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Autore: Bebess    07/04/2015    3 recensioni
Sana e Heric si sono lasciati con una promessa: "Se prenderai la cintura nera sappi che anch'io vorrei parlarti."
Ma che fine avrà fatto questa frase? Heric sarà riuscito a prendere la cintura? E tutto quello che hanno passato, sarà rimasto solo un dolce ricordo?
Dedicata a Tiziano Ferro, il mio idolo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 20




-Mio padre…è morto. E non ti conviene scherzare su una cosa del genere, sennò ti denuncio.- Dissi riattaccando il telefono. Sentii che piano piano mi stava andando in subbuglio tutto lo stomaco dal nervoso e dalla rabbia.
-Sana! Che è successo? Hai una faccia…- Parlò Robby avanzando verso di me.
-Non ce la faccio più, bastaa! Sono sfinita, sono sfinita di vivere! E di tutto questo, tutto…- Mi allontanai piangendo. Perché doveva capitare tutto ciò a me? Cosa avevo fatto di male nella vita?
Chi era colui che mi aveva fatto quella chiamata così brutta e con così tanta cattiveria?
I miei pensieri si confusero e cominciarono a tormentarmi fino a quando non mi fermai in una panchina del parco dietro a casa mia. Mi chinai seduta prendendomi la testa con le mani e piansi così tanto da non riconoscermi. Il fatto è che prima o poi anche le persone più forti si distruggono. E l’unica persona di cui avevo bisogno in quel momento e che amavo più di me stessa non c’era.
 
POV Nakao.
Dopo qualche giorno dalla visita ad Heric ritornai a scuola. Ero stato assente perché subito dopo mi ero beccato un gran raffreddore da paura. Nei giorni in cui ero stato male avevo pensato a lui in modo più intenso. Mi sentivo enormemente cambiato da quando avevo scoperto i miei sentimenti, non so, forse era una follia ma sapevo che era così. E’ strano quanto l’amore cambi il modo di vedere le cose.
Arrivai in classe alle otto in punto anche se come al solito ero il primo ad essere arrivato in anticipo.
-Heilà, Nakao!- Mi girai e a chiamarmi fu Anzai insieme ad altri miei compagni di classe. Mi sembrò strano che mi rivolse la parola visto il fatto che in tutto quel tempo che ci conoscevamo, non avevamo mai parlato. Anche se io obiettivamente ero un ragazzo molto timido e introverso per cui erano pochi i compagni con cui stavo.
-Ciao, Anzai.-
-Come stai, eh? Dai raccontami qualche novità.-
Novità? Che tipo di novità?
-Non ho niente da dirti…-
-Su, non fare il vago. Tanto sai di cosa sto parlando. E quindi ti piace Heric eh?- Disse ridacchiando e appena sentii tale domanda sprofondai internamente. Come facevano a sapere ciò? Eppure non avevo confidato il segreto a nessuno, tranne che al ragazzo per cui provavo i sentimenti. Forse era stato proprio a lui a far girare la voce, non c’era altra spiegazione.
-Hei, come mai non rispondi? Hai paura?- Continuò un altro ragazzo, Dayu.
-No. C-come potete pensare che mi piace Heric? Sono un maschio, a me piacciono le femmine.-
-Eppure non si direbbe sai. Io in questi anni ho sempre avuto il dubbio che tu sotto sotto fossi una femmina. Il comportamento adeguato ce l’hai e ora ho avuto la conferma visto che sei frocio. Ahah.- Riprese Anzai.
-E tu come hai fatto a sapere questa cosa?- Chiesi.
-Eh no, questo è segreto professionale. Quindi stai dicendo che è la verità?-
-No affatto. Ma anche se fosse… beh, non so cosa ti cambi…-
-Uuh, l’avete sentito?- Rise. –Cosa mi cambia dici? Mi cambia che adesso ho un motivo valido per prenderti per il culo. Sei uno sfigato Nakao. Pensi che visto che non te la danno le donne, dagli uomini avrai qualcosa? Ahah ma guardati, Cristo.-
Fu l’entrata del professore che mi “salvò”. Quelle critiche così brutali non le avevo mai ricevute alle superiori, ma soprattutto non da Anzai e dal suo gruppo. Pensai tutta la giornata a chiedermi perché Heric avesse fatto una cosa del genere, perché umiliare il mio amore in quel modo? Così appena tornai a casa decisi di chiamarlo.
Rispose dall’altro capo del telefono lui.
-Ciao Heric, sono Nakao.-

-Non fare il finto tonto. So cosa hai fatto, sei uno stronzo.-
Pensavo che la risposta da parte sua fosse quasi immediata e invece stette in silenzio per qualche secondo. Forse non si aspettava questa mio attacco improvviso e mi meravigliai pure io visto il fatto che mi ero sempre presentato come un ragazzino educato e ingenuo.

-M-mi hai umiliato… Pensi che visto che non sono una donna non provi le stesse cose?- Risposi cominciando quasi a versare qualche piccola lacrima.-

-Oggi a scuola Anzai e il suo gruppo mi hanno offeso. All’inizio mi hanno chiesto se mi piacevi e poi hanno iniziato a dire che sono uno sfigato e un debole…-

-Se non sei stato tu allora chi? Tu… lo hai riferito a qualcuno?-

-Dimmi se lo hai detto a qualcun altro…-

-Quindi… lo hai detto a lei…- Instintivamente in quel momento avrei avuto voglia solo di sbattergli il telefono in faccia. Perché lo aveva riferito a Rossana? Non era una questione da niente.
-Tu non dovevi Heric!- Dissi con un tono di voce più alto.

-Non me ne frega, tu dicendolo a qualcuno hai sminuito quello che io sento. Adesso lo sa chiunque e tutti mi prenderanno in giro.-
-Tu non puoi capire quanto è difficile… quanto è difficile la mia vita. Quanto è stato difficile rivelarti i miei sentimenti, accettarmi dopo aver scoperto la mia parte più nascosta, tu NON LO SAI. Non sai cosa si prova a capire da un giorno all’altro di non essere più gli stessi!- Finii la frase piangendo e chiudendo la chiamata.
Ero deluso, deluso dalla persona che pensavo fosse quella che mai mi avrebbe fatto stare male.
 
POV Sana.
 
Quando mi svegliai da quel lungo sonno erano appena le sei di mattina. Sobbalzai alla vista dell’ora ma soprattutto alle quindici chiamate perse sia da Robby che da mia madre. La cosa che temevo di più era del fatto che avessero chiamato la polizia per la mia scomparsa.
Non persi tempo e richiamai mia madre.
-Pronto, mamma!- Parlai sentendo la sua voce al secondo squillo.
La sentii urlare stonandomi un timpano e d’altronde non potevo darle torto.
-Mammina, perdonami per favore! Mi sono addormentata nella panchina del parco dietro casa nostra. Scusami, scusami, scusami! Ora torno a casa e ti spiego.-
Mi incamminai verso la mia dimora e appena entrai vidi Robby che corse verso di me abbracciandomi forte.
-Saaaanaaaa! Perché fai queste cose, ci hai fatto prendere un colpoo!- Disse piangendo.
-Scusami, Robby…-
-Dopo quello che hai detto ieri sera, che sei stanca di vivere pensavo ti fossi ammazzata! Piccola Sana non farlo maaiii, come farei senza di teee!- Mi strinse più forte.
-Macchè Robby! Non mi ucciderei per niente al mondo.-
-Cos’è questa storia?- Entrò in scena mia madre. Adesso arrivava la parte più dura da affrontare.
-Mamma, possiamo parlare di là? Almeno ti spiego…-
-Certo.-
La seguii nel suo studio dove scriveva le sue meravigliose opere e finalmente parlammo.
-Senti… Veramente non so neanche da dove iniziare. Ho paura che sto impazzendo. Ieri sera mi è arrivata una chiamata da uno sconosciuto che diceva di essere mio padre… sapevo che non era vero perché Taddeus è morto ma è come se questa persona l’avesse fatto per riaprirmi una ferita che in qualche modo avevo provato a chiudere tempo fa…-
-E quindi questo tizio ti ha fatto tale scherzo? Bene, non perderò tempo oggi pomeriggio ad andare alla centrale di polizia e far rintracciare il numero nascosto. Quando si dice che l’essere umano è cattivo, questa ne è la prova.-
-Sì mammina è così. Non sai quanto ho pianto e a quel punto non ce l’ho fatta a trattenermi, davvero. Odio che tu, Robby, la sig. Patricia mi vediate piangere perché ho sempre dimostrato di essere forte ma ieri sono crollata e quindi sono scappata. Scusami, non volevo farvi preoccupare…- Cominciai a singhiozzare.
-Tranquilla cara, adesso che so come sono andate le cose è tutto apposto.-
-E poi… C’è sempre la questione di Heric che mi tormenta. Sto avendo dei dubbi sul fatto che quello che provo per lui sia davvero amore, perché l’amore non ti tormenta, ti fa stare bene e ti rasserena il cuore. Invece questo tipo di sentimento che provo per lui mi provoca angoscia, tristezza… Perché mamma, perché? Anche tu quando amavi il tuo ex marito o qualche altro tuo fidanzato ti capitava questo? Perché parlano così bene dell’amore ma poi in realtà è uno schifo?-
-Tesoro, la tua è un’età in cui ci sono molti punti interrogativi a cui a volte non c’è una risposta ben precisa e non è detto che sia quella giusta. Ti posso solamente dire che l’amore non fa sicuramente schifo, anzi forse è l’unico sentimento che ancora ci fa vivere a pieno la vita e che soprattutto ce la fa amare. Infatti, non è il sentimento che provi per Heric a provocarti angoscia ma la situazione in sé. Ti ho già detto che fino a che non esprimete ciò che provate siete sempre allo stesso punto di partenza. Non puoi pretendere che le cose cambino se continui a fare sempre le stesse cose. Il destino a volte dobbiamo essere in grado di cambiarlo noi, sai?-
-Lo so, ma appena penso di chiamarlo e urlargli ‘ti amo’ ci ripenso, perché ho paura delle conseguenze…-
-Ma preferisci avere un rimorso o un rimpianto? Anche se andrà male, almeno avrai la coscienza pulita e sai che ciò che volevi fare lo hai fatto senza se e senza ma. E adesso vai a dormire un altro po’ che sono ancora le sette.-
-D’accordo, a dopo mamma.-









                     






Angolo autrice.
Ciaao a tutti! Se siete arrivati fin qui vuoldire che avete letto il capitolo (eh, ma dai). Lo so che è abbastanza triste, soprattutto Sana non è molto uguale al suo personaggio ma d'altronde una storia è fatta anche di malinconia e drammaticità no? Coomunquee spero che la mia fanfic vi piaccia sempre di più e se volete lasciate una recensione, anche negativa se serve :-)
Un besos
-Gaiuccia- Ps. non so perchè mi viene sempre ispirazione verso le 3 di notte... mha, mistero!

 
  
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