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Autore: Heya Naya Rivera    05/04/2015    2 recensioni
Clexa!!!! Era sempre stato così semplice per me. Nessuna emozione, nessun sentimento. Erano rimasti assopiti in me per non so quanti anni ormai. Avevo accettato il mio ruolo da leader e non mi ero guardata più indietro. Ero rimasta scottata una volta e non sarebbe mai più accaduto. O almeno era quello che credevo fino a che i miei occhi non si erano posati su di lei.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 2


Dopo il nostro discorso eravamo tornate di corsa a Tondc. Ottavia era andata nella sua tenda a prendere le sue cose e io feci lo stesso. Ero pronta, ero pronta per affrontare tutto quello pur di tornare da lei. Avvertii Indra che sarei partita per un viaggio insieme alla mia seconda, e senza fare troppe domande le lasciai il compito di rimanere a sorvegliare la città.

Mi ritrovai con Ottavia poco fuori dal villaggio. Stava sorgendo il sole, l'ora giusta per partire.

Pronta?” le chiesi montando a cavallo

Lei annuì convinta per poi salire anche lei sul suo cavallo.

Che stiamo aspettando?”

In realtà una direzione” mi vergognai un po' a dirlo. Ma non avevo la minima idea di dove andare a cercare.

Sicuramente non potevamo andare a vuoto sperando di trovarla.

Andiamo al campo Jaha” mi disse poi Ottavia.

Io la guardai

Sei impazzita?” le chiesi

No! Tranquilla, dobbiamo solo contattare Bellamy e Raven. Ci daranno una mano”

Il mio sguardo si faceva sempre più basito. Sicuramente non mi avrebbero mai aiutato. Forse mi avrebbero ucciso, oppure mi avrebbero tenuto fuori dalle loro indagini. E come dargli torto.

Non mi avrebbero mai permesso di cercare Clarke. In nessun modo, non con le loro informazioni, o tecnologie.

Fidati di me”

E a quelle parole tremai. L'ultima persona che me lo aveva chiesto e aveva guadagnato la mia fiducia, l'avevo tradita pienamente. Ma non avevo molta scelta. Tutto l'aiuto poteva essere utile. E dovevo almeno tentare.

Va bene! Andiamo”

E così partimmo per il campo del popolo del cielo.

Fu il viaggio più breve della mia vita. Ero così assorta nei miei pensieri da non essermi resa conto che ero già a pochi metri dall'entrata, nascosta ovviamente alla vista della gente.

Aspetta qua” mi disse Ottavia prima di allontanarsi e addentrarsi nel campo. Era rimasta in buoni rapporti con il suo popolo, alla fine alcuni di loro le dovevano la vita. Tornava almeno una volta a settimana a trovarli, e io la mandavo volentieri. In fondo era ancora la sua gente, o almeno il suo popolo natio.

Iniziai a camminare avanti e indietro dal nervoso. Era passata sicuramente più di un'ora e ancora nulla. Avevo la brutta impressione che non avrebbero mai accettato la mia presenza, e anche se sarei comunque partita a cercarla, senza il loro aiuto ci sarebbe voluto sicuramente il triplo del tempo.

Poi finalmente un rumore attirò la mia attenzione. Mi voltai indietro e li trovai li in piedi davanti a me.

Scusa, ma non è stato facile prendere tutta l'attrezzatura e uscire dal campo inosservati” mi disse poi Ottavia avvicinandosi a me. Io annuii solamente mantenendo il mio sguardo duro sugli altri due.

Direi di muoverci da qui” suggerì Bellamy incamminandosi verso la foresta in direzione opposta del campo.

Vidi Ottavia prendere il suo cavallo e seguire il fratello. Mi guardò per un secondo incitandomi di fare lo stesso, e non fare domande. E così feci, in silenzio presi il mio cavallo e seguii gli altri tre, per parecchio tempo e distanza. Avevo bisogno di sapere che cosa stavamo facendo, non ero mai all'oscuro di niente.

E poi finalmente ci fermammo in una zona abbastanza lontana sia da TonDc sia dal loro campo. E questa zona portava in una sola direzione.

Bellamy montò due tende, mentre io e Ottavia andammo a cacciare qualcosa da mangiare e Raven si occupava del fuoco.

Qual è il piano?” chiesi poi io non sapendomi più trattenere. Era stato tutto fin troppo silenzioso dall'inizio.

Bellamy mi guardò per un secondo poi riabbassò di nuovo lo sguardo concentrato su quello che stava mangiando.

Allora?” dissi di nuovo questa volta con un tono più duro. Non mi piaceva ripetermi, o ancora peggio essere ignorata.

Allora non sono affari tuoi! Sei qua solo perché Ottavia lo ha richiesto ma io non ti devo dire nulla”

Bellamy!” lo riprese Raven.

Io mi alzai di scatto e lui fece lo stesso, e in pochi istanti ci ritrovammo faccia a faccia.

Il mio sguardo dentro il suo. Potevo vedere tutto il rancore che mi portava contro, tutto l'odio che aveva contro di me, e anche contro il mio popolo. E alla fine non potevo biasimarlo, ma speravo che come leader lui più di tutti avesse capito la mia scelta, o forse c'era qualcosa di più.

Poi Ottavia si frappose tra di noi, cercando di mantenere la calma, e in pochi minuti fummo di nuovo a sedere intorno al fuoco.

Qui è dove abbiamo captato l'ultimo segnale da Clarke” iniziò a parlare Raven catturando completamente la mia attenzione “ le avevamo posto addosso un localizzatore, ma da qualche giorno abbiamo perso completamente le traccie” abbassò lo sguardo. Non andava affatto bene.

Non sappiamo se se lo sia tolto di proposito oppure..”

No! Non lo pensare nemmeno starà bene” intervenne il ragazzo.

Beh c'è solo un modo per scoprirlo” parlai io attirando l'attenzione su di me “queste terre sono popolate dal popolo più pericoloso di tutti i tempi”

Di che stai parlando?”

Più o meno trent'anni fa ci fu una guerra tra i vari villaggi del mio popolo. Uno di questi era guidato da colui che voleva distruggere la comandante di quel periodo. Molti si unirono a lui perché vendeva grandi promesse, e così la guerra ebbe inizio e durò per ben 5 anni E poi intervenne il popolo di Mount Weather”

Presi una piccola pausa

uccise tutto l'esercito ribelle, e gran parte dei nostri, ma il loro capo e alcuni suoi seguaci riuscirono a scappare e a rifugiarsi oltre le nostre terre” dissi indicando la zona di fronte a me

Nessuno ha mai esplorato queste zone, e chi ci ha provato non è mai tornato indietro” dissi con una nota di preoccupazione. Se Clarke era davvero in questo posto dovevamo agire e farlo velocemente.

Dopo qualche convenevole, decidemmo che saremmo partiti la mattina all'alba.

Non chiusi occhio quella notte, rimasi fuori dalla tenda a fare la guardia. Non ero più nei miei confini e non eravamo affatto al sicuro. E poi ripensai a lei, a quegli occhi feriti che mi guardavano per un'ultima volta. E la mia decisione a ritrovarla si faceva sempre più forte.

E così il sole fece il suo ingresso, e noi partimmo verso i luoghi inesplorati.

Dopo poche ore la foresta iniziò a diradarsi, e davanti a noi si presentò una distesa di terra arida senza vegetazione. Vista da li sembrava infinita. Il sole sopra le nostre teste, il caldo della giornata, niente vento. E una distesa di nulla da attraversare.


*****L

Avevo camminato per giorni, avevo pianto ininterrottamente per giorni. Quello che avevo fatto era stato imperdonabile per me. Avevo ucciso troppe persone, troppe persone innocenti, magari anche ignare di quello che in realtà c'era dietro.

Mi ero ripetuta costantemente che quella era l'unica soluzione per salvare la mia gente. Che era giusto farlo, ci avevano massacrato per i loro scopi, per la loro sopravvivenza, e se io volevo salvare il mio popolo per la nostra sopravvivenza dovevo sterminare il loro.

Non avevano voluto sentir ragioni, potevamo aiutarli, ma ormai era troppo tardi, e sono diventata un'assassina a tutti gli effetti.

Mi ero trasformata in quello che mai avrei voluto essere, avrai voluto essere un'artista e invece ora mi ritrovavo le mani piene di sangue, di quel sangue che io con le mie stesse mani avevo rubato e preso.

Avevo deciso di andarmene dal mio popolo perché rivederli tutti i giorni mi avrebbe ricordato tutto il dolore che avevo causato per essere li oggi.

E ora mi ero ritrovata in una terra deserta, da sola a vagare completamente a vuoto. Era tutto così uguale e simile che era impossibile rendersi conto di dove si era. Così decisi di lasciare dei segni visibili di dove fossi già passata.

E così feci per giorni finchè, anche i miei viveri finirono. E l'ultima cosa che ricordo prima di svenire era una figura che si avvicinava a me.


Aprii gli occhi lentamente, ma la potenza della luce me li fece richiudere subito. Sospirai. Con le mani riuscivo a sentire di essere su qualcosa di morbido e di liscio. E aveva anche un buon profumo.

Dove ero? Che mi era successo? Erano queste le domande che mi ronzavano nella testa.

Mi misi a sedere e riprovai ad aprire gli occhi. Gli sentivo impastati, forse mi avevano messo qualcosa. Ma chi? Con calma riuscii ad aprirli definitivamente, anche se mi facevano un po' male.

Ce ne hai messo di tempo a svegliarti”

Una voce alle mie spalle. Mi voltai di scatto e vidi un uomo vestito elegantemente che mi fissava in modo divertito.

Chi sei tu?”


*****+

Faceva troppo caldo, eravamo li da ore senza trovare uno straccio di nulla, e non potevamo continuare a girovagare ancora a lungo o saremmo finiti male, decisamente male.

Così non va!” Bellamy gettò con rabbia la borraccia per terra. Era finita. Come me si era accorto che la ricerca ci stava conducendo ad una morte certa se si procedeva in questo modo. Non eravamo abituati a quel clima, nessuno di noi lo era. Eppure si stava avvicinandosi anche l'inverno ma quel luogo sembrava fin troppo caldo, solo caldo.

Dobbiamo tornare indietro” disse Ottavia

Come se sapessimo dove sia l'indietro esatto”

Poi smisi di ascoltare. Qualcosa attirò la mia attenzione. Sentivo che le voci si allontanavano da me segno che stavano tornando indietro. Ma io rimanevo immobile a fissare quel luccichino che mi aveva attirato così tanto. Doveva essere lei. Se era passata di qui si era sicuramente posta dei segnali per ritrovare la strada.

Lexa!” mi sentii chiamare ma ignorai la voce e mi misi a correre verso quello che doveva essere la nostra speranza.

Lexa”

Mi voltai verso Ottavia che ormai era davanti a me e con un espressione di chi la sapeva lunga le mostrai l'oggetto appena trovato.

Questo è di Clarke” lo sussurrò. “Oddio quindi è passata di qui” poi si voltò e chjamò gli altri due.

E dopo quello grazie al riflesso del sole riuscimmo ad trovare altri vari oggetti appartenenti alla ragazza del Cielo. Fino a che anche quelli esaurirono.

Ci accampiamo qui” dissi io con autorità. Ma a quanto pare nessuno aveva da obbiettare visto che stavano tutti posando le loro cose per montare le tende.

Ci eravamo accampati li dove era stato trovato l'ultimo oggetto. Avevamo continuato a cercare nei dintorni ma nulla. Ora non ci restava che sperare di trovare qualcos'altro a nostro favore.

Non dormi?” mi voltai verso il ragazzo che stava uscendo dalla sua tenda. Era la prima volta da quando eravamo partiti che mi rivolgeva una parola.

Io negai con la testa e poi tornai a guardare davanti a me.

Si mise a sedere vicino a me, che stava facendo?

Che pensi che le sia successo?” mi chiese poi. Aveva un tono preoccupato

Non lo so. Ma so che Clarke del popolo del Cielo è forte” dissi cercando di non mostrare nessuna emozione.

Sono preoccupato molto anche io sai!” io lo guardai sorpresa. Lui mi sorrise “Non c'è bisogno che fingi con me! Da i racconti di Raven si direbbe che tra te e Clarke c'era qualcosa di più. E il fatto che tu ora sia qui con noi a cercarla ne è solo la dimostrazione di quanto tu ci tenga a lei”

Rimasi in silenzio. Non lo capivo. Pensavo che mi odiasse per tutto. Per aver attaccato il suo popolo, per aver ucciso il suo amico, per averli traditi tutti.

Sai ci ho pensato molto in questo tempo, e per quanto poco ti conosco so che io avrei fatto esattamente le tue stesse scelte”

A questo punto lo guardai più stupita che mai. Non mi scomponevo mai io, ma ora lontana da casa, lontana dalla mia gente, non potevo che rimanere stupita dalle sue parole.

Un popolo nuovo vi invade, anche io avrei attaccato sapendo che rapporto avevate con quelli di Mount Weather; sei il loro capo quindi devi mantenere le usanze che il vostro popolo richiede, e accetto la morte di Finn così come la tua ritirata dalla guerra. Hai fatto quello che ritenevi giusto nei confronti del tuo popolo..”

Essendo il comandante potrei cambiare le usanze sai!” risposi ricordando il dolore visto negli occhi di Clarke alla morte del ragazzo.

Ma in un periodo così non avevi sicuramente bisogno anche di una rivoluzione interna”

Aveva ragione. Stava davvero capendo le mie scelte. Lui mi stava perdonando quando nemmeno io riuscivo a farlo.

E al monte ho tradito l'accordo preso con la tua gente..”

Si; ma lo hai fatto per non perdere nessuno dei tuoi in una battaglia che a quel punto non vi riguardava più”

Pensavo che..”

O no” mi interruppe di nuovo “ ripeto io ti capisco e ti assicuro che il mio modo di agire sarebbe stato lo stesso! Se c'è qualcuno che ti odia non sono io, e nemmeno Raven anche se..”

Il ragazzo” lo anticipai io questa volta. Lui mi annuii confermando i miei pensieri.

E ora dobbiamo salvare Clarke” continuai io

E lo faremo insieme”

Ci stringemmo la mano. E poi fu tutto veloce, una freccia mi sfiorò il braccio. Vidi il ragazzo prendere la sua arma e iniziare a sparare un paio di colpi nella direzione da cui era arrivata la freccia. Questo attirò l'attenzione delle altre due che si precipitarono fuori.

Poi vidi altre frecce, mi sentivo debole, caddi al suolo, sentivo le voci sempre più ovattate e poi più nulla. Buio totale.

*****+

Permettermi di presentarmi” mi disse avvicinandosi a me “ Sono Yuno, sindaco di Philadelphia” fece un lieve inchino.

Che ci faccio qui?” mi ricordavo anche di Dante e poi guarda come ci aveva usati.

Lui mi sorrise.

Beh alcuni dei miei uomini ti hanno trovato poco distante da qui svenuta per terra Clarke del popolo del Cielo”

Rimasi paralizzata. Come faceva a sapere il mio nome? Che voleva da me?

Se ti stai chiedendo come faccio a sapere chi sei sappi che la tua fama ti ha preceduto. Quello che hai fatto a Mount Weather è leggenda per noi”

Ed eccoci di nuovo quel mattone sul petto. Pesava sempre, specialmente quando la gente credeva che fosse una cosa grandiosa. Di cui vantarsi.

Se vuoi seguirci abbiamo una sorpresa per te”

Non mi piaceva quel ghigno che aveva sulla faccia. Nonostante non mi fidassi non potevo fare molto e così mi alzai piano e lo seguii.

Uscita dalla stanza mi trovai davanti una finestra. Mi affacciai per un secondo e rimasi scioccata da quello che vidi. Palazzi alti decine di metri, quelle dovevano essere automobili, strade. Cos'era questo posto?

Strabiliante non trovi come siamo altamente avanti” si vantò l'uomo davanti a me “ma dovrai ammirarla dopo la città, ora abbiamo urgenza”

Mi portò dentro quel coso che lui chiamava ascensore. Arrivati mi ritrovai in un luogo del tutto diverso dal mio. Tetro pieno di stanze con sbarre.

Clarke?!” mi voltai verso la voce lieve che sentii provenire da una delle gabbie.

Non era possibile, quello che vedevo non era altamente possibile.

Bellamy?” chiesi più a me stessa avvicinandomi alle sbarre. Lui mi afferrò le mani. Era proprio lui. Una lacrima mi scese sul volto.

Li abbiamo trovati dove abbiamo trovato te” mi disse l'uomo

Gli?!” chiesi io. Lui annui e mi fece proseguire. Più avanti c'era Raven e ancora dopo Ottavia.

Perchè loro sono qui?” gli chiesi.

Perchè erano con lei!” mi disse Yuno con astio voltandosi verso la gabbia in fondo. E li il mio cuore si fermò.

Lexa” sussurrai io. La vidi appesa al soffitto per le mani. I piedi legati, la testa penzoloni e il sangue che ricopriva tutto il suo corpo. Il mio cuore si fermò.

Che le avete fatto?” chiesi impassibile

Ha avuto quello che si merita” disse per poi voltarsi e riportarmi con lui fuori di li. Lo lasciai fare.


Avevo pranzato, e qualche ora dopo sentii bussare. Aprii la porta e mi ritrovai davanti a me i miei amici, che mi abbracciarono insieme. Era bellissimo sentirli di nuovo, sentire il loro odore. Mi erano mancati.

Ragazzi” dissi con una voce rotta dall'emozione.

Ci mettemmo a sedere sul letto, e mi raccontarono un po' come avevano passato questo mese, fino al momento che non erano partiti per venirmi a cercare. Sentivo veramente una gratitudine profonda per averlo fatto, ma ora eravamo di nuovo in pericolo, in una città nuova. Eravamo di nuovo ad un punto di partenza.

Lexa” dissi poi ricordandomi di lei “Che le stanno facendo?”

Non lo sappiamo”

Non sappiamo chi sia questa gente...”

Proprio in quel momento la porta si aprì e due uomini ci chiesero gentilmente di andare con loro. Ci fecero uscire dal palazzo in cui eravamo. Era la prima volta che vedevo dal vero tutto quello che doveva essere la così detta metropoli. Era così confusionaria, ma anche così affascinante. Sembrava tutto un altro mondo rispetto a quello dei terrestri. Mentre camminavamo in mezzo alle strade i due ci dettero un po' di nozioni sui nomi dei palazzi e dei vari oggetti che ci impressionavano.

Poi finalmente entrammo in un altro edificio. Era quello che gli antichi chiamavano anfiteatro. Era un'arena.

Una bellissima arena.

Benvenuto popolo del Cielo” Yuno era proprio in mezzo all'arena.

E poi vidi quello che temevo di vedere fin dall'inizio. Due uomini armati stavano trascinando Lexa vicino a dove stava in piedi l'uomo. Piantarono un palo e la legarono intorno ad esso. Sentivo il sudore che scendeva dalla fronte. Che cosa le avrebbero fatto.

Siete qui oggi come testimoni di quello che succederà tra me e lei”

Sentivo che dovevo fare qualcosa, ma era come se il mio corpo si rifiutasse di muoversi.

****+

Sentii una secchiata d'acqua infrangersi su di me. Mi risvegliai in mezzo ad una specie di piazza. Alzai lo sguardo trovando su di me quello di un uomo.

Bentornata Heda” mi disse. Ero confusa, mi guardai intorno, e quando i miei occhi incontrarono quel blu tutto si fermò almeno dentro di me. Era li era viva. E era con la sua gente. Forse era tutto un piano per farmela pagare.

Chi sei?” chiesi io a colui che stava li e mi fissava. Lo vidi sorridere.

Sono Yuno sindaco di Philadelphia” si inchinò leggermente, poi fulmineo scattò e sentii il suo pugno dritto sulla mia faccia. “Ma forse tu mi conoscerai come Tiron, L'Esiliato”

E allora capii. Era davvero la mia fine.

Quanta strada da un uomo scappato da un popolo barbarico, che lo riteneva uno stolto”

Mi colpì diverse volte, fino a che non riuscivo più a tenere la testa alta.

Sai così non c'è soddisfazione per me” mi disse chiamando due uomini più infondo che mi slegarono.

Loro ti rimetteranno in forze e domani avremmo il nostro combattimento alla pari” mi disse per poi fare un cenno. Mi trascinarono via. E mi gettarono in una cella. Come promesso mi bendarono e medicarono le ferite, mi portarono da mangiare e da bere. Non sapevo nemmeno se assecondarli o meno. Sapevo che era la mia fine, non me l'avrebbe mai fatta passare liscia. Era stato esiliato, cacciato dal mio popolo. E ora voleva vendetta. In questo era rimasto un terrestre. E quale occasione migliore per distruggere me. Il comandante del popolo che odi.

La mia missione era portata al termine. Clarke era stata ritrovata, e l'avrebbe lasciata vivere, e forse tornare al suo popolo. Avrei chiesto solo quello e poi poteva fare di me quel che voleva.

Con quel pensiero mi lasciai cullare e mi addormentai.


****+

Non la possiamo lasciare così”

O. non sappiamo niente di questa gente. Yuno ha detto che ci avrebbe fatto andare via dopo la sfida di domani”

Ma..”

Niente ma! Ha ragione non possiamo rischiare niente per lei” intervenni io. Mi bruciava troppo il suo abbandono, e ora io non avevo proprio intenzione di fare nulla per lei. Non più. Mi aveva spezzato il cuore.

Clarke..”

Lascia stare” sentii Raven portare Ottavia lontana da me. Ci avevano dato una stanza più grande con quattro letti. Mi misi a sedere sul mio sbuffando. Ero combattuta lo sentivo. Ma ero troppo incazzata per fare qualcosa.

Principessa” alzai lo sguardo su Bellamy sorridendo “non posso capire quello che c'è ora dentro di te. Ma la lasceresti davvero morire?”

E li rimasi.

L'avrei lasciata morire?



Ecco il secondo capitoletto. Grazie sempre a tutti quelli che seguono leggono recensiscono. Al prossimo :)

  
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