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Autore: Eliatheas    22/12/2008    12 recensioni
Charlie lo guarda, leggermente disgustato, poi decide di distogliere lo sguardo.
E quando decide di tornare a fissare Jacob, quello è scomparso.
E al suo posto c’è un enorme lupo bronzeo.
Merda.
Un lupo bronzeo che gli porge la mano, santo Cielo, quasi fosse un cane addomesticato.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mad World ~



Charlie Swan non è mai stato un tipo particolarmente mattiniero. Certo, nel suo lavoro, svegliarsi presto è essenziale e,sì, anche per pescare bisogna alzarsi di buon ora, ma diciamo che ne farebbe volentieri a meno se queste due cose non fossero di vitale importanza per sopravvivere – la prima – o per svagarsi un po’ – la seconda.
In ogni caso, il più grande desiderio di Charlie Swan - oltre al remoto sogno di sua figlia che lascia quel pesce lesso di un Cullen e viva per sempre felice e contenta con l’amico di famiglia, Jacob Black – è quello di svegliarsi alle undici di mattina e di poter ancora dire che è presto.
Questo giorno sembra proprio essere il giorno perfetto. Sono le sette del mattino e Charlie Swan non è costretto a svegliarsi.
TONF.
O meglio, non era costretto.
Un tonfo improvviso lo strappa dai suoi sogni fatti di nuvole e di pigiami ad orsacchiotti. Si guarda intorno, spaventato, ma non vede niente. Decide allora di buttarsi nuovamente sotto le coperte.
TONF.
No, decisamente non è il caso.
Charlie Swan è un tipo normale. Né estremamente paziente, né facilmente irascibile. Per cui si trascina al piano di sotto – da dove viene il tonfo assordante – bofonchiando qualche cosa all’indirizzo degli stupidi vandali di quartiere. Giura a sé stesso che se è ancora Mike Newton che gli chiede notizie di sua figlia, afferrerà il coltello e lo trafiggerà con un sorriso sadico sulle labbra. Quel ragazzino è davvero irritante.
Ma non è Mike Newton.
Jacob Black gli sorride dall’alto dei sue due metri meno dieci centimetri e sventola la mano in segno di saluto.
Charlie, esaurita la dose di pazienza quotidiana, dà un’occhiatina all’orologio.
Le sette precise. Di un giorno festivo, per la miseria.
Cosa diavolo ci fa quel bravo ragazzo di Jacob Black in casa sua alle sette di mattina di un giorno festivo?
“Ciao, Charlie!”
E’ pimpante, santo cielo. Sembra che sia perfettamente riposato.
Charlie non se lo ricordava così. Era certo che fino a poco tempo fa Jacob amasse poltrire.
“Jacob”
Lo fulmina con la migliore delle sue occhiatacce di repertorio e lo fissa come se lo volesse incenerire, cosa che, ovviamente, non accade.
“Ti dispiace se andiamo a fare quattro passi?”
“EH?” Charlie può essere calmo fino ad un certo punto. Va bene, non si arrabbia se lo svegliano alle sette di mattina, se è un giorno festivo, se quel tanto bravo ragazzo ha un sorriso degno di Cullen sulla faccia da schiaffi....ma che lo si svegli alle sette di mattina di un giorno festivo per fare quattro passi è il colmo!
Jacob ha perso un po’ del suo sorriso, è più esitante ora.
Cosa credeva, di convincerlo presentandosi in casa con un sorriso brevettato dai Cullen?
Forse il ragazzo non si è reso conto che ha davanti Charlie Swan, non Bella Swan.
“Si tratta di Bella, è tornata in città...” mormora il ragazzo, a mo’ di spiegazione. Il capo della polizia si drizza e guarda Jacob come se gli avesse rivelato un pettegolezzo e ora ne volesse sapere di più.
“Tornata? Tornata?” chiede, con voce vagamente isterica. Jacob annuisce vigorosamente.
“Andiamo a fare una passeggiata?” chiede il ragazzo, indicando il bosco poco distante.
Charlie lo fissa scettico, ma poi annuisce.
“Devo vestirmi” bofonchia, chiudendogli la porta in faccia.

“Allora?”
Il bosco, visto da dentro, è più lugubre che visto da fuori, ma Jacob Black sembra tanto a suo agio che Charlie non dice nulla.
“Allora cosa?” chiede il ragazzo, sgranando gli occhi. Charlie sbuffa.
“Dimmi di Bella, per la miseria!” lo intima, puntandogli il dito contro. Jacob lo guarda con un’espressione scettica, poi si ricompone.
“Ah, sì...di Bella, certo” dice, continuando a camminare. Charlie se lo ricordava goffo, il ragazzo. Non così incredibilmente aggraziato. “Non è più malata...”
“Non. E’. Malata?” chiede l’uomo, scandendo con attenzione ogni singola parola.
“No” Jacob scuote la testa con aria tetra. “Ma non è neanche tutto a posto, Charlie.... Charlie? Charlie, dove vai?” Il panico si impossessa della sua voce, diventa vagamente isterico.
Charlie lo liquida con gesto della mano.
“Da Bella, dove vuoi che vada, io?”
Charlie Swan è normale, come già detto. Solo che, una volta che la sua dose quotidiana di pazienza si esaurisce, inizia a diventare vagamente irascibile. Questa è una di quelle volte.
Lo sapeva che i Cullen sono inaffidabili, lo sapeva, santo Cielo. Perché non gli hanno detto che la sua dolce e tenera e imbranata Bella è viva e sta bene?
“Charlie, aspetta, ti devo dire una cosa!”
...
Da quando Jacob è così veloce?
E soprattutto, da quando Jacob si spoglia in pubblico?
“Ehm...Jake, non voglio urtare la tua sensibilità, ma non credo sia il caso di....”
“Devi mostrarti una cosa” dice, fulminandolo con lo sguardo.
Charlie lo guarda, leggermente disgustato, poi decide di distogliere lo sguardo.
E quando decide di tornare a fissare Jacob, quello è scomparso.
E al suo posto c’è un enorme lupo bronzeo.
Merda.
Un lupo bronzeo che gli porge la mano, santo Cielo, quasi fosse un cane addomesticato.
Charlie sbianca di colpo, tanto da far concorrenza ad Edward e famiglia.
Un battito di ciglia e l’enorme lupo bronzeo ritorna il caro vecchio amico di famiglia Jacob Black. Nudo.
“AH!”
Jacob si riveste in fretta come meglio può e l’uomo rimane a fissare il vuoto per dieci minuti buoni prima di riuscire a spiccicare parola.
“Cosa. Ti. E’. Successo” sillaba, lentamente, quando il ragazzo si è completamente vestito e si avvicina a lui, che lo scansa con aria disgustata.
“Sai, Charlie, il mondo non è quello che credevi. Ogni tanto scorrazzano liberi quelli come me...Ehi, non mi guardare così! Non piace neanche a me essere quello che sono, ma non è colpa mia. Io sono nato così, che ci posso fare? E comunque non farmi divagare... stavo dicendo... Ah, il mondo non è quello che credevi, Charlie. La buona notizia è che non è cambiato niente...a parte che adesso lo sai. La vita continuerà lo stesso e tu potrai andare avanti come se niente fosse”
...
Silenzio.
Jacob guarda Charlie come ad accertarsi che non abbia subito uno shock celebrale, ma lui non è un medico e non sa cosa cavolo abbia quell’uomo.
Maledizione, dovevo chiederlo a Dottor Cullen. “Ma...la storia della malattia...” mormora, infine, Charlie, con voce debole, facendo di tutto per non guardare il ragazzo. “Era vera?”
Jacob sospira.
“Be’....Bella è stata davvero male, Charlie. Solo che per guarire ha dovuto cambiare qual cosina” Ecco, gli sembra una versione accettabile.
“In che senso?” La voce di Charlie Swan – uomo, capo della polizia di Forks, padre di famiglia – è talmente stridula da far accapponare la pelle.
“Vedi...uhm...ecco, Bella assomiglia molto di più a Esme che a Renée”
Charlie sillaba qualcosa con le labbra, ma Jacob non riesce a capire cosa. Lo guarda in attesa, ma l’uomo sembra essere caduto in una sorta di trance.
“Anche lei è un’animale?”
“Magari!” esclama il ragazzo, facendo sobbalzare Charlie, che sembra appena uscito da un film dell’0rrore. “No, non lo è” Si corregge in fretta Jacob.
“Ma....lei lo sapeva quando...quando ha sposato Cullen?”
“Sì, sapeva tutto da quando è arrivata a Forks” Charlie non sembra particolarmente contento. Anzi, non lo è per niente.
“Ah, i due novelli sposini hanno adottato una bocca da sfamare. Come una figlia”
Ok.
Charlie Swan è un tipo forte, sa reggere bene gli urti.
Ma che gli si dicono con calma, per la miseria, non così, su due piedi!
“Cioè...io sono....nonno?”
La parola gli fa quasi ribrezzo. Nonno. A neanche cinquant’anni.
Nonno.
La sua Bella è madre.
A diciotto anni.
...
Ancora peggio.
Certo, non è madre effettiva, se - come ha detto Jacob – hanno intenzione di adottare un bambino, però...
Cavolo!
“Sì. Congratulazioni, nonnino” Jacob sogghigna e Charlie si lascia andare in un sorrisetto.
Nonno.
Be’, in fondo, può abituarsi.
“Voglio vedere Bella” dice, infine, guardando Jacob con espressione seria. “E voglio sapere il meno possibile”
“Lasciami il tempo di spiegarle tutto”
Charlie lo guarda.
“Lo farai? Le dirai tutto?”
“Sì. E poi potrai venire”
L’uomo annuisce e dà una pacca sulla spalla al ragazzo.
“Va’ e dille tutto”
E mentre Jacob sfreccia verso casa Cullen, Charlie resta a guardarlo, quasi senza parole.
...
Ma in che cavolo di mondo vive?


Angolo Autrice

Stupida, vero? Ma rileggendo Breaking Dawn e arrivando al punto in cui Jake racconta di quest’episodio, mi viene da ridere. Non ci posso fare nulla.
E mi è uscito questo. So che non è granché, però mi piace....

Buon Natale a tutti *____*!
   
 
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