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Autore: Ghirlanda    16/02/2005    2 recensioni
L'avevo già pubblicata, è vero... ma poi ho dovuto cambiare la trama... (diciamo che mi sono arrivate delle recensioni piuttosto... Pesanti da parte di qualcuno... è una fic ambientata all'epoca dei malandrini... una babbana che viene dal futuro arriva lì per avvertirli... ci riuscirà? Nota: il primo cap è piuttosto lungo... poi saranno più brevi...
Genere: Azione, Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, I Malandrini
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo: Ovvero come sopravvivere in un riformatorio per giovani streghe

Capitolo secondo: Ovvero come sopravvivere in un riformatorio per giovani streghe.

 

Parte prima:

Il giorno dell’incidente, che naturalmente non fu un incidente, Silente chiese ad Asdrel:

-Sei sicura? Dovrai cambiare di nuovo identità… dovrai cominciare una vita diversa…-

-Io… sono arrivata qui per tanti motivi… uno dei quali era proteggere Hogwarts. Ed ho intenzione di continuare quello che ho cominciato. So che sarà difficile…-

-…soprattutto lontana da quei quattro, vero? Anzi, da quei cinque, dimenticavo Lily.-

-Lo ammetto, soprattutto lontana da loro. Mi mancheranno moltissimo… talmente tanto che mi sembra di impazzire…- Cominciò di nuovo a piangere.

-Mi spiace e…credimi, vorrei lasciarti sfogare, ma questo è uno dei pochi punti dove il treno traversa una zona desolata… vieni, aggrappati a me.-

-È sicuro di riuscire a smaterializzarsi con me?-

-Credo di sì, anche se non ho mai provato. È una buona occasione, non trovi?-

-Spero vada tutto bene.- Asdrel lo cinse con le mani, augurandosi di arrivare incolume alla meta…

-Andiamo.- In quella Silente disse: -Diruptio!-

Una fragorosa esplosione inghiottì il treno interamente. Ci sarebbero voluti tredici maghi per ripararlo del tutto.

Nell’istante in cui ad Hogwarts molte persone si spaventarono per lo scoppio dell’espresso, Asdrel e Silente giunsero in una stanza, dove era seduta una persona.

Asdrel la osservò attentamente: aveva un vestito dai toni austeri e rigidi.

-Ecco la nuova arrivata. Il flagello di Hogwarts. Silente, rivederti è sempre un piacere, anche se dalla tua scuola sono ben poche le ragazze che arrivano qui.-

-Il tuo riformatorio è principalmente frequentato da alunne provenienti da Durmstrang, Driope. Hogwarts non ha mai avuto l’onore di far ospitare una sua allieva tra le tue mura.-

-Dimentichi che l’anno scorso volevi mandarmi quella ragazza… come si chiamava…?-

-Bellatrix... Ma ci ho ripensato.-

-Mi sono arrivate voci riguardo quella ragazza… se con lei ci hai ripensato e con questa ragazza no, vuol dire che lei…- Indicò Asdrel, -…deve essere proprio tremenda.-

-Ho motivo di pensare che debba rimanere qui per un po’ di tempo, ma non tanto. Sappi che sono pochi mesi che lei ha imparato ad usare la magia…  ti prego quindi di trattarla… umanamente. Verrò qui a vedere come se la cava. Se ravviserò che non si troverà bene, sarò costretto a riportarla ad Hogwarts… ed a denunciare un paio di cose al ministero, riguardo la tua scuola. Capisci cosa intendo, vero?-

-Mi stai minacciando? Chi manda qui i suoi figli sa quali sono i miei metodi di insegnamento.-

-Certo, certo… non lo metto in dubbio. Ora, se volete scusarmi, devo proprio andare…-

-Aspetta un momento! E quella ragazza? Quella che Voldemort voleva?-

-Mi sta aspettando su un treno per Londra. Per questo devo muovermi. Arrivederci.-

-‘derci…- Commentò Madama Driope.

-A presto…- Gli rispose Asdrel. Silente si smaterializzò. Asdrel ricordò il discorso che lui le aveva fatto quel mattino…

 

-Oppure c’è un’altra possibilità. Sarebbe rischioso, ma…- Le aveva detto Silente.

-E cioè…?-

-Potremmo fingere la tua morte. Diremo che ti porterò con il treno fino a Londra e poi al ministero per farti tornare indietro, nel tuo mondo. Invece potremo far esplodere il treno con un incantesimo.-

-E… io dove andrò?-

-Pensavo ad… un riformatorio. È… piuttosto lontanuccio, ma tutti parlano la nostra lingua, laggiù.-

-Vuol dire… in un altro stato?-

-Precisamente in Austria, vicino ad una grande città, non so se la conosci, Leoben.-

-N-ne ho sentito parlare. Forse a scuola.-

-Ecco… se tu andassi lì nessuno capirebbe la tua identità, probabilmente.-

-E…-

-Non dovresti dirlo a nessuno. I tuoi amici crederanno, come tutti gli altri, che tu sia morta.-

-Se dicessi loro la verità… sarebbero in pericolo, vero?-

-Sì. Voldemort li cercherebbe per interrogarli ed… ucciderli.-

Asdrel si sedette.

-Quindi ne saremo a conoscenza solo io e lei?-

-Esatto. Non potremo dire la verità neanche alla direttrice del riformatorio. Vedi… purtroppo credo sia l’unico luogo dove tu possa andare.-

-Quando poi Voldemort verrà sconfitto…-

-Potrai tornare ad Hogwarts. Dai tuoi amici… alla vita, insomma.-

-Questo… riformatorio… come…?-

-È un riformatorio femminile. In realtà inizialmente pensavo ad un riformatorio maschile, ma visti gli insuccessi del tuo primo travestimento non mi sembra proprio il caso.-

-E come è?-

-Duro. I metodi sono piuttosto crudeli e meschini e la direttrice è una vera strega… ma non dire che te lo ho detto. Comunque grazie alla mia influenza cercherò di farti trattare con più dolcezza da lei. Ma… mi preoccupano molto anche le tue future compagne. Sono tutte giovani fattucchiere problematiche, e non vorrei che tu ti trovassi male.-

-Va bene, p-per me non ci sono problemi. Io… sono da sempre stata attirata da quel mondo anche se so che è duro e difficile… quando ero ancora nel mio tempo, con la mia famiglia, mi sentivo piuttosto messa da parte, uno scarto, quasi. Uno dei miei desideri nascosti era proprio quello di entrare in un riformatorio per poter avere un po’ di pace… da quella guerra.-

-Ma adesso lasceresti la pace per la guerra e non il contrario.-

-Preside… io non voglio tornare indietro. Le sembrerò egoista, ma tutto quello che mi potrebbe capitare in un riformatorio femminile per giovani streghe sarebbe sicuramente meglio che quello che mi succederebbe tornando a casa dopo dei mesi. Immagino che mio padre deciderebbe di finirmi, questa volta.-

-Allora ti spiego ancora un paio di cose. Poi preparati alla partenza, che è fissata per stasera.- Le disse Silente decidendo che fosse meglio evitare l’argomento famiglia.

-Bene.-

 

-Ragazza, mi stai ascoltando? Queste regole sono fondamentali per…-

-Oh, sì, mi scusi.- Si riscosse Asdrel.

-Sei brava a recitare la parte della santarellina. Ma non credere di essere la prima che ci prova. Ho domato belve che sono entrate qui dentro fingendo di essere più sante dei santi, e che si sono rivelate maledettamente demoniache.-

-…-

-Bene, il silenzio prima di tutto. Come ti stavo dicendo sei enormemente avvantaggiata, rispetto alle tue nuove compagne poiché la lingua che io impongo loro di parlare è la tua lingua natale, quindi non dovrai sforzarti di impararla.-

-Una sola lingua?-

-Sì… e se fossi una ragazza che non volesse impararla lo faresti comunque… ma come ti dicevo non è il tuo caso.

Le leggi sono semplici e veloci: Mangi quando lo dico io, studi quello che dico io e quando voglio io, stai zitta e ferma nel tuo letto dalle undici di sera alle sette di mattina, pratichi le attività che dico io e quando lo dico io. Tutto chiaro?-

-S…-

-E se ti azzardi a disubbidire in qualche modo, qualsiasi modo, verrai punita in qualche modo, qualsiasi modo.-

-V-va ben…-

-E stai lontana dai guai. Anche se in realtà ci vivrai in mezzo, ah, ah…!-

-O…-

-Capirai ben presto le compagnie da frequentare e quelle da evitare. O forse non ci riuscirai, chi lo sa. Pensa soltanto che molte delle ragazze presenti in questa scuola hanno cercato di uccidere con degli incantesimi proibiti. Altre hanno torturato con essi … vorrei soltanto capire perché tu sei qui…-

-H-ho… i-io ho…-

-Lascia perdere, le scuse non mi sono mai piaciute. Firma il registro d’entrata, così ti porto nel tuo dormitorio. Sei stata fortunata: si è liberato un posto proprio ieri… una ragazza è tornata a casa sua. Tremava dalla testa ai piedi quando mi ha stretto la mano, ma era diversa da come era entrata: era una persona perbene.-

“E terrorizzata da lei, immagino.” Asdrel pensò fosse meglio tenersi quel commento per sé.

-Forza, firmi qui.-

Asdrel afferrò la piuma e scrisse il suo nuovo nome, concordato con Silente poche ore prima.

-Mesèmbria?-

-Si legge Mesembrìa.- La corresse Asdrel.

-Nome insolito.-

-Viene dal greco. Vuol dire Mezzogiorno.-

-Uhm… se sai questo… sai dirmi chi era Driope?-

-Non vorrei sbagliarmi, ma… Driope era una ninfa amata da Apollo? Se non ricordo male portava lo stesso nome del padre…-

-Mi piaci, ragazza. Sei una delle poche persone che conoscono l’origine del mio nome. Sappi che i favoritismi sono bene accetti da noi.-

-Non mi piacciono i clientelismi.-

-Come vuoi, allora vieni che ti conduco nella fogna dove dovrai rimanere.- Le rispose secca Madama Driope.

Attraversarono numerosi corridoi fino a che giunsero davanti alla porta del dormitorio.

-Stasera sarò buona… vi lascio tre secondi per nascondere qualsiasi cosa stiate combinando…- Urlò la preside da davanti la porta. Si sentì un tramestio, qualche urletto.

-…due, uno…- Aprì la porta, mostrando una dozzina di letti messi sei da una parte e sei dall’altra, tutti perfettamente rifatti, completi di una coperta marrone. Tutti tranne uno.

-Sapevo che la nostra Espera sarebbe rimasta immobile…- Disse minacciosa Madama Driope, avvicinandosi e… tirandole uno schiaffo in piena faccia. Asdrel si coprì la bocca con le mani, tentando di tirare un urlo, ma la voce le morì in gola.

La ragazza colpita, Espera, guardò con sguardo impassibile la preside, uno sguardo costituito da due occhi color del ghiaccio freddi e glaciali, sputò del sangue in terra e replicò:

-Sapevo che stasera avrei fatto perdere le staffe a qualcuno…-

-Ragazza non mi tentare… stasera ho poco prurito alle mani, non ho voglia di picchiarti.-

-Deve essere per quello che mi ha appena dato uno manrovescio, vero?- 

-Immagino che tu voglia passare la notte sdraiata per terra, nell’altra stanza.-

-Non sarebbe né la prima né l’ultima volta.-

-Non ti darò questa soddisfazione. Anzi, farò di meglio… vedi quella ragazza?- Le chiese, indicando Asdrel.

-Non sono cieca.-

-È una nuova. Buon divertimento, te la lascio. Le starai appiccicata come un segugio sulla preda. Altrimenti… darò una telefonata a tuo padre…-

L’espressione della ragazza rimase immutata. Solo un piccolo lampo di paura le attraversò gli occhi.

-Bene, vedo che ha capito il messaggio. Buonanotte.- Chiuse la porta e se ne andò.

-Scommetto che hai risposto all’indovinello sul suo nome, vero? Per questo era di buon umore.- Chiese Espera ad Asdrel.

-D-di buon umore? E ti ha picchiata così…?-

-Ci è andata piano.-

-Alla faccia. Comunque è vero, ho risposto al suo indovinello.-

-Però le hai detto che non vuoi favoritismi, vero?-

-Come…?-

-Se ti ha affibbiato me, per guida…-

-Ma…-

-Buonanotte.- Le disse. –Avete sentito voi altre? Tutte a letto. Sono abbastanza stanca di prenderne per oggi.-

Tutte si infilarono a letto e spensero le luci sui loro comodini.

Asdrel rimase lì in piedi.

Espera la guardò.

-Il tuo letto è quello lì.- Le disse, indicandole il letto opposto al suo. –Ti conviene dormire, o non riuscirai a svegliarti domani.- Poi si girò dall’altra parte. Lentamente Asdrel si avvicinò al suo nuovo giaciglio. Vi si sedette sopra e pensò:

“Devo dormire così vestita, o…?”

-Sotto il cuscino.- Sentì sussurrare alla sua destra.

-Eh?-

-La tua camicia da notte è sotto il cuscino.-

-Ah, grazie mille…- Rispose. La ragazza che la aveva aiutata la guardò e le sorrise:

-Figurati.- Replicò. Dopo essersi cambiata Asdrel si infilò sotto le ruvide e dure coperte.

“Dove siete… Sirius… James… Peter… Lily… …Remus… mi mancate già da morire.”

Si voltò verso la finestra. Il suo letto era l’ultimo della fila… se avesse dato le spalle alle altre ragazze avrebbe potuto vedere cosa stavano facendo i suoi amici…

Decise di farlo. Regolò l’altezza delle figure tridimensionali al minimo, così come il volume, decisa a leggere le loro labbra, se necessario. Poi aprì il coperchio, osservò la foto scattata sulla neve e schiacciò lo zaffiro. Nel farlo sentì una lacrima scorrerle sulla gota destra.

Osservò Sirius e Remus. Erano alti poco più di un centimetro e di sicuro si trovavano in biblioteca. Infatti con loro c’era Peter.

-Non capisco questo, Sirius…-

-È la cosa più semplice del mondo!- Gli rispose lui, in tono secco. Remus corse subito ai ripari.

-Peter… non è il caso di studiare con Sirius, stasera. Prima per poco non mi lanciava un incantesimo perché è inciampato nel mio mantello… te lo spiego io. E tu, Sirius, fila subito nel dormitorio. Non sei l’unico di cattivo umore, ma non tutti lo diamo a vedere…-

-Sì, è meglio se me ne vado.-

L’immagine sbiadì per poi tornare nitida e focalizzarsi su James e Lily. Stavano pulendo ancora il bagno.

-Non posso credere che sia davvero andata via… non…-

-Lily… per piacere. Mi viene da piangere, altrimenti… mi manca già un mucchio…-

“Ragazzi… vi sto guardando… sono con voi… anche voi mi mancate…”

Decise di smetterla. Anche perché le lacrime le impedivano di vedere qualunque cosa. Chiuse il ciondolo, lo infilò nella camicia da notte e si addormentò, triste.

 

L’angolo della… recensione:

 

Klaretta: Ehi, bimba… che ti salta in mente di non voler più continuare “Once upon a tale”???? (eh, eh… pubblicità occulta) non ci pensare mai più…! Io e Ellie abbiamo bisogno di te!!

Per quanto riguarda la mia fic… Lo so che è successo tutto all’improvviso… ma ho dovuto farlo!!! Spero che la nuova versione ti piaccia…

 

Yumeko: Ho cambiato alcune cosette qua e là… comunque sono contenta che questa storia ti piaccia…! Spero che continuerai a seguirmi… nonostante il ritardo con cui ho postato… ma è stato un brutto periodo per me… alla prox!

 

Sanzina: no, le critiche non riguardavano la sintassi, ma il contenuto stesso della fic… comunque è un bene che ti piaccia e spero che continuerai a seguire… (vedi risposta a Yumeko).

 

DarkElectra: Ellie… scusa per il ritardo con cui posto, ma… credo tu abbia capito che me ne sono successe di tutti i colori… Ehi… fermi… dove la portate?! *Ghirlanda insegue gli omini bianchi ma non riesce a raggiungerli…*

 

Marfisia: Due parole: Ti amoooooooooooo!

 

Lallotta12: no, non finisce così. Eccoti il secondo cap!

  
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