*************************************
Sigillo di Sangue
Cap. 4
Una cosa "da lupi"
-Ehi,
papà! Guarda cosa ho trovato! – Un ragazzino
correva veloce verso suo padre, un
enorme fungo in mano.
-
Ottimo, figliolo. Mettilo nel cesto, su. –
-
Vado a cercarne altri?-
-
Si, va . Attento a non perderti, però. Ti aspetto qui.-
Lo
stesso ragazzino correva veloce tra gli alberi, eccitato. Stringeva un
cestino
in mano, si chinava a raccogliere funghi. Di tanto in tanto, si
divertiva a
emettere ululati che spaventavano gli scoiattoli, o a inseguire per
pochi metri
i cerbiatti.
Correva,
e era felice. Correva, e non si rendeva conto di che facile preda lui
stesso
fosse in quel momento.
Era
un ragazzino, tredici anni al massimo. Gli alberi lo sovrastavano, fra
essi i
rumori inquietanti della foresta
- Lo
vedi?-
-
Sì-
- Sii
naturale. –
- Come?-
- Segui
l’istinto. Cosa
ti dice il tuo istinto?-
- Mi
dice … bevi.-
-
Papà? Papà, dove sei finito?- era spaventato, il
bambino che credeva di essere
così grande da sfidare la foresta. E aveva occhi famelici
addosso, ma non lo
sapeva.
Attende
suo padre, quel brav’uomo di suo padre.
Non
sapeva che non sarebbe tornato più.
Com’è
debole l’istinto umano. Non sente nemmeno i passi fatali che
della morte.
E
la morte al ragazzino apparve sotto spoglie di dea.
Una
ragazza. O meglio, una giovane donna. Gli stava davanti, a piedi nudi.
Aveva i
capelli rossi, ribelli, lasciati indomiti al vento. Occhi selvaggi, da
gatta.
Un morbido sorriso materno a colorarle le labbra.
-
Problemi, tesoro?- Chiese con voce zuccherosa.
Il
ragazzo si rilassò, osservando però la strana
ragazza. Che ci faceva da sola in
mezzo al bosco? E perché si muoveva con tanta eleganza?
-
Signora , ho perso mio padre.-
-
Poverino … povero piccolo. Hai perso il papà,
tesoro? James, sentito? Vieni ad
aiutare il nostro amico.-
Emerse
un altro strano individuo. Anche lui si muoveva in quel modo strambo,
aggraziato.
-
Chissà dov’è finito …- fece,
ironico.
A
quel punto le labbra di Victoria si aprirono in un tetro sorriso,
rivelando i
canini appuntiti e pennellati di sangue.
Gli
animali non andavano in quel posto. Chiedendoglielo, avrebbero risposto
che da
là erano provenute grida inumane, come se stessero
torturando qualcuno. Sono
che quel qualcuno non è stato torturato, ma definitivamente
annientato. Neanche
gli abitanti del villaggio andavano là . Perché
non ci andavano gli animali,
non ci andavano neanche loro. Perché l’uomo domina
un po’ su tutto, ma alla
fine da sempre retta alle altre specie. Non ci andavano anche
perché la
sparivano le persone. Perché le vedove maledicevano quel
posto e le donne si
tenevano stretti i mariti. Diventava una minaccia per i bambini, una
tavoletta come
quella dell’uomo nero. Ma questa diceva: “smetti di
fare i dispetti, o ti mando
dai mostri nel bosco!” Solo che non sapevano che non era una
tavoletta. Che i
mostri c’erano sul serio. Che non c’erano i lupi,
perché neanche loro andavano
là. Sta volta erano i mostri.
E
se fossero andati nel bosco, forse non avrebbero cambiato parere,
avrebbero
continuato a dare la colpa ai lupi. Ciò che avrebbero
trovato, era un cestino
abbandonato per sempre, ai piedi di una grande quercia. Una cosa
“da lupi”.
Ciao!!!!!
Scusate il ritardo. Allora, i nostri amici hanno cominciato la caccia e
… lo
vedrete.
Finalmente
sono aumentate le recensioni!
Continuate così.
Sakusan:
Grazie!
Ayame91:
Grazie, sono felicissima che ti sia piaciuta
Eika:
Eh eh, ho fatto un po’ tardi, invece. Grazie!
The
Angel of Satana: Di sicuro non possiamo dire che James sia brutto!
Però che
Victoria è fortunata, è vero… anche se
poi sono andati a finire male tutti e 2.
Sigh … sniff
Kimly:
Grazie per la recensione, e per aver mesos la ficcy tra i preferiti.
Sono felice
che ti piaccia