SPECIAL: IL DIARIO DI LEVY MCGARDEN

“-Beh, Levy... Detto questo, BENVENUTA IN CASA REDFOX!”

Si, benvenuta un accidente!

Sono passate già due settimane da quando mi sono trasferita in questa casa e ancora non riesco a sentirmi del tutto accolta. Metallicana mi tratta come una figlia e Wendy è come la sorellina che avrei sempre voluto avere.

Vi starete chiedendo: “Dove sta il problema allora?”

Il mio problema principale è quel buzzurro di Gajil.

Mi corregge qualsiasi cosa faccia.

Spazzo il portico?

“Devi toglierla, non spostarla la polvere”

Raccolgo le mele nel frutteto?

“Se le porti così le ammacchi”

Lavo le finestre di casa?

“Lo straccio devi passarlo da destra verso sinistra”

Va bene, possono essere considerati tutti buoni consigli; ma che cazzo di differenza c'è se passo lo straccio da sinistra verso destra?!

Io proprio non me lo spiego.

Fortunatamente domani è Venerdì, l'ultimo giorno della mia settimana lavorativa.

WEEK-END NELLA TANA DEL DRAGO, PARTE PRIMA

Era un venerdì pomeriggio decisamente insolito, per una giornata di metà estate, il cielo era coperto da una spessa coltre di nubi grigie.

Le strade di Rositia, già poco trafficate di normale, erano quasi del tutto vuote;

Già,Quasi.

Infatti, come tutte le persone sane di mente, Levy stava camminando con un aria triste, senza ombrello, in mezzo alla strada principale del paese con una busta piena di semi in mano.

Stava ancora pensando alla giornataccia avuta.

INIZIO FLAHBACK

Stava aiutando Wendy a preparare la colazione, come era solita fare tutte le mattine.

Adorava stare in compagnia di quella ragazzina gentile, carina, educata, pulita... Insomma, adorava stare con l'antitesi di quell'idiota di Gajil, che nemmeno a farlo apposta, si era svegliato richiamato dall'odore della colazione, ed ora stava dietro le ragazze ignare della sua presenza indeciso sul modo in cui dare il “buongiorno” a quel nano da giardino dai capelli turchini.

In un primo momento pensò di darglielo gentilmente, ma poi optò per un buongiorno in pieno stile Gajil.

Si avvicinò piano alla spalle della sua preda, e poi...

-BUONGIORNO NANETTA!!!

Urlò a squarciagola, facendo fare un salto di dieci metri a Levy e Wendy e svegliando il padre, che si ripromise di ucciderlo appena si fosse presentata l'occasione.

Le due ragazze, una volta tornate sulla terra, si avvicinarono al moro e gli dettero un pugno sulla testa, ripagato con una sonora risata da parte del moro, che, abituato com'era al pugno di ferro del padre, non senti nemmeno il solletico.

-Ma che scherzi del cavolo fai?! Quanti anni hai? Cinque?-

-E mezzo- Rispose il moro scoccando una linguaccia verso Levy, ricambiata da uno sguardo assassino.

-Te l'ho mai detto che sei uno stronzo?

-Giusto una quarantina di volte.

Abituata alle litigate dei due, Wendy, servì comunque la colazione al fratello e tornò rassegnata alla sua postazione per lavare gli utensili usati.

-Che rottura che sei nana. Era solo un modo alternativo per darti il buongiorno.

-Ah! Grazie mille!

-Di nulla!

-Certo che tu e il sarcasmo andate a braccetto.

-Cosa vorresti dire, eh, fagiolino!

-Che sei un idiota.

-E tu una nana.

-Buzzurro!

-Microbo!

-Troglodita!

-Topo di biblioteca!

La sfilza di insulti continuò fino all'arrivo di Metallicana, che, richiamato dalla confusione proveniente dalla sua cucina, decise di scendere definitivamente dal letto e di intervenire, prima che gli demolissero la casa o i timpani.

-Ma si può sapere cosa avete da litigare di prima mattina?

-Evvai! E' arrivato il guasta feste.

-Figliolo. Mi sto già trattenendo dall'ucciderti per il bercio che hai fatto prima, non stuzzicarmi ancora.

-Che palle, siete tutti noiosi in questa casa.

-No! Sei tu che rompi le palle di prima mattina, pensando che le persone appena sveglie apprezzino i tuoi scherzi.

-Grazie mille per il complimento papà!

-Sei tu che te le cerchi.

Wendy portò la colazione anche al padre e a Levy, ponendo fine alla faida mattutina una volta per tutte.

“Finalmente un po di pace”

Una volta finita la colazione, Metallicana informò i ragazzi che quel fine settimana lui e Wendy sarebbero partiti per la città portuale di Hargeon e che Levy sarebbe dovuta rimanere alla fattoria con Gajil.

La notizia la colpì come un fiume in piena, non solo non sarebbe potuta tornare a casa dalla sua famiglia e dai suoi amici, ma avrebbe dovuto sopportare un intero week-end con quel moro decelebrato, tra l'altro da soli.

Nonostante le sue suppliche e le bestemmie poco carine di Gajil verso il padre, non ci fu nulla da fare.

Verso le undici di quella stessa mattina Wendy e Mettallicana partirono, raccomandando al moro di fare il bravo e di preparare le protezioni per gli animali, per il campo e per il frutteto, poiché si diceva sarebbe arrivata una tempesta quella notte.

Verso l'ora di pranzo Levy e Gajil erano seduti al tavolo e stavano mangiando, stranamente, in silenzio, fin quando il moro non decise che quella situazione andava cambiata.

-Senti, nanetta. Non è che oggi pomeriggio andresti giù in paese a comprare dei semi?

-Accidenti. Il rustico Gajil che chiede aiuto alla sottoscritta. Hai forse la febbre?

-Garda che non sei simpatica, e comunque sia non posso muovermi di qui, per questo ti chiedo aiuto.

-Si,si. Come no!

-Va bè! Pensala come vuoi, io vado fuori a LAVORARE, quindi non mi rompere.

-Come vuole sua stronzaggine.

Detto questo chiuse la porta della cucina, ignorò completamente le imprecazioni del moro rivolte a lei, lavò i piatti, si preparò ed uscì.

Arrivata in città si accorse di non avere con se l'ombrello, ma, visto che non pioveva non si preoccupò molto.

“Basterà fare veloce e potrò tornare a casa prima che inizi a piovere”.

Detto fatto.

Ci mise mezz'ora solo per trovare tutti i semi che quel deficiente le aveva detto di comprare, trovò un anziano signore alla cassa che palesemente non sapeva che cazzo fare, quindi era andato a cercare qualcuno che ascoltasse le sue storielle, trovando quella ragazza del negozio di articoli agrari, e, ciliegina sulla torta, le si era pure rotta la busta.

“che giornata di merda”.

FINE FLASHBACK

La turchina sbuffò affranta ripensando alla sua giornata. Tirò un sospiro di sollievo notando che era già a metà strada per tornare alla fattoria.

“Almeno non piove”.

Neanche nei film peggiori che avesse visto in vita sua, neanche in quelli, l'acquazzone si scatena al pensiero del protagonista. (è perché non conosci l'autore, mia cara)

Doveva essere proprio la sua giornata nera.

Riuscì a trovare rifugio sotto una casupola abbandonata, mentre la pioggia si faceva più forte ed insistente.

“Chissà se quell'idiota di Gajil si accorgerà della mia assenza, prima che muoia dal freddo.

N.d.a

Ecco a voi il secondo capitolo!Giù quei pomodori!

Questo capitolo volevo farlo unico ma, visto che era venuto di una lunghezza spropositata, ho deciso di dividerlo, inoltre ho aggiunto uno special all'inizio del capitolo che inserirò anche nei prossimi, fatemi sapere cosa ne pensate, se non piace lo tolgo, è solo un esperimento.

Scrivere questo capitolo mi ha divertito un mondo, e spero che possa fare lo stesso con voi!

Aggiornerò tutti i lunedì ( se gli impegni permettono).

Al prossimo capitolo,

Die Bad 97.