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Autore: Restart    05/04/2015    1 recensioni
James aveva (quasi) diciassette anni. E diciassette lividi, tra addome e braccia e gambe. Il Quiddich a volte era doloroso. Ma il Quiddich era la sua vita. Lui era il cercatore dei Grifondoro. Come suo nonno James e suo padre Harry. Suo padre. Lo ammirava così tanto, ma era difficile sostenere il peso di un padre che si chiama Harry Potter: il bambino sopravvissuto, il Salvatore del mondo magico, bla bla bla.
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Alexandra aveva altro a cui pensare. Seguiva attentamente la lezione. Quell'anno c'erano i M.A.G.O. e lei doveva essere pronta. Nessuno sapeva cosa celava sotto la sua veste da secchiona. Nessuno doveva sapere del suo doloroso passato. Lei affogava il suo dolore nello studio, a volte forsennato.
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-Quindi vorresti dire che il bambino, un bambino di sette mesi, può riportare ad una guerra magica?- chiese sarcastica Ginny.
-Non ora, ovviamente. In un futuro non troppo lontano. James non sa niente. Però la profezia che dice Hermione?- chiese Harry all'amica.
-Non posso prenderla. Non è proprio una profezia è più una maledizione. Quel bambino è stato maledetto quasi cento anni fa. Nessuno può sentire cosa dice quella "profezia-maledizione" se non Alexandra
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione, Sirius/Lily, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
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C’erano due figure scure che si abbracciavano. Si stringevano forte. E poi si baciavano.
Per la prima volta.
Come James e Lexie nella Stamberga Strillante, quando per la prima volta lui l’aveva baciata.
Aveva capito di amarla, il loro era l’amore più veritiero e sincero del mondo. Ma poi si staccavano, prendevano due strade completamente differenti e parallele. Non si guardavano negli occhi.
Ma poi arrivò la morte in entrambe le vite e le loro strade non furono più parallele. Era diventata un’unica strada che percorsero insieme.
“James!” Emma scosse il marito che dormiva, sognava le due figure nere. E sorrideva con gli occhi chiusi pensando che quella fosse la realtà, che lui e Lexie si amassero veramente, che sarebbero stai insieme per l’eternità.
“Sì, Lex?” non appena si accorse di averlo detto, si corresse, sperando che Emma non avesse sentito niente.
“James mi si sono rotte le acque” il terrore nel viso della ragazza splendeva, si vedeva a distanza di mille miglia. James si tirò in piedi di scatto e di mise le prime cose che gli capitarono in mano. Prese la borsa che Ginny gli aveva preparato in fondo al letto nel caso in cui dovesse andare in ospedale in piena notte. Come successe quel giorno.
Il giorno prima del matrimonio di Lexie e Zayn.
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Caroline.
La bella bambina che James sta cullando con le lacrime agli occhi si chiama Caroline.
Sua figlia.
Sua figlia.
Si chiedeva come fosse possibile una cosa del genere. Solo tre anni prima era un ragazzo ribelle che non aveva storie più lunghe di una notte e che non aveva abbastanza cuore per innamorarsi di qualcuno.
E invece in quel momento era sposato e stava abbracciando una bambina che amava anche se lei non gli aveva detto niente, che non aveva fatto niente, ma che aveva fatto breccia nel suo cuore. Era pazzamente innamorato di quella bambina. Avrebbe sacrificato di tutto per potersi dedicare a lei.
Emma dormiva esausta. Non era stato un parto facile per lei.
Johanna, Edward, Ginny e Harry erano appena andati. Albus, Lily e i rispettivi compagni stavano arrivando.
Lily e Alice piangevano mentre Albus cullava la piccina. Scorpius se ne stava in disparte con un mazzo di fiori, il palloncino rosa e un piccolo pacchetto. Osservava la sua Lily abbracciare la piccola bambina e in quel momento desiderò anche lui un figlio, più di qualunque altra cosa al mondo. James si appoggiò al muro accanto a lui.
“Congratulazioni, Potter è davvero una bella bimba. Questi sono da parte mia e della mia famiglia” alzò l’angolo destro della bocca e in quel momento sembrò che Draco fosse lì accanto a lui.
“Grazie Malfoy, te ne sono grato. Ringrazia anche i tuoi genitori da parte di entrambi” anche James accennò a un sorriso.
“Se tre anni fa mi avessi detto che saremmo stati gentili l’un l’altro, che saremmo stati nella stessa stanza senza rischiare di ucciderci, mi sarei fatta la più bella risata della mia vita”
“Già. Hai ragione Scorpius. Hai proprio ragione” e continuarono a fissare la bambina.
-
A Londra non si vede quasi mai il sole. Ma quando viene fuori, è pronto a far rinascere tutto.
Lo sapeva Johanna che dalla sua stanza d’ospedale, mentre stava preparando il borsone per tornarsene a casa, guardava fuori dalla finestra con occhi incantati.
Quel sole le ricordava la sua infanzia, passata nelle campagne scozzesi, paese d’origine della madre adottiva.
Le sue estati erano all’insegna delle passeggiate tra l’erba alta e delle dormite sotto l’ombra degli alberi. Era bello, soprattutto quando dovette andare a Hogwarts, allora quelle estati erano ancora più belle. Gli amici, la madre ed Edward.
Perse la sua verginità proprio nell’estate tra il suo sesto e settimo anno a Hogwarts. Erano in un campo come quello che spesso si sognava la notte, tra le mura umide del castello del marito.
Proprio in quel momento Edward bussò alla porta e lei lo baciò come se non lo vedesse dall’estate ‘95.
Lo sapevano Albus e Alice che proprio quel giorno decisero di farsi una promessa per la vita sulla panchina, la loro panchina di Hyde Park. Sotto una quercia, solamente loro due, un foglietto di carta e una penna. Avevano deciso di amarsi fino alla morte, che solo quella li avrebbe separati. Si baciarono proprio quando una folata di vento staccò dagli alberi lì intorno alcuni fiorellini rosa e bianchi, che andarono a colpirli.
Due fiorellini si posarono sul grembo di Alice e i due iniziarono a ridere felici.
Lo sapeva Harry che andava a lavoro come tutti i giorni dell’anno insieme a Ron e Hermione, facendo le solite battute squallide, alle quali però entrambi ridevano di gusto, come se non ci fosse un’imminente guerra magica da bloccare.
Lo sapeva anche Ginny che scriveva un articolo dopo l’altro sulla partita di Quiddich della sera precedente. E sorrideva.
Lo sapeva Lily che si spogliava piano piano davanti a Scorpius; avevano deciso di fare l’amore per essere riusciti a passare in modo eccellente i M.A.G.O.
Scorpius Malfoy sorrideva, passandosi le mani tra i capelli. Poi quando lei fu completamente nuda, gli si avvicinò, togliendoli la camicia di seta, scaraventandola a terra e gli tolse i jeans firmati, buttandoli chissà dove. Si sorridevano, mentre Scorpius era sopra di lei.
Lo sapeva Christian che sorridente guardava l’estate fuoriuscire da ogni angolo del giardino immenso. Sfiorò un fiore che al suo tocco si richiuse in se stesso, come una chiocciola. Christian con uno scatto si strinse la mano con ribrezzo verso se stesso.
Lo sapevano Lexie che dopo aver infilato la fede al marito, lo baciò, cercando di non pensare al test di gravidanza, risultato positivo, che aveva fatto quella mattina. Un’altra gravidanza la impauriva a morte.
Ma in quel momento pensava solamente a lei e Zayn. Fino alla morte.
Lo sapeva Jennifer che si faceva stringere dal marito Fred mentre guardava che finalmente la sua migliore amica aveva trovato qualcuno da amare.
Lo sapeva James mentre cullava sua figlia Caroline appena nata
Ma nessuno sapeva che un sole estivo come quello, pochi di loro l’avrebbero rivisto.


 




E' un capitolo crudele, assolutamente. 
Non so come mi sia venuta fuori questa schifezza. Penso sia uno dei più brutti che abbia scritto. 
Mi dileguo,
p.s. BUONA PASQUA!
Restart
   
 
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