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Autore: Rock_N_Roll_Boy    06/04/2015    1 recensioni
Due ragazzi s'incontrano per caso nel buio dei sotterranei, la musica sembra l'unica cosa che li accomuna...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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[Faith]

~Quando lui posò le labbra su quelle di lei fu.. strano. Non era un gesto spontaneo, non aveva niente di romantico e non vi era nemmeno l'ombra di un sentimento in esso, sembrava quasi fosse stato donato per compassione. Pian piano, tutte le convinzioni di Faith andarono crollando, la ragazza poteva sentirle sgretolarsi rumorosamente dentro di lei, infrangersi come un bicchiere di cristallo che tocca il suolo senza delicatezza e anche lei, come tutto il resto, si stava spezzando. Ripensando solo a quello sguardo radioso che aveva rivolto lui, forse involontariamente, e a cui quest'ultimo non avesse dato risposta, provava un infinito senso di vergogna. Non sarebbe mai stata diversa dalle altre, lei era soltanto quel faccino e quel bel corpo, che chiunque, fatta eccezione per se stessa, avrebbe ammirato, occhi perlacei e sguardo innocente, niente di più. Non era la donna dei suoi desideri e non lo sarebbe mai stata, ma lui invece? Lui sarebbe stato degnato della stessa bassa importanza? Più lo guardava, più i suoi occhi sembravano negarglielo. Non poteva più sfuggirgli ormai, la mente si era crogiolata per più tempo del dovuto in una condizione del tutto inesistente, quella in cui avrebbe desiderato trovarsi.

Lui aveva detto proprio quello che il suo cuore voleva sentire e che la sua ragione temeva

Improvvisamente ebbe paura, scattò in avanti, poggiandosi sui gomiti, per rivolgergli uno sguardo ferito. I suoi occhi avevano iniziato ad arrossarsi, le guance erano talmente calde da bruciare, si sentiva offesa, ma non tanto per le sue affermazioni alquanto palesi, piuttosto per il modo in cui le aveva rivolte a lei. Pensava che l'avesse capita, che la volesse rispettare e farla sua senza poi ferirla brutalmente, ma aveva appena fatto crollare quelle sciocche convinzioni. Il suo corpo era appena stato profanato da quell'essere? Con quale crudeltà aveva osato sedurla per poi rivolgersi a lei come fosse una ragazzina bisognosa? Stupida, stupida Faith, si rimproverò la corvonero, che in quel momento avrebbe unicamente desiderato una cosa: la fuga. Poi un altro pensiero frullava per la sua testa, qualcosa a cui sapeva che il pensiero di lui l'avrebbe condotta in futuro, essendo ormai incontestabilmente al centro dei suoi pensieri. L'avrebbe distrutta, fatta a pezzi, fino a quando lei non avrebbe desiderato di porre fine alla sua vita. In un solo momento Faith vide tutto quello che l'aspettava e una paura paralizzante le si dipinse in volto. L'amore aveva deciso di materializzarsi in una persona, peccato che essa fosse la più sbagliata di tutto l'universo. Assassino, assassino della mia già inesistente felicità.
Doveva continuare a tacere? Non poteva lasciare che lui godesse nel vederla inerme, doveva trovare il modo di difendersi dai suoi tentacoli.
Pensavo tu mi rispettassi, invece mi stai trattando come una stupida ingenua sibilò, mettendosi seduta per avere i suoi occhi esattamente davanti ai propri. Sentì la necessità di coprirsi, l'imbarazzo era dipinto nel suo volto, così come la vergogna. Con una mano, oscurò il seno nudo dalla sua visione. Credi che io pensassi questo? Lo so, so che non sono la tua maledetta ragazza e so anche che tu non mi ami, né mi amerai mai, ma non posso prometterti lo stesso. E non provare ad usare il fatto che ci siamo conosciuti oggi come scusa perché no, non è presto per amarti, dato che non era nemmeno presto per perdere la verginità. Ormai sono legata a te e lo sarò finché tu non mi distruggerai e lo farai, sai che lo farai! Aveva le lacrime agli occhi, lo spinse indietro per farlo allontanare e si portò le ginocchia al petto. Io mi innamorerò di te e verrò distrutta da tutto questo.. Devo andare via.
Parlando così, si alzò di scatto, raccolse in pochi attimi i suoi vestiti e si affrettò ad indossarli e ad allontanarsi il più possibile da lui, da quel posto, da tutto ciò che aveva appena vissuto e che sarebbe stato la distruzione di Faith Bennett.

[Eric]

~Fu quasi come in un sogno, tutto si svolse troppo velocemente e senza niente che potesse far evincere l'esistenza di un qualsiasi tipo di legame. La risposta di Faith arrivò fredda e tagliente, nessuno le aveva chiesto di parlarle e probabilmente non sopportava l'idea di non essere stata resa partecipe dei miei processi mentali. Lei aveva scelto un percorso solitario e più difficoltoso, in meno di due ore si era innamorata perdutamente di me e questo non le permetteva di capire il mio comportamento. Volevo mettere in chiaro le cose e ci ero riuscito, se lei avesse voluto morire con il mio nome nella mente e nel cure era una sua scelta. Era la sua scelta, consapevole di ciò non potei far altro che lasciarla andare, osservarla indifferente e facendolo non proferii parola. Per lei il mio cuore era di pietra ed insensibile, non era completamente vero, per qualcuno un giorno avevo provato anch'io dell'affetto sincero. Non volevo contraddire le sue così ben articolate conclusioni. La guardai con gli occhi dell'addio ed ero sicuro facendolo che non avrei voluto rivederla, non in quel modo, non sentendo tutto il peso del suo amore sulle mie spalle. Un amore non ricambiato è un onere da sopportare, non dissi nulla e fu la scelta migliore, con una fretta quasi ancestrale la sua esile figura era già sparita dietro l'angolo del buio corridoio che ci ospitava. Avrei potuto sentirmi male e avrei potuto acquistare un senso di colpa che non si sarebbe mai estinto, non era concepibile per me. Non era possibile che la situazione si ribaltasse in quel modo. Integro fino alla fine dei miei giorni, avrei negato spudoratamente di essermi sentito innamorato di Faith Bennet. Mi alzai, no, non sarei scattato in piedi c'erano tutti i presupposti perché godessi ancora qualche attimo di quel amplesso sessuale, rude, rapido ed immaturo.Dovrei seguirla? Mi domandai senza troppa enfasi e riallacciandomi i pantaloni riuscii a sollevarmi di qualche centimetro, risultando così più seduto che sdraiato. Non volevo modificare la mia persona e non sarebbe stata una ragazzina infatuata a rendermi di una pasta meno dura di quella che ero.
Dovresti conoscerle le persone prima di concederti loro, il mio sussurro fu quasi impercettibile e si perse nell'aria buia dei sotterranei, ne fui quasi certo, prima di giungere all'orecchio di colei alla quale era destinato. In piedi, mi alzai sulle gambe snelle e seguii i suoi passi mantenendo una ragionevole distanza e un'espressione neutra, quasi imperscrutabile.


FINE.
 

 



 

 

 

  
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