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Autore: Alelea    16/02/2005    1 recensioni
Questa ff è stata scritta a + mani, vale a dire da me e Syria86! E' la storia di Sirius Black e Remus Lupin in breve!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dopo quella che a lui sembrò un’eternità Sirius sbatté le palpebre e alzò lo sguardo per incrociare quello dell’amico, Remus aveva certamente molti più problemi di lui, metteva a repentaglio tutti i giorni la sua vita lavorando per l’Ordine mentre lui non sapeva far altro che ripulire una vecchia casa da oggetti magici. Si alzò lentamente e si avvicinò all’amico “Si.. hai ragione” cercò di far suonare quelle parole il più convincenti possibili, non aveva il diritto di far preoccupare Remus in quel modo, così non faceva altro che peggiorare la situazione.

Sapeva che non poteva impedire ai suoi sentimenti di riversarsi nella sua mente come un fiume in piena ma poteva evitare di comunicarli agli altri o di farglieli intuire di modo che non si preoccupassero eccessivamente per lui e rimanessero concentrati nei loro doveri, se Remus si fosse distratto durante una missione per l’ordine avrebbe potuto morire.

Sirius scosse il capo come se volesse scacciare con la forza quel pensiero dalla sua mente, non voleva essere l’artefice della morte di un altro dei suoi amici, non avrebbe potuto sopportarlo. “Bene” disse Remus sciogliendosi in un sorriso sincero “Allora andiamo”.

Appena arrivarono in cucina videro sedute a tavola diverse persone, prima di tutto Molly e Arthur Weasley seduti accanto al loro primogenito, Bill. Poi c’erano Tonks e Moody che parlavano a bassa voce tra di loro e infine Mundungus che era chino sul suo piatto in assoluto silenzio.

 Remus si sedette in uno dei due posti rimasti vuoti mentre Sirius si accomodò al fianco della signora Weasley che gli lanciò un’occhiata preoccupata, evidentemente, pensò Lupin, anche lei aveva notato lo strano comportamento di Sirius. Durante il pranzo andò tutto liscio, mangiarono i deliziosi manicaretti preparati da Molly e Remus non si azzardò ad aprire bocca, principalmente perché il discorso di Tonks e Moody, che sedevano alla sua destra, non lo interessava particolarmente

“Se solo il Ministero provasse a capire” insistette lei “Non posso essere così cechi da..”

“Caramell non è ceco cara mia, lui non vuole vedere” la corresse Moody bevendo un lungo sorso dalla sua fiaschetta personale. Fu solo quando Tonks, Mundungus, Bill e Moody se ne andarono dalla stanza che tornò a galla il problema di Sirius…

“Non devi essere così teso Sirius” disse Molly mentre faceva scaldare un po’ di the “Il professor Piton” disse ignorando la smorfia di disgusto che fece Sirius nel sentire pronunciare quel nome “si sta prendendo cura di Harry!” disse ignorando anche questa volta uno sbuffo di disapprovazione da parte di Sirius “Lo sta aiutando! Silente vuole che quei sogni finiscano.. e lui lo aiuterà, è inutile preoccuparsi tanto! Remus diglielo anche tu!”.

Remus Lupin rimase spiazzato, non si aspettava assolutamente di essere chiamato in causa. Rifletté un attimo, non sapeva esattamente cosa Molly volesse sentirsi dire ma di certo lui non avrebbe mai detto davanti a Sirius Black di apprezzare Severus ma infondo ora Piton stava cercando di aiutare Harry…

“Se Silente ha pensato che…” ma la sua voce suonò poco convinta e lui stesso se ne rese conto “.. comunque noi da qui non possiamo fare molto per Harry..” ma, dalla faccia che fece la signora Weasley, capì che forse non era riuscito a rincuorare Sirius ma onestamente anche lui era preoccupato…

La signora Weasley guardò tutti e due con un’espressione di rimprovero “il professor Piton ora lavora per l’Ordine” disse intuendo i pensieri che affollavano la mente di Sirus che non aveva mai potuto sopportare Piton e non aveva mai veramente creduto nella sua fedeltà a Silente tantomeno alla sua voglia di aiutare Harry,il figlio di quello che poteva essere tranquillamente definito come il suo peggior nemico.

Sirius voltò lentamente il viso verso la finestra, deboli raggi di luce s’insinuavano nella stanza illuminando le mattonelle opache “Harry non è al sicuro Molly” dopo aver detto quelle parole sentì di essersi liberato da un peso “Quei sogni…” la signora Weasley non gli lasciò finire la frase, fece un passo avanti e lo guardò severamente “Harry starà bene, ad Hogwarts è al sicuro” strinse forte i lati del grembiule come se potessero aiutarla a trovare coraggio “non con la Umbridge di mezzo” borbottò Sirius, un’espressione di disgusto si dipinse sul suo viso.

Molly aprì la bocca per dire qualcosa ma poi ci ripensò, si voltò verso Remus per trovare un appoggio ma Lupin non poteva certo esserle d’aiuto.

Dolores Jane Umbridge era una delle poche persone che Remus odiava, era sottosegretario anziano del ministro ed era stata lei, con le sue leggi contro gli ibridi, a impedirgli di trovare un lavoro come si deve e a costringerlo a una vita da reietto. “E non con il ministero della magia che va dicendo in giro che Harry è un pazzo” continuò Sirius.

La signora Weasley non parve turbata da quella dichiarazione “dicono da anni che tu sei un criminale Sirius” per tutta risposta lui abbassò il voltò e si guardò le scarpe, ancora troppo confuso per poter dire qualcosa.

Sirius alzò il volto e fissò Remus, l’amico aveva lo sguardo fisso su uno dei pochi quadri rimasti nella stanza e aveva un’aria assente ma Sirius sapeva che aveva ascoltato attentamente tutto il discorso, per un attimo ebbe la presunzione di potergli leggere la mente, gli sarebbe stato veramente utile sapere come si sarebbe comportato veramente Remus Lupin, avrebbe sicuramente potuto aiutarlo ad orientarsi meglio in un quadro sempre più confuso.

Fu la con mente piena di problemi che Sirius andò a letto quella sera, la signora Weasley non aveva fatto altro che dispensare consigli utili a lui e a Remus che si erano limitati ad annuire con il capo dimostrandosi consenzienti S’infilò sotto le morbide coperte e lanciò un’occhiata alla finestra, la notte buia sembrava aver sovrastato tutta la città Anche nella casa sembrava essere cessato ogni rumore, Tonks aveva smesso di distruggere oggetti dal piano di sotto e il signor Weasley aveva smesso di cercare di far funzionare una vecchia scatola nera che i babbani chiamavano televisione, regnava un silenzio innaturale. Sirius chiuse le palpebre e aspettò che il sonno lo raggiungesse, sperava che domani sarebbero arrivate notizie incoraggianti e sperava soprattutto di non trovarsi di nuovo, nei suoi sogni, il volto allegro di James.

  
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