Un pericoloso equivoco
- Ehi fai piano – mormorò
Franky. Zoro alzò un sopracciglio facendolo sedere sul divano. Finalmente era a
casa, e finalmente poteva farsi una birra! Quello schifoso caffè dell’ospedale
l’aveva nauseato.
- Una anche per me –
chiese Franky ma il ragazzo gliela negò
- Non puoi mischiare
l’alcol con i farmaci – sospirò attaccando le labbra al vetro. Franky sbuffò.
Ma che gli era successo? Forse l’incidente aveva avuto qualche danno sul suo
cervello, perché non gli pareva di ricordarsi Zoro così responsabile e
premuroso... allungò una gamba sul tavolino stando attento a non poggiarla con
troppa forza, ancora faceva fatica a camminare.
- Ascoltami bene, io passo
da Rufy a vedere che stanno combinando. Tu non alzarti e non fare danni, che fra
un po’ arriva Sanji. Franky, mi hai capito? – Franky alzò svogliatamente gli
occhi verso il ragazzo ed annuì con altrettanta svogliatezza. Che pizza, lui
voleva solo farsi una birra! Va bè, era meglio rispettare gli “ordini”, voleva
rimettersi subito così da poter finalmente sistemare le cose, e soprattutto
sistemare quel tipo.
Con un colpo di tremenda
fortuna, Zoro riuscì a trovare la casa di Rufy senza doversi fare tutte le
strade della città. Bussò e come in un dejavù, ad
aprirgli la porta trovò Ace. Avvertì la stessa identica sensazione di quella
mattina.
- Ehi Zoro, entra –
sorridente anche questa volta il ragazzo gli fece strada. Con un’ occhiata
veloce, Zoro notò qualche cassa di birra qui e lì, ma contando il limitato
numero, si rasserenò. Forse stavolta sarebbe stata davvero una cosa tranquilla.
- Ehi fratello! Che bello rivederti. Come ti va la vita? – sorridente
Usopp si fiondò ad abbracciare il ragazzo, che immediatamente lo staccò con
molta “delicatezza”. Anche Rufy li raggiunse con la maglia legata attorno ai
fianchi e il petto nudo in bella vista.
- Vi avverto, se
ricovereranno di nuovo Franky, voi gli farete compagnia. Tutti! – le parole
minacciose di Zoro ebbero come unico effetto, quello di provocare tre enormi
sorrisi divertiti. Era inutile, quei tre erano degli idioti senza speranza...
- Tranquillo Zoro! –
chissà perché tutte le volte che Rufy diceva quella frase succedeva sempre
qualche guaio.
- Io vado a fare qualche
altro giro di telefonate – li informò Usopp dirigendosi in cucina subito seguito
da Rufy, che ridacchiando gli disse qualcosa all’orecchio. Ace ebbe il dubbio che stessero preparando
qualche scherzo telefonico ai danni di qualche ignaro barista.. mah, forse
doveva smettere di fargli veder i Simpson...
Si voltò poi verso Zoro,
notando che il ragazzo continuava a guardare in giro senza osteggiare però
curiosità.
- Ehi Zoro, ti va di bere
qualcosa? – chiese. Il ragazzo accettò volentieri e vide il moro addentrarsi
anche lui in cucina.
Non era mai stato a casa
di Rufy e non si aspettava una simile sistemazione di “lusso”. Cioè per lui che
viveva in un garage, quello era lusso. Al muro c’erano vari quadri alcuni con
dipinto un uomo barbuto con una divisa militare, e un enorme numero di piccole
barche erano sparse qui e lì per tutto il soggiorno, c’era addirittura un
ancora sul caminetto. Non si poteva dire che non fosse gente che amava il mare!
La cosa che attirò di più la sua attenzione però, fu una cornice d’argento con
dentro una fotografia. Si avvicinò al tavolino su cui era poggiata e la prese
fra le mani. Nella foto c’erano Rufy ed Ace abbracciati che sorridevano, e fra
di loro una testa bionda che sembrava morire dal ridere. Non poteva non
riconoscere quel sorriso
- E’ di qualche anno fa –
la voce di Ace gli spuntò alle spalle. Il ragazzo gli allungò una birra che
Zoro non tardò ad afferrare
- Eravamo in una specie di
campeggio... un’idea stupida di Rufy – ridacchiò Ace. Zoro guardò ancora quella
foto.
- Mi ricordo che Sanji fu
bersagliato dalle zanzare. Poveretto lui ha una pelle così delicata...- sospirò
ancora il moro. Zoro avvertì un prurito alle mani e poggiò la cornice sul
tavolino. Ace fece un leggero sorriso continuando a parlare
- Se vuoi te ne faccio
vedere altre – mormorò. Zoro scosse la testa.
- No, non disturbarti –
più che una frase gentile, era una specie di frecciatina velenosa, che Ace
avvertì decidendo volontariamente di ignorare.
- Ma quale disturbo, dai
vieni – mentre Zoro continuava insistente a dire di no, il ragazzo prese da un
mobile una grande scatola di alluminio e la poggiò sul tavolo.
- Rufy adora fotografare
di tutto – sospirò divertito. Zoro sentì una strano nervosismo pervadergli il
corpo, e la sua antipatia per Ace crebbe a dismisura. Qualche vena
autolesionista dentro di lui, però lo spinse verso il ragazzo e verso quel
grosso scatolone. Ace l’aprì mostrando al suo interno un numero di foto che si
potevano benissimo avvicinare a qualche centinaia. Ridacchiando il moro iniziò
a tirare fuori una foto dopo l’altra raccontando a Zoro ogni dettaglio legato a
ciascuna di esse. La maggior parte ritraevano i due fratelli ma , chissà per
quale motivo, tutte quelle che gli mostrava Ace avevano come soggetto Sanji...
- Questa l’abbiamo fatta
per il 18esmo compleanno di Rufy... fu
una bella festa – Ace rimise giù la foto. Zoro non aveva ancora detta una
parola limitandosi a guardare ogni immagine immortalata con lo sguardo di chi
vorrebbe essere in un altro posto.
- Questa però è la mia
preferita...- il moro mostrò al ragazzo una foto in cui c’erano solo lui e
Sanji. Ace era seduto a terra mentre il biondo lo abbracciava sorridente alle
spalle tenendo la guancia poggiata contro la sua. Alla vista di quell’immagine
Zoro inghiottì la rabbia, l’ansia, la noia, il nervoso, la gelosia... non
sapeva cosa fosse, solo sentì qualcosa di pesante scendere insieme alla saliva.
- Sembrate... - Ace
completò la sua frase
- Una coppietta? Beh lo
eravamo a dire il vero – ridacchiò. Zoro lo fissò sgranando gli occhi. Ace
sorrise a quell’espressione sorpresa.
- Pensavo che Sanji te
l’avesse detto –
- Non vedo perché avrebbe
dovuto – mormorò Zoro per poi spostarsi. Sentiva di dover uscire da quella casa
il prima possibile, ma nel momento meno opportuno qualcuno bussò alla porta.
Ace andò ad aprire, senza nascondere la sua felicità alla vista dell’ospite.
- Ehi pasticcere, sei già
qui – Sanji entrò con una grossa torta fra le mani.
- Tieni lontane le tue
zampe – borbottò allungando un piede verso Ace per tenerlo fuori dalla portata
del dolce. Ace rise cercando in tutti i modi di riuscire a rubargli anche solo
un assaggio
- Smettila Ace. Ti ho
detto di stare lontano – Sanji non si era ancora accorto di Zoro, non avendo
fatto caso all‘ auto parcheggiata davanti casa. Dato il silenzio di cui si era
armato il ragazzo poi, non era facile neanche poterne captare la sola presenza,
ed Ace, dal canto suo, si guardò bene
dall’informare Sanji.
- Va bene come vuoi,
almeno fatti dare una mano a portarla – sorridendo Ace afferrò la torta e la portò
in cucina scortato dallo sguardo di Sanji.
- Ehi voi due, tenete giù
le mani – ordinò il biondo a Usopp e Rufy che stavano già morendo dalla voglia
di mangiarsela. Dopo essersi fatto
giurare da Ace di proteggere la torta anche al costo della vita, Sanji si
sedette su una sedia accendendosi una sigaretta.
- Dovevo andare da Franky,
ma prima ho preferito passare qua. Spero di non dovermene pentire...- sospirò
fra il fumo. Ace gli sorrise.
- Tranquillo, ti puoi
fidare di me –
Zoro era rimasto immobile
a guardare la scena. Qualcosa dentro gli diceva di andarsene via, qualcos’altro
invece lo esortava ad entrare in quella cucina e sbattere Ace con la faccia
contro il muro. Ma la voce che gli arrivò più forte alle orecchie, fu quella
che gli gridava di essere un idiota.
Quello che gli faceva più
rabbia non era tanto che Sanji non gli avesse parlato di Ace, quanto che lui
era stato così stupido da non accorgersi di nulla, eppure ora che ci pensava
Ace aveva sempre avuto un atteggiamento strano con Sanji. I suoi piedi si
mossero da soli raggiungendo la porta, si voltò verso la cucina serrando la mascella.
In quell’istante il viso di Usopp sbucò dalla porta
- Ehi Zoro vieni qua – il
ragazzo rimase fermo non riuscendo a spingere la maniglia. Ma perché diavolo oltre
alle gambe, anche le braccia erano così pesanti? Pochi secondi dopo il fumo della sigaretta
anticipò anche l’arrivo di Sanji
- Non sapevo fossi qui –
sospirò il biondo sorpreso. Zoro lo guardò negli occhi in silenzio. D’improvviso
i piedi tornarono a muoversi.
- Vado da Franky – e
aprendo la porta uscì. A passo spedito si diresse verso l’auto quando sentì la
voce di Sanji alle spalle
- Ehi aspetta, vado io da
Franky non ti devi preoccupare – appena arrivato all’auto, il ragazzo aprì la
portiera e la richiuse violentemente. Si voltò poi verso di Sanji sentendo le
mani tremare ancora.
- Perché non me l’hai
detto? – chiese rabbioso. Sanji sentì il cuore fermarsi.
- Cosa avrei dovuto dirti?
– chiese agitato. Zoro fece una risata isterica
- Come cosa? Ace! Perché
non mi hai detto di lui? – la salivazione del biondo si azzerò completamente
mentre un fuoco strano gli bruciava nel petto. Non era possibile. Come aveva fotto
Zoro a sapere quello che era successo? Ace gli aveva promesso di non dire
nulla! Perché allora?
- Zoro io posso..- il
ragazzo fu interrotto
- No Sanji, non dirmi
cazzate del tipo “posso spiegarti” o “ te l’avrei detto nel momento giusto” .
Cazzate Sanji, solo cazzate!... Pensavi
che fossi così idiota? Dimmelo lo pensavi? – mentre sbraitava Zoro si avvicinò
al ragazzo che se ne stava fermo con la sigaretta fra i denti e con il battito
del cuore che gli martellava nelle orecchie.
- Calmati non è stato
nulla – si giustificò. Zoro lo guardò scuotendo la testa incredulo.
- Nulla? Nulla? Mi stai
prendendo per il culo? ... porca troia!
– con rabbia tirò un calcio al pneumatico anteriore dell’auto. Sanji lo
guardava non sapendo che dire. Non credeva che le cose sarebbe venute alla
luce, aveva sperato con tutto il cuore che non succedesse mai. Poi Zoro si
sedette sul cofano cercando di calmarsi senza però riuscire a normalizzare il
suo respiro che continuava ad essere affannato. Si passò la mano sul collo più
volte fissando a terra. Forse stava esagerando, in fondo non era successo
niente di grave. Era solo un ex, una vecchia storia senza più importanza, Sanji
stava con lui ora. Sì non era importante.
Le urla dei due ragazzi,
nel frattempo avevano attirato l’attenzione dei tre in casa. Rufy ed Usopp
sarebbero voluti uscire fuori per controllare cosa stava accadendo, ma Ace
glielo impedì, obbligandoli a tornarsene in cucina e a far finta di niente, “un
litigio fra innamorati” disse. Lui però rimase alla finestra guardando cosa
succedeva. Aveva capito che Sanji pensava che Zoro si fosse incazzato perché
sapeva della loro notte e non per il semplice fatto che erano stati insieme un
tempo. Un equivoco che non poteva che giocare a suo favore, se li lasciava
litigare ancora un po’, di sicuro sarebbe uscita la verità su quella notte e
per quello che aveva capito di Zoro, sapeva che quando questo sarebbe accaduto,
quel tipo non ci avrebbe messo molto a mollare Sanji e a non volerlo più
vedere. Era la sua grande occasione, avrebbe potuto far uscire di scena Zoro
una volta per tutte, e riprendersi finalmente quello che gli spettava!
Gli bastava solo restare
lì, fermo e tranquillo ed attendere che la bomba scoppiasse.
TO BE CONTINUED...
Dato che il
capitolo era diventato “esageratamente” lungo ho preferito dividerlo in due ^^
lo so che ora vorreste linciarmi, ma almeno così la lettura è meno pesante.
Beh, che
dire, Ace ha fatto al sua mossa.... e ora??? ...mmmm.... Vi
lascio con un po’ di suspense che non fa mai male XD
Grazie a tutti e alla prossima ^-^
Kiss kiss Chiara