta e incenerire i capelli ad entrambe.

- Buonanotte!- grugnì, infilandosi sotto le coperte, e gettando dal letto le due ragazze.

 

***

 

Ci aveva pensato molto a quello che Calì aveva detto. Lei attratta da Draco Malfoy. Forse aveva ragione. E poi, a guardarlo meglio, non è che era così brutto. Anzi, di brutto non aveva nulla. Era tutto quello che le ragazze volevano: un bel ragazzo con un fisico asciutto e atletico, con i lineamenti aristocratici e dei modi che, se non erano riferiti a lei, potevano anche passare per austeri, e poi aveva quei capelli biondi che baciavano alla perfezione la pelle candida come le nuvole in cielo. Quello che, però, ammetteva che Draco Malfoy avesse di bello erano gli occhi. Erano prevalentemente grigio ghiaccio, e sembravano quasi spogliarti.

Rabbrividì a quel pensiero e si portò un braccio a coprirsi il seno, involontariamente.

Sbatté le palpebre e, vedendo la sua immagine riflessa, sembrò scuotersi dal torpore in cui era caduta. Voltò di scatto la testa e con la sua camminata sicura si avviò per la sala comune.

Era ancora quasi tutta vuota, a parte una testa con i capelli neri e aggrovigliati come rovi.

- Harry- disse a bassa voce, con una nota di stupore.

Il ragazzo non le rispose.

Gli si avvicinò piano e lo guardò. Stava dormendo con la bocca un po’ aperta e gli occhiali di traverso.

Per poco non scoppiò a ridere. Era davvero così dolce certe volte che era impossibile non volergli bene. Gli tolse gli occhiali dagli occhi e li poggiò piano sul pavimento accanto al divano. Trafficò con le pieghe della gonna e trovò finalmente la tasca dove aveva infilato la bacchetta.

Mormorò un incantesimo contro la fragilità degli occhiali e poi appellò una coperta, poggiandola dolcemente sul ragazzo.

Harry si voltò nel sonno e spalancò ancora di più la bocca, iniziando a russare. Scosse la testa davvero interdetta e gli lasciò un bacio sulla cicatrice.

- Sogni d’oro Harry-

Ne aveva bisogno.

Gli passò una mano sulla fronte e lo lasciò dormire beatamente sul divano della sala comune.

Mentre attraversava il buco del ritratto, iniziò a pensare a tutto quello che gli era successo in quegli anni. Rise persino all’idea che Lavanda e Ron potessero stare insieme.

Poi, come faceva spesso, ripensò a quanto detto da Calì, e si maledisse per essere stata sveglia per sentire quelle parole. Ricordava bene di come riecheggiarono per la stanza. E se avesse avuto la Grifondoro a portata di mano, l’avrebbe sicuramente strozzata.

Girò un angolo al quarto piano e si ritrovò di fronte niente poco di meno che il suo acerrimo nemico Draco Malfoy.

I loro sguardi di incrociarono.

Ad Hermione si strinse lo stomaco. Pensò che potesse essere la bile che voleva rigettargli addosso.

- Granger- iniziò lui, con la sua voce un po’ bassa – ancora in giro?-

La ragazza alzò un sopracciglio.

- Buongiorno Malfoy- salutò educata, quasi come se volesse sottolineare la sua superiorità nel conoscere le buone maniere. Lui le rivolse un sorriso quasi annoiato.- Non vedo come possa interessarti se sono ancora o già in giro-, aggiunse.

Draco sbuffò.

- Sempre sul piede di guerra, dentona? Io ti ho fatto solo una domanda!- esclamò, accompagnando le parole aprendo le braccia in segno di stupore.

Hermione serrò i denti.

Come si poteva amare una persona così sgarbata?

- E io ti ho risposto. E ora scusa, ma non ho voglia di parlare con te- concluse lei, alzando il naso e superandolo.

Qualcosa la strattonò da dietro. Sapeva cos’era: Draco che la afferrava per il braccio.

Si voltò con sfida, ma per poco non moriva di crepacuore per la vicinanza in cui si trovavano.

Non perse però la sua sicurezza. Strinse i denti, pronta ad affrontarlo.

Lui ghignò malignamente, poi le lasciò il braccio, si voltò e andò via.

Hermione rimase lì, con il fiato mozzato e lo sguardo ancora perso nell’aria dove poco prima aveva incontrato lo sguardo del biondo.

Qualcosa però stava correndo.

Non era Draco Malfoy, lui camminava tranquillo. E neanche era lei, che era rimasta immobile.

No, sapeva bene cosa stava correndo, e voleva sperare fosse solo un’impressione, per di più sbagliata.

Quello che correva assomigliava a un battito. E quel battito apparteneva al suo cuore, che toccava il suo petto e voleva uscirne fuori. Avrebbe voluto bruciare quella prova.

No, si disse. Sta battendo così non perché mi piace, ma perché mi ha fatto paura.

A dir la verità, neanche lei sapeva cosa pensarne.

 

   
 
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