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Autore: adventury_in_lovely    09/04/2015    1 recensioni
Riley è una normale ragazzina che vive nel New Jersey, la sua vita però sraa stravolta quando per il suo quattordicesimo compleanno si trasferirà in Lapponia. per una viziata ragazzina, la dura vita nella natura potrà risultare difficile all'inizio, ma ci si abitua... E se poi si incontra Babbo Natale? E se Babbo Natale dovesse avere un imprevisto e non riuscire a consegnare i regali?? Beh, Riley all'opera !
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ghiaccio scricchiolò fragile sotto il piede di Riley, e lei, affascinata temporeggiò.
La fila di persone sulla scala dietro di lei protestò, e lei fu costretta ad avanzare.
Il freddo le penetrava fin dentro le ossa, nonostante la Snow Fashon, alla quale, ora pensava, avrebbe potuto aggiungere ancora maglioni e maglioni… (Azmaar io te ci siamo capite!)
Quando entrarono nell’aeroporto lappone, Frank, Maira e Riley, si diressero verso il recupero bagagli imbarcati e appena giunsero davanti al nastro trasportatore Riley ci si sedette su.
Da bambina adorava lasciarsi trasportare quando esso veniva avviato, ma, a cinque anni, per una svista, uno sbaglio, era stata trascinata fino a sopra (poi gli addetti l’avevano bloccato) e da allora era rimasta traumatizzata. Per anni e anni aveva smesso, ma da un paio di viaggi aveva nuovamente cominciato a fare quell’adorabile giochino.
Con un BIP, la piattaforma si mise in movimento e mentre la ragazzina stava quasi per scendere avvistò un valigione precipitarle addosso, chinò il capo appena in tempo e la rotella anteriore del trolley le sfiorò l’orecchio.
Il netturbino di turno abbandonò il cesto della spazzatura e corse a comunicare qualcosa all’orecchio dei suoi genitori.
Riley vide Frank avvicinarsi minaccioso, la prese per l’orecchio e la trascinò via:
-Non ti ricordi che è successo tempo fa? Volevi replicare?- le ringhiò.
-Non essere così severo Franky, voleva solo divertirsi.- intervenne Maira.
-Va bene Mair… guarda! Quella è la valigia di Riley!- così, una dopo l’altra uscì dalla stiva dell’aereo la dozzina di valigia della famiglia Malpoy. Dopo essere passati pure per il recupero bagagli speciali, finalmente Riley poté raggiungere l’uscita dell’aeroporto con i genitori.
Parcheggiata lì di fronte c’era una meravigliosa Lamborghini Urus* bianca:
-Che bella sta macchina!-
-Vero tesoro!- rispose Maira a Riley. Frank, intanto si avvicinò  fare malizioso all’auto, e con delle chiavi scintillanti la aprì. Sua moglie, sconvolta, quasi quanto la figlia, gli domandò:
-Che cosa vorrebbe dire Frank?!-
-Vorrebbe dire che papino si è voluto fare un regalino!- rispose l’uomo ridendo come un bambino.
Dopo tre quarti d’ora, la famiglia era ancora in viaggio dentro il gelo con la confortante macchina nuova.
Il navigatore automatico leggeva con la calda voce meccanica le indicazioni stradali e Riley giocava a fargli il verso. Per scherzare un po’ Frank faceva finta di essersi innamorato della donna del navigatore e Maira s’ingelosiva, sempre per finta.
Riley, imbarazzata dalla scemenza di ciò che facevano i suoi era intenta ad ammirare e a ispezionare la nuova macchina. I sedili erano di pelle beige chiarissima, il tettuccio era apribile, ma ovviamente in quel momento era chiuso. Le postazioni di dietro avevano due schermetti davanti, e sotto il sedile c’era un mini frigo bar… Riley stava per continuare la sua osservazione quanto sentì suo padre:
-è quella!- poi seguì un mugolio di delusione della madre. Riley diresse il suo sguardo della stessa direzione e vide una casupola malandata di una stanza, diventò furente e in coro con Maira urlò:
-Cosa è? Uno scherzo?- per la prima volta Frank annuì.
-Si, è uno scherzo, quella è la casa.- percorse un altro paio di metri e dietro la catapecchia, comparve, aldilà di una duna di neve, un bellissimo chalet ultra lusso. Senza parole la famiglia stava per raggiungere il paradiso di casa che avevano acquistato, ma una slavina cancellò la strada come una gomma la matita. Riley guardò prima lo chalet, e poi il burrone che li separava da esso.
 
Scusate se il capitolo è un po’ più corto del solito e la qualità è un po’ peggiore ma ho avuto molti impegni per Pasqua e poi sono stata male … spero vi piaccia  ugualmente!
   
 
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