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Autore: willow11    04/04/2015    7 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.15
nb. non me ne vogliano gli studenti di medicina/gli infermieri o chi ne capisce di medicina...
buona lettura...





-Mi faccia capire professoressa… Ci da pure il permesso di farlo?- Chiese Neville mentre seguiva la McGranitt.

-Esattamente Neville Paciock…- Rispose la donna sempre più decisa.
-Di farlo esplodere… Bum…-
-BUM!- urlò la donna.
-Mitico!-

La donna si fermò davanti le mura del castello, accanto a lei c’erano Molly Weasley, il professor Vitius, Dave Kurofsky e Victor Krum.

-Ti rendi conto che non possiamo tenere fuori a lungo –tu-sai-chi- disse il professor Vitius.
-Ma questo non vuol dire che non possiamo rallentarlo… Il suo nome è Voldemort… Lui tenterà di ucciderti in un modo o nell’altro… Tanto vale che lo usi…- disse la donna mentre si girava verso le enormi statue di pietra.
-Kurofsky, dov’è Quinn?-
-Sta partorendo professoressa…- rispose lui.
La professoressa  strabuzzò gli occhi –adesso?-


--


-Quinn devi spingere di più!!- la esortò Rachel da sotto le sue gambe -io l'ho fatto l'incantesimo per accellerare il processo... Ma devi spingere!-

Quinn, distesa su un letto che avevano fatto comparire nell’aula di incantesimi, fece un paio di respiri e riprese a spingere –Cazzo ma quant’è grande…. AHHHH-


Dietro di lei Puck le teneva le spalle cercando di aiutarla nei movimenti –Dai Q. spingi!-

-Puck ti odio cazzo, ti odio!- Urlò Quinn mentre con fatica continuava a spingere.

-Risparmia il fiato per respirare Quinn…- l’ammonì Rachel sotto lo sguardo sconvolto di Puck.

Quinn sbuffò e respirò a pieni polmoni, poi ricominciò a spingere.

-Questo è il primo parto che vedo!- disse Finn che, a pochi metri da loro, sorvegliava l’ingresso dell’aula.

-Dubito ne vedrai altri così- rise Puck.
-Zitti voi due… Cazzo!! AHHHHH!!!!- Urlò ancora Quinn.

Finn e Puck scossero il capo alzando gli occhi al cielo.


-Vedo la testa!- Disse contenta Rachel.


--


Harry e Santana camminavano velocemente verso il corridoio del quarto piano.
L’ispanica era frastornata da tutta quell’agitazione che c’era nell’aria.
La paura, Voldemort e il pensiero costante di non sopravvivere si mischiavano con la frustrazione e l’odio dei mangiamorte ancora lontani.
Le stavano bombardando il cervello, ma di certo non poteva proteggersi.
Il suo potere era un’arma troppo potente per Hogwarts, e doveva essere in grado di sfruttarlo a pieno.

-Santana!- La richiamò Harry dopo essersi avvicinato ad una finestra.

L’ispanica si ridestò dai suoi pensieri e si avvicinò al ragazzo spalancando gli occhi.

Fuori sembrava essere cominciato uno spettacolo pirotecnico.
La barriera protettiva che proteggeva il castello, custodendolo in una grande bolla, cominciava ad essere attaccata, sempre con più forza, dagli incantesimi dei mangiamorte che rimbalzavano su di essa.

Santana si focalizzò su quei giochi di luci che illuminavano la notte e un pensiero la travolse.

-È iniziata…- disse Harry, poi si girò verso Santana che sembrava essere ancora sotto shock –dobbiamo sbrigarci Santana… Santana?-

-La guerra è iniziata…-
-Lo so…- replicò Harry adesso leggermente ansioso.
-La guerra è iniziata e io non ho detto ad Hermione che sono innamorata di lei-
 
Il ragazzo sorrise.

-Grandioso… Ma adesso vogliamo muoverci?- Disse sempre più ansioso il ragazzo.

Santana annuì sorridendo ancora frastornata dal pensiero.


Dopo poco, i due arrivarono davanti un grande muro di pietra.
Santana guardò il grifondoro facendogli un cenno di approvazione, il ragazzo annuì velocemente.

I due si girarono contemporaneamente verso il muro che aveva già cominciato a trasformarsi in porta.

Harry afferrò la maniglia e aprì la porta.

Santana sentendo dei pensieri diversi nell’aria temporeggiò ad entrare.

-Santana…- la chiamò Harry da dentro la stanza.

L’ispanica si guardò ancora attorno e poi entrò.


--


-Ci siamo quasi… Ancora uno sforzo Quinn…- disse sicura Rachel.
Quinn raccolse le ultime forze che le erano rimaste e riprese a spingere.

Dopo una manciata di minuti il pianto di un bambino cominciò a riempire la stanza.

-Sta bene- disse Rachel tenendo in braccio il piccolo bimbo tutto sporco di sangue.

Quinn non credeva ai suoi occhi, quella era suo figlio?

Puck invece aveva le lacrime agli occhi.

-Prendi la bacchetta Noah, devi tagliare il cordone

Il ragazzo ancora incredulo, afferrò la bacchetta dalla cintura e con un leggero movimento tagliò il cordone ombelicale.

-È una bambina?- Chiese Quinn che piano piano stava perdendo sempre più le forze.

Rachel annuì mentre agitava la bacchetta sulla piccola bambina per pulirla.

Quinn allora girò lo sguardo verso il ragazzo -è una bambina Noah… è la nostra bambina-

Puck si avvicinò di più a lei per baciarla ma appena appoggiò le labbra su quelle di Quinn si accorse che queste erano gelide.

-Berry!!!-
La ragazza con in mano la bambina si girò verso Quinn e la vide bianca in viso.
Subito dopo abbassò lo sguardo e notò che il sangue, che la ragazza aveva perso, era veramente tanto.

-Miseriaccia…-
-Cosa?- Rispose preoccupato Puck.
-Ha bisogno di sangue- rispose velocemente la ragazza.
Puck allora si tirò su la manica portandosi una bacchetta verso il bicipite.

Quinn, con le poche forze che le erano rimaste, allungò la mano per fermare il ragazzo.
-Perché? È un po’ di sangue Quinn-

-Lei è zero negativo Noah… Il tuo non va bene- rispose velocemente l’infermiera.

L’ex serpeverde la guardò disarmato.

-Ragazzi la barriera è caduta! Stanno per arrivare!- Urlò Finn dall’uscio della porta.

-Ci sono delle sacche in infermeria- disse risoluta Rachel guardando il ragazzo.
-Corro-
-Prendi una scopa- suggerì Quinn con un filo di voce.

Il ragazzo seguì la traiettoria dello sguardo di Quinn e vide quattro scope abbandonate in un angolo.

-Farò più veloce della smaterializzazione- disse lui.

-Puck ascoltami- lo fermò Rachel mentre i suoni di vetri infranti cominciavano a riecheggiare nell’aria.
Il ragazzo con la scopa in mano guardò l’infermiera.

-Entri, sulla destra c’è un mobile con uno sportello di vetro, accanto c’è un piccolo frigo… non puoi sbagliarti... sulla sacca deve esserci scritto 0 rh negativo… Io preparo qui-

Il ragazzo annuì e poi si girò a guardare Quinn che cominciava a tremare.

-Non voglio che soffra-
-Non lo voglio neanche io…- rispose solo Rachel.

Il ragazzo annuì di nuovo, poi guardò per un ultima volta la piccola bambina e salì in sella alla scopa.
Un secondo dopo, era già volato fuori dalla finestra

Rachel si girò a guardare Finn che adesso stava provando a barricare la porta con un armadio.

-Possiamo farcela-


--


-Lo senti?- chiese Santana mentre cercava di visualizzare mentalmente dove fosse il diadema.
-Sì…- rispose lui guardandosi intorno in quella stanza piena di oggetti.

Santana con in mano la bacchetta di Brittany si diresse verso una cassettiera piena di polvere.

-Ci siamo sfregiato…-

Il ragazzo si avvicinò a Santana e aprì la cassettiera.

-Dovrebbe esserci una scatola di legno-

Il ragazzo annuì, tirando fuori la scatola di legno.
-È qua dentro…- confermò Harry temporeggiando ad aprire la scatola.

Santana guardò ancora la scatola e poi di nuovo Harry.
Il ragazzo annuì e l’aprì.

Improvvisamente quel rumore assordante si sparse per tutta la stanza delle necessità.

Santana fu costretta a indietreggiare, conosceva quel sibilo, ma in quel momento era così forte e così vicino, che quasi la spaventava.

Appena Harry afferrò il diadema il sibilo si amplificò.

Santana fissò a lungo il ragazzo ricordandosi che non era la prima volta che succedeva una cosa del genere.


-Ma se si riuscissero a trovare tutti, se si distruggessero tutti gli Horcrux?- Chiese Harry.
-Si distruggerebbe Voldemort- rispose con enfasi Silente.
-Si ma come trovarli? Potrebbero essere dovunque…- replicò il ragazzo.
-È vero ma la magia molto oscura…-
Harry allora allungò la mano per prendere l’anello.
Santana seguì con attenzione il movimento.
Appena il dito di Harry sfiorò l’anello il sibilo aumentò per un attimo.
Il preside guardò prima il ragazzo e poi Santana come se le volesse dare delle risposte di cui neanche lui ne era certo.



“Santana” la richiamò il preside usando la mente.
“Professore” rispose lei fermandosi proprio accanto alle scale a chiocciola della torre di astronomia.
“ho bisogno che tu pietrifichi Harry e che ti nascondi e non faccia niente, è fondamentale che tu veda quello che sta per succedere... Santana, mi raccomando, non lasciarlo solo quando sarà il momento”.


“Albus non posso” disse lui comunicando con la mente con Silente.
“Hai promesso” rispose il professore.
“non posso” replico Piton.
Santana sbarrò gli occhi completamente incredula.
Mai avrebbe pensato di assistere ad uno scambio di pensieri tra Silente e Piton.
-Severus ti prego…- Chiese a quel punto il preside facendosi sentire da tutti.
Severus smise di pensare e puntò la bacchetta verso l'uomo.
-Avada Kedavra-


Santana guardò il ragazzo come se lo vedesse per la prima volta e improvvisamente tutto le fu più chiaro.

-Santana, mi raccomando, non lasciarlo solo quando sarà il momento”-

Allora era veramente così?
Silente l’aveva designata sin dal principio per rivelare ad Harry la verità?

E soprattutto, se Harry era un horcrux questo significava che…

Per un attimo si sentì mancare vedendo il ragazzo così vulnerabile e indifeso.
Ma non poteva esserne certa, e sapeva già chi le avrebbe potuto dare la risposta a quella atroce domanda: Severus Piton.


-Santana… Non siamo più soli…- disse Harry ridestandola dai suoi pensieri.

-Cosa ti porta qui Potter… Lopez… sempre più in basso eh?- Chiese Draco comparendo dal nulla con affianco Artie e Mike, tutti e tre avevano la bacchetta puntata contro di loro

-Sei in buona compagnia anche tu- replicò la latina.
-E tu? Perché sei qui?- Chiese Harry.
-Hai una cosa che mi appartiene… La rivorrei indietro…- rispose Draco.
-Cos’è che non va in quella che hai?- Replicò con serenità Harry.

-È di mia madre… è potente ma… non è la stessa cosa… non riesce a capirmi…-   

Santana guardò sia Harry che Draco, sentendo che c’era un grosso conto in sospeso tra di loro.

-Perché non gliel’hai detto? A Bellatrix? Sapevi che ero io…-

L’ispanica sentendo i pensieri confusi del serpeverde decise di intervenire.

-Non tutti i serpeverde sono cattivi Draco… Puoi sempre cambiare idea, sai?-

-Cosa?- sputò lui – per poi accoppiarmi con una lurida mezzo sangue!-

Santana guardò il ragazzo infuriata con gli occhi iniettati di sangue –questo, non avresti dovuto dirlo-

Improvvisamente, una gigantesca fiamma si levò proprio dietro i mangiamorte cominciando ad arrampicarsi sugli scaffali bruciandoli ad uno ad uno.

I tre mangiamorte sbarrarono gli occhi terrorizzati.

-Experliamus- urlò Hermione arrivando correndo.

La bacchetta di Draco volò via e i tre scapparono riuscendo a lanciare solo qualche incantesimo.

-Cos’è successo?- Chiese Hermione vedendo che la stanza delle necessità stava andando a fuoco.

Harry, con il volto illuminato dalle potenti fiamme guardò scioccato la sua amica.

-La tua ragazza… Ricordami di non farla arrabbiare-

Hermione non fece in tempo a realizzare le parole dell’amico che Ron arrivò correndo.
-Va tutto a fuoco scappiamo!!!!-


--


-Andrà tutto bene Quinnie- disse Rachel accarezzandole la fronte.

Quinn tremava ed era sempre più pallida.

A pochi metri da loro Finn faceva fatica a tenere la porta sigillata.
-Ci servono rinforzi!-

-Voglio tenerla in braccio…-

Rachel la guardò preoccupata, sapeva che non aveva le forze.

-Rach ti prego… è mia figlia- faticò Quinn.

Rachel non si fece pregare, così si avvicinò al piccolo cesto dove era riposta la minuta bambina e la prese in braccio.

-Ti aiuto- disse l’infermiera mentre i tonfi fuori la porta erano sempre più violenti.
Quinn sorrise appena e Rachel le passò con delicatezza la bambina continuando a sorreggerla.

-Ciao… Sei perfetta…-
-È bellissima, proprio come la sua mamma…- rispose Rachel che aveva la voce rotta.

Quinn sorrise ma un secondo dopo questo si tramutò in una smorfia di dolore.

-Rachel!- urlò il bulgaro dallo stipite della porta.

-Avada Kedavra!-

Non appena l’infermiera si voltò, Finn era già caduto a terra, colpito dall’anatema che uccide.

-NO!- urlò la ragazza in preda al panico, così afferrò la bacchetta e si interpose tra i mangiamorte e Quinn.
Carrow avanzò verso di lei lasciando intravedere dietro d lui un secondo mangiamorte: Sebastian Smythe.

-Non puoi… Ti prego- disse Rachel cercando lo sguardo del ragazzo.
 
Sebastian temporeggiò notando che Quinn aveva in braccio una piccola bambina.
A differenza sua, Carrow aveva già sollevato la bacchetta.

-Sebastian NOOOO!!!- Urlò Puck entrando trafelato.

-Noah attento!- Urlò Rachel notando che Carrow, vedendolo entrare, aveva cambiato traiettoria puntando la bacchetta contro di lui.

Rachel gli si buttò addosso, lasciando così Quinn senza protezione.

-Avada Kedavra-

Un enorme bagliore verde illuminò tutta la stanza.


--


Santana sbarrò gli occhi mollando leggermente la presa della scopa che lei stessa stava guidando per scappare dalla stanza in fiamme.

Fortunatamente Hermione, pronta di riflessi, afferrò il manico e guidò lei e la sua ragazza fuori dalla stanza.

Dietro di loro Harry con in sella Draco Malfoy e Ron con in sella Mike Chang li seguivano a ruota.

Appena toccarono suolo i mangiamorte si divincolarono e scapparono via.

-San… San?- la richiamò Hermione vedendo che la ragazza era entrata in trans.
-È successo qualcosa a Quinn- disse la latina.

-Harry l’horcrux- urlò Ron lanciando al ragazzo il dente del basilisco

Santana ed Hermione si girarono a guardare.

Harry afferrò il dente e lo conficcò in mezzo al diadema.
Ron si avvicinò a lui correndo e con un calcio fece volare il diadema in mezzo alla fiamme provocando una violenta esplosione.

Santana allora guardò la porta della stanza ancora spalancata per farla chiudere prima che l’esplosione li travolgesse, ma era troppo grande.
Hermione intrecciò velocemente la sua mano con quella della latina.

Un secondo dopo, la porta era chiusa.

Santana ancora col fiatone, guardò la propria ragazza sconvolta.
Hermione ricambiò lo sguardo cercando di regolarizzare il battito.

Cos’era successo?

Santana non fece in tempo a chiederlo che le urla di dolore di Harry la fecero ridestare.






--
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Che dire?
Ho amato scrivere questo capitolo… E succedono veramente tante cose…
Ma almeno un po’ vi siete emozionati? È nata una bella bambina…
E sì lo so, è morto pure qualcuno…ma io vi avevo avvertito che ci sarebbero state delle perdite…
Non posso spoilerarvi altro ma per me è stata mooolto dura…

Cambiando argomento, i più attenti avranno sicuramente notato la citazione a Buffy… ;)

Insomma aspetto commenti, anche dai più silenziosi… anche perché ci sono solo 3 capitoli  e l’epilogo… e io sono curiosa di pubblicarli tutti solo per sapere cosa ne pensate…
Non mi pare vero che stiamo finendo!

Intanto vi auguro buona Pasqua
A presto
C

  
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