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Autore: needacurlyboy    05/04/2015    3 recensioni
Mi sposto dalla porta per farlo passare ma lui mi guarda senza accennare di andarsene.
"Ho il diritto di vederli." Sussurra.
"Mamma."
Mi giro di scatto trovando Leonardo sulle scale.
"Caamella." Dice indicando Harry.
Lui sorride e fa per avvicinarsi ma io mi paro davanti e lo guardo male.
"Vattene." Sibilo prima di prendere Leonardo e salire di sopra.
FANFICTION ISPIRATA A QUESTA OS: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2294072&i=1
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Trentaquattro.
 
Veronica’s pov.

Prendo il vestito di Gemma appoggiato sul letto e mi avvicino a lei, che è seduta su una sedia con i capelli sistemati, il trucco e per il momento indossa una vestaglia di seta bianca.
 
“Eccolo.” Dico sorridendo mostrandole il vestito. Anne e Aurora, la sua amica e damigella, sorridono e applaudono, mentre lei deglutisce e stringe la vestaglia tra le dita. “Pronta?” Le chiedo dolcemente.
 
Scuote la testa e abbassa lo sguardo. “Non so più se voglio farlo.” Dice in un sussurro.
 
Aurora, Anne ed io ci scambiamo un’occhiata sorpresa, ritorniamo a guardarla e aspettiamo che ricominci a parlare. Non può dire sul serio, ama Ashton da morire, non può davvero lasciarlo all’altare.
 
“Abby ed io potremmo prendere il primo volo per Londra e far sparire le nostre tracce. Che cosa ne pensi, piccolina?” Appoggia una mano sulla pancia e abbassa lo sguardo su di essa. La accarezza per qualche secondo e poi fa una smorfia. “Questo calcio lo prendo come un no?” Chiede ridendo facendo ridere anche noi.
 
“Dai, si sta facendo tardi.” Anne si avvicina alla figlia e la aiuta ad alzarsi dalla sedia.
 
“Però se ha quella dannata bandana in testa, giuro, che lo lascio sull’altare.” Ridacchia e lascia cadere a terra la vestaglia, per poi indossare il vestito con il nostro aiuto. È bellissima; il vestito le ricade perfettamente lungo i fianchi, mettendo in risalto la sua pancia, le maniche le arrivano fino al gomito, ha qualche decorazione in pizzo e il velo le arrivo fino a metà schiena. Aurora prende il bouquet di rose rosse dal comodino e glielo porge.
 
“La mia bambina.” Dice Anne con gli occhi lucidi mettendo le mani davanti alle labbra.
 
“Mamma, non piangere, o piangerò anche io, e il trucco si rovinerà.” Dice indicandosi il viso anche lei con gli occhi lucidi, prima di abbracciarla. Sono così dolci.
 
“Andiamo?” Chiede Aurora aprendo la porta della stanza.
 
Gemma si allontana dalla madre, prende un respiro profondo e annuisce. “Sono pronta.”
 
 
La cerimonia è finita e ora stiamo andando al ristorante per il pranzo. Aurora ed io eravamo alla destra di Gemma mentre alla sinistra di Ash c’erano Luke, Michael e Calum. Non posso credere di essere stata a pochi centimetri dai 5 Second of Summer ed essere riuscita a non saltargli addosso… Cioè, sono bellissimo e con lo smoking poi… Dovrei smettere di fare questi pensieri.
 
Lorenzo e Leonardo hanno portato il cuscinetto con le fedi ai due neo sposini, mentre indossavano un completino bianco adatto alla cerimonia, che hanno comprato con Harry qualche giorno fa. Erano adorabili.
 
Al termine sono stata trattenuta insieme agli altri testimoni dal fotografo per fare le fotografie per l’album del matrimonio e mi ha lasciata andare solo qualche minuto fa. Ora sono in auto con i bambini e Harry, che cerca di guidare facendo attenzione ai paparazzi, che si accaniscono sulla macchina solo per fare delle foto.
 
Per fortuna i finestrini dell’auto di Harry sono oscurati e non possono vedere l’espressione sul mio viso; ancora non mi abituo a tutto questo, è lontano anni luce dalla mia vecchia vita: prima nessuno mi seguiva per una fotografia, invece, ora non posso nemmeno andare al supermercato senza essere seguita e non ne capisco il perché. Non sono famosa, dannazione!
 
Sospiro e appoggio il mento sulla mano chiusa in un pugno. Le voci del matrimonio si sono diffuse in fretta, nonostante avessero mantenuto il luogo della cerimonia e del pranzo segreti. Mi chiedo come abbiano fatto a scoprirlo.
 
Sento qualcosa di caldo poggiarsi su una mia coscia, abbasso lo sguardo e vedo la mano di Harry, che mi accarezza dolcemente facendomi tranquillizzare. Alzo gli occhi su di lui e mi rivolge un sorriso che io tento di ricambiare.
 
“Tranquilla.” Aumenta la stretta sulla mia coscia, torna a guardare la strada e accelera quando i paparazzi sembrano essere finiti.
 
Guida seguendo le altre macchine e dopo qualche minuto arriviamo al ristorante. Parcheggia nel parcheggio, scendo con il suo aiuto, prendiamo i bambini in braccio e ci dirigiamo verso l’entrata. Entriamo, andiamo nella sala indicata dal maître, ci accomodiamo al tavolo con i nostri genitori e attendiamo l’arrivo degli sposini, mentre i bambini giocano tra di loro.
 
“Tua sorella è bellissima, Harry.” Si complimenta mia madre.
 
Sta per rispondere, ma viene interrotto dall’entrata di Gemma e Ashton. Tutti i presenti applaudono e fischiano e loro vengono a sedersi al loro posto al nostro tavolo. Questo è il più grande… Beh, siamo una grande famiglia.
 
 
Il pranzo finalmente è finito ed io mi sento piena. Ho mangiato di tutto; l’antipasto, il primo, il secondo, il dolce e anche quello di Leonardo, che stranamente non l’ha mangiato. Non so perché ho così tanta fame. È impossibile che sia incinta, il mio ciclo è finito tre giorni fa e Harry ed io non abbiamo rapporti da un po’… Un bel po’.
 
I miei genitori sono in mezzo alla pista da ballo e ballano felici come se fossero loro gli sposi, seguiti da Anne e Robin e da Gemma e Ashton, che hanno dato il via alle danze.
 
Mia sorella, invece, è in giardino a sorvegliare Leo e Lori, le ragazze e i ragazzi si sono avvicinati al nostro tavolo e parliamo tranquillamente ridendo.
 
“Ho rubato la sposa!” Urla qualcuno attirando la nostra attenzione. Mi volto per vedere di chi si tratta, vedo Michael - abbastanza brillo - prendere Gemma, la quale scoppia a ridere, dalle braccia di Ashton e allontanarsi.
 
Tutti quelli che hanno assistito alla scena ridono.
 
“Vuoi ballare?” Sussurra Harry al mio orecchio.
 
Gli rivolgo un sorriso, annuisco e afferro la sua mano, alzandomi dalla sedia e lo seguo al centro della pista. Appoggia le mani sui miei fianchi ed io circondo il suo collo con le braccia, mentre cominciamo a muoverci a ritmo della musica.
 
“Vero, io…” Parla attirando la mia attenzione, alzo gli occhi e incontro i suoi. Ha un’espressione seria. “Io, voglio chiederti una cosa.” Deglutisce, facendo muovere il suo pomo d’Adamo.
 
“Dimmi.” Provo a sorridere, ma dal suo sguardo mi è un po’ difficile. Che cosa vorrà chiedermi?
 
“Ecco-“ Comincia a parlare, ma viene fermato dalle urla di Lorenzo.
 
Sussulto spaventata e mi allontano da Harry per puntare lo sguardo alle mie spalle. Valentina si avvicina velocemente a me con il piccolo in braccio, mentre Leonardo li segue con uno sguardo spaventato.
 
“Che è successo?” Chiedo allarmata prendendo Lori in braccio, che allunga le braccia verso di me.
 
“Ginocchio.” Sussurra tirando su con il naso e singhiozzando.
 
Abbasso lo sguardo sul punto indicato e vedo i suoi pantaloni macchiati di sangue.
 
“Come è successo?” Chiede Harry.
 
“N-Non lo so!” Esclama mia sorella. “Stava rincorrendo un bambino, mi sono distratta un attimo con il cellulare e poi l’ho sentito piangere.” Spiega velocemente infilandosi le mani tra i capelli.
 
“Non è colpa tua.” La rassicuro per poi guardare Harry. “Puoi andare a prendermi la borsa e seguirmi in bagno, per favore?” Gli chiedo gentilmente, lui annuisce e va al nostro tavolo, mentre io mi dirigo in bagno.
 
Netto Lori seduto su ripiano del lavandino, Leo gli stringe la manina ed io gli arriccio il pantalone fino alla ferita. Sono dei graffi non molto profondi.
 
Mentre aspetto l’arrivo di Harry, comincio a tamponare la ferita con della cartaigenica bagnato, Lori chiude gli occhi e stringe i denti.
 
La porta si apre, Harry mi porge la borsa, prende del disinfettante – che porto sempre con me, nel caso accadessero cose del genere- e ne metto un po’ sulla carta.
 
“Brucerà un po’.” Alzo lo sguardo sul piccolo.
 
Annuisce e aumenta la stretta sulla manina del fratello.
 
Tampono per un po’, prendo un cerotto dalla borsa e lo sistemo sopra il ginocchio.
 
“Fatto.” Sorrido e gli lascio un bacio sulla fronte. “Devo avere un cambio in macchina. Vai tu, Harry?” Punto lo sguardo su di lui, il quale annuisce.
 
“Andiamo, campione.” Prende in braccio Lori, gli asciuga le lacrime ed esce dal bagno, mentre Leo rimane a guardarmi dal basso.
 
“Loento sta bene?” Mi chiede preoccupato.
 
Annuisco, sorrido e mi abbasso alla sua altezza. “Sei un bravo fratello.” Gli scompiglio i capelli.
 
Ridacchia e si allontana. “Vieni a ballae?” Mi chiede in seguito porgendomi una manina.
 
“Certo!” La afferro, mi alzo in piedi, sistemo le mie cose dentro la borsa e dopo averlo preso in braccio, esco dal bagno e andiamo a ballare.
 
Il mio piccolo cavaliere.
 
 
Harry’s pov.
“Buonanotte Harry.” Dice Eleonora una volta davanti alla mia stanza. La festa di matrimonio è finita e tutti siamo tornati in hotel. I bambini questa notte dormiranno con Valentina, perché non volevano allontanarsi da lei e Veronica ed io dormiremo da soli.
 
È la mia occasione.
 
“Si, buonanotte.” Mormora Veronica appoggiando la testa contro il mio petto. Dimenticavo una cosa; è “leggermente” ubriaca da non riuscire nemmeno a camminare, per questo è tra le mie braccia. Durante il ricevimento ha alzato un po’ il gomito.
 
“Prenditi cura di lei.” Si raccomanda la madre spostandole i capelli dalla fronte, mentre Piero le sta accanto.
 
“Oh si, lui sta perfettamente come prendersi cura di me. Vero, amore?” Dice facendo un sorriso sbilenco e facendomi arrossire. Porca troia!
 
Suo padre punta lo sguardo su di me, riduce gli occhi a dure fessure e mi fulmina con essi, mentre Eleonora trattiene una risata.
 
“Ehm, si. Buona – Buonanotte.” Balbetto imbarazzato aprendo la porta della stanza per rifugiarmici dentro.
 
Stendo Veronica sul letto, la quale mugola infastidita, torno indietro a chiudere la porta e appoggio la fronte su di essa. Dire cosa del genere davanti ai suoi genitori, soprattutto a suo padre.
 
Sospiro al pensiero del suo sguardo e mi mordo il labbro inferiore.
 
“Harry.” Mi richiama la voce di Veronica. Giro lo sguardo verso di lei e, quando la vedo, spalanco gli occhi e dischiudo le labbra; è inginocchiata sul letto con indosso solo il suo completo d’intimo nero, i capelli sono sciolti lasciati cadere sulle sue spalle. Dio, è bellissima. “Vieni? Mi sento sola qui.” Gattona fino al bordo del letto e picchietta con la mano accanto a se.
 
Mi avvicino a lei – come ipnotizzato -, circonda il mio collo con le braccia e sorride maliziosa, spostandosi i capelli su una spalla. Posa le labbra sulle mie e comincia a slacciarmi la camicia, mentre io le accarezzo la schiena con le mani facendole venire la pelle d’oca.
 
È troppo sexy, non riesco a concentrarmi.
 
“C’è qualcosa che non va?” Mi chiede contro le mie labbra guardandomi con i suoi occhioni da cerbiatto e lasciando cadere a terra la mia camicia.
 
“Devo parlarti di una cosa seria.” Sospiro e mi passo una mano tra i capelli.
 
“Oh.” Annuisce, si passa la lingua sulle labbra e si mette seduta sul bordo del letto. “Dimmi pure.”
 
Appoggio le mani sulle sue cosce e m’inginocchio davanti a lei. Forse non è il momento giusto per chiederli, potrei aspettare domani, o qualche altro giorno.
 
“Ecco, è da qualche giorno che io-“ Cerco di finire di parlare, ma lei mi ferma posando le mani sulle mie guance. Inarco un sopracciglio e la guardo confuso, mentre lei mi pizzica le guance sorridendo come una bambina.
 
“Sembri un cucciolo, amore.” Ridacchia.
 
Faccio lo stesso e scuoto la testa.
 
Si, è meglio aspettare.
 
 
Sento Veronica al mio fianco alzarsi dal letto e correre in bagno. Accendo l’abatjour sul comodino, mi tiro su a sedere e mi stropiccio gli occhi, per poi mettere a fuoco le immagini che mi circondano. È la quarta volta che si sveglia nel mezzo della notte per andare in bagno a vomitare.
 
Tira lo sciacquone e si sciacqua la bocca, per poi tornare nella stanza a testa bassa. Ha i capelli raccolti in una cipolla disordinata, il viso è pallido e indossa una mia canottiera nera, che le arriva sopra il ginocchio.
 
Si stende accanto a me girandosi su un fianco dandomi le spalle e, dopo qualche minuto, la sento tremare e singhiozzare.
 
“Ehi, perché piangi?” Le chiedo accarezzandole un braccio.
 
“Sono una madre orribile.” Dice tra singhiozzi. “Mi sono ubriacata davanti ai bambini, ma a che diavolo pensavo!?” Esclama mentre le lacrime continuano a rigarle il viso.
 
“Ehi, ehi.” Le asciugo le guance, provando a tranquillizzarla. “Tutti possono esagerare, non credi? Poi, hai visto mio zio Mark? Lui si che era ubriaco.” Ridacchio facendo ridere anche lei, che ha aperto gli occhi.
 
“E i bambini si sono divertiti mentre blateravi qualcosa sul fiore del nostro tavolo.” Le bacio la fronte facendola sorridere.
 
“Grazie.” Tira su con il naso. “Mi abbracci, ora?”
 
“Certo, piccola.” La stringo a me incrociando le nostre gambe, mentre lei circonda la mia vita con le braccia e appoggia la testa sul mio petto.
 
“Le tue braccia sono la mia fortezza.” Sussurra facendomi sorridere, prima di chiudere gli occhi e tornare a dormire.
 
Angolo Autrice.
Buongiorno e buona Pasqua!
Mi dispiace non aver aggiornato per tutto questo tempo, ma non avevo internet e la scuola mi ha stressata. La prossima settimana comincerò gli stage, perciò niente scuola, e proverò ad aggiornare il più possibile, o almeno ci proverò.
Prima ho fatto un errore ed ho postato il capitolo uno della mia nuova storia. Scusate!
Se vi va andare a leggerla, è una storia fantasy su Luke Hemmings. (:
Il prossimo capitolo sarà davvero importante per la storia!
Riuscirà il nostro eroe a chiedere a Veronica di sposarlo?

Alla prossima, che spero sia al più presto.
Reds xx

 
  
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