A passi molto lenti mi avvicinavo verso la porta di casa sua, ma arrivato a poco più di mezzo metro dal campanello mi bloccai di colpo. Stesi circa dieci secondi immobile davanti alla porta, poi feci un respiro profondo e…. nulla. Mi mancava il coraggio di suonare; di nuovo quella strana sensazione di paura… " No, non ce la faccio.. " mi voltai e feci per andarmene quando sentii il cigolio della porta che si apriva. Lentamente mi voltai…
Una donna non molto giovane stava sulla soglia della porta " Ciao.. tu sei Paul vero? "
" Uh…s, si sono Paul… " risposi con un po’ di imbarazzo.
" Entra.. John ti sta aspettando "
" No… veramente io… "
" Zia… ma non dovevi andartene? " Da dietro la signora fece capolino la testa di John.
" Si, si… vado vado " Quella che probabilmente doveva essere la zia di John prese la borsetta e, donando un tenero bacio sulla fronte di John, iniziò ad avviarsi.
Non riuscii a trattenere le risate quando vidi la faccia disgustata di John.
" Beh?.. non entri? " mi chiese spalancando la porta. " S..si " entrai a passi lenti e poggiai in un angolino la mia chitarra.
" Vuoi qualcosa da bere? " chiese lui ,gentilmente.
" Si grazie…. " lo osservai mentre si dirigeva verso il frigo; indossava semplicemente un pantaloncino bianco che a malapena gli arrivava a metà cosce, una canottiera senza maniche di un color nero sbiadito e camminava con dei semplici calzini bianchi…
Lo sentii chiudere il frigo e il rumore provocato mi costrinse a togliere lo sguardo dal suo corpo.. mi accorsi che ero sudato… molto.
" E così ti piace suonare la chitarra eh.. " disse porgendomi una lattina di coca. " Da quel che mi hai fatto sentire la volta scorsa deduco che te la cavi abbastanza bene.. "
" eh già.. ma il mio sogno è quello di avere un basso! " esclamai gettando un’occhiata alla mia chitarra.
" Un basso?.. wow.. " sorrise.
" Beh… cambiando discorso!.. quindi tu hai una band..? "
" Eh già.. ma non è nulla di che.. facciamo solo qualche esibizione per le feste di paese " disse scocciato.
" Va beh dai.. è dalle piccole cose che si comincia no? " abbozzai un sorriso.
" Si ma sai che rottura… Io voglio qualcosa di più.. voglio una vera band.. Voglio essere famoso, su tutte le copertine dei giornali. Sulla bocca della gente… "
" Bene.. hai grandi progetti per il futuro eh.. "
" Progetti…? … è solo un sogno… che non si realizzerà mai " sospirò.
" Mai..? perché mai? " chiesi sorseggiando un po’ della mia coca cola. " Perché il resto del gruppo non crede nel successo. Loro la prendono come un gioco.. come una cosa da nulla, per divertirsi.. ma io ci vedo molto di più! " sbatté un pugno violento contro il tavolo ferendosi una mano. Lessi rabbia e delusione nei suoi occhi.
" JOHN!! .. ti sei fatto male?? " Istintivamente gli presi la mano sanguinante.
" N..no.. " mi guardò; io gli lasciai subito la mano, ma lui me le riprese.
" Hai delle mani così calde…Paul "
" uuh " sentii un’ondata di calore travolgermi. John cominciò ad avvicinarsi a me mentre io indietreggiavo, finché venni bloccato dal muro e nostri corpi si incontrarono provocandomi un brivido… Fu un attimo, il semplice scoccare della lancetta di un orologio, giusto un secondo… per farmi perdere la capacità di reagire. John premette le sue labbra contro le mie ed io non capii più nulla. Ricambiai quel bacio.. o meglio, lasciavo che lui continuasse; non avevo la forza di staccarmi.. e, credo, nemmeno la voglia. " Un uomo " ripetevo tra me e me. Stavo baciando un uomo, eppure non ne ero disgustato.. solo allora capii.. John mi piaceva; ed io piacevo a lui.


Continua…


Ringraziamenti:

Marty_youchy: Spero ti piaccia il genere =P continua a seguirmi e aggiorna presto le tue storie ;-) Ciau. Baci.

gre:Gretaaaaa. Eccoti il secondo capitolo. Spero sia di tuo gradimento =P Ciauu.