Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Lullaby1992    05/04/2015    1 recensioni
Una misteriosa donna, vestita con gli abiti della gendarmeria, arriva nell'ufficio di Erwin, citando una vecchio patto che ci sarebbe stato tra i due, e incitandolo a mantenere la parola data, pena, la sua vendetta.
Inoltre, tra lei, una bellissima e affascinante donna, di nome Astrid e il Capitano Levi sembra esserci una certa conoscenza, nonchè forse, vecchi rancori. è forse un amore andato a male, o solo incomprensioni dovute alla separazione delle scelte di vita?
I membri del corpo ricognitivo non conoscono per niente questo nuovo personaggio, eppure il capitano sembra conoscerla piuttosto bene. E il suo improvviso trasferimento dalla gendarmeria al corpo ricognitivo solleva alcuni sospetti, eppure il comandante sembra fidarsi di lei...
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irvin Smith, Nuovo personaggio, Rivaille, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Astrid si svegliò di colpo con la consapevolezza che c'era qualcuno nella sua stanza.

Rimase immobile.

Non ebbe tempo di fare mente locale, ricordarsi che era addormentata in un letto del forte della legione esplorativa, che una mano le afferrò la spalla.

Forse era solo per scuoterla, ma il corpo di Astrid agì prima del suo pensiero.

La mano prese il polso dello sconosciuto, mentre con l'altro braccio gli diede una gomitata, che lo raggiunse all'altezza delle costole, lo tirò sotto di sé, bloccandolo sul letto ed estrasse il pugnale nascosto sotto al giubbotto, agganciato nell'imbracatura della schiena.

Fu solo allora che si fermò a guardare.

Ehi! Aspetta! Aspetta!” strillava quello che aveva intrappolato sotto il suo corpo, e lo strillo aveva attirato l'attenzione, la porta si aprì di scatto.

Una donna dai capelli rossi e gli occhiali ne emerse.

Hanji Zoe. La ricercatrice. “Che succede?” chiese questa entrando.

Astrid trasse un sospiro, mentre anche Levi compariva sulla soglia dicendo con tono annoiato “Ohi, che diamine succede qui?”

Tornò a rinfoderare la lama, liberando Connie.

Cadetto Connie, non svegliarmi mai più così...”

Si-si! Ricevuto!”

Cos'è sto trambusto?” domandò Levi.

Avevo mandato Connie a chiamare Astrid per la cena” disse Hanji con noncuranza. Per lei la cosa era già risolta ed era prossima ad andarsene. “Bei riflessi, tra l'altro” ghignò lei.

è stata colpa mia, signore. L'ho provata a chiamare, ma non sentendo risposta sono entrato. Trovandola addormentata ho provato a svegliarla. Il Capitano Astrid ha solo reagito d'istinto... credo”

Proprio così...” stavo per chiedere scusa a Connie, quando intervenne Levi.

Dovresti stare attenta a non ammazzare nessuno e...”

Oh! Per favore!”

Non era mia natura essere remissiva, e in fin dei conti, non aveva diritto di giudicarmi. Non per quello. Lui non poteva sapere, ma io odiavo la situazione. La rabbia di ciò mi fece agire come forse non avrei fatto. Non con lui, tanto meno in pubblico.

Mi avvicinai a lui con passo tranquillo, un sorriso che poteva essere tanto seducente quanto inquietante sulle labbra.

Gli arrivai a un palmo dal naso, Hanji e Connie sembravano entrambe troppo interessati a vedere la reazione di Levi per intervenire. Anzi, seguivano la cosa con fiato sospeso.

Puoi anche fare finta di non conoscermi, se ti fa piacere, LT...” gli mormorai, circondando il suo fianco con un braccio lentamente.

Gli altri due presenti trattenevano il fiato. Probabilmente ai loro occhi c'era solo una straniera che tentava di provocare sensualmente il loro capitano.

Levi sembrò sul punto di prendere fiato per dire qualcosa, i suoi occhi grigi, in quel momento erano stranamente vivi. Lampeggiavano di rabbia, accesi da quel grigio tempestoso, ma con pagliuzze più chiare, grigio acciaio. Le spalle erano rigide, forse era incerto su cosa fare. Non era da lui sbilanciarsi, ma di certo avesse voluto intervenire, l'avrebbe già fatto in modo repentino.

Lui era così, come un serpente. Stava fermo fino all'ultimo e reagiva in modo così rapido da non dare via di scampo.

Con un gesto rapido estrassi il pugnale che nascondeva anche lui dietro il giubbotto e lo conficcai nello stipite della porta, a poco dalla sua spalla.

Ma almeno non prendiamoci per il culo!” sibilai rabbiosa, per poi piantare tutti e tre i presenti lì dov'erano, urtandogli la spalla mentre passavo.


Hanji fissò Levi, che osservava la donna allontanarsi. Era straordinario come riuscisse a mantenersi freddo in ogni situazione.

L'espressione del suo viso avrebbe potuto essere quella di una maschera di granito. Ferma, fredda e immobile. Un qualcosa di immortalato nel tempo, che nessuna perturbazione avrebbe mai potuto mutare. Tuttavia, era anche vero che Hanji era da un po' che lo conosceva e riconobbe una scintilla di rabbia negli occhi di solito dallo sguardo annoiato del capitano.

Rabbia e... c'era dell'altro. Ma non lo seppe identificare.

Raggiungete il refettorio ormai staranno servendo la cena” fu la piatta dichiarazione di Levi, riprendendosi il pugnale conficcato nel legno e riponendolo nel fodero celato.

Hanji attese che Connie fosse sparito oltre gli angoli del corridoio per dire “Non sapevo girassi sempre armato”

Una vecchia abitudine” rispose solamente lui per poi accelerare il passo, dichiarando chiaramente che non voleva continuare oltre la discussione.

Hanji normalmente l'avrebbe tartassato di domande sino allo sfinimento, ma sapeva che Levi non era tipo da cedere facilmente alle torture verbali, e comunque, qualcosa la trattenne.

No, lei era una ricercatrice. Avrebbe prima indagato, cercando il punto debole nella corazza e poi colpito. La situazione la incuriosiva, ma quando voleva, sapeva avere sangue freddo e pazienza. I risultati migliori si ottenevano con la pazienza, dunque ne avrebbe messa quanto bastava per scoprire questo nuovo succoso segreto di Levi.

E lei che pensava che fosse un noioso senza speranza! La cosa si stava facendo più interessante!


Astrid si fece una camminata per il castello prima di andare a sua volta nel refettorio, sbollì rapidamente la tensione, esercitando il suo autocontrollo per eliminare il corpo da tutti i segni di irrigidimento dovuti alla rabbia.

Non che dentro di sé si sentisse meno ribollire, a ripensare alla scena. Odiava che lui la ignorasse così, o che facesse finta di nulla.

Tuttavia, doveva avere pazienza. Forse... si, forse bastava dare un po' di tempo al tempo per migliorare le cose.

Forse bastava. O quanto meno se lo augurava.

Prese il suo vassoio con la razione di cibo e individuò con lo sguardo un tavolo con un gruppetto di reclute là.

Scusate, posso sedermi?”

La conversazione che si svolgeva allegra e concitata intorno a Eren s'interruppe.

C-certo” disse questo insicuro se fosse la cosa giusta da dire. Però Astrid si lasciò cadere sulla sedia senza tanti complimenti e poggiando il vassoio sul tavolo spezzò il pane per iniziare il pasto.

In verità volevo scusarmi con te, Connie. Il Capitano Levi non me ne ha dato il tempo”

S-si figuri, signora”

Ehi, non siamo né a una parata né a nessuna occasione formale. Non serve essere così rigidi. Io sono dell'opinione che, se dietro a queste...” disse picchiettando con l'unghia le mostrine sulle spalle del giubbotto “...non c'è una persona che abbia fermi ideali e sia capace di essere un leader, il grado serve a poco. I capi devono essere persone che ispirino lealtà e fiducia. Gente che sa quello che fa. Altrimenti sono solo palloni gonfiati da tirare nella latrina”.

Staccò un morso al pane, masticandolo con calma per dare il tempo ai ragazzi di digerire la cosa.

Ovviamente non dovrei essere io a dirvi questo, e non pensate di montarvi la testa. Per la diserzione c'è ancor sempre la forca”

Insomma ci sta dicendo di usare la nostra testa?”

Inquadrai quello che aveva parlato. Biondo, mingherlino e gli occhi azzurri.

Armin Arlert?” domandai.

Si, Signora!”

Avevo letto che hai buone doti tattiche, ma non credevo avessi una mente tanto acuta. Una buona dote l'essere l'agile di pensiero. Spesso sottovalutata. Interessante. A quanto pare le reclute di quest'anno sono sopra la media.

Si, Armin. Sto dicendo che, nella maggior parte dei casi, bisogna prima di tutto ragionare con il proprio cervello, prima di fidarsi ciecamente di opinioni di altri”

Perché ci dice questo?” domandò un altro ragazzo.

Reiner giusto?”

Si”

Astrid tirò giù due bocconi in tutta calma prima di rispondere “Suppongo di non avere un vero motivo per farlo. Ma era una buona occasione per scambiare quattro chiacchiere con quelli che probabilmente a breve diventeranno i miei compagni di sortita. Forse sarete anche dei miei sottoposti, dato che Erwin non mi ha degradato durante il trasferimento.

Mi piace sapere con chi lavoro. Farmi un idea con chi ho a che fare.

Con questa breve chiacchierata ho già capito che anche se non chiederei ad Armin di abbattere un titano per me, probabilmente potrei chiedergli consiglio su come agire, ne avessi bisogno. Ha intuito e mente pronta.

Mentre te, signorina... Mikasa giusto? Probabilmente non ti darei le spalle, ma sembri una affidabile in campo”

Lei arricciò un sopracciglio. “E questo da cosa lo avresti dedotto? Non ho aperto bocca”

Diciamo che so riconoscere i miei simili” rispose Astrid con un sorriso un po' ambiguo.

Il silenzio rimase teso per qualche istante, poi Astrid fece finta di accorgersene in ritardo, solo dopo aver buttato giù un'altra porzione di cibo.

Ehi, non mordo mica!” buttò lì a mo' di battuta, cosa che fece sciogliere un po' i giovani.

Posso chiederle una cosa, signora?” chiese Eren esitante.

Sentiamo”

Voi e il Capitano Levi vi conoscete?”

Come mai vuoi saperlo?” domandò Astrid, ma si rese subito conto che la domanda di Eren aveva riscosso l'attenzione di tutti i cadetti al tavolo. Non poteva evitarla facilmente.

È stato il Capitano a salvarmi durante il processo, sebbene non ci sia andato giù leggero. Ed ora è lui a sorvegliarmi e...”

Insomma sei curioso. In fin dei conti Levi è una figura quasi leggendaria. Il soldato più forte dell'umanità e bla bla bla... quando lo si incontra ci si aspetta che sia alto almeno dieci metri e lanci palle di fuoco con lo sguardo vero? Invece vi trovate davanti un nanerottolo scorbutico e una mania aggravata per la pulizia che lo rende al limite della sanità mentale”

Dallo sguardo imbarazzato dei cadetti capii di aver fatto centro.

Ridacchiai. “Già, immaginavo”

Quindi lo conosce per davvero?” chiese Eren.

Rimestai il cucchiaio nella minestra, cercando una risposta giusta da dare senza allargarmi troppo.

Diciamo che siamo stati... conoscenti, in passato. Abbiamo fatto l'addestramento da cadetti nello stesso periodo” sorrisi, tra me e me “ci siamo contesi il primo posto nella top ten dell'anno”

E come è finita?” domandò curioso Eren.

Penso che il nostro sia stato l'unico Ex-equo della storia dell'esercito”

Questo ammutolì il mio pubblico.

E poi?” chiese affascinato Connie.

A quanto pare la storia interessava proprio tutti.

Beh, sapete com'è la vita... io sono entrata nella gendarmeria e lui nella ricerca. L'ho rivisto all'udienza di Eren per la prima volta dopo... beh sono passati un sacco d'anni e...” cavolo! Perché dovevamo finire proprio su questo argomento spinoso?

Ehi, Astrid non starai già cercando di circuire i novellini?” disse Hanji Zoe.

Ridacchiò, sollevata di uscire da quella conversazione “Nah, non credo. Cercavo solo di abituarmi all'idea di lavorare in una squadra. Sai, non sono molto portata per queste cose...”

Si, a vedere la sua faccia Neil sembrava più sollevato che infastidito a scaricarti a noi sai?”

Ghignò. “Ci scommetto” rispose.

Astrid trovò sollievo nell'intervento di Hanji. Da lì in poi si limitò a essere cordiale e a studiare i presenti, collegando nomi a volti e tentando d'indovinare le inclinazioni dei giovani.

Tutto sommato, la faccenda sembrava divertente.

Carezzò distrattamente con la punta delle dita il ricamo delle due ali che stava sul suo giubbotto.

Vide passare Levi, provando un gusto dolce-amaro dentro al petto.

'Un passo alla volta Astrid. Oggi è passato, domani si vedrà', si disse, congedandosi per andare a dormire.

Era finalmente giunta alla legione esplorativa. Era già un grande risultato.

  
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