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Autore: StormLight94    08/04/2015    6 recensioni
Fanfiction AU.
Pasadena, California.
Sheldon ha ventidue anni, è molto affascinante e all'università non passa inosservato. Ha una fila di ragazze che gli cadono ai piedi e che morirebbero pur di avere la sua attenzione. Nonostante ciò non ha nessuna intenzione di avere relazioni serie, anzi preferisce divertirsi e passare da una festa all'altra con i suoi migliori amici Leonard, Howard e Raj. È un genio, ma prende tutto troppo superficialmente.
Amy si è trasferita da lontano per iniziare l'università e insieme alla sua migliore amica, Penny, dovrà ambientarsi in quella città nuova. È introversa e preferisce un buon libro a una festa sfrenata. Il suo unico interesse è quello di studiare e prendere buoni voti.
Ma cosa succederebbe se due persone così diverse si incontrassero? E se iniziassero a passare molto tempo insieme? Potrebbe andare bene o sarebbe un disastro?
Dal primo capitolo:
"« Tu?! » dissero all'unisono Amy, con un'espressione sconvolta e Sheldon con un'aria sorpresa e leggermente divertita.
Doveva essere un incubo, o una specie di scherzo.
Il tizio più irritante che avesse conosciuto era il vicino di casa della sua migliore amica."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XII.
Am I In Love?



"Il cuore vuole ciò che vuole, il resto non gli importa."
Emily Dickinson





D
opo averci pensato a lungo Amy, complice anche l'improvviso interesse di Penny, decise che era arrivato il momento di dire quello che provava per Sheldon. Era giunto il momento in cui finalmente gli avrebbe rivelato i suoi sentimenti. Armandosi di tutto il coraggio che possedeva bussò all'appartamento 4A sapendo molto bene che in casa c'era solo il soggetto in questione poiché Leonard si era rintanato in biblioteca per delle ricerche su un progetto a cui stava lavorando insieme a dei compagni di corso.
Perché avesse deciso di farsi avanti proprio adesso e con così tanta determinazione rimaneva ancora un mistero. Aveva avuto una specie di folgorazione, un'illuminazione in cui il suo subconscio l'aveva avvertita che quello era il momento migliore e se avesse esitato non ci sarebbe più stata un'occasione del genere.
Tempo cinque secondi e la porta fu aperta mostrando uno Sheldon splendido come sempre che le regalò un mezzo sorriso.
« Come mai hai deciso di farmi visita? »
Amy si sentì avvampare. Si era preparata tutto il discorso che voleva fargli, ma a causa dell'emozione non riusciva a ricordarsi niente. Ma cosa le era saltato in mente?
« Mentre cerchi di ricordare perché sei venuta qui che ne dici di entrare? » continuò lui allargando il sorriso e lanciandole un'occhiata divertita.
Amy entrò titubante mentre sentiva le gambe molli. Lo stomaco si contraeva e la gola era diventata improvvisamente secca. Non riusciva ad articolare neanche una sillaba.
« Allora? » la spronò a spiegare il motivo per cui aveva deciso di prendere la macchina in fretta e furia e catapultarsi a casa sua.
Prese un grosso e profondo respiro.
« Io...io sono venuta qui perché ti devo parlare di una cosa. » mormorò abbassando gli occhi sul pavimento per la vergogna. Ormai non poteva più tirarsi indietro.
Sheldon inclinò leggermente la testa di lato e lo sguardo divertito si trasformò in uno sguardo curioso.
« Ti ascolto. »
La ragazza chiuse gli occhi per un paio di secondi e quando li riaprì si decise che avrebbe detto tutto in una volta, senza esitazioni. Se si fosse fermata non sarebbe più stata in grado poi di proseguire.
« Io non credevo di poterlo mai dire, ma tu mi piaci e tanto anche. Non solo per il tuo aspetto fisico, ma sopratutto per come riesci a farmi stare completamente a mio agio in qualunque situazione. Sei divertente, sei intelligente e sei una delle pochissime persone di cui mi fido di più in assoluto. Sei l'unico che non mi ha giudicato al primo sguardo, ma anzi hai deciso di conoscermi per quella che sono davvero. » prese un po' di fiato mentre Sheldon non mutava lo sguardo. « Non riuscivo più a tenermi tutto dentro...» disse in un soffio.
Sheldon non disse nulla. Si avvicinò a lei e con il pollice le accarezzò dolcemente una guancia. Amy si irrigidì per il tocco freddo sulla sua pelle bollente. Era vicinissimo, più di quanto avesse anche solo potuto immaginare.
« Oh Amy, Amy, Amy...» disse come se fosse un rimprovero tuttavia senza smettere di sorridere. E il nomignolo che usava sempre che fine aveva fatto?
« Era questo quello che volevi dirmi? »
Amy annuì. « Sì...sì volevo che tu lo sapessi...» sussurrò abbassando gli occhi sulle sue labbra. Quanto avrebbe voluto baciarlo...
Il pollice lasciò spazio all'intero palmo che si appoggiò sulla sua guancia mentre le dita, infilate tra i capelli, le sfioravano la nuca. Amy sentì un brivido lungo la schiena e quando vide il suo viso avvicinarsi al suo trattenne il respiro. Le labbra non si posarono sulle sue come aveva immaginato, ma si spostarono verso il suo orecchio dove lo sentì sussurrare delle parole.
« Sai che non ricambierò mai i sentimenti per te, vero? »
Amy rimase paralizzata. Non per quello che aveva detto, ma per come lo aveva dette. Era un tono sprezzante di quelli che usi quando vuoi far capire a qualcuno che non la consideravi degna nemmeno di uno sguardo.
« Cosa? » disse schiudendo leggermente la bocca per permettere a quel suono di uscire fuori.
Lui si allontanò di un paio di passi. Un ghigno si formò sulle sue labbra.
« Pensavi davvero che venendo qui e dicendo quelle cose io avrei deciso così, di punto in bianco, di rinunciare a tutte le ragazze che mi vengono dietro solo per stare con te? »
Amy boccheggiò e il corpo lo sentì bollente. Perché si stava comportando così?
« Io...io non stavo dicendo questo...»
« E allora per quale motivo avresti detto tutte quelle assurdità? »
« Non...non volevo...»
Il suo sguardo divenne improvvisamente serio. « Non sei il tipo di ragazza con cui vorrei stare e non lo sarai mai, mettitelo in testa. Sei solo una mocciosa. » piegò gli angoli della bocca in un sorriso perfido. « Che cosa me ne faccio di una come te? »
« Già, perché dovrebbe stare con te quando ha me? »
Amy si voltò appena e Ramona, sbucata da non si sa dove, lo raggiunse e lo prese per un braccio mentre le rivolgeva un sorriso di soddisfazione e vittoria.
Amy si sentì umiliata e in imbarazzo come poche volte nella sua vita e non avrebbe mai pensato che Sheldon in realtà fosse una persona così cattiva e meschina.
« Adesso piangi? Poverina...» la prese in giro Ramona mentre appoggiava una tempia sulla spalla del ragazzo. Entrambi si misero a ridere.
Voleva trattenere le lacrime, ma non ci riuscì e si pentì di non essersi dimostrata più forte. Voleva andarsene il più lontano possibile, ma le sua gambe non si muovevano era come se fossero state ancorate al suolo.
Amy si svegliò di colpo ansimando. Era avvolta dall'oscurità e poco a poco i suoi occhi si abituarono al buio riuscendo così a distinguere i mobili della sua stanza. Si tirò su mentre cercava di far diminuire i battiti del cuore. Nessuna dichiarazione, nessuna presa in giro, nessun Sheldon perfido che si divertiva a vederla soffrire Era stato solo uno stupido sogno. Anzi, uno stupido incubo.  Il suo subconscio aveva lavorato intensamente quella notte regalandole uno degli scenari peggiori che potesse immaginare.
Guardò la sveglia sul comodino: le 4.02. Osservò la coinquilina che dormiva profondamente a giudicare dal lieve russare che accompagnava il suo sonno. Si sdraiò nuovamente, ma non sapeva se sarebbe riuscita ad addormentarsi nuovamente. Era stato tutto così reale. Il suo tocco sulla guancia riusciva a sentirlo ancora chiaramente quasi avesse davvero ancora le sue dita appoggiate sulla pelle, il suo sguardo che prima sembrava così dolce trasformato improvvisamente in uno sguardo di disgusto e quelle parole tanto perfide da riuscire a ferirla ancora e ancora nonostante non fossero altro che frutto della sua immaginazione.
Tirò le coperte fin sotto il mento e cercò di riaddormentarsi, sperando di non sognarlo nuovamente.

Amy camminava per i corridoi dell'università tenendo in mano numerosi libri di biologia e biochimica piuttosto pesanti. Faceva slalom tra i ragazzi fermi a chiacchierare e tra quelli che venivano dalla direzione opposta stando attenta a mantenere l'equilibrio per evitare di far cadere qualche libro o peggio di inciampare e di fare una figuraccia davanti a tutti. Pensava anche a quanto doveva essere pretenzioso il suo professore per aver costretto tutti gli studenti del suo corso a portare una tale mole di libri. E molti non li avrebbero nemmeno aperti, ne era certa. La sua scarsa concentrazione l'aveva portata a non prestare molta attenzione agli ostacoli che si trovavano sul suo cammino perciò finì col scontrarsi con qualcuno che, forse, era ancora più distratto di lei.
L'impatto fu piuttosto forte tant'è che i libri caddero rumorosamente sul pavimento, ma prima che anch'essa facesse la stessa fine sentì una mano afferrarle il polso e tirarla verso di sé, finendo così vicinissima al corpo dello sconosciuto. Alzò lo sguardo pronta ad insultarlo per la sua distrazione, ma quando lo riconobbe sgranò gli occhi in un'espressione completamente stupita. In quella università c'erano circa duemila studenti se non di più e tra tutte le persone con cui avrebbe potuto scontrarsi proprio lui.
« Sheldon! » esclamò.
« Dovresti guardare dove vai, sai? » disse con un sorrisetto.
Lei prontamente si allontanò dalla sua presa. « Sei tu quello che mi è venuto addosso. » si giustificò.
Sheldon si passò una mano sulla parte ancora dolorante per la botta. « Sì, hai ragione. Ero un po' distratto. » il sorriso lentamente abbandonò le sue labbra. La guardò qualche secondo negli occhi verdi per poi abbassarsi a prendere i libri che erano caduti. Raccolto anche l'ultimo, un manuale sugli aminoacidi, glieli porse.  
Amy improvvisamente ripensò al sogno che aveva fatto quella notte. Chissà perché lo aveva immaginato così cattivo quando in realtà non lo era affatto.
« Grazie. » mormorò prendendoli e sistemandoli tra le braccia.
« Scusa devo andare. » disse frettolosamente il ragazzo superandola per andare a lezione di fisica quantistica.
Amy lo seguì con lo sguardo. Non voleva lasciarlo andare via in questo modo, non dopo tutto il tempo in cui non si erano quasi mai rivolti la parola e al vano tentativo della sera precedente di restare con lui.
« Ehi! » Sheldon si fermò e lei lo raggiunse. « Abbiamo appena cominciato questa roba...» indicò con lo sguardo i libri che aveva in mano «...e pensavo che tu potevi―»
« Non ho tempo. »  la interruppe già capendo cosa volesse chiedergli. « Inoltre in chimica non ci ho mai capito niente. » mentì. Era molto bravo in chimica, ovviamente.
Amy fece finta di credere alla sua bugia. Come se una persona dotata di una intelligenza come la sua potesse trovare difficoltà nella chimica di base.
« Capisco...beh, non fa niente. » si sforzò di sorridergli.
L'espressione di Sheldon non mutò. « D'accordo, allora ci vediamo. » disse allontanandosi.
Amy sospirò. Aveva la sensazione che non sarebbe stato facile tornare come prima.
Forse nemmeno ci sarebbero mai riusciti.

~°~


Penny bussò all'appartamento di fronte al suo. Sperò che almeno quel giorno Sheldon fosse più trattabile rispetto ai giorni precedenti. Doveva assolutamente parlargli di una cosa.

Quando se lo ritrovò davanti immediatamente increspò le labbra in un largo sorriso.
« Ciao Sheldon, come stai? »
Il ragazzo rimase perplesso e ci mise un paio di secondi per capire che la sua vicina di casa era di fronte a lui senza alcun apparente motivo e con un ampio sorriso che non capiva a cosa fosse dovuto.
« Bene...cosa ci fai qui? »
Penny abbandonò lentamente il sorriso e iniziò a torturarsi le mani. « Volevo chiederti ancora scusa per il bacio dell'altra volta...» mormorò un po' in imbarazzo.
Lui si rilassò constatando che si trattava solo di quello. « Non importa, è tutto risolto...» disse anche se non era proprio vero dato che Leonard ancora gli teneva il muso. « Ora dovrei andare. » tagliò corto e si voltò mentre richiudeva la porta alle sue spalle, ma sentì ancora la voce di Penny dietro di sé.
« Anche se a me non è dispiaciuto. »
Sheldon si allarmò e riaprì nuovamente la porta. « Che cosa? »
Penny batté gli occhi un paio di volte, presa alla sprovvista dalla reazione di Sheldon. « Beh...ho detto solo che non mi è dispiaciuto. » mormorò in un tono appena udibile.
« Cosa intendi dire? » disse serio.
Penny abbozzò un mezzo sorriso e si avvicinò di un passo. « Intendo dire che...che se dovesse capitare ancora non ci penserei due volte a rifarlo. »
Sheldon non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Penny ci stava provando con lui. Doveva liberarsi di lei prima che Leonard sarebbe tornato o sarebbero stati guai. Stavano iniziando piano piano ad andare d'accordo nuovamente e non voleva rovinare di nuovo tutto.
« E scommetto che anche tu lo rifaresti, dico bene? » aggiunse con un po' di malizia mentre muoveva un altro passo verso di lui.
Sheldon indietreggiò. « Credo che tu stia fraintendendo Penny...» deglutì un paio di volte. Non gli era mai capitato di doversi allontanare da una ragazza. « A-avevamo bevuto un po' troppo tutti e due e sappiamo entrambi che noi due siamo solo amici e nulla di più. »
 « È proprio questo quello di cui volevo parlarti! » alzò la voce la bionda e assunse uno sguardo più determinato.
« Eh? » riuscì solo a dire il ragazzo colto alla sprovvista da quell'affermazione. E ora che cosa voleva ancora?
« Io e te non siamo poi così diversi Sheldon. Io sto cercando il ragazzo giusto e tu qualcuno di cui puoi fidarti. Secondo me potrebbe addirittura funzionare. »
« Che cosa? » domandò con una punta di panico. Ma perché il destino gli era così avverso ultimamente?
« Una relazione. » concluse ingrandendo il sorriso e con gli occhi che le brillavano.
Sheldon strinse le labbra. Penny era una gran bella ragazza senza ombra di dubbio, aveva un carattere interessante ed era piacevole stare in sua compagnia. Oltretutto non era affatto stupida come si potrebbe pensare in un primo momento. Forse se fossero stati in un altro contesto ci avrebbe addirittura provato ad instaurare una relazione con lei. Avrebbe abbandonato quella sua fredda superficialità che usava con le altre ragazze per non lasciarsi coinvolgere in nessun tipo di sentimento per paura di soffrire. Forse Penny sarebbe stata davvero la sua prima e unica ragazza.
Ma per quanto si sforzasse Sheldon non riusciva a trovare un valido motivo per decidere di starci. Sapeva troppo bene quanto Leonard fosse innamorato di lei e non sarebbe mai riuscito a fargli un torto di questo tipo. Penny aveva detto che erano simili, ma in realtà erano molto diversi. Non erano fatti per stare insieme. Al contrario di Leonard e Penny che li vedeva molto bene insieme. C'era alchimia tra di loro, lo notava dalle battutine e dalle frecciatine che si facevano, un po' come lui con Amy...
Amy, già. Ancora non sapeva cosa pensare di lei. Ancora non era riuscito a capire cosa provasse  per lei. Era convinto che oltre all'amicizia non ci fosse nulla, ma ogni volta che sapeva delle sue uscite con Raj si sentiva pervadere da una strana e insolita gelosia. Gli piaceva molto stare con lei, punzecchiarle con le sue battutine e vedere le sue reazioni infastidite e sapere che lei era lì ad ascoltarlo mentre suonava.
Sospirò impercettibilmente.
Era tutto così maledettamente complicato, dannazione.
« No, non posso. » disse dopo diverso tempo in cui entrambi si scrutavano negli occhi chiari, quasi volessero leggere l'uno i pensieri dell'altra.
« Perché no? Io pensavo di piacer―»
« Perché tu piaci a Leonard. »  
Penny si irrigidì e strabuzzò gli occhi come se le avessero appena lanciato addosso dell'acqua ghiacciata.
« Io...cosa? » disse incredula. Davvero gli piaceva? E come mai non si era mai accorta di niente?
« È da un po' che va avanti con questa storia, ma non ha mai avuto l'occasione di farsi avanti. Prima per Zack e ora perché ha saputo del nostro bacio. » disse con voce grave.
Penny non gli toglieva gli occhi di dosso. Ora capiva finalmente il motivo per cui avessero litigato. Ed ecco perché da quella sera Leonard era più freddo con lei.
« Non mi ero mai accorta di interessargli...l'ho sempre considerato come un amico. »
« Già, lui però credo non ti abbia mai considerata come una semplice amica. »
Penny abbassò lo sguardo per riflettere. E ora come doveva comportarsi con lui? Anzi, con entrambi? Sheldon era suo amico e sapeva bene che era molto legato a Leonard e non avrebbe mai fatto nulla che potesse mettere a rischio la loro amicizia. Per quanto ci avrebbe provato Sheldon non ci sarebbe mai stato in una relazione, non finché Leonard aveva una cotta per lei.
« Quindi è per questo che tra noi due non potrà mai funzionare? » domandò cauta sentendo una punta di delusione farsi strada dentro di sé.
Sheldon sospirò mentre con una mano si scompigliava i capelli. « No, non è solo per quello. »
« E allora cosa? » lo incitò ad approfondire. Non avrebbe accettato solo quella risposta. Se non voleva avere una relazione con lei allora voleva almeno sapere il motivo.
« È difficile da spiegare Penny...»
« Ho capito, ti sei innamorato di un'altra. Giusto? »
Spalancò gli occhi chiedendosi perché mai fosse giunta a quella strana conclusione.
« Cosa? No, no. Sei...sei completamente fuori strada. » la voce vacillò appena. Lui innamorato? Che assurdità. Era una cosa assolutamente inconcepibile. Allora perché aveva tentennato a rispondere?
Penny sorrise. « Certo, come no. Sono io ad essere fuori strada o per caso sei tu che non riesci ad ammettere quello che provi? »
Sheldon rimase immobile alla domanda della ragazza. Non aveva la più pallida idea di cosa pensare. Non si era mai innamorato prima, non aveva idea di cosa si provasse in realtà.
Penny appoggiò una mano sul suo braccio come gesto di conforto. « D'accordo Sheldon credo di capire come ti senti e credo tu stia facendo la cosa giusta. Se fossi al tuo posto mi comporterei allo stesso modo. »   
Lui si limitò semplicemente ad annuire. « Mi dispiace. » aggiunse infine con voce bassa.
« Ti lascio a quello che dovevi fare. » ignorò le sue scuse. Non aveva nessun motivo per scusarsi, aveva agito nel migliore dei modi con sincerità e schiettezza. Il sorriso si spense poco alla volta mentre gli dava le spalle. Fece un paio di passi prima di fermarsi ancora.
« La ragazza in questione sarà molto fortunata ad averti quando deciderai di farti avanti. » disse senza voltarsi. Non voleva che leggesse negli occhi la sua tristezza per essere stata messa da parte in questo modo. « E non dire che non è vero perché sai anche tu che sarà così. »
Sheldon tornò in casa e si richiuse la porta alle spalle senza smettere di pensare alle parole appena pronunciate dalla sua vicina di casa. Possibile che si fosse davvero innamorato di Amy? Proprio di quella mocciosetta ingenua, come la chiamava sempre?
Difficile crederlo. Insomma lei non era di certo il suo tipo.
Eppure era convinto che non sarebbe più riuscito a stare senza di lei, senza vederla ogni giorno, ascoltare la sua voce o vedere i suoi sorrisi. Erano passati giorni dalla festa e non si erano più visti né sentiti. Sentiva come se gli mancasse qualcosa, come se servisse ancora un pezzo prima di completare il puzzle. Voleva solo poter infilare la mano tra i suoi capelli per giocare con le lunghe ciocche castane, avvolgerla in un abbraccio per poter sentire il calore del corpo stretto al suo, poter sapere che lei sarebbe rimasta sempre lì per lui e per nessun altro.
Sospirò.
Che fosse questo l'amore? La consapevolezza di aver così tanto bisogno di una persona da sentire un grande ed intenso vuoto dentro di sé?
Perché era proprio questo quello che sentiva e sapeva che soltanto lei sarebbe stata in grado riempirlo. Con la sua presenza, la sua voce, i suoi sorrisi.
E cosa doveva fare adesso? Glielo avrebbe detto o si sarebbe tenuto dentro tutto quanto? Se non l'avesse fatto qualcun'altro poi si sarebbe intromesso e l'avrebbe portata via per sempre, questo ne era certo.
Si appoggiò con la schiena alla porta e lasciò cadere la testa all'indietro finché non toccò il freddo metallo e con lo sguardo rivolto al soffitto si chiese se facendo così non avrebbe rovinato tutto.
Amy non aveva nessuna intenzione di uscire con lui. Passavano già troppo tempo insieme, stando alle sue parole. Inoltre a lei piaceva Raj da come aveva intuito, anche se dopo la festa c'era stato un po' di attrito tra di loro e il clima era diventato decisamente più freddo dovuto sia all'imbarazzo sia al non sapere come comportarsi l'uno con l'altra.
Eppure quando stava per baciarla non si era tirata indietro. Anzi, era rimasta immobile e con lo sguardo lo implorava di appoggiare le labbra sulle sue. Era sicuro che fosse rimasta delusa quanto lui quando furono interrotti.     
Mentre rifletteva su questo non si accorse del coinquilino che aveva girato la maniglia della porta per entrare. Con un colpo secco dietro di sé Sheldon si risvegliò dai suoi pensieri e completamente colto alla sprovvista perse l'equilibrio e per poco non cadde in avanti. Leonard lo guardava interrogativo.
« Si può sapere che diamine stavi facendo dietro alla porta? »
« N-niente stavo...» si bloccò non sapendo quale scusa inventarsi.
« Lascia stare, ultimamente sei parecchio strano. » disse entrando e togliendosi il giubbino che gettò con poca grazia sul divano.
« Questa è per te. » disse dandogli una busta con su l'indirizzo di un sito di biglietti online. Erano quelli per il concerto che aveva preso una settimana prima e finalmente erano arrivati. Ora non restava che dire ad Amy se poteva venire con lui. Aprì la busta e tirò fuori i due biglietti. Sarebbe stata una semplice uscita tra due amici e nulla di più.


~°~


Amy era a fare colazione nel bar dove lavora Sheldon insieme alla sua migliore amica come ogni mattina. Quella mattina lui non c'era dietro al bancone, ma non sapeva se era perché non aveva il turno o se si fosse dimenticato un'altra volta. Notò anche lo sguardo deluso di due ragazze quando a prendere le ordinazioni fu un altro ragazzo. Erano le stesse che arrivavano ogni mattina circa dieci minuti dopo di loro. Decise di ignorarle e portò lo sguardo sulla bionda di fronte a sé. Solitamente Penny sembrava sprizzare energia da tutti i pori anche alla mattina presto mentre ora a stento tirava fuori qualche parola agli inutili tentativi di conversazione di Amy. Con una guancia appoggiata al palmo della mano e lo sguardo perso nel proprio cappuccino Penny, tra un sospiro e l'altro, mescolava pigramente per far sciogliere lo zucchero e intanto ascoltava distrattamente le poche frasi dette dall'amica da quando si erano sedute al tavolo.
« Capisco che la mattina sia dura per tutti, ma così mi stai facendo venire una depressione cronica. » disse Amy dopo aver appoggiato la tazza sul piattino.
Un altro sospiro, lungo e intenso, arrivò da Penny.
« Il fatto è che nessuno mi vuole, Amy. » mormorò quelle parole mentre continuava a mescolare nonostante non ci fosse più zucchero da sciogliere sul fondo.
Amy si appoggiò allo schienale e guardò l'amica da sotto gli occhiali.
« E adesso questa cosa da dove salta fuori? » disse in un tono che sembrava un mezzo rimprovero.
Penny si strinse un po' quasi potesse diventare piccola e invisibile. Non rispose subito, lasciò passare qualche secondo e solo allora alzò la testa dalla sua colazione.
« È una constatazione, un dato di fatto. Capisci che nessuno ti vuole quando anche la persona che è stata con praticamente mezzo mondo si rifiuta di stare con te. »
Amy si immobilizzò alle parole pronunciate da Penny. Possibile che...
« Aspetta, cosa intendi dire? Chi è stato con mezzo mondo? » disse alzando la voce di un tono.
Penny alzò un sopracciglio con aria scettica. « Secondo te chi? »
Sheldon. Sheldon era l'unico che conoscevano che era stato con così tante ragazze da aver perso il conto da chissà quanto tempo. Non tolse lo sguardo da lei. Allora alla fine si era davvero fatta avanti e senza perdere tempo tra l'altro.
Anche se Amy aveva capito tutto Penny si sentì comunque in dovere di darle una spiegazione, di raccontarle come fosse andata, sempre secondo il suo punto di vista.
« Ti ricordi quando ti ho detto che volevo provare a vedere se ci sarebbe stato in una relazione? » Non c'era bisogno di fare nomi. Entrambe sapevano perfettamente chi fosse il diretto interessato.
Amy annuì appena. « Certo. »
« Ecco ieri gliel'ho chiesto. Sono stata piuttosto diretta, sai, senza tanti giri di parole cosa che non mi sarei mai aspettata di fare...»
« E...» la incitò la mora a proseguire.
Penny sbuffò e finalmente si decise ad assaggiare un sorso del suo cappuccino ormai freddo.
« E lui ha detto che non poteva perché piaccio molto a Leonard. »
Amy spalancò gli occhi. Alla fine glielo aveva detto.
« Che strano vero? E pensare che non mi ero mai accorta di niente. Tu invece ti eri accorta di qualcosa? »
Amy accavallò la gamba destra su quella sinistra e si portò con entrambe le mani la tazza alla bocca per assaggiare un generoso sorso di latte mischiato al caffè mentre con gli occhi cercava di evitare il suo sguardo guardando un punto alla sua destra.
« Io? Assolutamente no...non mi sono accorta di nulla. Niente...»
Penny assottigliò lo sguardo capendo immediatamente il linguaggio del corpo della sua amica. Studiando psicologia certi piccoli dettagli che passavano inosservati ad altri a lei risultavano chiari come il sole. E lei stava mentendo.
« Tu lo sapevi! Amy perché non me l'hai mai detto? »
« L'ho scoperto per puro caso qualche settimana fa e Sheldon mi ha fatto promettere di non dirti niente...» si sentiva un po' in colpa per non averle detto nulla.
« Quindi lo sanno tutti, anche Howard e Raj immagino. »
Amy fece un timido cenno di assenso con la testa.
« Ecco perché Howard l'altra sera mi aveva detto che non potevo stare con Sheldon...ovviamente lui lo sapeva, come tutti gli altri e stava cercando di avvisarmi. » si portò una mano sulla fronte e se la massaggiò con due dita. « Che stupida che sono stata. Sono stata l'unica a non sapere niente...»
« Non volevano che tu ti comportassi in modo diverso con Leonard per questo hanno preferito tenerti all'oscuro...o almeno credo sia così. » disse Amy cercando di risultare un po' confortante.
« Immagino anche io sia così. Ma non preoccuparti Amy non sono arrabbiata. » abbozzò un sorriso amaro. « Sono solo un po' delusa, ecco. »
Anche Amy le sorrise. Era triste per la sua amica senza ombra di dubbio, ma almeno sapeva che con Sheldon non sarebbe successo mai nulla. « Mi dispiace. » disse solo.
« È buffo sai? È la stessa cosa che mi ha risposto anche Sheldon dopo aver detto che non ci sarebbe stato nulla tra di noi. » Lo sguardo di Penny si fece più serio. « Solo che il suo sembrava sincero mentre il tuo no. »
Amy schiuse la bocca e non mosse un solo muscolo. Non voleva che capisse qualcos'altro.
« Stai dicendo che in realtà sono contenta di quello che ti è successo con Sheldon? Pensi davvero che sarei felice nel vederti delusa? » Era incredula dalle accuse che Penny le aveva lanciato velatamente. Si conoscevano da diversi anni e non credeva potesse mai accusare proprio lei di essere una persona approfittatrice e menefreghista.
Penny si accorse di quello che aveva appena detto, forse a causa della rabbia e dell'amarezza che aveva solo fatto finta di aver superato, e si portò entrambe le mani sul viso.
« Io...scusami non volevo dire quelle cose. » le allontanò dal volto leggermente rosso e afferrò una delle sue. « Lo so che non saresti mai felice di vedermi così. Sei la mia migliore amica e non voglio assolutamente litigare con te. » disse profondamente dispiaciuta anche solo per aver pensato a quelle cose.
« Neanche io voglio litigare con te. Non preoccuparti, non le pensavi davvero. » ma non era sicura che fosse vero. Penny annuì decisamente più sollevata.
Passarono parecchio tempo in silenzio ognuna immersa nei propri pensieri. Quando si accorsero che ormai era ora di andare Amy si alzò per afferrare la tracolla e la giacca sotto di essa, ma Penny era seduta quasi avesse voluto rimanere lì tutto il giorno.
« Credo che Sheldon si sia innamorato. »
Amy lasciò andare la tracolla che tornò ad appoggiarsi alla sedia a cui era stata appesa. Si guardarono intensamente prima che Penny proseguisse.
« L'ho capito perché ha detto che non è solo il motivo di Leonard se non vuole impegnarsi con me e che è "complicato". » mimò le virgolette con le dita. « Quando un ragazzo dice così novantanove su cento è perché si è innamorato ma non lo vuole ammettere perché non ha il coraggio. »
Amy fece un sorriso tirato mentre si metteva il giubbino. « Se è vero è meglio così. Credo abbia bisogno di qualcuna che gli stia vicino sempre in modo stabile. » allacciò la cerniera e tirò fuori i capelli rimasti sepolti sotto la giacca. « Sarebbe strano vederlo con una ragazza fissa non trovi? Chissà chi è. » disse sperando di mascherare la tristezza che stava pian piano prendendo posto sul suo volto.
Penny scrollò le spalle mentre si alzava. « Chi lo sa? Magari sei tu. »
Amy le lanciò uno sguardo ammonitore. « Non dire assurdità. Sai benissimo che non posso essere io. » prese con un gesto secco la tracolla e se la mise sulla spalla sinistra.
Penny sorrise, questa volta senza alcuna traccia di amarezza o falsità. « Oh Amy, certe volte sei così ingenua. Se non sei tu non so proprio chi possa essere. Tu non te ne sei ancora accorta, ma lui ti guarda in modo diverso, molto diverso. » Le passò accanto. « Fidati che gli piaci. E anche tanto. »
Amy arrossì violentemente. Penny sgranò gli occhi in un'espressione di chi aveva capito il perché della sua reazione.
« Piace anche a te vero? »
« Beh, ecco...io...» balbettò presa alla sprovvista.
Penny si avvicinò di un passo azzerando la distanza per poterla fissare negli occhi in cerca della verità.
« Dillo che ti piace, Amy. Voglio sentirlo uscire dalla tua bocca. » allargò ancora di più il sorriso. Doveva farglielo ammettere a tutti i costi.
Amy voleva negare tutto, ma senza sapere neanche lei come la verità uscì fuori tutta insieme in colpo solo. Senza esitazioni.
« Sì mi piace. » sussurrò abbassando lo sguardo sul pavimento come se avesse confessato un tremendo peccato.
Penny l'abbracciò e la strinse forte a sé. Sembrava che tutta la sua delusione fosse sparita di colpo. O forse più semplicemente non era mai nemmeno stata davvero delusa. Sheldon lo trovava carino ed interessante ma non le piaceva davvero. Solo ora se n'era accorta perché appena aveva sentito quella piccola confessione da parte di Amy non poteva non essere felice per lei. L'aveva detto fin dall'inizio, fin dal primo momento che tra loro due ci sarebbe stato qualcosa. Ne era certa. Rinnovata di una nuova energia Penny la prese sotto un braccio e stavano per andare alla cassa a pagare quando videro entrare Leonard.
« Oh ciao state già andando via? » disse fingendo di essere sorpreso. Sapeva bene che a quell'ora Amy e Penny erano lì a fare colazione.
« Sì, stanno per iniziare le lezioni. Tu non vai? »
« Io inizio tra un'ora. » sorrise. « Stasera mi chiedevo se avevate voglia di andare da qualche parte. » indugiò con lo sguardo sulla bionda per diversi secondi prima di portarlo anche su Amy.
« Dove? »
« Mmh...non lo so devo ancora pensarci. »
« Non vai con gli altri? »
« Sheldon ha da fare, Raj lavora ed è depresso, Howard è da sua madre. Quindi prima di chiedere ad altri volevo sapere se eravate impegnate. »
« Io non vengo perché devo studiare per l'esame di lunedì ma Penny verrà sicuramente. Vero Penny? » disse Amy con un sorriso furbo mentre guardava l'amica di sottecchi.
Penny le lanciò un'occhiataccia di traverso. Poi portò l'attenzione sul ragazzo di fronte a sé.  « Ehm...certo nessun problema. »
Gli occhi di Leonard si illuminarono. « Allora possiamo andare al, uhm, cinema se vuoi o a giocare a bowling. »
Penny sorrise a sua volta addolcendo lo sguardo. « Il bowling va benissimo. »
« Vengo a prenderti alle otto okay? »
Penny rise. « Abitiamo a dieci metri di distanza. Basta che bussi e mi dici che sei pronto. »
Leonard annuì diventando serio. « Giusto hai ragione. Comunque per le otto sono lì. »
« D'accordo. »
Le salutò e andò a sedersi ad un tavolino poco distante. Penny si girò verso Amy. « Perché mi lasci da sola con lui? »
« Nervosa? » ghignò.
« No, figurati solo che...è così strano. Non riesco a comportarmi come prima, Amy! » si lamentò Penny sentendo le guance diventare calde. Forse stava addirittura arrossendo.
Amy le diede una pacca sul braccio prima di avviarsi verso l'uscita. « Divertitevi stasera. »
Penny sbuffò e la seguì, affiancandosi a lei per raggiungere l'università.


~°~


Leonard, puntuale come un orologio svizzero, alle otto era già davanti alla porta dell'appartamento di fronte al suo mentre si passava distrattamente le dita tra i capelli per assicurarsi che il gel avesse fatto il suo lavoro. Era decisamente troppo nervoso per i suoi gusti, ma non poteva farci niente. Aveva passato tutta la mattina a pensare a come vestirsi, a cosa dire e a come comportarsi quella sera invece di ascoltare ciò che il suo professore diceva riguardo ad Heisenberg e la meccanica quantistica fregandosene che si trattava di un ripasso per l'esame del giorno dopo. Il pomeriggio aveva girato per il centro in cerca di nuovi vestiti da indossare dato che restare a casa non faceva altro che crescere l'agitazione, inoltre anche Sheldon si stava preparando per un esame e dopo averlo interrotto per la quarta volta per chiedergli un qualche consiglio Sheldon lo minacciò che se avesse non avesse preso il massimo dei voti -come sempre- per colpa sua gliel'avrebbe fatta pagare cara. Così Leonard fu costretto ad uscire a fare due passi; almeno camminare l'avrebbe aiutato a ridurre la tensione.

Quando bussò Penny ci mise qualche secondo di troppo per rispondere tant'è che il ragazzo per un paio di secondi aveva creduto che non ci fosse nessuno.
« Ehi, sei già qui...» disse la bionda una volta aperta la porta. A giudicare dall'ombretto leggermente sbavato e alla mancanza di mascara e rossetto Penny stava ancora finendo di truccarsi.
« Avevamo detto alle otto e perciò eccomi qua! » disse aprendo le braccia e mostrando un sorriso timido.
Penny sorrise a sua volta. « D'accordo dammi cinque minuti e sono pronta. »
Venti minuti dopo, dopo che Leonard aveva iniziato a camminare impaziente per il pianerottolo ed aver salutato il coinquilino che intanto si apprestava a scendere le scale, una Penny vestita né troppo sportiva né troppo elegante uscì finalmente dal suo appartamento. Indossava dei jeans a vita alta stretti e una camicetta bianca leggermente trasparente. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda alta.
« Sono pronta! » esclamò chiudendo a chiave la porta.
Leonard controllò l'ora sul cellulare. « Dobbiamo sbrigarci. Ho prenotato il bowling per le otto e mezza e se facciamo tardi poi dobbiamo aspettare un sacco prima di iniziare una partita. »
Penny annuì e si affiancò a lui mentre scendevano le quattro rampe di scale che portavano all'ingresso.
« Sei silenziosa stasera. » disse Leonard mentre ingranava la quarta di marcia e superava un paio di macchine che stavano andando troppo lente per i suoi gusti. Il numero sul tachimetro continuava a salire.
« Scusa ero un po' sovrappensiero. » mormorò guardandolo con la coda dell'occhio.
« Va tutto bene? »
« Certo. » sorrise appena, ma Leonard non gli credette.
« Ti da' fastidio che restiamo da soli? » indagò e Penny assunse un'espressione interrogativa.
« Assolutamente no! Perché dici così? »
Leonard scrollò le spalle. « Niente, lascia stare. »
Restarono in silenzio per qualche minuto mentre sfrecciavano per le vie della città.
« Sheldon era già impegnato? » domandò e si chiese perché le interessasse dopotutto. Leonard serrò le labbra in una linea dura.
« Stasera lavora. Perché ti interessa? » strinse istintivamente il volante con più forza. Penny si morse il labbro inferiore prima di proseguire.
« Perché ho visto che dalla sera della festa vi siete staccati e non uscite più così spesso come prima. » spiegò tenendo la voce bassa per il timore. Aveva paura di dire qualcosa di sbagliato e peggiorare le cose, ma voleva a tutti i costi rimediare all'errore fatto.  
Leonard si rilassò. « Non devi preoccuparti per questo Penny. Non è nulla di che. » cercò il suo sguardo e sperò di averla convinta, ma la ragazza non era di quell'avviso.
« So perché avete litigato e so che è tutta colpa mia. »
Leonard si fermò al rosso e la fissò negli occhi verdi per parecchi secondi.
Lei deglutì. « Avevo decisamente bevuto troppo e quando me lo sono ritrovato davanti io ne ho approfittato. Sheldon non centra niente, Leonard. Ho fatto tutto io. Anzi, lui se ne è anche andato e...»
« Perché ti stai scusando con me? »
Penny batté le palpebre più volte e ci mise qualche momento prima di rispondere.
« Perché so che ti piaccio. »
Leonard rimase completamente spiazzato da quella rivelazione. Come faceva a saperlo? Una sola  persona ne era a conoscenza e questo poteva significare soltanto una cosa...
Il suono del clacson di un'auto dietro di loro lo risvegliò dai suoi pensieri e immediatamente premette l'acceleratore.
Dato che il ragazzo non trovava le parole per proseguire Penny interruppe il silenzio al suo posto.
« Ieri sono andata a parlare con Sheldon e mi ha confessato questa cosa...» omise volutamente il motivo per cui era andata a parlare con lui. Non voleva che sapesse che ci aveva provato con il suo amico ed era sicura che nemmeno Sheldon glielo avrebbe mai detto.
Leonard assottigliò lo sguardo e strinse ancora una volta il volante con forza. Lo sapeva che non doveva fidarsi di lui, accidenti! Alla fine non aveva resistito e glielo aveva detto quel maledetto, grandissimo infame e str...
«...e penso che tu sia molto carino, oltre che gentile e davvero simpatico. » mormorò abbassando lo sguardo.
...aordinario coinquilino e migliore amico a cui voleva tanto bene.
Leonard sorrise al massimo della felicità. Si passò la mano sinistra nei capelli cercando di imitare la stessa disinvoltura di Sheldon.
« Effettivamente quanti ce ne sono con un fascino come il mio? »
Penny rise. « Se non contiamo Sheldon diciamo che non c'è nessuno. »
Parcheggiarono proprio davanti all'entrata. Ebbero solo il tempo di entrare e pagare per la partita prima che Penny si accorgesse della presenza di una persona assolutamente non gradita.
« Che c'è? » chiese Leonard mentre seguiva il suo sguardo verso la causa di quell'espressione tesa.
« Non ci posso credere, c'è Zack! » esclamò riconoscendo l'ex fidanzato e la sua nuova ragazza che gli era appiccicata manco fosse stata attaccata con la colla.
Leonard la prese per il polso. « Vieni, andiamocene. » ordinò allontanandosi dalla cassa e lasciando il commesso con un'espressione confusa mentre gli porgeva le scarpe per il bowling.
« No Leonard non c'è bisogno. Posso...posso sempre fare finta di niente. E poi hai già pagato. »
Il moro sorrise. « Non ti preoccupare, non fa niente. E poi voglio che passi una bella serata non che ti faccia tormentare da quell'idiota senza cervello. Andremo in un altro posto. » disse con tono gentile. Penny lo ringraziò mentalmente.
« D'accordo. »
Uscirono e dopo aver girato per la città per una buona mezz'ora alla fine optarono per andare al cinema. Non era esattamente quello che Leonard si aspettava dato che avrebbe preferito un posto dove poter parlare un po', ma Penny voleva vedere l'ultimo film con Robert Pattinson così alla fine cedette e l'accompagnò.
Il film durò ben due ore e mezza e Leonard stava quasi per addormentarsi sulla poltrona mentre una Penny al suo fianco a stento tratteneva le lacrime.
Quando apparvero i titoli di coda e le luci finalmente si accesero Leonard intonò mentalmente un Halleluja. Quello strazio sembrava non finire mai.
« Ti è piaciuto? » disse la bionda mentre gettava il barattolo vuoto che una volta conteneva i pop-corn nella spazzatura.
Leonard si finse entusiasta. « Certo che sì! Insomma, stiamo parlando di Robert Pattinson no? Le sue interpretazioni sono sempre fantastiche e poi il finale, cioè, wow! Non ho parole. »
Penny non riuscì a trattenersi dal ridacchiare. « Non ti è piaciuto vero? »
« È così evidente? »
« Mmh, direi di sì. E credo anche di averti sentito russare negli ultimi venti minuti. »
Ecco perché gli era sembrato che mancasse un pezzo. Alla fine si era davvero addormentato.
Alzò le mani in segno di resa. « Okay mi arrendo. Quel film è stato una noia mortale. »
Penny gli diede una leggera gomitata. « Non c'è bisogno che fingi che ti piaccia quello che piace a me. Non sono mica una di quelle ragazze che se la prendono per queste cose! »
Si guardarono per qualche secondo mentre le persone passavano accanto a loro commentando il film appena visto quasi come se non li vedessero.
« Torniamo a casa? »
Penny annuì e si affiancò al moro sentendo il battito accelerare e la gola farsi improvvisamente secca. Era tutto così strano. Da quando aveva saputo dei suoi sentimenti per lei sembrava che le cose fossero improvvisamente cambiate nonostante avesse cercato in tutti i modi di comportarsi come prima. Solo ora vedeva la luce nei suoi occhi mentre parlavano o di come alcune volte i suoi gesti sembravano tesi e impacciati quasi avesse paura di commettere uno sbaglio semplicemente muovendo un dito.
E Penny non sapeva cosa fare. Passare da Sheldon -anche se non era stata una vera cotta, ma più un capriccio il suo o più semplicemente la paura di restare single troppo a lungo la quale l'aveva portata ad avvicinarsi al più lascivo tra gli amici che aveva- a Leonard nel giro di poche ore era semplicemente..strano. Era confusa e aveva bisogno di tempo per pensarci. Non voleva fare le cose di fretta come era successo con Zack, ma voleva dare al tempo la possibilità di mostrarle cosa fosse più giusto fare. Anche se paragonare Leonard a Zack era del tutto ingiusto. Leonard era mille volte meglio del suo ex fidanzato.
Salita l'ultima rampa di scale del condominio in cui abitavano si fermarono entrambi al centro del pianerottolo con un sorriso imbarazzato.
« Davvero un'ottima partita di bowling! Dovremmo farlo ancora. »
Penny rise e si sistemò la borsa su una spalla. « Mi dispiace ancora te lo assicuro. La prossima volta ci giochiamo per davvero, promesso. »
« Non fa niente Penny, stavo solo scherzando. » sentì il telefono vibrare nella tasca per l'arrivo di un messaggio, ma lo ignorò « Quindi ci sarà una prossima volta? »
« Assolutamente sì. Non vedo l'ora di batterti. » disse con tono di sfida.
« Non ci giurerei. Forse non sembra, ma sono parecchio bravo a bowling. »
« Mai sottovalutare l'avversario, sopratutto se è una donna. »
Il moro incrociò le braccia al petto. « D'accordo, ma se non dovessimo riuscire a giocarci ancora i film romantici sono esclusi! »
Penny addolcì lo sguardo e spostò il peso da una gamba all'altra.
« Buonanotte Leonard. »
Il ragazzo si avvicinò di un paio di passi. « Buonanotte Penny. » disse dandole un bacio sulla guancia.
La bionda entrò in casa dopo essersi soffermata ancora una volta a guardarlo e quando si richiuse la porta alle spalle Leonard strinse il pugno come gesto di esultanza.
« Allora come è andata? » indagò Sheldon non appena vide l'amico gettarsi sul divano ed assumendo un'espressione ebete.
« All'inizio pensavo che fossi stato un grande stronzo a dirle che mi piace mentre adesso sono convinto che tu abbia fatto benissimo invece! »
Sheldon lo guardò scettico.
Leonard si girò verso di lui con uno scatto. « Ha ammesso che mi trova carino, simpatico oltre che gentile. Praticamente l'ho già conquistata. » disse appoggiandosi al cuscino del divano e muovendo la gamba destra per l'agitazione. Ci voleva ancora un po' prima che riuscisse a calmarsi del tutto.
Sheldon sorrise appena. « E pensi che la cosa sia reciproca? »
« Secondo me sì! Quando le ho dato un bacio sulla guancia ha arrossito e prima di entrare in casa si è fermata per guardarmi. Ah, inoltre ha detto che vuole uscire con me un'altra volta. Se non è reciproco tutto questo non so cosa possa essere. »
Se era così felice e sicuro di quello che Penny provava era perché lei non aveva rivelato alcunché su quello che si erano detti quella stessa mattina e ovviamente nemmeno lui si sarebbe azzardato a dire una sola parola al riguardo a Leonard. Quello era il tempo più lungo che avevano passato a parlarsi dalla famosa notte del bacio con Penny ed era davvero sollevato che finalmente Leonard avesse deciso di lasciarsi tutto alle spalle. Perciò si limitò a sorridergli sinceramente.
« Sono contento per te Leonard. » disse semplicemente lasciando l'amico in un'espressione stranamente perplessa e divertita allo stesso tempo.
« Da quando ti lasci andare in frasi del genere? »
L'amico alzò un sopracciglio. « Beh, cosa avrei dovuto dire? »
« Non lo so qualcosa del tipo: "Quindi la prossima volta te la scopi?" o "Bene. Che film guardiamo?" »
Sheldon scoppiò a ridere. « Effettivamente queste sono più frasi da me. Tutta colpa dello stupido film che Pigeon mi ha costretto a vedere oggi. Una roba smielata e romantica con un certo Pattinson che a quanto pare le ragazze adorano. »
« Non dovevi studiare e poi andare a lavorare? Non dirmi che non sei andato stasera...Nick ti ammazza questa volta. »
Sheldon corrugò la fronte. « Certo che sono andato al bar come puoi vedere. » si indicò i vestiti neri.
« Quindi hai smesso di fare l'indifferente e menefreghista con Amy? Come mai hai deciso di punto in bianco di cambiare idea? »
Il ragazzo si mordicchiò il labbro inferiore e gli diede un'occhiata veloce. « Te lo spiegherò più avanti. Comunque siamo andati al cinema e lei ha voluto scegliere il film. Mai più farò scegliere a lei, poco ma sicuro. »
« Anche Penny ha voluto scegliere! Mio Dio pensavo che quell'inferno fatto a pellicola non sarebbe mai finito! »
Sheldon annuì più volte in segno di supporto. « Io e il ragazzo che avevo in parte ci siamo lanciati uno sguardo carico di dolore e sofferenza...»
Parlarono per un'ora buona sia sul film che su quello che entrambi pensavano riguardo alle due ragazze. In poco tempo sembrava che il loro rapporto fosse ritornato esattamente come prima.
E solo ora si accorsero di quanto l'uno era mancato all'altro.



Bene bene eccoci qua finalmente!^^
Lo so che eravate curiosi di sapere come sarebbe andata avanti, per fortuna avevo il capitolo già pronto.
Penny viene tranquillamente friendzonata da Sheldon senza alcun problema, in questo modo almeno siamo sicuri che non si metterà in mezzo nuovamente u.u
È un capitolo un po' più Lennycentrico e mi sembrava giusto dare un po' di spazio anche a loro una volta tanto u.u
Alla fine Sheldon ed Amy hanno fatto, come dire, "pace" anche se non è stato mostrato nulla. Non temete miei cari nel prossimo capitolo verrà spiegato xD
Anche Leonard e Sheldon si sono riavvicinati e perciò anche il gruppo si riunirà finalmente.
Okay credo di aver detto un sacco di robe.
Ci si vede con il prossimo^^
Grazie e a presto!!
  
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