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Autore: Beta Chan    04/04/2015    1 recensioni
[Fic tratta/ispirata al film & libro"Un Ponte Per Terabithia"][Diciamo la stessa storia cambiando alcuni fatti, ma con protagonisti i nostri Inazumiani][RanMasa][HiroMido, MasaHika, MinaKura con accenni]
"Salve a tutti, sono Kariya Masaki, un ragazzino strafottente che ha una passione nascosta per il disegno e gli scherzi.
Un giorno mi capitò di incontrare per la mia strada un ragazzo insolito, strano, con capelli bizzarri di un color rosa fotonico raccolti in due piccoli codini ai lati della testa.
Più lo guardavo... e più sentivo che il misterioso ragazzo era diverso dagli altri.
Si differenziava dalla massa e aveva in qualche modo qualcosa di più particolare e affascinante al tempo stesso.
Quel ragazzo era la mia rovina, mi avrebbe cambiato e totalmente stravolto la vita...
Me lo sentivo già dal primo giorno.
Ed infatti non mi sbagliavo per nulla.
Era tutto vero."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Hikaru Kageyama, Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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-Capitolo 7

 

La paura non esiste!
 

15 Ottobre. ore 16:00
Da oggi è passato esattamente un mese da quando la scuola è -purtroppo- iniziata. A dirla tutta, non mi sembra vero!
Da un periodo a questa parte, i giorni passano in fretta, veloci, quasi surreali.
E' come se il tempo avesse una qualche paura di arrivare in ritardo alla sua "ambita meta" e allora accellera il tutto fra secondi, minuti ed ore.
Fatto sta che in questo "caos temporale", un mese di torture è ormai passato per fortuna!
E nonostante sappia che ci vorrà ancora molto, molto tempo prima di poter sentire la neve sulle strade vicino casa, non vedo l'ora che inizino le vacanze natalizie!
A scuola purtroppo è sempre la stessa storia: Kurama e Minamisawa non fanno altro che sfottermi dal mattino fino alla sera, ed io... beh, non è che dimostri proprio un comportamento convincente e coraggioso difronte a quei due stupidi...
Comunque, una novità molto insolita per me, è sicuramente quella di aver fatto amicizia con qualcuno, ed aver addirittura trovato una spalla destra su cui contare!
Di chi sto parlando...?
Beh, forse stenterete a crederci, ma si tratta proprio di quel confetto rosa maledettamente perfettino di Ranmaru!
Ora che ci penso era da tanto che non trovavo un amico, e poi credo che in fin dei conti quell'evidenziatore fotonico sia simpatico... certo, a modo suo, però lo è.
...Incredibile, vero?
E' strano pensare che addirittura mi sia "convertito" al suo modo di pensare e che adesso in questo momento stia proprio lavorando alla "fortezza" del nostro  nascondiglio, il quale non è altro che un comune boschetto come tanti altri, ma con un qualcosa in particolare: la magia dell'immaginazione.
Questo luogo a quanto pare si chiama Terabithia... ed io, beh... credo che Kirino mi abbia fatto completamente il lavaggio del cervello con tutte quelle sue storie di fantasia, folletti e fate, perchè adesso, ci credo anch'io!
Dovrei  per caso preoccuparmi?!
"Kariya Masaki, il tipo più strafottente dell'intero universo, si mette a sognare ad occhi aperti insieme ad un evidenziatore vivente e non fa altro che parlare da solo."
Questa è la mia situazione attuale, forse un pò preoccupante. Sono certo che se andassi da uno psicologo mi direbbe che sto pian piano impazzendo, quindi meglio non rovinare tutto.
Mentre penso, passo diverse pennellate di pittura azzurra fra la legna del rifugio, così da farlo divenire pian piano, dello stesso brillante colore del cielo sopra di noi.
Dire che questa "pazzia" mi ha completamente coinvolto tutti i neuroni che avevo in testa, è dire veramente poco! Perchè ormai, questo posto, questo nostro nascondiglio, è entrato nei meandri più oscuri della mia mente e sembra non volerne uscire più.
Ma la cosa che più mi spaventa di tutto ciò, sono i miei strani sentimenti verso il rosato, i quali sono divenuti man mano con il passare dei giorni, ambigui, confusi, e decisamente troppo imbarazzanti e segreti per i miei gusti. Così "oscuri", che sono inviolabili e sfocati persino a me stesso.
Comunque in questa confusione del cavolo in cui mi ritrovo, so solo che quel perfettino effemminato ha qualcosa di fastidiosamente particolare e intrigante nel suo sguardo... qualcosa di così particolare, che in un certo senso mi affascina e mi attira. Che cosa strana, Dio. Sto di sicuro impazzendo, me lo sento.
«Insomma?» una voce calda e pacata, mi sveglia dalle mie riflessioni, e mi fa sobbalzare di colpo. Sento Ranmaru ridere difronte alla mia reazione.
«Che cavolo ridi!?» gli dico con finto tono offeso, incrociando pure le braccia al petto, con l'intento di farlo smettere con le prese in giro.
«Dio, come siamo permalosi! Comunque ti avevo chiesto come andavano i rapporti con quei tre... sai, i famigerati bulli!» mi risponde Kirino, facendosi tutto d'un tratto molto più serio di quello che sembra.
Ho un attimo d'esitazione, e finisco ancora una volta per sussultare, per poi cercare frenetico una possibile risposta da fornire.
«B-Beh, come vuoi che vada! Le prese in giro continuano sempre più pesanti...» m'interrompo e mi irrigidisco, per poi continuare. «Sto davvero pensando che ormai dovrò abituarmi a questa situazione, almeno fino a che sono bloccato qua alle medie.» finisco di parlare con un tono di voce neutro, spento, quasi sconfitto... un tono che fa persino paura a me stesso.
In quanto a Kirino, beh, lui mi fissa a bocca aperta.
«Non posso crederci.» esclama stupefatto, mettendosi persino una mano davanti alla bocca. Alzo un sopracciglio.
«Masaki, ti rendi conto della cavolata che hai appena detto?» gli alzo le spalle, leggermente arrabbiato e infastidito.
Oggi credo che non sia proprio giornata di mettersi a fantasticare e sognare sulla fantasia... o almeno non in questo momento.
Insomma, per raccontare la mia sfiga in poche righe, dico solo che oggi, Puffo azzurro e Prugna secca hanno avuto la brillante e geniale idea di appendermi la bici rossa -con la quale spesso in assenza di pullman torno a casa- sopra un ramo di un grosso albero del nostro giardino scolastico.
E' inutile dire quanto sia incavolato nero, mi verrebbe pure da piangere dal nervoso, ma non lo faccio... visto che il pensiero d'impotenza difronte a qui damerini, supera tutte le altre mie emozioni e reazioni.
«Kariya Masaki, tu sei uno scemo.» Sussulto a quell'affermazione, e guardo offeso quel perfettino buono a nulla... Come si permette d'insultarmi?!
«M-Ma che cavolo dici! E poi perchè sarei scemo, sentiamo.» gli dico in cagnesco, cercando di farmi rispettare e in qualche modo, di difendere il mio territorio.
Ma purtroppo, a mia sfortuna o fortuna, Ranmaru non si è offeso... anzi! Ride di gusto!
Non sopporto proprio quando la gente gioca con i miei modi di fare, è una cosa che mi manda fuori di testa. E soprattutto mi fa impazzire, se a farlo è quella barbie rosa, la quale è un pò troppo vanitosa secondo me.
«Dico che sei scemo perchè insieme, tu ed io potremm-» vedo Kirino fare per parlare nuovamente, ma poi bloccarsi ad uno strano rumore e alzarsi in piedi.
«Che succede?» gli domando sbigottito.
«Nemici. Dei nemici attaccano Terabithia! Dobbiamo proteggere i nostri abitanti!» mi risponde lui, scendendo velocemente la scaletta da poco verniciata, per poi correre come un pazzo al centro del prato sotto la casa sull'albero.
Lo guardo interrogativo, cercando di capire qualcosa in tutto quel caos, ma invano!
Infine mi avvicino all'apertura del nascondiglio, ed il cuore mi muore in gola quando noto degli spietati e minacciosi uccelli, simili a corvi, ma con artigli e becchi più aguzzi e argentei, cadere in picchiata vicino a me ed a Ranmaru.
Guardo Kirino, e quasi non urlo quando noto una di quelle spietate cornacchie cadere in picchiata nella sua direzione.
D'istinto, mi precipito anch'io fuori dalla casa, vicino a Ranmaru, ma quando sento meglio il suono di quegli uccelli infernali, mi blocco di colpo.
"Pipipipipi sei già morto! Ah ah sfigato! Pipipipipi ragazzo effelinato! Imbranato oh!"
E' questa la frase che fuoriesce sempre più volte da quei becchi spietati, e come fosse una spada, mi trafigge mente e corpo, facendomi cadere dal rumore assordante e dalla confusione intorno. Magari sto delirando, ma la voce di questi pennuti è esattamente la stessa dei miei due peggiori incubi: Puffo azzurro e Prugna secca!
Sento il cuore martellarmi il petto, e la paura paralizzarmi il corpo.
C-Che vuol dire tutto questo!? Cosa devo  fare?!
«Kariya, combatti. Forza in piedi!» sento Ranmaru urlarmi più e più e volte, ed infine lo vedo raccogliere dal terreno una pigna un pò malandata e puntarla in direzione di quello stormo di penne nere inchiostro.
...Che cosa diamine vuole fare?!
«U-Una pigna?!» il mio tono di voce è totalmente sorpreso e confuso difronte a quella sorte di "sdoppiatura della realtà". Insomma, tutto ciò, è reale o non reale?!
«Non è una pigna. Usa l'immaginazione avanti!» mi risponde il rosato, tirando infine quell'oggetto consumato ad un corvo, e prendendolo in pieno.
Tutt'un tratto, l'uccello nerognolo scompare con gemito lamentoso, e Kirino raccoglie veloce altre pigne dal terreno.
Mi decido a prendere in mano anch'io una di esse, e quando faccio per tirarle come fa Ranmaru allo stormo di cornacchie per abbatterle, vedo con enorme sorpresa che la pigna in questione si trasforma, e subito diventa una granata, bella e pronta a far sparire tutti quei maledetti uccellacci.
Ne tiro una, poi altre due, quattro, cinque, ormai ho perso il conto.
I corvi diminuiscono sempre di più, e con loro anche quegli odiosi insulti riferiti a me, i quali vengono urlati con la stessa odiosa voce di Minamisawa e Kurama all'unisono quando decidono di sfottermi.
"Pipipipipi sei già morto! Ah ah sfigato! Pipipipipi ragazzo effelinato! Imbranato oh!"
Non faccio altro che sentire questa frase dentro la mia testa, e preso da un impeto di rabbia, urlo a squarciagola, andando ancora più avanti contro i corvi, e facendoli fuori tutti, tranne uno... quello più grande, grosso, e pauroso.
L'uccello in questione ha delle penne più folte, le quali brillano minacciose, come se fossero taglienti. Inoltre ha artigli e becco non più argentati ma del medesimo colore dell'oro, e degli occhi... Dio, sono così terrificanti: sono appuntiti e le iridi appaiono come un miscuglio fra il colore rosso sangue e giallo ocra.
Rimango per un momento pietrificato a quella visione, ma veloce mi risveglio dal mio terrore, deglutendo a fatica quando osservo l'acquila nera gettarsi in picchiata nella mia direzione, puntando alla mia faccia.
Il primo istinto che ho, è quello di scappare, nascondermi da tutto e da tutti, ma per qualche strana ragione non lo faccio e decido di affrontare a viso aperto quell'orripilante creatura. Ho la tremarella e non mi reggo in piedi.
«Forza! Ce la puoi fare a vincere la paura!» la voce di Kirino mi riaccende di adrenalina, e smetto di tremare, ma invece di concentrarmi sulla discesa dell'uccello malefico sopra di me, penso invece alle parole appena pronunciate dalla barbie.
"Vincere la paura..." mh, questa frase mi dice qualcosa.
"Vincere la paura..."  ma certo! E' così semplice! Finalmente capisco molte cose...
"Vincere la paura..." ora capisco perchè alla vista di quei corvi sentivo anche l'odiosa voce di Kurama e Minamisawa rimbombarmi nella testa.
In un certo senso, questi uccellacci rappresentano loro... i miei peggiori incubi, cioè i bulli. I mostri dei corvi rappresentano i mostri che ho dentro.
Adesso è tutto così chiaro, limpido...
Finalmente so cosa devo fare e come devo agire: devo uccidere quest'ultimo pennuto nerognolo tutto d'un colpo, così che successivamente avrò anche il coraggio di esorcizzare la mia vera paura per quei due damerini palestrati.
Infine deglutisco a fatica, e guardo Kirino in cerca di un qualche sostegno da parte sua.
«Forza...» mi dice solamente quest'ultimo, sorridendomi fiducioso e dandomi coraggio. Annuisco determinato, e avanzo ancora di più dinanzi all' aquila nera, la quale è tornata alla carica e si getta nuovamente nella mia direzione.
Sento il mio respiro farsi più veloce e quindi chiudo gli occhi.
Quando sento la bestia sfiorarmi il viso, di scatto mollo a terra la pigna, prendendo al volo un ramoscello dal terreno e conficcandolo dritto nel cuore dell'aquila. Questa, con un lamento pietoso, si contorce in preda a spasmi davanti a me, per poi polverizzarsi all'istante.
Guardo basito la scena, e sollevo vittorioso il ramoscello -il quale grazie all'immaginazione è diventata una spada- al cielo, per poi sorridere orgoglioso, quasi con le lacrime agli occhi per la troppa felicità raggiunta.
Oggi ho sconfitto grazie al mondo di Kirino la mia paura! La mia paura per i bulli!
Dio... non posso ancora crederci! Grazie mille Terabithia!
Infine sento Kirino raggiungermi velocemente, ed abbracciarmi forte stringendomi al suo petto.
Come da copione arrossisco, ed a causa della differenza d'altezze fra noi due, sprofondo il viso sul suo petto, sentendo il suo cuore battere forte e intensamente, ed i suoi respiri farsi pian piano più regolari e normali.
«Bravo.» sento sussurrarmi all'orecchio, mentre alzo la testa e cerco di divincolarmi da quella specie di abbraccio imbarazzante.
«Si beh, non ho fatto niente di che... » d'istinto gonfio leggermente il petto, e metto le mani dietro la testa, per vantarmi in modo quasi esagerato con l'evidenziatore.
Vedo quest'ultimo storcere il naso e poi guardarmi con un'espressione particolare, quasi divertita.
«Non penserai mica che l'avventura finisca qui, vero?» controbatte a sua volta quella barbie fastidiosa, avvicinandosi ancora di più a me e accennando un sorriso.
«C-Cosa vuoi dire?» gli rispondo perplesso, non capendo minimamente dove vuole andare a parare.
«Voglio dire che, si, bravo hai sconfitto quei corvi... ma ora dovrai batterli anche nella vita reale.» mi dice tutto d'un fiato, dandomi una pacca sulla spalla e continuando a guardarmi con quello sguardo incoraggiante.
Mi perdo leggermente in quel blu cobalto dei suoi occhi, per poi riscuotermi e tornare velocemente alla realtà.
Però, prima di rispondergli nuovamente, rifletto silenzioso sulla sua affermazione: So esattamente cosa lui intenda dirmi con il fatto di combatterli pure nella realtà, credo che abbia capito che io ho associato quegli uccellacci ai due bulli di Minamisawa e Kurama, e penso inoltre che anche l'evidenziatore abbia sentito le frasi che urlavano quelle bestiole, visto che prendono in giro anche lui, e questa paura del bullismo è sicuramente una cosa che ci accomuna.
«Pensi davvero che... quei corvi erano Minamisawa e Kurama?» gli domando infine, cercando di capirci qualcosa.
«Sì... e penso sia giusto affrontarli anche dal vivo.» mi risponde Kirino, alzandosi in piedi e cominciando ad andare verso una direzione.
«Aspetta! Dove vai?!» mi alzo anch'io a mia volta, e tento di raggiungerlo correndo.
«A vincere, no? Andiamo ad affrontarli, forza Masaki!» Ranmaru mi sorride radioso, e mi tende una mano, sicuro di se.
Deglutisco a fatica, ed ho un attimo di smarrimento.
A quanto ho capito, tutte le paure che abbiamo, si manifestano anche a Terabithia, però diversamente. Qua prendono semplicemente la forma di mostri pronti ad amazzarci. Bella cosa, no? Rischiare così la vita.
«Che c'è?» mi domanda l'evidenziatore, squadrandomi da capo a piedi.
Arrossisco involontariamente, ed abbasso lo sguardo.
«N-Non me la sento, cioè, un conto è la fantasia, invece un altro la realtà. A dirla tutta... ho paura... » dicendo ciò, serro i pugni e mi incupisco leggermente, aspettando una qualche reazione di Kirino.
Insomma, è la prima volta in vita mia che appaio "fragile" agli occhi altrui...
Per me è una cosa importante, una sensazione nuova, strana, quasi ne ho paura.
Non ammetto le mie debolezze così facilmente, e tanto meno al primo che passa.
«Kariya...?» sento Ranmaru chiamarmi, andandomi ancora più vicino.
«...Mh?» il mio sguardo è ancora basso, inchiodato al terreno sotto di me, ma nonostante tutto trovo la forza per rispondere. Intanto, Kirino mi guarda divertito.
«...La paura non esiste.» dicendomi questo sospira, e poi sorride.
In quanto a me, sono letteralmente basito da ciò che ha appena detto: COSA?!
La paura non esiste?! Ma sta scherzando spero!
Questa mi sa tanto di ultima cavolata del secolo...
«M-Ma che c-» faccio per parlare nuovamente, ma sento Ranmaru precedermi, avvicinandosi di troppo al mio volto e stamparmi un bacio sulla guancia.
A quel contatto, arrossisco peggio di un pomodoro e sgrano gli occhi felini.
Insomma... CHE COSA?! Kirino Ranmaru mi ha baciato?! Oh mio Dio... perchè?!
E soprattutto: A me è piaciuto?! Sì? No? Oh Cristo. Sono fottuto.
Se prima ero confuso, adesso sono letteralmente sconvolto, sorpreso... non trovo neanche le parole per esprimermi.
Lo guardo basito, e subito mi affretto ad articolare una frase di senso compiuto per nascondere il rossore del mio volto.
«M-Ma si può sapere che fai!?» forse la mia voce risulta un pò troppo arrogante, ma mai e poi mai voglio farmi vedere innamorato da quei suoi occhiacci azzurrini, cioè... no aspettate... Innamorato?! Ma che cavolo ho detto?! 
Sento di essere precipitato proprio in basso, poco ma sicuro.
«No scusa, è che avevi una faccia così tenera da imbronciato che non ho saputo resistere... ah ah» mi risponde infine, arrossendo a sua volta e passandosi nervoso una mano tra i capelli, cercando di smorzare l'imbarazzo per quel gesto abbastanza volontario.
In quanto a me faccio finta di non aver sentito o visto nulla, perchè non so proprio che dire a questa barbie rosa. Sigh...
«Emh... comunque tornando al discorso di prima, hai capito bene: sono certo che la paura in realtà sia soltanto una deformazione della fantasia.» riprende infine Ranmaru, lasciandomi abbastanza perplesso.
«Emh... o-okay.» annuisco silenziosamente, mentre insieme a lui torno verso casa.
In realtà se devo dirla tutta non comprendo esattamente la logica di Mister confetto, ma credo che sarebbe una battaglia persa se mi mettessi ad obbiettare questa sua teoria astratta.
"La paura non esiste!" mh... chissà cosa vorrà dire... comunque credo che questo sarà il mio motto contro i mostri di Terabithia e della mia vita quotidiana.
«Andiamo?» Ranmaru mi da una leggera pacca sulla spalla, e mi fa l'occhiolino felice.
«D-Dove?» gli domando io, leggermente spaesato da tutto ciò.
Devo proprio smetterla di perdermi dentro i miei pensieri.
«A vendicarci. Dobbiamo o no sconfiggere quei corvacci di Minamisawa e Kurama?!» mi sorride infine l'evidenziatore, assumendo un'espressione fiduciosa.
«Si, beh ma-» faccio per parlare nuovamente, ma la barbie mi blocca.
«Niente ma! Forza, dimostriamogli una volta per tutte che la paura non esiste!»
"La paura non esiste"... Ripenso ancora a queste parole, e decido finalmente di fidarmi di lui.
Se ci penso è quasi un controsenso... chi mai potrebbe pensare tali metafore?! La paura non esiste?! Solo un pazzo lo affermerebbe.
Ma ho capito che Ranmaru è il re dei pazzi, ed in qualche modo seguo questo suo ragionamento.
Mi sento, pronto più che mai a sconfiggere una delle mie prime paure che sempre mi hanno tormentato insieme a lui. Questo è quello che fanno gli amici... e credo finalmente di averne trovato uno, vero e insostituibile.

Piccolo appunto: se domani dovreste trovare sul giornale due ragazzi uccisi o picchiati a sangue da dei bulli -precisamente Minamisawa e Kurama-, sappiate che siamo noi, nel caso che la nostra missione vendetta-suicida non abbia avuto successo.



 

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-Angolino dell'arcobalenO

Buon Sabato 'gentaglia di Efp C:
Eccomi qua a pubblicare il settimo chap di questa fiict ispirata al libro & film "Un ponte per Terabithia"! ^^
Devo ammettere che questo capitolo non mi è particolarmente piaciuto, boh.
In questi giorni l'ispirazione mi fa brutti scherzi, lol
Invece a voi come vi è sembrato??
Fatemi sapere cosa ne pensate, se ci sono errori, orrori o plagi vari o no, tramite una microscopica recensione qua sotto, che mi renderà taaaaaaanto felice C: (?)
Ora è meglio che vada, i compiti mi chiamano T^T
Al prossimo aggiornamento! :33

-Beta-Chan

   
 
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