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Autore: Severus00    09/04/2015    7 recensioni
Questa storia rappresenta un'altra visione del mondo magico descritto dalla Rowling.
Naturalmente tutto è ambientato nella scuola e i personaggi sono i medesimi, ma la loro vita verrà stravolta.
Hermione Granger mostrerà un altro lato di sé, quello che fino ad oggi ci è rimasto sconosciuto.
Si accorgerà di provare dei sentimenti per una persona che fino a quel momento non aveva nemmeno preso in considerazione e si renderà conto che le emozioni non sono guidate dalla ragione, ma da un'istinto che giace dentro ognuno di noi.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Severus Piton, Viktor Krum | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Buonasera carissime! Questo nuovo capitolo è lunghissimo per i miei standard...wow ahah! 
In questo capitolo non ci sono tante parti di Hermione/Severus, ma è praticamente impossible fare una storia con più di 20 capitoli incentrata SEMPRE su loro due, quindi spero che capiate :D 
E poi, per Salazar, sono già al 20esimo capitolo, mi sembra ieri che ho iniziato a pensare a questa storia...
Comunque penso che la fine non sia così lontana, ma sinceramente non sono sicura nemmeno io ahaha quando inizio a scrivere tutto quello che avevo programmato va automaticamente in frantumi :( 
Vabé ora vi lascio a questo capitolo kilometrico ahah 
Mi piacerebbe sapere se vi è piaciuto o meno con una recensione, sempre se avete tempo e voglia.
Alla prossima, lettrici :D 
PS. RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO MESSO QUESTA LONG TRA LE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE E TUTTI QUELLI CHE HANNO RECENSITO(PER L'ENNESIMA VOLTA.) <3

°°°


Erano trascorsi esattamente quattro giorni da quando Severus ed Hermione avevano fatto quella famosa chiaccherata ed ogni minuto che passava contribuiva ad aumentare la tristezza la ragazza. 
Lei tentava di nascondere quella sensazione che si faceva sempre più forte, ma i suoi amici l'avevano notato ed anche Dean sembrava molto sospettoso riguardo la sua situazione.
Però tutti avevano imparato a lasciare in pace Hermione quando era pensierosa, anche perché sarebbe stato molto pericoloso farle qualche domanda inopportuna...
Ginevra lo sapeva bene, ormai era anni che conosceva la Granger, e quando aveva quella brutta cera poteva essere solo per due motivi: o la scuola, oppure Ron.
La scuola poteva essere una motivazione abbastanza plausibile, dato che quell'anno avrebbero avuto i tanto temuti M.A.G.O, ma la rossa non era del tutto convinta: Hermione sembrava turbata per un altro motivo. 
La causa 'Ron' non era proprio possibile: Hermione ed il ragazzo non avevano più parlato da quel dannato pomeriggio ad Hogsmeade e la Granger sembrava non interessarsi più al rosso. 
Ormai Ginny era convinta, anzi stra-convinta, che Hermione fosse interessata a qualcun altro, ma che avesse paura di rivelare quel santissimo nome.
La rossa si chiedeva sempre chi poteva essere quel principe che aveva fatto perdere la testa alla sua amica e, più ci pensava, più arrivava alla conclusione che il cerchio era veramente ristretto: era sicuramente un ragazzo di Hogwarts, ma dato che Hermione stava sempre in biblioteca era improbabile che fosse uno di quei tipi che giocano dalla mattina alla sera a Quiddich. 
Chi poteva essere...
Ginevra ci pensava giorno e notte, ma non era arrivata ad avere neanche un nome plausibile. 
Magari era un Serpeverde ed Hermione non voleva rivelare di essersi innamorata di uno della Casa rivale, ma Ginny era uscita un sacco di volte con qualche Serpeverde ed Hermione lo sapeva, come sapeva anche che Ginevra non aveva niente in contrario alle coppie formate da ragazzi di due Case differenti. 
Ormai la rossa aveva rinunciato a chiedere qualcosa ad Hermione su questo presunto spasimante, anche perché lei la liquidava sempre con poche frasi sarcastiche. 
Eppure Hermione non si era mai comportata così e sicuramente non era una ragazza che faceva battutine pungenti, specialmente alla sua migliore amica...
Inoltre Ginny aveva usato tutti gli strumenti a sua disposizione per convincere la Granger a partecipare( con Dean!) all'uscita ad Hogsmeade per San Valentino. Hermione aveva cambiato idea una decina di volte, a seconda del suo umore che mutava come i capelli di Tonks. 
"Hermione Jane Granger, tu verrai ad Hogsmeade o ti lancerò una fattura Orcovolante e fidati che ne sono capace!" esclamò Ginny, appena Hermione le aveva comunicato il suo ennesimo cambio di programma.
Hermione non rispose, si limitò ad alzarsi e camminare avanti e indietro per il dormitorio. Ormai mancavano solo pochi giorni al 14 Febbraio e la Granger era troppo indecisa sul da farsi. Da una parte voleva andare per passare un po' di tempo con i suoi amici e con Dean, anche perché in quei giorni aveva visto raramente il ragazzo a causa del suo umore nero; dall'altra parte, però, era sicura che non sarebbe riuscita a divertirsi perché avrebbe sicuramente pensato a quel dannato Severus Piton! 
"Hermione, cosa ti prende? Non ti ho vista così triste ed amareggiata nemmeno prima di partire per la ricerca degli Horcrux con Harry e Ron" 
La rossa fece qualche passo avanti verso l'amica, che si era improvvisamente fermata e stava guardando fuori dalla piccola finestra del dormitorio.
"Ginny, non ho niente, sul serio..." rispose, con un tono che non poteva convincere nemmeno un cattivo osservatore.
"Herm, ti conosco da una vita e riesco a capire quando c'è qualcosa che ti turba...non pretendo che tu me lo dica, sta' a te decidere" 
"Ginny, adesso non è il momento, anche perché qualunque cosa ci sia mai stata è finita pochi giorni fa" 
Hermione era molto grata alla sua amica perché riusciva a confortarla in ogni momento e, nel contempo, non faceva troppe domande. 
La Granger era molto impaurita dalla reazione della rossa qual'ora le avesse rivelato di essersi perdutamente innamorata del professor Piton...insomma Ginny aveva sempre nutrito molta avversione per l'uomo e sicuramente non sarebbe stata felice nel sapere che quel 'pipistrello dei sotterranei'( come amava definirlo lei) avesse una sorta di rapporto confidenziale con la sua migliore amica.
Nel contempo, però, era sicura che Ginny sarebbe riuscita a capirla, infonda era la prima a dire che 'il cuore non si comanda' e cose del genere...
Ma a questo punto valeva la pensa rischiare per un qualcosa che ormai era terminato? 
Infondo lei e Severus avevano rotto ogni tipo di rapporto pochi giorni prima ed Hermione era sicura che, da quel momento, non si sarebbero più rivolti la parola...lui voleva quello e lei non poteva sicuramente andare a pregarlo di esserle amica. Non si sarebbe abbassata a quei livelli, non era nelle sue caratteristiche. Era pur sempre una Grifondoro e l'orgoglio non le mancava.
"Mi dispiace Hermione." disse la rossa, abbracciando l'amica calorosamente.
"Ti voglio bene, Ginny."
 
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Hermione si accorse dell'imminente arrivo di San Valentino grazie ai cuori rossi che fluttuavano per tutta Hogwarts, i biglietti d'amore che i suoi compagni scrivevano per le loro amate, le coppie che si sbaciucchiavano ad ogni angolo ed i filtri d'amore preparati clandestinamente dalle ragazze. 
'Che festa idiota!' pensava la Granger, sfilando per i corridoi con la testa bassa e l'espressione cupa.
Infondo, ogni ragazza che non poteva stare con l'uomo che amava odiava a morte San Valentino ed, in particolare, tutte le coppiette felici.
Dean aveva provato a fare qualcosa di carino per quella ricorrenza, ma Hermione gli aveva detto di 'non azzardarsi ad architettare niente' (testuali parole) perché lei non poteva sopportare quelle dannate feste commerciali.
Iniziava a fare sproloqui del tipo: 'l'amore si dimostra ogni giorno e non in occasione di una stupida festa babbana diventata famosa nel mondo magico solo per far vendere più dolci e tè a Madama Piediburro. ' 
Alla fine, però, dopo svariate ore di insistenza da parte di Ginny, occhiate piene d'amore di Dean ed una lettera lunga due pagine da parte di Harry, Hermione aveva accettato di partecipare all'uscita ad Hogsmeade.
Sapeva che se ne sarebbe pentita due minuti dopo, ma non ce la faceva più ad essere un'eremita solitaria in giro per Hogwarts: doveva andare avanti! E lei ce l'avrebbe fatta, perché era Hermione Granger, non una maganò da quattro soldi! In quei momenti ricordarsi tutte le sue gesta eroiche l'aiutava molto ad alzare l'autostima ed a convincersi che le pene d'amore non siano niente in confronto ad una Guerra Magica contro Lord Voldemort.
Così si era fatta aiutare da Ginny nell'ardua decisione dell'outifit giusto...in quel periodo il clima era molto strano: pioggia, vento, sole e nebbia si alternavano vivacemente e gli studenti non facevano in tempo a mettersi una maglietta più leggere che subito dopo sembrava di essere in Alaska. 
Così optò per una maglietta a maniche corte bordeaux, una felpa nera ed un paio di pantaloni neri. Luna l'avrebbe definita 'straordinariamente ordinaria'.
Ginevra, al contrario della Granger, sembrava un vulcano che stava per eruttare: andava avanti e indietro per il dormitorio con in mano 394 magliette e pantaloni ed un numero infinito di scarpe, borse ed accessori vari.
"Devo essere bellissima, magnifica, divina, sublime..." 
Si provava un completo.
"Assolutamente perfetta...
Si provava il secondo completo.
"Harry dovrà rimanere a bocca aperta..."
Si provava il terzo completo.
"Solo e unicamente per me, intendiamoci, non voglio che metta gli occhi su qualche altra strega..."
Si provava il quarto completo.
"Sennò lancio una fattura Orcovolante per lui e subito dopo una per lei!" 
"Ginevra mi stai facendo venire un'emicrania pazzesca! Harry avrà occhi solo per te, ci potrei scommettere..." cercò di tranquillizzarla Hermione, che si era stufata di sentire tutte quelle paure infondate.
Magari avesse avuto lei una situazione facile come quella...un ragazzo della sua stessa età che ricambiava il suo amore: sicuramente non si sarebbe fatta inutili paranoie come quelle di Ginny!
Passarono ben due ore nelle quali Hermione ascoltò e riascoltò i discorsi dell'amica su Harry, i vestiti, Harry, i vestiti, Harry...
Alla fine Ginny scelse un outfit molto carino e alla moda, che Hermione approvò con un sorriso a trentadue denti.
"Herm, domani ci divertiremo...parola di strega!" disse Ginny, ammiccando un occhiolino all'amica che sorrise debolmente.
Il suo livello d'ansia stava via via salendo. 

°°°°°°°°°°°°°°°°°


Un debole raggio di sole arrivò nel dormitorio femminile di Grifondoro svegliando Hermione che, dopo essersi stropicciata gli occhi ed aver fatto un bello sbadiglio, si rese conto che era arrivato il Giorno dei giorni: il 14 Febbraio. 
“Ma quale Giorno dei giorni...è un dannato giorno che non potrà che finire in rovina!” borbottò la Granger, mentre si dirigeva verso il bagno.
SI sciacquò velocemente la faccia e si lavò i denti in fretta, poi scese in Sala Grande per una colazione rinvigorente.
Arrivò nella Sala ancora barcollante a causa del sonno e, mentre sbadigliava, si mise a sedere, tirò fuori un libro di trasfigurazione e prese un muffin. 
L'unico momento di tranquillità che aveva nella giornata era proprio la mattina: il silenzio, un bel libro e del cibo...ecco tutto il necessario.
Alzò per un attimo la testa, giusto per stirarsi un po' ed incontrò il suo sguardo. 
Severus Piton era seduto elegantemente sulla sua solita sedia dietro al tavolo dei professori e la stava guardando da chissà quanti minuti.
Beveva il suo solito caffé, nero ed amaro, e con la mano libera sfogliava 'il Pozionista Pratico'.
Era proprio vero quel che diceva Hermione: Severus Piton era noiosamente monotono.  
Aveva le sue assurde abitudini e tu non potevi assolutamente contraddirle o cambiarle, perché lui poteva cruciarti senza pensarci due volte.
Era così, prendere o lasciare.
Hermione si stava chiedendo il motivo per cui la stesse fissando, dato che pochi giorni prima aveva detto che doveva andarsene per sempre dalla sua vita. 
E lei l'aveva fatto, anche se un po' sofferente, aveva accettato la sua decisione.
La ragazza si risvegliò da quei pensieri non appena due mani grandi si appoggiarono sui suoi occhi, oscurandole la vista. 
“Mh...Dean?” chiese, avendo quasi paura della risposta che avrebbe potute ricevere.
“Coma hai fatto, Herm?” chiese il ragazzo, togliendo le mani dal volto della ragazza e sorridendo beatamente.
“Beh, semplice intuizione Dean!” rispose lei, soffocando una leggera risatina.
Severus Piton, intanto, si era alzato dalla sedia ed aveva abbandonato la Sala, lasciandosi indietro Hermione e quella specie-di-ragazzo alias Dean Thomas che parlavano tranquillamente.
“Dannata ragazzina, proprio non riesce a non avere nessuna persona di sesso maschile tra i piedi?” borbottava il professore, che stava tornando velocemente verso il suo amato ufficio. “Non ci riesco, non ci riesco! Le ho detto di andarsene dalla mia vita, non posso pretendere che una come lei resti senza nessuno...” continuò arrivando alla porta dello studio. “Infondo lei è...lei...insomma potrebbe avere ogni uomo della terra ai suoi piedi!” concluse entrando di scatto dentro le sue stanze.
“Severus, adesso hai iniziato anche a parlare da solo? Non sapevo che tra gli effetti collaterali del veleno di Nagini ci fosse questo.” 
Severus si voltò in modo repentino: avrebbe riconosciuto quella voce tra altre cento...
“Albus, per Salazar...”
“Scusami Severus se ti ho fatto paura ma-”
“Non mi hai fatto paura."
“Mi era parso di sentire un imprecazione colorita uscire dalla tua bocca e pensavo che tu sapessi che anche i quadri, qua ad Hogwarts, possono parlare.”
“Ne sono a conoscenza, dato che insegno da circa vent'anni...”
“Oh, come passa il tempo caro Severus! Mi ricordo come se fosse ieri il tuo arrivo ad Hogwarts e-”
“Albus, hai intenzione di fare un breve riassunto della mia vita?” 
“No Severus, hai perfettamente ragione. Non sono venuto qua per ripercorrere la tua vita, ma per dirti che Minerva desidera vederti.” 
“Adesso?”
“Sì, adesso.”
“Va bene, grazie Albus.”
“Prego, ragazzo mio.” rispose il vecchio Silente, che era circondato da una cornice d'oro luccicante. “Ah, Severus, voglio che tu mi faccia una promessa.”
“Penso di avertele già fatte abbastanza, una di queste ha persino portato alla tua morte.”
“Sii felice.” disse solamente Silente, per poi scomparire dal quadro.
Severus fece un mezzo sorriso: Albus riusciva sempre a stupirlo.
Si ricordava ogni cosa di quel vecchio strampalato: gli occhiali a mezzaluna, i suoi occhi azzurri, luminosi e scintillanti, il suo naso lungo e ricurvo, i suoi lunghi capelli e la barba color argento.
Albus, per lui, era stato come un padre: la figura maschile che gli era sempre mancata nel corso degli anni l'aveva riscontrata in lui. 
E non si era mai perdonato di aver accettato quella stupida richiesta che gli fece durante una delle tante serate che passavano assieme.
Come si fa a chiedere a colui che consideri tuo figlio di ucciderti? E come fa colui che ti considera come un padre ad ucciderti? 
Severus era sempre stato un assassino perfetto: mano ferma, espressione illeggibile, sguardo glaciale e la voce mai tremolante.
'Severus...ti prego...'
E lui, da stupido burattino qual'era, aveva esaudito quel folle desiderio.
Non c'era stato nemmeno un giorno, da quel 30 giugno, in cui Severus non avesse pensato ad Albus.
Lui era stato l'uomo di Silente fin proprio alla fine. 

°°°°°°°°°°°


Arrivò nella studio della Preside McGranitt quindici minuti prima dell'inizio delle lezioni: era stato tutto calcolato secondo apposite leggi che non permettevano a Minerva di intrattenerlo oltre i dieci minuti, altrimenti lui avrebbe fatto tardi alla lezione. 
“Entra Severus.” 
La voce della McGranitt risuonava in tutto lo studio, quello studio dove Severus aveva trascorso ore ed ore in compagnia di Albus cercando una soluzione per la maledizione che stava via via uccidendo il vecchio mago.
“Cosa volevi dirmi Minerva?”
“Prendi un biscotto, caro.”
“In realtà ho appena mangiato, Minerva.”
“Prendi un biscotto, Severus.”
Severus sospirò e prese uno di quei dannatissimi biscotto riposti dentro ad una scatolina dalla fantasia scozzese. Tipico di Minerva...
“Sai che giorno è oggi, ragazzo mio?” 
“Il 14 Febbraio, Minerva.”
“In altri termini?”
“Non capisco.”
“San Valentino, Seveurs.”
“Non vedo come questo possa tangere il mio interesse.”
“Oh, allora sono sicura che tu non avrai piani per questo pomeriggio.”
Severus ebbe, per un secondo, l'imbarazzante idea che Minerva lo stesse invitando ad un appuntamento. Stava quasi per vomitare quel biscotto, quando la donna riniziò a parlare.
“Oggi c'è l'uscita ad Hogsmeade ed ho bisogno che tu venga con me per accompagnare gli studenti.”
Severus sospirò: ringraziando Salazar quella vecchietta strampalata non aveva avuto assurde idee...
“Minerva non ho intenzione di accompagnare un gregge di adolescenti in piena crisi ormonale.” 
“Non hai molta scelta Severus: tu sei il vice-preside e tu devi venire con me ad Hogsmeade.”
“Non c'era scritto nel contratto che ho firmato ad inizio anno.” disse l'uomo, soffocando un ghigno divertito.
“Hai qualche altro impegno, per caso?”
“No, Minerva. Con chi dovrei andare io per la giornata degli innamorati?” 
“Non lo so...magari con-”
“Minerva ti lascio alle tue supposizioni sulla mia vita sentimentale che, mi duole dirti, sono alquanto errate.” 
Severus si alzò dalla sedia rossa e si stava dirigendo verso la porta d'uscita, ma la voce della McGranitt lo fece bloccare di nuovo.
“Alle 3 e mezza ai cancelli della scuola, Severus.” 
Il mago sospirò e se ne andò definitivamente da quel covo di Grifondoro fuori di testa.

°°°°°°°°°°°°°°°°°

La giornata di lezioni passò abbastanza velocemente ed in poco tempo la maggior parte degli studenti si ritrovò nella Sala Grande. 
Tutti erano elettrizzati per quell'uscita ed anche Hermione era riuscita a trovare un po' di tranquillità, grazie principalmente a Ginny ed a Dean.
Finalmente un pomeriggio libero da tutti i pensieri che la opprimevano, anzi da quel pensiero fisso che c'era nella sua testa da qualche giorno...qualche giorno? Ma chi voleva prendere in giro? Qualche mese era molto più adatto. 
Severus Piton stava, letteralmente, mandando fuori di senno la Granger.
Quell'uomo era troppo enigmatico, cambiava idea velocemente e non si capiva mai ciò che provava, ma Hermione si era resa conto di essere innamorata perdutamente di lui. Però non si voleva di certo umiliare confessandogli i suoi sentimenti, sicuramente lui l'avrebbe respinta e lei non voleva certo provare quella vergogna immensa! 
Un giorno sua madre le disse di lottare fino alla fine per l'amore perché era l'unica cosa che poteva salvarla da qualsiasi altro problema. 
Ma Hermione era stufa di lottare invano, di sacrificarsi per persone che la consideravano solo una ragazzina. 
Lei non era una stupida ragazzina con una cotta adolescenziale, per Godric! 
Ed Hermione era stra convinta che Severus non l'avrebbe mai capito. 
Mai e poi mai la ragazza avrebbe calpestato tutti i suoi valori ed i suoi principi.
Lei era una donna, una vera donna, e perciò non sarebbe andata dietro ad un uomo e non avrebbe pregato Severus di amarla. Tutti dicevano che Hermione era 'all'antica' ed era assolutamente vero! Secondo lei non dovevano essere le donne a fare il primo passo per un semplice motivo: noi ragazze siamo costrette ad attraversare una miriade di sofferenze che ci sono state imposte da Madre Natura, da quando dobbiamo anche corteggiare un uomo?
E poi, per Merlino e Morgana, Hermione non sapeva corteggiare!
Sarebbe rimasta zitella a vita prima di sbavare dietro un uomo! 
Mentre lei rifletteva sui suoi principi, Ginny la stava richiamando da almeno cinque minuti.
"Dai Herm, andiamo! Prima arriviamo ad Hogsmeade e prima incontriamo Harry e Tu-Sai-Chi." 
"Suvvia Ginevra, paragonare Lord Voldermort a Ronald mi sembra un tantino eccessivo!"
Tutti gli altri studenti, appena Hermione pronunciò quel nome, si voltarono con un espressione impaurita: avevano ancora timore di pronuciarlo. 
"La paura di un nome non fa altro che incrementare la paura della cosa stessa*" disse semplicemente la ragazza, girandosi verso Ginny che la guardava sorpresa.
Dopo quel simpatico siparietto le due si avviarono, sempre accompagnata da Dean, verso Hosgmeade.
Intanto, davanti ai cancelli di Hogwarts, Minerva McGranitt stava aspettando l'arrivo del suo collega. Era convinta che sarebbe venuto: Severus non si sottraeva mai ad un dovere scolastico. 
Infatti, dopo due minuti, una figura completamente vestita di nero arrivò alle spalle della donna. 
"Andiamo" disse, risvegliando Minerva dai suoi pensieri.
"Ciao Severus, vedo che sei venuto"
"Mi fa piacere costatare che i tuoi occhi funzionano ancora bene"
Minerva sorrise lievemente all'umorismo di Piton, che non era cambiato di una virgola in 20 lunghi anni.
"Eh va bene Severus, vedo che il tuo umore non è cambiato da questa mattina, ma d'altronde quando mai cambia?" chiese la donna, con un tono sarcastico.
"Minerva evita di fare sproloqui a caso come questa mattina, te ne prego."
La Preside non rispose, si limitò a seguire l'uomo verso il piccolo paesino.
"Ci sono proprio tutti gli studenti?" chiese dopo qualche metro l'uomo, vagamente agitato dalla risposte che poteva ricevere dalla McGranitt.
"La maggior parte."
"Cosa vuoi dire con 'la maggior parte'?"
"Voglio dire che ci sono quasi tutti gli studenti." 
"E chi sarebbero le persone che non hanno aderito a partecipare a questa fantastica uscita?"
"Due ragazzini di Tassorosso, una ragazza di Corvonero e due ragazzi di Serpeverde."
"I tuoi amati Grifondoro sono tutti presenti?"
"Esatto, ma perché sei così tanto interessato, caro?"
"Non sono affatto interessato Minerva, volevo solo sapere quante teste di legno dovrò tenere a bada"
La McGranitt pensò che quel pomeriggio sarebbe stato molto,ma molto, interessante...

Hermione, Dean e Ginny, intanto, erano arrivati ad Hogsmeade ridendo e scherzando per tutto il tragitto. Avevano parlato dei loro ricordi della scuola e di quanto li sarebbe mancata alla fine di quel settimo anno.
Quando Ginny vide il Prescelto in lontananza stava quasi per svenire( fortuna che Hermione aveva sviluppato i riflessi durante la guerra!) e gli corse incontro come le scene di quei film strappalacrime.
Si baciarono fino a perdere il fiato ed alla fine Harry salutò Hermione abbracciandola sotto lo sguardo da inquisitore supremo di Ginevra.
Nascosto dietro la figura di Harry, Ron se ne stava fermo e con la testa china.
"Ciao." borbottò, guardando a mala pena sua sorella.
Anche Hermione cercava di non rivolgergli neanche uno sguardo, dato che era ancora molto arrabbiata con lui per la reazione che aveva avuto.
Così si mise a braccetto con Dean ed insieme percorsero le vie strette di Hogsmeade parlando del più e del meno.
"Sono contento che abbiamo fatto questa rimpatriata! Mi mancava stare con i miei amici!" disse Potter, guardando Hermione e Ron, che intanto stavano a più distanza possibile uno dall'altro.
"Ehm, ehm..." intervenne Ginny, con la classica espressione offesa.
"E con la mia fidanzata, ovviamente!" disse Harry, baciando la rossa con dolcezza.
Passò circa un'oretta, nella quale i cinque ragazzi percorsero le vie del piccolo paesino in lungo e in largo. 
Alla fine decisero di andare ai Tre Manici di Scopa per riscaldarsi con una bella burrobirra. 
"Herm, ti dispiace se io ed Harry andiamo a comprare qualche accessorio per il Quiddich da Mondomago?" 
"No , no andate pure, io e Dean vi aspetteremo qua." disse la ragazza, che per un momento non si era ricordata della presenza di Ronald.
"Io non voglio stare qua a fare il terzo incomodo!" esclamò il rosso, girandosi verso la sorella che lo guardava un po' dispiaciuta.
"Ron puoi rimanere anche tu...non ci sono problemi...mi sono-"
"Dimenticata di me, Hermione? Volevi dire questo, vero?"
"Ronald, per favore calmati e non fare queste scenate." 
"Certo, il povero Ron malato di mente che ti fa fare brutta figura!"
"Ronald non ho detto questo!"
"Invece sì!" 
"Ragazzi cosa è questa confusione?" chiese una voce familiare che proveniva da un viottolo secondario. 
"Preside McGranitt..." disse Hermione, mortificata.
"Hermione, cosa è successo?"
"Niente di che, Preside...io..."
Si interruppe non appena vide Severus Piton uscire dallo stesso vicolo e squadrarla con aria torva.
Deglutì e fece un respiro profondo prima di continuare a parlare.
"Mi scusi, non accadrà più." disse alla fine la ragazza, imbarazzata da quella situazione.
Si voltò verso Ron per cercare conferma, ma il ragazzo se n'era andato.
"La prossima volta, signorina Granger, non urli a destra e sinistra i suoi problemi sentimentali."
Severus Piton parlò con la voce fredda e con quel tono sarcastico con cui si rivolgeva anche a Neville prima di metterlo in punizione.
"Mi scusi, professore." disse la ragazza, sottolineando l'ultima parola e lanciando una sguardo deluso al professore.
"Va bene, Hermione...stai tranquilla." la rassicurò la McGranitt con un sorriso dolce.
I due professori se ne andarono e con loro tutti gli studenti curiosi che passavano di lì.
"Mi dispiace Herm...non volevo che finisse così." disse Ginny, realmente triste per l'amica.
"Non è colpa tua, Ginny." la rassicurò Hermione. "Adesso tu ed Harry andate un po' da soli ed io vado con Dean a prendere una bella burrobirra...okay?" disse pochi secondi dopo.
Ginny sorrise e, dopo essersi scusata ed aver salutato l'amica, prese il suo uomo sotto braccio e si incamminò verso Mondomago.
"Amore, cosa è successo tra Hermione e Piton?" chise Harry alla sua ragazza, non appena si allontanarono un po' dalla Granger.
"Mh...cosa intendi, precisamente?"
"Lui la guardava in modo strano...e poi non hai notato come lei ha enfatizzato la parola 'professore', quasi a mo' di sfida!" disse il ragazzo, aspettando la reazione della sua fidanzata.
"Non ci ho fatto caso, Harry...non sono una buona osservatrice come te" disse l'altra, soffocando una risatina.
"Non hai notato qualcosa di strano durante l'anno?" insistette il Prescelto.
"Non so..." mormorò Ginny. "Ah, aspetta! Circa un mese fa ballarono insieme in Sala Grande per una dimostrazione e io notai che erano davvero vicini e lei sussurrava più volte qualcosa nel suo orecchio...mi era sembrato strano, poi però
quando ho chiesto spiegazioni ad Hermione lei ha negato ogni tipo di cosa."
"Da ora in poi cerca di tenere gli occhi aperti perché, come direbbero i babbani, qui gatta ci cova." rispose Potter, baciando ancora una volta la sua dolce metà.

 

 

   
 
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