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Autore: alessandroago_94    06/04/2015    8 recensioni
1837, Romagna. Giovanni è un pericoloso brigante, un fuorilegge che terrorizza tutti i nobili romagnoli. Compie furti, rapine e rapimenti, senza farsi molti scrupoli. Ha formato una sua banda di delinquenti, e pare inarrestabile. Non sa cosa sia la pace, lui combatte per sé stesso e per il bene della sua banda, in una terra martoriata dalla povertà, dalla criminalità e dalle continue insurrezioni del popolo, represse nel sangue.
Quando rapisce Teresa, la figlia di un ricco conte, pensa solo al riscatto che pagherà suo padre. Ma passerà un po’ di tempo prima che il riscatto venga pagato. Nel frattempo Giovanni resta invaghito della giovane e seducente contessina, e lei, dopo un iniziale reticenza, lo ricambia, affascinata dalla figura del forte e misterioso brigante. Il problema è che Teresa deve tornare dalla sua famiglia, e deve andare in sposa ad un giovane nobile romano. In un mondo difficile e pieno di pericoli, due persone così diverse, con destini così differenti, riusciranno ugualmente ad amarsi e ad affrontare il percorso pieno di ostacoli che la vita ha predisposto davanti a loro?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: L'Ottocento
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Capitolo 18

CAPITOLO 18

 

 

 

Il mattino successivo alla discussione con Lina, Teresa si svegliò piuttosto agitata. Era nervosa, anche se non lo voleva ammettere a sé stessa. Si alzò piano dal letto, e, altrettanto lentamente, si vestì.

Solo dopo essersi vestita prestò attenzione al sole, che splendeva basso all’orizzonte. Il cielo era sereno, e quel giorno, probabilmente, la temperatura sarebbe finalmente aumentata. La neve al suolo si era tramutata in ghiaccio nella notte, ma comunque non era molta, solo alcuni centimetri, poiché la maggior parte si era già sciolta nelle giornate precedenti. Alla vista del sole, tornò in lei anche il buonumore e la calma.

Smettendo di pensare agli eventi del giorno prima, sentì subito il classico bussare di Lina alla porta. Ormai, Teresa si era completamente abituata a quella ripetitività quotidiana, e andò ad aprire l’amica.

‘’Buongiorno!’’, disse subito la donna, con un tono euforico. Teresa sorrise.

‘’Ma che succede?’’, le chiese, con toni ironici.

‘’C’è il sole oggi, mia cara! È tornato a farsi vedere anche qui, finalmente’’, disse Lina, sorridendo.

‘’Faresti meglio a non sorridere. Se c’è il sole, non significa che non dovrai bruciare legna nella stufa, e ormai ti resta solo quella verde, che fa più fumo’’, le disse Teresa, prendendola in giro.

‘’Oh, ma piantala’’, rispose l’amica, tirandole una gomitata ad un  fianco.

‘’Ahi, smettila!’’, disse Teresa, ridendo. Poi, prendendosi sottobraccio come sempre, uscirono e raggiunsero la casa di Lina.

La temperatura esterna non era troppo bassa, e probabilmente entro mezzogiorno l’ultima neve superstite si sarebbe sciolta. E così fu.

La mattinata passò calma, come al solito. Teresa aiutò l’amica a fare i lavoretti domestici, e andò a nutrire il suo fagiano, che era completamente guarito, ed era pronto a riprendersi la sua libertà. Poi, dopo aver pranzato, la temperatura gradevole spinse la ragazza ad uscire e ad ascoltare il canto degli uccelli, tutti presi a cercare cibo a terra. La neve e il ghiaccio si erano sciolti in fretta, e ne restavano tracce solo nei versanti ancora non soleggiati.

Teresa aveva voglia di uscire e di godersi quella bella giornata, ma improvvisamente pensò che quello era il momento giusto per liberare il fagiano, che aveva nutrito poco prima.

Entrò nel capanno degli animali e prese la gabbia con l’animale dentro, e si diresse spedita verso la cascina di Giovanni, sperando che lui ci fosse. In poco tempo, compì la salita che portava alla cascina e bussò.

Da dentro, l’inconfondibile brontolio del brigante risuonò ovunque. Sorridendo, Teresa aprì la porta, ed entrò, lasciando la piccola gabbia fuori dall’abitazione.

‘’Teresa!’’, disse Giovanni, piacevolmente sorpreso.

‘’Immagina perché sono venuta qui’’, gli disse la ragazza, continuando a sorridere. Giovanni scosse la testa, senza dire nulla, almeno per un momento.

‘’Forse ci sono; oggi è una bella giornata, quindi vorresti liberare il tuo volatile’’, disse il brigante, dopo alcuni minuti di silenzio. Teresa fece una smorfia complice.

‘’Certo… sei perspicace!’’, gli disse.

‘’Oh, se non lo fossi stato, probabilmente sarei morto da un bel po’ ’’.

‘’Perché dici così?’’, chiese Teresa, sorpresa da quella repentina risposta.

‘’Oh, nulla. Allora, andiamo?’’, chiese il brigante, sbrigativo, alzandosi dalla sedia e sorridendo.

‘’Certo!’’, rispose la ragazza, contenta.

 

 

Nulla fu nuovo per loro, tutto andò come la volta precedente.

Giovanni sellò Furia e Pezzato, e successivamente aiutò Teresa a salire sul cavallo. La ragazza si sentì felice quando le mani dell’uomo si posarono su di lei, anche se solo per un istante.

Poi, i cavalli partirono. Non era particolarmente freddo, e mentre percorrevano i sentieri di terra battuta che portavano al loro luogo segreto, la ragazza non se la sentì di stare in silenzio. Si era abituata all’andamento di Pezzato, e non temeva più di cadere, sapendo di essere al sicuro su quel mansueto animale.

Prima di iniziare a parlare, si strinse meglio al petto il fagiano, che teneva con la mano libera, mentre l’altra stringeva le briglie. Il volatile, come al solito, se ne stava tranquillo tra le mani di Teresa, come se fosse consapevole che era stata lei a salvarlo.  

‘’Giovanni’’, disse dopo poco.

‘’Dimmi’’, rispose lui, pazientemente.

‘’Tu sai parecchie cose di me e della mia vita, ma io non so nulla della tua. Raccontami qualcosa di te e della tua vita passata’’, disse la ragazza. Subito, vide il brigante irrigidirsi sulla sella.

‘’Se ti va, se no fa lo stesso’’, tentò di rimediare Teresa. Ormai conosceva il comportamento del brigante, e sapeva che si irritava facilmente, soprattutto se lo si faceva pensare ad argomenti di cui non voleva parlare.

‘’No, mi va. C’è qualcosa di specifico che vuoi sapere?’’, chiese l’uomo con voce calma, sorprendendo Teresa. La ragazza ci pensò su per un attimo, prima di rispondere.

‘’Chi erano i tuoi genitori?’’.

Giovanni scrollò le spalle.

‘’Contadini. Contadini morti di fame, che facevano i braccianti’’.

‘’Oh’’, disse Teresa, abbassando lo sguardo. Si diede della sciocca, poiché non avrebbe dovuto porre quella domanda. D’altronde, era scontato che i genitori di un brigante fossero persone povere.

Giovanni, intanto, si girò un attimo indietro e la guardò sorridendo.

‘’Che c’è, ti ho deluso? Pensavi fossi figlio di un qualche nobile? Ah, no, questo no, mi dispiace ma devo deluderti allora. Ho sofferto la fame per buona parte della mia giovinezza, e a me è andata particolarmente bene. Due dei miei fratelli sono morti per questo’’, continuò Giovanni, con fare cinico.

Teresa si pentì di aver iniziato quello che sembrava un interrogatorio, poiché aveva riportato alla luce un passato pieno di dolore del brigante. E lei non voleva rovinare quella giornata speciale in quel modo.

‘’Basta così, per favore’’, provò a dire, per interromperlo.

‘’Cos’è, hai paura di sentire come va il vero mondo? Guarda che la maggior parte della gente vive al di fuori dei grandi palazzi signorili, ed ogni giorno deve affrontare soprusi e fame’’, continuò a dire il brigante, lasciandosi andare, con cinismo crescente.

Teresa non disse nulla, imbarazzata e consapevole di aver rovinato quel momento di intimità con le sue stupide domande. A quel punto, il brigante si accorse che stava sbagliando, e non disse più nulla, fintanto che non giunsero a destinazione. Solo allora, mentre aiutava Teresa a smontare da cavallo, la guardò e le parlò con toni carichi di scuse.

‘’Perdonami per prima, Teresa. Mi sono lasciato andare ai ricordi, che come avrai capito, non sono piacevoli. Ma tu non ne hai colpa’’, le disse, guardandola con quei suoi occhi profondi e sinceri.

‘’No, sono io che sono stata imprudente e maleducata a voler entrare nella tua vita’’, disse la ragazza, scrollando le spalle. Giovanni sospirò.

‘’Non è così, è colpa mia che mi lascio sempre trasportare dalla rabbia. E questo è un male, poiché dovrei lasciarmi trasportare solo dall’amore, ora’’, aggiunse il brigante, che poi, a sorpresa, la baciò.

Il bacio durò appena un attimo, ma la ragazza sapeva che quello non era il momento giusto per lasciarsi andare, visto che prima di tutto dovevano completare la missione per la quale erano giunti fin lì.

‘’Comunque, non sei l’unico della tua banda ad aver avuto un duro passato’’, disse Teresa poco dopo, mentre il brigante le faceva cenno di seguirlo.

‘’Hai ragione, c’è chi ha passato di peggio. Mario ha pure perso la sua unica figlia’’.

La ragazza si bloccò per un istante, sorpresa dall’affermazione di Giovanni. Mario le aveva detto che non aveva mai rivelato il suo segreto con nessuno, e quindi era impossibile che il suo compagno d’avventure fosse a conoscenza di quel tragico evento.

‘’Come fai a saperlo?’’, chiese la ragazza, titubante. Il brigante si girò verso di lei e sorrise con fare innocente.

‘’Beh, io so tutto’’.

‘’Non è possibile che tu sappia tutto. Mario ha giurato di non aver mai rivelato il suo segreto a nessuno, tranne che a me, e poi scopro che tu lo conosci già. Non me la racconti giusta, quindi voglio sapere come fai ad essere a conoscenza di questo fatto’’, continuò Teresa, imperterrita.

‘’Se proprio ci tieni, te lo dirò, ma solo dopo aver liberato il tuo volatile. Seguimi, ora’’, le disse Giovanni, invitandola a proseguire.

Teresa a quel punto si mise a seguire la sua guida, e ben presto giunsero allo stesso luogo dove si erano intrattenuti alcune settimane prima. Il panorama era sempre lo stesso, tranne per il fatto che, nel versante opposto, c’erano una decina di grosse vacche bianche al pascolo. Viste da lì, sembravano solo puntini lontani, eppure Teresa sapeva che quelli erano animali di grossa taglia.

‘’Basta guardare in giro. È giunto il momento di ridare la libertà al tuo amico’’, disse Giovanni, interrompendo i pensieri della ragazza.

Teresa strinse a sé il fagiano per un’ultima volta.

Il volatile non si muoveva, era veramente molto mansueto, e alla ragazza dispiaceva tantissimo separarsi da lui, ma sapeva che era la cosa giusta da fare. Con un sospiro, lasciò andare la creatura, che in un primo momento si guardò attorno, smarrito. Poi, dopo aver percorso un paio di metri a piedi, prese il volo raso terra e sparì tra la boscaglia, lanciando forti versi.

La ragazza quasi esplose dalla felicità. La creatura che aveva accudito ora sapeva nuovamente volare, ed era perfettamente guarito. Si sentì importante, poiché era riuscita a salvare la vita di un essere vivente.

Anche Giovanni se n’era stato fermo, immobile a godersi la scena.

‘’Ce la farà a sopravvivere?’’, chiese Teresa, non appena il volatile scomparve dalla sua vista.

‘’Certo che ce la farà, è guarito perfettamente. Fintanto che resterà in questa zona, sarà al sicuro, poiché ci sono pochi predatori, ed inoltre non è un’area dove i ragazzi vanno a caccia. In più, qui ci vive anche una femmina solitaria, della sua stessa specie, l’ho vista parecchie volte. Sono certo che tra un paio di mesi, se torneremo qui troveremo una bella famigliola di fagiani’’, disse il brigante, sorridendo. Teresa si rilassò, felice di aver dato un nuovo futuro a quella sfortunata creatura.

Eppure, la ragazza continuava ad avere una domanda che la rodeva dentro di sé. Si avvicinò al brigante, che nel frattempo si era seduto su una roccia. Il sole era abbastanza caldo, e Teresa si sentì bene come non mai, almeno per un istante.

‘’Ora me lo devi dire. Come fai a conoscere il segreto di Mario?’’, disse la ragazza, riprendendo la conversazione di poco prima. Il brigante sghignazzò.

‘’Ma è ovvio! Ho ascoltato la vostra conversazione’’. Teresa rimase impietrita.

‘’Come… cosa… vuoi dirmi che…’’.

‘’Sì, voglio dirti che ho spiato. Involontariamente, però’’, ammise Giovanni, sorridendo.

‘’Che mascalzone che sei! Tutti noi eravamo preoccupati per la tua salute, e attendavamo che tu ti risvegliassi. Invece, te ne stavi ad occhi chiusi ad origliare i segreti altrui!’’, disse la ragazza, con voce offesa.

‘’Non è andata proprio così, però, se lo dici tu…’’, disse il brigante, ridendo.

‘’Non c’è nulla da ridere! L’hai combinata grossa. Quello è il segreto di Mario, e non vuole che qualcuno lo vada a spifferare in giro’’, continuò Teresa, irritata.

‘’Ehi, stai tranquilla, non dirò nulla. Sai che i miei compagni possono sempre contare su di me’’.

‘’Ed io?’’.

‘’Tu? Che c’entri tu?’’, disse il brigante con toni ironici, scoppiando poi a ridere, seguito a ruota da Teresa. Alla fine, le si avvicinò e l’abbracciò, stringendola forte tra le sue braccia muscolose.

‘’Ma certo che puoi contare su di me’’, le sussurrò all’orecchio, poi la baciò. Teresa, colta come sempre di sorpresa, lo ricambiò con passione.

Da quel momento in poi, iniziò il più bel pomeriggio che lei avesse mai vissuto. Le ore passarono tra coccole, baci e dimostrazioni d’amore. Lei lo amava, e lui la ricambiava con passione. Era tutto a posto, pensò.

Le ore passarono in fretta, e ben presto il sole iniziò ad abbassarsi all’orizzonte.

‘’Ora dobbiamo andare, o non riusciremo a tornare a casa’’, notò Giovanni, che si alzò in piedi, ripulendo il suo mantello. Teresa si limitò ad annuire, dispiaciuta, ma pur sempre consapevole del fatto che il brigante aveva ragione.

Raggiunsero in fretta i cavalli, che stavano pascolando liberamente nelle vicinanze, e si misero in marcia. Il viaggio di ritorno fu più silenzioso di quello d’andata, almeno all’inizio. A Teresa non andava di parlare, non sapeva il perché.

A metà del tragitto, Giovanni si agitò improvvisamente sulla sella, mentre Furia nitrì forte. Teresa inizialmente non vide nulla, ma si spaventò, poiché anche il placido Pezzato provò un brivido e si fermò.

Il brigante cercò di riprendere il controllo del suo cavallo, che aveva preso paurosamente ad indietreggiare, mentre con la mano destra correva a tirar fuori la pistola dalla fondina nascosta sotto il mantello.

Teresa, sbalordita, continuò a non capire cosa stesse succedendo, almeno fintanto che il suo sguardo non incontrò un paio d’occhi gialli e profondi. Capì subito che si trattava di un lupo. L’animale era fermo nel mezzo del sentiero di terra battuta, e fissava i cavalli spaventati, ma non sembrava aggressivo. Comunque, era molto magro.

‘’Dannazione!’’, continuò ad imprecare Giovanni, mentre si ristabiliva sulla sella e si preparava a prendere la mira. Il brigante puntò la pistola e in un attimo fu pronto per sparare.

‘’No!’’, gridò Teresa, facendo girare l’uomo, che così si deconcentrò per un attimo dal lupo. L’animale, dopo aver dato un’occhiata a Teresa, sgattaiolò via, sparendo tra i cespugli bassi di ginepro che circondavano il sentiero. Quando Giovanni tornò a prendere la mira, era troppo tardi.

‘’Che ti è preso? Se non avessi urlato, da quest’ora quello l’avrei già fatto secco. Cosa credi di fare, salvandolo? L’hai visto quant’era magro, no? Quella bestia affamata è un pericolo’’, disse Giovanni, schiumante di rabbia.

‘’Non era pericoloso. L’ho capito subito’’, disse Teresa, per nulla intimorita.

‘’A volte sei proprio strana, Teresa’’, sbottò il brigante, che poi riprese la discesa, scrollando le spalle.

I cavalli all’inizio furono un po’ reticenti a proseguire, poiché sentivano ancora l’odore del predatore, ma poco dopo ripresero a muoversi come se non fosse mai successo nulla.

Giovanni cercò di velocizzare il ritorno, e non disse più nulla. Lo stesso fu per Teresa, che non fece altro che pensare alla bellezza che aveva intravisto in quei magnifici occhi gialli. Era tutta la vita che sognava di vedere un lupo, ed ora era stata accontentata. Aveva sempre immaginato i lupi come animali grossi e grassi, e non così magri e minuti, ma faceva lo stesso, lei era soddisfatta di averne visto uno, ma soprattutto non le aveva fatto paura.

Quando riuscirono a rientrare stava già per farsi buio, e Giovanni la lasciò alla sua abitazione in gran fretta, promettendole che sarebbe tornato più tardi. La ragazza, felice di aver passato quel magnifico pomeriggio pieno d’amore, entrò nella sua abitazione e chiuse la porta dietro di sé.

Poco dopo, scoprì che Lina le aveva lasciato un pasto pronto sul tavolo della cucina. Sorridendo, e pensando che all’indomani avrebbe dovuto ringraziare l’amica e scusarsi per la sua improvvisa scomparsa, Teresa si sedette e si gustò lentamente le sue pietanze.

 

 

Teresa aveva finito di cenare già da un po’, e fuori dalla finestra era già tutto completamente buio. Giovanni tardava a raggiungerla, quella sera.

Con un pizzico di preoccupazione, la ragazza si mise ad ammucchiare un po’ di legna vicino alla stufa. Poi, sentì un rumore, quasi un fruscio, provenire al di là della porta.

Subito, Teresa pensò che si trattasse di Giovanni, e abbandonò la legna per dirigersi verso la porta. Ma proprio quando stava per aprirla, sentì un piccolo verso, un verso simile ad un ululato. Impaurita ed incuriosita allo stesso tempo, la ragazza scelse di non aprire la porta ma di guardare dalla finestra, in modo da scoprire chi c’era lì fuori.

I vetri della finestra della cucina erano appannati, e decise di aprirli, in modo da vedere tutto in modo più chiaro, tanto c’erano le grate e chiunque fosse stato lì fuori non avrebbe potuto farle nulla. Sorrise, pensando che magari si trattava di Giovanni che le faceva lo stesso scherzo di un po’ di tempo prima.

Con un sospiro, e preparandosi a ricevere lo schiaffo gelido dell’aria notturna, spalancò i vetri e posò sul davanzale una candela accesa. E fu così che scoprì che quella volta non si trattava di nessuno scherzo.

Poco distante dalla porta d’ingresso, c’era un lupo. L’animale la stava fissando con i suoi profondi occhi, come se la stesse studiando. Teresa lo fissò, e notò che era molto magro, e le parve di riconoscerlo; si trattava dello stesso lupo che avevano incontrato lei e Giovanni quel pomeriggio.

L’animale se ne stette ancora per un attimo a fissarla, poi si dileguò nel buio. La ragazza richiuse la finestra, ma non fece in tempo a fare altro che la porta si aprì.

‘’Auuuuh!’’, ululò Giovanni, entrando in casa e cercando di coglierla di sorpresa.

‘’Smettila!’’, disse Teresa, stizzita, chiudendo subito la porta.

‘’Ehi, che succede? E…’’. il brigante non fece in tempo a dire altro, poiché la ragazza gli mise una mano sulla bocca.

‘’Smettila di fare il suo verso. Solo un istante fa era qui fuori, e mi guardava’’.

‘’Chi ti guardava?’’, chiese Giovanni, stupito, non appena Teresa lo lasciò parlare.

‘’Il lupo che abbiamo visto questo pomeriggio. Ci ha seguito, è giunto fin qui ed era proprio di fronte alla porta’’.

‘’E’ raro che i lupi si avvicinino così alle abitazioni, ed è impossibile che un lupo ti abbia preso di mira e che ti abbia seguito per tutto un pomeriggio. Non hai visto com’era magro? Quello avrà avuto le forze per fare a malapena venti passi’’, disse il brigante, sorridendo.

‘’Era lui! Ed era qui’’, continuò Teresa.

‘’Io sono arrivato poco fa, e ti garantisco che qui fuori non c’erano lupi’’.

‘’Se n’era appena andato, forse è scappato sentendoti arrivare e…’’.

‘’Basta, Teresa. Hai subìto uno spavento tale oggi pomeriggio che ora vedi lupi ovunque’’, disse il brigante, con lo stesso tono di chi non crede neppure ad una parola del suo interlocutore. Teresa s’imbronciò.

‘’Tu puoi pensare ciò che ti pare, ma il lupo c’era’’, continuò la ragazza, decisa più che mai ad essere creduta. Giovanni scrollò le spalle.

‘’Allora c’era. Come vuoi tu’’, le disse, facendola arrabbiare ancora di più. La ragazza non sopportava chi la trattava con sufficienza.

‘’Guarda ch…’’.

Teresa non riuscì a dire altro, perché Giovanni la prese tra le sue braccia e la baciò.

‘’Non voglio stare tutta la notte a litigare a causa di un lupo. Se c’era, ora se n’è andato ed è nel suo bosco, lontano da qui. Pensiamo a noi’’, le sussurrò dolcemente.

‘’Hai ragione’’, riconobbe Teresa, calmandosi. Poi, ripresero a baciarsi.

‘’Sai, io mi sarei stancata di tutti questi baci. Vorrei passare a qualcos’altro, qualcosa di più impegnativo per noi’’, disse la ragazza poco dopo. Giovanni la guardò, stupefatto.

‘’Cosa intendi per qualcosa di più impegnativo?’’, le chiese.

‘’Dai che lo sai anche tu. Quello che fanno tutte le coppie, no?’’, disse Teresa, maliziosa. Intanto, lo stupore non accennava a sparire dal volto del brigante.

‘’Si può sapere chi ti ha raccontato certe cose?’’, chiese Giovanni, intuendo che qualcosa non andava. Teresa rise forte.

‘’Lina!’’, gli rispose. Giovanni scosse la testa, avvilito.

‘’Avrei dovuto immaginarlo che ti avrebbe raccontato e spiegato certe cose. Le parlerò al più presto, deve smetterla di parlare di certi argomenti con te’’.

‘’No, non prendertela con lei, si è solo limitata a rispondere alle mie domande. Sono stata io la prima ad indagare, e lei inizialmente era anche reticente a fornirmi risposte’’, disse Teresa, cercando di scusare l’amica. D’altronde, era la verità.

‘’Capisco’’, disse Giovanni, ‘’però, certe cose è meglio che tu te le tolga dalla testa. Dimenticale’’.

‘’Ho capito, non ti senti pronto. Lina ha detto che a volte può succedere’’, disse Teresa con innocenza, notando che il brigante continuava a guardarla con aria spaesata. Era ovvio che si sentiva attratto da lei, ma non voleva fare quel passo in più che avrebbe permesso loro di unirsi ancora di più.

Poco dopo, i due chiacchierarono parecchio, senza entrare più negli argomenti affrontati poco prima. Poi, il brigante si addormentò, quasi all’improvviso.

Teresa si distese a suo fianco senza alcun imbarazzo. Quella notte dormì tranquilla, abbracciata all’uomo che amava, e pensando che quella era stata la giornata più bella della sua vita. Nel sonno, le parve di udire più volte degli ululati di un lupo selvatico, ma invece di svegliarsi e spaventarsi, si raggomitolò ancor di più tra le braccia di Giovanni, e continuò a dormire serenamente.

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

Grazie a tutti per aver letto anche questo capitolo J

Per fortuna che c’è la nostra Teresa! Come avrete notato, è una vera e propria protettrice degli animali. Dopo aver salvato il fagiano, è riuscita anche a salvare la vita di un lupo. Giovanni, invece, è più impulsivo.

Spero che il racconto continui ad essere di vostro gradimento.

Vorrei anche permettermi di aggiungere che ho iniziato un’altra storia, il suo nome è ‘La guerra di Fortwar II’. Nonostante sia il seguito di un racconto che ho già pubblicato alcuni mesi fa, cercherò di renderlo leggibile per tutti. È un racconto fantasy, molto diverso da ‘Il brigante’, comunque spero possa interessare anche a qualcuno di voi. Ringrazio già tutti coloro che saranno così gentili da passare a darci un’occhiata J

Ho iniziato anche una raccolta di piccole poesie, intitolata ‘Avanzi di pensieri’. Spero che anche questa mia nuova avventura interessi a qualcuno di voi.

Lo so, sto scrivendo un po’ troppo ahah J

Mi scuso per la mia nota eccessivamente lunga, e auguro a tutti voi di passare una felice giornata J

Grazie a tutti J a lunedì prossimo J

 

 

   
 
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