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Autore: kanejvibes    10/04/2015    5 recensioni
Non disse niente, nemmeno una parola, e non perse tempo: mi spinse contro gli armadietti e mi baciò, con passione, con forza, con sentimento.
[...]
Il mondo si era spento nell'istante in cui mi aveva guardato e avrei continuato a baciarlo per sempre.
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del suo contatto.
Dopo minuti, che mi sembrarono millesimi di secondo, si allontanò, per riprendere fiato, ma di poco, rimase comunque vicinissimo a me.
"Il tuo amichetto potrà anche conoscere tutto di te, ma sa che era questo il tipo di bacio che hai sempre sognato e non uno dolce e smielato da film? Sa che saresti così pazza da abbandonare tutto e andartene, se solo lo volessi? Sa che tieni più ai tuoi stupidi amici che a te stessa, mmh? Lo sa? ", mormorò, con il fiato corto, fissandomi intensamente negli occhi, mentre mi teneva stretto il viso tra le mani.
"Sa che mi hai quasi visto nudo?", fece poi, rompendo quell'atmosfera fin troppo seria che si era creata.
Risi di gusto, portandomi una mano alla bocca, e lui sorrise, lasciandomi andare il viso.
"Sa che mi fai impazzire?", sussurrò, più piano, sfiorandomi dolcemente la guancia.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Amicizie

Sorrisi, davanti allo specchio.
Ma più che altro venne fuori una brutta smorfia, un accessorio adeguato all'aspetto che mi ritrovavo al momento.
Non avevo chiuso occhio quella notte, i sintomi della sbornia mi avevano tenuto sveglia insieme ad un pianto interminabile.
Ero distrutta.
Ma dovevo andare a scuola e affrontare gli sguardi di tutti.
Mi truccai, coprendo ogni singolo elemento di tristezza e sorrisi di nuovo, questa volta con un risultato del tutto diverso.
Quel nuovo, falso sorriso diceva: "Sto bene, va tutto alla grande". 
Presi un lungo respiro e andai a scuola.
Come avevo previsto, gli occhi di tutti erano fissi su di me, ma mi comportai esattamente come ogni giorno, salutai chi conoscevo e sorrisi amichevolmente a tutti gli altri.
Greer Smith é forte, era quello che volevo pensassero di me in quel momento.
Non mi resi conto di sembrare totalmente insensibile, invece.
"Ehi, bella! Wow, stai benissimo, pensavo di trovarti in uno stato completamente diverso", mi salutò Jenna, affiancandomi.
Le riservai il solito sorriso che rivolgevo a tutti e alzai le spalle.
"Non serve a niente piangersi addosso. Tra me e Zayn è finita, l'ho accettato", mentii, stupendomi di quella recita perfetta.
"Uhm...oook. Allora farai un pensierino su Harry?", chiese, curiosa.
Era questo che si domandavano tutti?
"No!", esclamai, subito, scuotendo la testa.
"Ma...non intendi più essere sua amica?".
Feci una smorfia pensierosa e mi fermai davanti all'armadietto.
"Io...non lo so. In questo momento non voglio nemmeno saperlo", borbottai, armeggiando tra i miei libri.
"Greer", mi chiamò Niall, raggiungendomi.
"Stai bene? Ho saputo solo ora ciò che è successo", aggiunse, preoccupato.
Gli sorrisi, come agli altri.
"Sto benissimo. Mi sorprende che tu lo sappia solo ora, però".
"Eeh...sì. Possiamo parlare?".
"Sì, piaci ad Amanda. Le sei sempre piaciuto", sbottai, prendendo il necessario per la prima ora di lezione e riprendendo a camminare.
"C-cosa? No, io...volevo parlare di te e Zayn", disse, bloccandomi per un braccio.
"Da soli", aggiunse, guardando Jenna, che fece per andarsene.
"Puoi dire quello che vuoi anche davanti a lei, ormai questa storia è di dominio pubblico", risposi, stringendo i libri al petto.
"E poi...Jenna è mia amica", aggiunsi, sorridendo, con una freddezza che non avevo mai avuto.
Niall schiuse le labbra e si grattò la testa, poi tornò a guardarmi.
"Greer, voglio parlare faccia a faccia e solo con te. E' possibile?", sbottò, un po' irritato.
Alzai le spalle e annuii.
"Ok, come ti pare", dissi, salutando Jenna, che se ne andò.
Feci per riprendere a camminare, ma lui mi bloccò la strada.
"Fermati e guardami negli occhi per un secondo", mormorò, serio, ricercando il mio sguardo.
Sbuffai e obbedii.
"Allora? Che c'è?", chiesi, alzando un sopracciglio.
Niall rise ironicamente e mise le mani in tasca.
"A chi pensi di darla a bere?".
"Non so di cosa tu stia parlando", dissi, velocemente.
"Zayn. Harry. Tutto il casino che è successo tra di voi. Non puoi stare bene, non così", affermò, facendo schioccare la lingua.
"In realtà, sto alla grande. Adesso, scusa, ma sono in ritardo per la lezione", dissi, sorridendogli, prima di andarmene.
Quel sorriso sparì subito appena non riuscì più a vedere il mio viso.

*

Le ore a scuola passarono più velocemente del previsto e potei tirare un respiro di sollievo.
Niall continuava a starmi addosso e la cosa mi dava fastidio, perciò non vedevo l'ora di andarmene a casa.
Uscii da scuola a passo svelto, diretta verso la mia auto, quando una voce mi fece voltare.
"Ehi, Smith".
Mi voltai, con disinteresse.
Un tizio di nome Adam Porter si era fermato a qualche passo da me.
Non che lo conoscessi bene, ma ne avevo sentito parlare.
Si diceva che lui e i suoi amici spacciassero della roba a scuola.
Di certo, non mi interessava confermare quella teoria.
Gli lanciai uno sguardo disinteressato e aprii lo sportello per sistemare le mie cose.
"Ho sentito quello che ti è successo: la principessa che si mette con il cattivo e poi la loro storia viene rovinata dal principe. Che tristezza", commentò, appoggiandosi all'auto accanto alla mia e incrociando le braccia.
"Senti, tu e i tuoi amici non mi piacete. Se sei venuto per ridere di me, allora, bene, ti sei divertito, ora sparisci", ringhiai, facendo per salire in auto.
"In realtà sono venuto perché ho qualcosa che ti serve".
Mi bloccai, voltandomi per guardarlo.
Stava ghignando e non si era mosso di un centimetro dalla sua posa.
"Ti ho detto ora che non mi piaci e tu vuoi vendermi della droga? Potrei denunciarti tipo...adesso", sbottai, scuotendo la testa.
"Mai nominata la droga. Non esplicitamente", puntualizzò, allargando il sorriso.
Sbuffai, roteando gli occhi.
"Sparisci, non mi serve quella merda", conclusi, salendo in auto.
Era per la droga se mia madre mi aveva dato via, se c'era una cosa di cui fossi sicura in quel momento, era proprio che non mi sarei mai fatta trascinare in quel giro.
"Oh, ma ti servirà", lo sentii dire, prima di chiudere lo sportello.

*

Le seguenti settimane non furono diverse, anzi, forse peggiorarono ulteriormente.
Stavo sempre peggio e volevo darlo meno a vedere.
"Greer", mi salutò Niall, parandomisi davanti.
Sbuffai. Mancava poco e sarei arrivata alla mia auto.
 Gli volevo bene e tutto, ma non ne potevo più di vedere la sua faccia.
"Oggi usciamo, ti va?".
"No, veramente", risposi, roteando gli occhi.
"E' venerdì! Non vorrai mica stare a casa?", esclamò, sorridendomi.
"No. Oh, aspetta...in realtà sì, voglio stare a casa", risposi, acida, cercando di superarlo, ma continuava a bloccarmi la strada.
"Ok, senti. Ricordi quella pista di pattinaggio non lontana da casa mia? Io e i ragazzi andiamo. Vieni con noi".
"Se per ragazzi intendi Harry, no, grazie", sbottai, scansandolo di lato.
Questa volta fu lui a sbuffare e mi prese per i polsi, costringendomi a guardarlo.
"Ora basta, Greer. Stai male, e va bene, ti capisco. Ma isolarti dai tuoi amici non ti porterà a niente!", gridò, scuotendo la testa.
"Amici? Intendi forse Harry? Quello che mi ha baciata e poi ha fatto scattare una foto dai suoi amici per far sì che il mio ragazzo mi lasciasse? O forse Amanda, che non mi ha più rivolto la parola da quel giorno? No, aspetta, forse intendi Layla. La mia migliore amica per l'eternità", sbottai, sarcastica, divincolandomi dalla sua presa.
"Che tu ci creda o no, perfino lei è preoccupata per te. Amanda soffre tantissimo e Harry...Harry vorrebbe parlarti, ma non prova nemmeno ad avvicinarsi perché sa quanto ti abbia fatto star male", disse, mentre me ne andavo.
Mi fermai un attimo, senza voltarmi.
"Io sto bene, perché non volete capirlo?", esclamai, mentre gli occhi mi pizzicavano.
"Ma non voglio più avere a che fare con Harry...e nemmeno con Amanda o con te, perché ogni volta che vi vedo io...". Mi voltai verso di lui, bloccandomi.
"Continua", fece lui, guardandomi negli occhi.
"Dillo, Greer, ti farà stare meglio. Te lo prometto", aggiunse, mettendo le mani in tasca.
"Ogni volta che vi vedo mi ricordo di quello che è successo. Mi viene in mente Zayn, la sua espressione, il modo in cui mi ha chiamata e...muoio. Ogni volta muoio, ok? E sì, sto male, sto malissimo, anzi non mi sembra nemmeno più di esistere. C'è così tanto dolore dentro di me che vorrei esplodere", esclamai, piangendo.
Tirai su col naso e lo guardai.
"Contento adesso?".
Lui sorrise appena e mi abbracciò.
"Vieni con me, voglio mostrarti una cosa", disse, prendendomi per mano e trascinandomi di nuovo dentro la scuola.
"No, aspetta, dove stiamo andando?".
Non rispose.
Entrammo in un aula e continuò a non rispondermi.
"Niall?".
Niente, di nuovo.
"Mi vuoi dire che cavolo succede?", continuai, quando si fermò.
"Stai qui e non fare rumore, ok?", disse, ordinandomi di restare dietro una tenda all'angolo della stanza.
"Ma che stai dicendo?".
"Greer, fai come ti dico e ascolta. Ascolta e basta", disse, sparendo dalla mia visuale.
Obbedii, incrociando le braccia e sbuffando.
Poi sentii aprire la porta e qualcun altro entrare nella stanza.
"Si può sapere che c'è di così urgente da farmi interrompere l'allenamento?", sbottò l'inconfondibile voce di Harry.
Aggrottai la fronte.
Che diavolo stava facendo Niall?
"Beh, dobbiamo parlare", fece il biondo.
"Parlare di cosa? Dai, Niall, ho fretta".
"Greer", riprese l'altro, mentre per un attimo la stanza fu invasa dal silenzio.
"Le ho parlato", riprese Niall.
"Le ho detto se voleva uscire con noi più tardi e ha risposto di sì", mentì.
Aggrottai la fronte e sbuffai. 
Non avevo detto proprio nulla.
"Ho pensato che...dobbiate chiarirvi".
"Non mi perdonerà mai...stai solo perdendo tempo", fece Harry, rassegnato.
"Beh, forse perché non ti sei scusato abbastanza, o perché non le hai detto come ti senti per quello che hai fatto", ribatté Niall
"In realtà, non mi sono scusato...per niente. Mi dispiace per quello che le ho fatto, sono stato uno stronzo. Ma ero...cioè...sono geloso da impazzire e, cavolo, come vorrei che non fosse accaduto. Vorrei solo che mi guardasse come faceva prima e non con quegli occhi delusi e pieni di odio. Vorrei poter rimediare, Niall, sai che lo vorrei, ma non posso...insomma...che dovrei fare?", mormorò, sospirando.
Sbirciai dalla tenda.
Quelle parole mi avevano intenerito per un attimo e volevo vederlo in faccia.
Aveva un'espressione triste e stanca e ciò mi fece stare male.
"Potresti andare da Zayn e dirgli la verità. Greer non ti ha baciato, sei stato tu senza il suo consenso".
"Non rimedierei niente. Potrebbe non credermi e Greer non penso che mi perdonerebbe comunque", mormorò il riccio, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma c'è comunque una speranza, no? Dai, vai. E stasera potrai dirle la reazione di Zayn", concluse Niall, sorridendogli.
Harry annuì con la testa.
"Hai ragione, devo farlo. Per lei, glielo devo", mormorò, andandosene.
Uscii dal mio nascondiglio, mentre Niall metteva le mani in tasca e fissava la porta, soddisfatto.
"E' davvero pentito", mormorai, avvicinandomi.
Lui mi guardò e annuì.
"Tutti sbagliano, Greer. Sono quelli che poi ne soffrono che valgono il nostro perdono", disse, accarezzandomi la spalla.
"Comunque vada con Zayn, Harry sta facendo di tutto pur di averti indietro. Quindi...almeno esci con noi dopo", concluse, andandosene.



 
 
 
Ehilà
Scusate per l'incredibile ritardo, ma dopo quello che è successo con Zayn sono andata un po' in crisi e non trovavo più il senso di continuare questa storia.
Comunque, questo è quello che è venuto fuori e spero che vi piaccia.
Grazie mille a chi mi segue, ormai lo sapete che vi amo.
Al prossimo capitolo!
Baci,
Vale. 



 
 





 
  
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