Mia
Avevo
tentato di evitare Niall fino all’ora di pranzo, non avevo voglia di una
discussione, né di pensare a quella Amy.
Emma, che aveva perfettamente capito che qualcosa non andava, me lo teneva
lontano mentre il biondo tentava invano di avvicinarsi a me.
Sapevo che Amy l’aveva profondamente ferito ed evidentemente, visto come le
aveva risposto, lui ancora sentiva dolore per ciò che era successo anni prima.
Io non ero alla sua altezza, non lo sarei mai stata e questo era un pensiero
fisso nella mia testa da quando l’avevo vista e avevo capito chi fosse.
«Mia, fermati» Niall mi chiamava mentre ci avviavamo nella nostra stanza, ma io
procedevo a passo spedito decisa a non dargli ascolto «Mia, per l’amor del
cielo» la sua mano mi afferrò poco prima che riuscissi ad aprire la porta «Niall,
lasciami stare» scostai bruscamente il braccio ed entrai nella stanza.
Niall mi seguì a ruota, si passò una mano tra i capelli rassegnato e si sedette
sul letto.
«Mi spieghi qual è il problema?» mi avviai in bagno senza rispondere e mi
chiusi la porta alle spalle.
Volevo solo stare per conto mio. Aprii l’acqua del rubinetto e mi sciacquai la
faccia prima di guardarmi allo specchio.
Il mio riflesso mi colpì in pieno; no, non potevo competere con Amy. I miei
capelli di uno stupido castano insignificante, gli occhi di un colore
indefinito tra il verde e il castano e le occhiaie profonde non potevano
competere con il volto perfetto, gli occhi cristallini e i capelli lucenti di
Amy.
Perché doveva sempre essere così? Due volte mi ero innamorata e due volte i
fantasmi delle ex fidanzate mi avevano perseguitata; ero riuscita a superare
Jane, ma non sarei riuscita a superare lei.
Sentivo lontani i battiti di Niall alla porta, continuava a bussare
incessantemente, ma io non riuscivo nemmeno a sentirlo troppo concentrata a
disprezzarmi.
Mi asciugai il viso ancora bagnato e mi avvicinai alla porta lasciandomi
scivolare contro di essa e sedendomi a terra. Presto le lacrime solcarono il
mio volto mentre Niall continuava a bussare.
Perché non capiva? Non volevo parlargli, volevo solo stare nel mio guscio dove
nessuno avrebbe potuto ferirmi, dove nessuno avrebbe potuto lasciarmi «Vattene
Niall» mormorai tra una lacrima e l’altra, abbastanza forte perché il biondo
riuscisse a sentirmi «Mia, ti prego fammi entrare» e non seppi se intendeva
farlo entrare nel bagno o nei miei pensieri «Non ora Niall, va’ con gli altri,
vi raggiungo dopo» stette in silenzio per un minuto buono mentre io faticavo a
trattenere le lacrime; mi chiesi cosa stesse pensando, se vedendo Amy si fosse
ricordato di quanto vale e di cosa può avere al mio posto «D’accordo, chiamami
se hai bisogno» sentii i suoi passi che si allontanavano e poi la porta della
camera che si apriva e successivamente chiudeva.
Presi un respiro profondo e uscii dal bagno, mi assicurai che Niall
effettivamente non fosse in camera e poi andai a sdraiarmi sul letto.
Sento
ridere in salotto, mi alzo dal letto per andare a vedere chi è che fa divertire
così Niall.
Forse è Harry che ha appena raccontato una delle sue battute squallide, o forse
Louis ha detto qualcosa di divertente prendendo in giro i capelli di Liam.
Mi avvio verso la sala, il corridoio sembra improvvisamente più lungo del
solito, alla risata di Niall se ne
aggiunge una femminile che non credo di avere mai sentito; un senso di
inquietudine si fa spazio nel mio petto, sento un grosso peso sullo stomaco
come se un grande masso mi impedisse di respirare.
Quando finalmente riesco a raggiungere la fine del corridoio il fiato mi si
blocca in gola, Niall è sul divano con Amy, le loro mani sono intrecciate
mentre ridono a crepapelle come se avessero appena sentito la barzelletta più
divertente del mondo.
Niall alza la testa e si accorge della mia presenza «Oh, Mia, stavamo giusto parlando
di te» mi dice sorridente, un sorriso che avevo visto poche volte sul suo volto
«Di me?» chiedo confusa, lui annuisce mentre Amy scoppia a ridere «Pensavamo a
quanto sei stata sciocca – Niall non riesce a trattenere una fragorosa risata –
come potevi credere che fosse innamorato di te quando poteva avere me?» mi dice
lei con aria di sfida, divertita; sento il mio cuore spezzarsi in piccoli
frammenti.
Comincio a correre per il corridoio che sembra essere infinito, gli echi delle
loro risate mi perseguitano, comincio a urlare dei “no” sconnessi ogni
qualvolta le risate si fanno troppo forti ed insistenti.
Aprii gli occhi e mi trovai davanti quelli verdi di
Harry «Hey, è tutto ok?» mi misi a sedere e mi passo una mano sul viso «Cosa ci
fai qui?» chiesi, si sedette di fianco a me «Niall mi ha chiesto di venire a
controllare come stavi, voleva chiederlo ad Emma ma è crollata dopo la doccia
emozionale; a proposito ti sei persa un paio di cose interessanti» disse
sorridendomi debolmente, non abbastanza perché si vedessero le fossette, alzai
le spalle noncurante, non mi interessava granché «Me ne farò una ragione; vi
siete divertiti?» annuì «Niall un po’ di meno però, era abbastanza preoccupato,
che succede?».
Sospirai, tra tutte le persone Harry era l’ultimo con cui avrei voluto parlare
di tutto ciò. Non l’avevo ancora perdonato per ciò che aveva fatto ad Emma, né
per come la sua presenza aveva influenzato il rapporto tra me e la mia migliore
amica; forse, però, era il momento di seppellire l’ascia di guerra e dargli la
possibilità di farsi perdonare anche da me.
«Non mi sarei mai immaginata di trovarmi faccia a faccia con te e parlare delle
mie paranoie» dissi sincera con una lieve nota di divertimento nella voce,
ridacchiò «Hey, mi chiamano Styles lo psicoterapeuta, sono la persona più
adatta per ascoltare le paranoie altrui» disse alzando le sopracciglia
facendomi ridere; no, non era decisamente male come avevo pensato, perdonarlo
sarebbe stato più facile del previsto.
Tornò serio «Si tratta di Amy, non è vero? Niall ti ha parlato di lei» annuii
abbassando lo sguardo, la mano di Harry si strinse nella mia in un gesto di
conforto che mai mi sarei aspettata da lui «Mia, è acqua passata, ora lui sta
con te» mi lasciai confortare volentieri dal pollice del riccio che mi
accarezzava il dorso della mano, un contatto forse un po’ troppo intimo, ma in
quel momento non mi interessava troppo «Lo so che sta con me, ma quanto durerà?
Quanto tempo ci vorrà prima che si accorga che può avere di meglio? Amy non ha
niente a che vedere con me, Harry»
«Hai ragione, non ha niente a che vedere con te, perché tu non faresti mai a
Niall quello che gli ha fatto lei. Tu non c’eri, Mia; era distrutto, credo di
non aver mai visto Niall in quelle condizioni e spero di non vederlo mai più»
una parte della mia testa mi diceva di dare ascolto ad Harry, che Amy l’aveva
ferito come nessun altro aveva fatto e che lui non sarebbe tornato da lei;
l’altra parte mi diceva che se non fosse stata Amy, sarebbe stata un’altra
ragazzo altrettanto bella, se non di più.
«Ciò non toglie che io non meriti di stare con Niall. L’hai vista? Harry, è
splendida, con quegli occhioni azzurri e le gambe chilometriche. Amy potrà
anche averlo ferito, ma io non sarò mai alla sua altezza, troverà un’altra
migliore di me» il riccio scosse la testa, fissò poi i suoi occhi nei miei.
Solo in quel momento mi accorsi di quanto effettivamente fossero verdi e capii
cosa ci vedeva Emma in essi; erano magnetici; certo, Emma era completamente
fuori di testa, ma ora riuscivo a comprenderla un pochino di più; sembrava che
in qualche modo ti leggessero dentro «Allora non hai proprio capito come
funziona il cervello di Niall. Puoi essere anche la persona più brutta sulla
faccia della Terra, e ti assicuro che comunque non è il tuo caso, ma se a lui
piaci, allora sarai la cosa più bella che esista.
«Mia, Niall non ti lascerà perché tu non ti vedi attraente come le altre
ragazze; hai idea di quanto sia innamorato di te? Beh, io si. Non fa altro che
parlare di te da quando ti ha vista per la prima volta, perché per te è così
difficile capire che ti ama davvero?»
«Perché per te è così difficile capire che Emma ti ama davvero? Hai dovuto
leggere il suo diario per accertartene» abbassò lo sguardo, guardò per un
secondo le nostre mani ancora strette tra di loro «Siamo molto più simili di
quanto credi, ma io ho imparato ad accettare che a questo mondo c’è una persona
che mi ama e che farebbe di tutto pur di stare con me, prova a pensarci» mi
strinse la mano prima di alzarsi dal letto e avviarsi verso l’uscita.
«Harry – lo fermai prima che uscisse – grazie, davvero» mi sorrise, questa
volta le fossette ben evidenti «Figurati» rispose prima di uscire dalla stanza.
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Come
promesso ho cercato di aggiornare in fretta e non di aspettare un mese come la
scorsa volta.
Allora, innanzitutto tantissimi auguri di buona Pasqua (nonostante ora siano le
23.15); spero che questo capitolo vi sia piaciuto, non c’è molta interazione
tra Mia e Niall, ma ho voluto dare più spazio ad Harry che cerca di confortare
Mia ed aiutarla.
Ringrazio chiunque abbia messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate, ad
ogni capitolo aumentate e siete diventati veramente tantissimi!!
Sapete che se avete voglia, le recensioni sono sempre ben accette!
Detto questo vi lascio, come al solito, i miei contatti
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Inoltre volevo avvisarvi che ho iniziato
una nuova long, dato che questa è quasi terminate (non so esattamente quanti
capitoli mancano alla fine), quindi se vi va di passare faccio un piccolo spam:
“Negli occhi dell’assassino”.
È una storia completamente diversa dal mio solito, ma spero che possa piacervi
ugualmente!
Detto
questo, vi saluto!
Un bacio
Sil.