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Autore: RedDisposition    03/04/2015    1 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 25                                                                
-Rachel sapete quando tornerete a fare le prove?- Rachel scosse la testa bevendo un sorso del suo succo –chiedi a San, Sidney ci ha dato questa pausa per farla preparare- Kurt la guardò con un sopracciglio alzato –mi stai prendendo in giro?- Rachel sbuffò e si sedette accanto al ragazzo –ancora non vi parlate?- Kurt scosse la testa e si guardò le unghie della sua mano –e immagino tu non abbia intenzione di chiederle scusa- Kurt sbuffò e la guardò di scatto –io ho provato a parlarle, ma lei non mi ascolta!- Rachel gli sorrise ricordandosi di come fosse fatta la sua ragazza –vado a parlarci io, va bene?- Kurt le sorrise annuendo, fissò la sua migliore amica camminare svelta verso la stanza della latina, prese il suo cellulare e vi trovò due chiamate perse da Blaine, sospirò e lasciò cadere il telefono, facendo finta che non stesse male e che tutto ciò che era successo era passato.
 
-San- Rachel entrò nella stanza della latina sorridendole, ma la guardò turbata quando la vide sdraiata sul letto che fissava il soffitto con aria stanca –hei che succede?- le si avvicinò sorridendole –pensavo- si limitò ad accennare la ragazza –a cosa?- Rachel le sorrise facendo correre la sua mano sopra a quella della ragazza –a quello che ha detto Kurt- Santana sfilò via la mano e si mise seduta cercando di non guardarla –andiamo San, lo sai che non lo diceva per davvero, tutti sappiamo che non ti facevi schifo, eri solo spaventata- Santana scosse la testa –non è per quello, ma per quello che ha detto su te- Rachel sussultò e riuscì ad avere un contatto con gli occhi di Santana –credevo che ne avessimo parlato già- Santana scosse la testa –sei stata tu a parlarne, io ti ho solo ascoltato- Rachel sentì gli occhi pizzicarle e quando la vide alzarsi e avvicinarsi alla porta scattò verso di lei afferrandola per un braccio –dove vai?- Santana deglutì abbassando lo sguardo –devo pensare, qui non ci riesco, scusami- Rachel lasciò andare la presa e sentì una lacrima scorrerle solitaria sul viso –San!- urlò cercando di fermarla –Santana!- riprovò ma la ragazza era già uscita, rimase a fissare la porta con le mani strette in due pugni, le unghie conficcate nei palmi e gli occhi che straripavano. Santana era rimasta bloccata davanti la porta per qualche secondo, aveva appoggiato le spalle al muro e respirando molto affannosamente, aveva lasciato che qualche lacrima sfuggisse al suo controllo.
 
-Kurt!- Rachel camminò come una furia fino alla stanza del ragazzo –Rachel?- il ragazzo le sorrise, ma il suo sguardo diventò confuso appena vide le guance bagnate di Rachel e gli occhi stanchi dal pianto –è tutta colpa tua!- Kurt alzò un sopracciglio –cosa? che ho fatto?- Rachel cercò di fermare le lacrime –tu e la tua linguaccia! Potevi stare zitto! Non dovevi dire una cosa del genere! Soprattutto dopo che avevamo pace!- Kurt spalancò la bocca capendo quello che era successo –Rachel io non volevo, non sapevo che Santana avesse questa reazione, mi dispiace- Rachel abbassò lo sguardo e sospirò –vattene- disse a bassa voce, rialzò lo sguardo e fissò gli occhi azzurri del ragazzo –vattene!- urlò facendolo sussultare –non ti voglio vedere! Va via!- Kurt sospirò e abbassò lo sguardo, sapeva che non poteva fare niente, conosceva la sua migliore amica, così si limitò ad assecondarla –mi dispiace- sussurrò un’ultima volta prima di uscire di casa e lasciare Rachel da sola. La ragazza si lasciò andare in un gemito rotto dal pianto e strusciò con la schiena contro il muro fino a sedersi, chiuse gli occhi e cercò di trattenere le lacrime, lasciò un pugno contro il muro quando si rese conto che stava perdendo la cosa migliore che avesse mai avuto, si rese conto di aver dato la colpa  a Kurt per niente, in fondo la colpa era solo sua, doveva rimediare in qualche modo, ma non riusciva a muoversi, non riusciva a scollarsi da quel pavimento, aveva lasciato le sue lacrime scorrere, tanto sarebbe stato inutile trattenerle ancora, e poi era atroce cercare di non piangere, la gola si chiudeva in un nodo, gli occhi bruciavano e il cuore si chiudeva in una morsa.
 
-Santana!- la latina sussultò allontanando il cellulare dall’orecchio per il forte urlo di Kurt –che ti prende?- Santana sbuffò guardandosi intorno, Fifth Avenue si estendeva avanti a lei, alzò lo sguardo e l’Empire che si estendeva su di lei le ricordò per qualche motivo Rachel –che prende a te! Cos’hai detto a Rachel?- la latina deglutì sentendo quel nome –che dovevo pensare- sussurrò scrollando lo sguardo dall’Empire –l’hai distrutta con due semplici parole? E per lo più non mi vuole più vedere! Dice che la colpa è mia- Santana sospirò e abbassò lo sguardo –San?- la latina mugugnò qualcosa e passò lo sguardo sulla vetrina di Prada –che hai intenzione di fare?- Santana sussultò a quella frase, si riguardò intorno e decise che forse era meglio tornare a casa –io non lo so- sospirò fermando un taxi, disse la destinazione all’uomo e tornò ad ascoltare l’amico –San ti dico queste cose non solo per la mia vita, perché non sopporterei una Rachel super incazzata con me, ma lo dico anche per te, pensa bene a quello che succederebbe se tu e Rachel potreste lasciarvi, pensa a come starebbe male lei e come saresti distrutta tu- Santana sospirò –io non avevo intenzione di fare una cosa del genere- sentì uno sbuffo da parte del ragazzo –ti conosco abbastanza per dire che ci hai pensato almeno per un attimo- la latina sorrise e lasciò una mancia all’uomo e scese dall’auto gialla, si era fatta posare un po’ prima di casa sua, doveva sgranchirsi le gambe e voleva ancora un po’ di tempo per parlare con l’amico –si ci ho pensato lo ammetto, ma poi ho immaginato tutto quello che sarebbe successo senza di lei in un futuro non troppo lontano, non sono mai stata melodrammatica ma mi sono immaginata di rimanere sola a vita, perché nessuno mi sopporta, chi deciderebbe di passare la vita con una latina che si è odiata al massimo e che è stronza e crudele?- sentì l’altro ragazzo sorridere e vide il suo palazzo da lontano –è solo che con lei ti mostri per quello che sei- Santana annuì camminando verso l’ingresso –non ci riesco più con nessun altro- sospirò correndo su per le scale –sono arrivata fuori casa comunque, tu dove sei?- Santana aveva il fiatone per la salita ed era già corsa verso la porta quando vide l’amico salutarla con la mano –che ci fai qui fuori?- Kurt sospirò e si alzò, stava seduto sul pavimento accanto alla porta –lei non vuole vedermi- Santana sorrise –la cara Berry non cambierà mai- Kurt rise e fissò Santana che gli si sedette accanto –allora hai intenzione di stare qui fuori per ancora o vuoi entrare e parlare con lei?- Santana fece spallucce –non sono sicura che lei mi accolga con un pianto o con un piatto in faccia- Kurt sorrise e le lasciò una spallata –ti ama più di quanto immagini- Santana sorrise e si alzò iniziando ad armeggiare con la sua borsa per trovare le chiavi –neanche l’immaginazione del più grande scrittore di tutti i tempi potrebbe capire quanto la amo io- Kurt sentì quel sussurrò e sorrise scuotendo la testa, quelle due non potevano stare lontane neanche un attimo, si miglioravano a vicenda, Kurt lo aveva notato già da tempo, Rachel aveva fatto cambiare Santana e per questo forse tutta l’umanità la ringraziava, mentre per Santana cambiare Rachel non era mai stato facile e non lo sarebbe stato mai, del resto con quella parlata così veloce e stordente chi poteva mai fermarla? Kurt sorrise pensando a quante volte la latina riusciva a bloccarla solo per un attimo stampandole un bacio, rimaneva un po’ sbigottita ma poi continuava e lì anche Santana ci rinunciava –perché invece di startene qui non prendi un volo per Lima?- Kurt sussultò sentendo le parole della latina che aveva infilato le chiavi nella serratura –perché non ne ho il coraggio- Santana gli sorrise tristemente –se io ho il coraggio di sentire il monologo di Rachel fra esattamente cinque secondi anche tu hai il coraggio di andare a fare pace con il tuo Gay Berry- Kurt annuì sorridendo –sì, hai ragione- sorrise e si avviò verso le scale –ma dove vai?- Kurt la guardò sorridendo –a farmi un giro, voi due dovete parlare e io devo assolutamente chiamare Blaine- Santana gli sorrise –in bocca al lupo Kurt- pronunciò la latina quando ormai il ragazzo era già entrato nell’ascensore.
 
Contò fino a tre e aprì la porta, facendola scorrere molto lentamente, si affacciò appena con solo il busto per guardarsi intorno, la casa sembrava intatta e non c’era l’ombra di Rachel, sospirò ed entrò guardandosi ancora intorno, credette di essere sola finchè un rumore la tradì, era un singhiozzo, quasi come un sussulto, ne sentì un altro e un altro ancora, camminò svelta fino alla sua stanza, fece per entrare ma l’ennesimo sussulto la fece girare dalla parte opposta, camminò lentamente verso la stanza di Rachel, sentì il silenzio piombare nella casa, così credette che i singhiozzi che aveva sentito erano solo frutto della sua malata immaginazione, ma quando ormai stava per convincersi di questo pensiero un singhiozzò spezzato dal pianto le inondò le orecchie, quella volta fu sicura di averlo sentito e con uno scatto aprì la tenda della stanza di Rachel –ti avevo detto di andartene- la voce fredda della ragazza arrivò alla latina che si lasciò andare uno schiocco con la lingua –che ci fai tu qui?- Rachel la guardo e si asciugò le guance –non voglio che tu pianga- Santana si allungò per asciugarle una lacrima sfuggita al suo controllo –non toccarmi- Rachel si scansò dalla dolce carezza della latina e si mise seduta in fondo al letto in modo che Santana non riuscisse ad avvicinarla –Rachel..- la latina sospirò sedendosi ai piedi del letto –credevo che te ne fossi andata! Che mi avessi abbandonato!- Rachel le urlò contro senza cercare di fermarle le lacrime, Santana strinse gli occhi e si allungò in avanti e si avvicinò quel che bastava –non volevo che tu pensassi una cosa del genere- Rachel sbuffò e evitò di guardarla –Rachel, ti prego ascoltami- la latina allungò una mano su quella di Rachel e con l’altra le alzò il viso –non piangere- il suo tono si inclinò e le asciugò le lacrime guardandola anche lei con lo sguardo nero che iniziava ad inumidirsi –ho avuto paura- sussurrò Rachel che in quel momento smise di botto di piangere, come se si fosse fatta prosciugare tutte le lacrime che aveva dentro –ne ho avuta anche io, tanta- Rachel  abbassò lo sguardo sospirando, Santana rimase immobile, con una mano continuava a tenerle il mento mentre con l’altra le accarezzava il dorso della mano –non hai più la lingua?- Santana le sorrise spostando le carezze dal dorso al polso avviandosi sempre più a tutto il braccio, Rachel alzò di poco la testa, le guance erano ancora rigate e gli occhi si stavano gonfiando davvero tanto –non so che dire- Santana spalancò la bocca –ho trovato il modo per zittire Rachel Berry! Dio esiste! Ora voglio un Oscar, qualche Golden Globe e ,ci troviamo, anche tre Grammy! Ho fatto rimanere senza parole la nana canterina, mi sento così potente, quasi come se fossi una supr…- Santana sentì le dolci e morbide labbra dell’altra posarsi sulle sue, sorrise quando la ragazza le allungò le mani fra i capelli, Santana fece correre la sua mano fino alla spalla di Rachel per poi appoggiarla delicatamente fra l’attaccatura del collo e quella della testa, mentre l’altra l’aveva posta dietro la schiena della ragazza, Rachel aveva dischiuso immediatamente le labbra e Santana dopo averle lasciato qualche morso si era staccata per mancanza di ossigeno –tu devi sapere una cosa- Santana le strinse il viso fra le mani fissando un contatto con i suoi occhi –io ti amo e questa è l’unica cosa che non posso distruggere, ne io ne tu, potrai anche prendermi in giro, ma io ti amo e questo non cambia- Rachel sorrise e sentendo le guance arrossarsi la ribaciò, questa volta in modo più semplice lasciandole un leggero bacio a stampo che risultò essere il bacio più salato che Santana avesse mai dato. La latina le sorrise e si spostò dalle sue labbra fino alle sue guance, le asciugò tutte le lacrime con le labbra e quando si staccò la stretta di Rachel la sorprese facendole mancare il respiro –ti amo anche io- le sussurrò in un orecchio e donandole un bacio sul collo.
 
  
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