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Autore: tylica_tmr    07/04/2015    2 recensioni
“Non mi ricordo più, ma sono sicuro di aver amato una ragazza indimenticabile”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15

Never be

L'abitazione di Ashley era troppo silenziosa, considerato che erano da poco passate le undici.
Dopo aver aperto la porta d'ingresso, Calum salì lentamente le scale, entrò nella camera di Ashley e la appoggiò nel modo più delicato possibile sul suo letto. 
Si inginocchiò di fronte al bordo e cominciò ad accarezzarle i capelli, soffermandosi solo sul viso delicato e prezioso di lei, desiderando disperatamente memorizzare ogni minimo dettaglio della sua fisionomia.
Pensò che in un futuro non troppo lontano avrebbe potuto rimpiangere quei momenti.
Il futuro.
Nulla lo spaventava di più.
Si sentì uno stupido quando si rese conto che aveva detto tutto ciò che aveva da dire mentre lei stava dormendo.
Si sentì un codardo quando capì di non aver avuto il coraggio di farle sapere l'unica cosa che contava davvero. 
Probabilmente non avrebbe più avuto una seconda occasione.
Poi gli occhi di Ashley si aprirono e brillarono improvvisamente nel buio.
"Sono sveglia Cal. Ho sentito tutto" disse sorridendo, con la guancia ancora appoggiata sulla federa del cuscino. "E non sussurrare, i miei non sono a casa, siamo soli"
"Non tutto, piccola" sospirò lui, dopo aver superato l'iniziale sensazione di sorpresa "non ti ho detto che me ne andrò"
"L'avevo immaginato, tranquillo" bisbigliò Ashley, sfoggiando il sorriso malizioso di chi la sa lunga, solo per cercare di arginare la sensazione di terrore che si stava impossessando della sua mente da quando Calum aveva confermato i suoi sospetti.
"Tra due mesi!" ora c'era quasi disperazione nella voce di Calum. "E lo sai qual'è la cosa peggiore? Sono felice Ashley. Felice, lo puoi capire? Ho finalmente una possibilità di lasciarmi alle spalle questo inferno e fare qualcosa che mi piace veramente"
"Ma..." Ashley aspettò una sua risposta, desiderando con tutta se stessa che arrivasse.
"Ma ci sei tu. Non voglio, né posso, né potrò mai riuscire a dirti addio okay? Non c'è modo, non c'è soluzione" E gli occhi di Calum erano lucidi, e la sua voce tremava, perché stava per crollare.
"Quanto tempo abbiamo?" Chiese di nuovo, anche se lui gliel'aveva appena detto.
"Otto settimane" 
Okay, Ashley doveva essere razionale.
Aveva già previsto tutto, giusto?
Sapeva che sarebbe finito tutto prima o poi.
E allora perché le sembrava di avere una voragine nel petto?
"Non è nemmeno sicuro" balbettò Calum "il...il tour degli One Direction comincia a Giugno. Dobbiamo essere a Londra il due Maggio"
Il primo singhiozzo irruppe nella stanza.
"Non so nemmeno perché parlo in prima persona. Non è sicuro che andrò con loro"
"Calum... Calum io ti direi di andare. Ma non sono mai stata brava a fare la parte dell'altruista. E fa male anche solo ammetterlo, ma...." Ashley si coprì una mano con la bocca, nell'istante in cui si rese conto che aveva miseramente fallito nel considerare la storia con Calum un semplice divertimento. Per lei non era mai stato solo divertimento.
"Cosa?"
"Ho bisogno di te. E in questo momento non so cosa dire, perché qualsiasi cosa provocherebbe troppo dolore" 
"Non voglio. È così poco tempo. Non voglio scegliere tra te e la band. Siete quanto di più prezioso ho e avrò mai"
"Basta, Calum. Ti prego, smettila. Fa male anche solo pensarci okay?"
"Abbiamo alternative?"
"Sì, una"
Ashley si avvicinò a Calum e lo baciò con prepotenza, senza lasciargli il tempo di pensare a qualcos'altro che non fossero i loro due corpi e i punti di contatto tra essi.
L'improvvisa carenza di tempo eliminò ogni freno inibitore.
Le mani sottili di Ashley si insinuarono sotto la maglietta di Calum, scorrendo dalla pelle dei fianchi fino a sentire i possenti muscoli delle scapole tendersi.
La potenza di quel corpo la spaventò, solo per un istante, prima di ritrovare il contatto con le sue labbra, quelle che ben conosceva.
Calum strinse la vita di lei con forza, ma era ancora troppo titubante per riuscire ad andare oltre.
Un veloce scambio di sguardi con la sua ragazza gli fece capire che volevano entrambi la stessa cosa.
Non era successo la prima sera perché era troppo presto.
E se in quel momento fosse stato troppo tardi?
Avevano aspettato abbastanza.
Forse troppo?
Calum prese in braccio Ashley e la fece sdraiare sul letto.
Le tolse velocemente la maglietta, cercando di non pensare a quante volte aveva sognato quel momento.
Ora appariva spogliato di una parte della perfezione immaginaria tipica solo dei sogni.
Ora erano entrambi disperati mente si avvinghiavano l'uno al corpo dell'altra.
Calum le passò le dita sulle labbra, le toccò il collo e le accarezzò le clavicole fino a scendere lungo le braccia.
Poi, dimenticata la vecchia timidezza, cominciò a baciarle il collo con insistenza, mentre lei lo distendeva, gemendo debolmente.
"Abbiamo tutta la notte" provò a bisbigliare Ashley nell'orecchio di Calum.
"Non mi basta" disse lui, con un tono che mescolava talmente tante emozioni che sarebbe stato impossibile scinderle.
La maglietta di Calum finì velocemente sul pavimento e Ashley rimase abbastanza stupita nel vedere i muscoli che si celavano sotto di essa.
Tracciò la linea dei suoi bicipiti contratti per lo sforzo, poi dei pettorali e giù verso gli addominali del ragazzo.
Sapeva quali punti toccare, non c'era dubbio.
In poco tempo erano entrambi un groviglio di pelle nuda e lenzuola, esposti l'una al tocco e allo sguardo dell'altro.
E Calum si ritrovò a chiedersi, quando fu in ginocchio sopra al corpo nudo di Ashley, se tutto ciò non fosse sbagliato.
La totale assenza di romanticismo, d'un tratto, gli fece apparire tutto come uno squallido e cinico bisogno fisico.
Erano in preda ad un istinto fortissimo, non c'erano dubbi, ma era solo quello?
Gli sembrava quasi di usarla, Ashley che in fondo a tutto quello schifo ci era abituata, solo perché lui non riusciva più a farne a meno.
Lo pervase un profondo senso di tristezza. 
Gli sembrava di essere sporco.
Si fermò, titubante.
"Che c'è?" Chiese Ashley, rimanendo sdraiata. 
"Vuoi farlo veramente?"
"Non voglio farlo. So che te ne andrai tra poco. Ne ho un bisogno disperato. Ho bisogno del tuo amore"
Allora Calum capì che non era sbagliato se lo volevano entrambi.
Appoggiò le braccia sul bacino di lei, la guardò ancora in cerca di un ultima approvazione.
"Va tutto bene" bisbigliò Ashely.
Calum fece un respiro profondo, allungò la mano e non trovò nessun ostacolo.

● 

Alle due di notte erano ancora svegli, sdraiati uno a fianco all'altra, le mani di Calum perse tra i capelli scuri di Ashley.
"Potremmo anche dormire sai?"
"Non voglio dormire. Dormendo perderei i tuoi sorrisi e i tuoi capelli e i momenti che posso passare tra le tue braccia. Invece non voglio perdere nulla"
Ashley si aprì in un sorriso e lo baciò delicatamente.
"Allora possiamo aspettare l'alba svegli, anche se domani c'è scuola e abbiamo entrambi bisogno di riposare"
"Ottimo. Sono così stanco di dormire da solo"
Le loro mani si trovarono, intrecciandosi sotto le lenzuola.
"Ehi Ashley, guardati intorno. Hai illuminato tutto, qui" Gli occhi di Calum girarono intorno alla stanza, come per provare la sua affermazione. Ma l'oscurità era quasi totale.
"È tutto improvvisamente chiaro perché so chi sei. Splendi da sola, adesso, anche se non indossi nè trucco ne vestiti"
Ed Ashley era profondamente lusingata, ma decise che era finito il tempo dei silenzi. Non voleva più rimanere senza parole.
"Anche tu hai finalmente gettato la tua maschera Cal. Perché stanotte ho provato le tue vere emozioni, non qualche idea fotocopiata e distorta. Stanotte sei veramente tu. Non è importante, quindi, quanto poco durerà tutto questo. Nessuno dei due potrà più cancellarlo"
"Non svaniremo mai, te lo prometto"
Questo disse Calum, ma in realtà pensava ad altro.
Pensava alla sua partenza imminente e la sola prospettiva che tutto ciò potesse finire lo terrorizzava.
"Ashley, vieni con me"
"Cosa?"
"Andiamocene insieme. Facciamolo sul serio"
"Oh Calum, magari"
"Verresti?"
"Ti seguirei ovunque, se solo potessi"
"Ashley, ti prego, dimmi che verrai. Possiamo andare via veramente da questo piccolo mondo marcio che non fa altro che ferirci. Siamo giovani e siamo infallibili. È la nostra occasione"
"E per il tour? Cosa farò, ti seguirò per tutta l'Inghilterra?"
"Potremmo trovare un modo"
"Non c'è un modo"
"Perché?"
"Perché c'è un altro motivo" ammise Ashley.
"Quale?"
"Te lo dirò domani mattina, questa notte doveva essere solo per noi"
Le labbra di Ashley si appoggiarono su quelle di Calum per impedire al ragazzo di rispondere.
Faceva così male, nonostante tutto, ammettere che non erano l'uno la priorità dell'altro.
Ma lo sguardo di Calum si era spento, insieme al suo desiderio di conciliare le due cose che amava di più.
"Guardami Calum, non lasciare spegnere tutto ora. Non so come o cosa diventeremo, ma so cosa siamo ora"
Che cos'erano, se non due corpi che si erano appartenuti qualche ora prima e due anime che si sarebbero appartenute per sempre?
Ashley respirò profondamente, consapevole del peso che avrebbero assunto le parole che stava per pronunciare, ma ugualmente decisa a continuare.
"Siamo due ragazzi innamorati. Ed è stata la prima volta che abbiamo sperimentato un sentimento potente, immenso e meraviglioso come l'amore, ma questa, tesoro mio, questa non sarà l'ultima"







Note
Buonasera!
Sono in orario e non è nemmeno tardissimo, quale miracolo.
Vi avviso che è la prima volta che parlo di scene abbastanza esplicite: tendo a vergognarmi e a nascondere la testa sotto la sabbia quanto si tratta di queste cose, quindi sono abbastanza soddisfatta di essere riuscita almeno a descrivere qualcosa.
Ho bisogno più che mai che mi facciate sapere cosa ne pensate della storia e della direzione che sta prendendo.
Anche se non sembra, in questo capitolo, c'è una parte importante di me come persona e non solo come autrice.
C'è il testo e il concetto fondamentale di Never Be, una tra le mie canzoni preferite dei 5sos, e poi, naturalmente, ci sono Ashley e Calum, che sono cresciuti veramente tantissimo.
Infine vorrei ringraziare Martina: a volte penso che senza di lei riuscirei ad aggiornare molto prima, ma poi capisco che capitoli come questi, senza di lei, non esisterebbero nemmeno.
Grazie di tutto e alla prossima,
Veronica
   
 
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