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Autore: Thebooksfeeling    10/04/2015    2 recensioni
I figli del sole nascono dall'Unione fra gli dei del sole con gli umani. I figli della luna nascono dall'unione tra gli dei della Luna e gli umani e sono entrambi purosangue che possiedono dei poteri simili a quelli degli Dei. Quelli che nascono dall'unione dei puri con gli umani,beh loro hanno solo una forza fuori dal normale. I mezzosangue hanno due scelte: cacciare le Ombre o diventare servi dei puri.
La diciassettenne Alexandra preferirebbe di gran lunga rischiare la propria vita cacciando le Ombre piuttosto che servire i puri.
Ci sono diverse regole che devono essere rispettate all'interno delle Accademie,Alex ha problemi con la maggior parte di esse,ma sopratutto con la prima: le relazioni fra puri e mezzosangue sono proibite.
Sfortunatamente Alex si sta innamorando del super sexy Vincent Collins. Ma innamorarsi di Vincent non é il suo unico problema, restare in vita abbastanza a lungo per diventare una cacciatrice lo è. Se viene trasformata in un'Ombra potrebbe finire per essere cacciata da Vincent,e questo farebbe piuttosto schifo.
Genere: Guerra, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vincent mi guida verso il suo divano e mi fa sedere.
<< Ti vado a prendere un bicchiere d'acqua >>.
Mentre aspetto, ispeziono la stanza con gli occhi. È poco più grande della mia camera da letto al dormitorio e ci somiglia molto. È priva di particolari oggetti decorativi e le pareti sono verde smeraldo. Non ci sono foto o quadri, tuttavia sul tavolino da caffè ci sono dei fumetti e alcuni libri. Non c'è la televisione, lui è più un tipo che legge.
Per qualche strana ragione tutto ciò mi fa sorridere.
Nell'angolo della stanza, tra lo scaffale dei libri e la scrivania, c'è una chitarra elettrica nera e diversi plettri compongono una linea colorata su uno scaffale- tutti i colori tranne il nero.
Mi chiedo se potrei mai farlo suonare per me. Mi sono sempre piaciuti i ragazzi che suonano la chitarra.
<< Suoni? >> chiedo indicando la chitarra.
<< Qualche volta >> risponde porgendomi il bicchiere, lo svuoto in pochi secondi.
<< Come mai hai così tanti plettri ? >>.
<< Li colleziono, una mia strana abitudine >>.
<< Te ne serve uno nero >>.
<< Già >>, Vincent osserva le mie mani tremanti mentre si appoggia alla parete.
<< Alex, cosa è successo? >>.
Scoppio in una risata nervosa << ti sembrerò pazza >>, il suo viso assume un'espressione preoccupata mentre mi osserva.
<< Alex, lo sai che puoi dirmi tutto. Non ti potrei mai giudicare >>.
Vincent si avvicina a me e mia prende la mano fra le sue << ti fidi di me, vero? >>.
Osservo le nostre mani intrecciate, le sue dita unite alle mie. Sei destinata a stare con lui.
La frase di Simon mi ritorna alla mente. Libero le mie mani dalla presa di Vincent.
<< Si. Solo che tutto questo è così assurdo >>.
Vincent si siede accanto a me e i miei occhi incontrano i suoi.
<< Comincia dall'inizio >>.
Passo nervosamente le mani sul mio vestito. Inizio a raccontare della festa e lo sguardo di Vincent si fa duro quando gli dico cosa mi ha detto Tyler e si fa ancora 
più duro quando gli racconto di Zack e della barca.
Gli racconto tutto, persino quello che è successo con Zack e la corda blu e di come noi siamo " destinati a stare insieme ". 
<< Non può essere la verità, vero? >> chiedo, << Simon ha detto che il motivo per cui mia mamma é scappata è questo, che io sono l'Angelo Errante. Aveva paura che potessero...uccidermi >>.
Vincent si passa una mano nei capelli. << Avevo il sospetto che Simon stesse nascondendo qualcosa quando ha detto di volerti portare a casa sua, e quando mi hai detto dei tatuaggi di Zack...non riesco a credere di essere stato vicino a qualcuno di così speciale per tutto questo tempo. Quando compi gli anni, Alex ? >>.
<< Il quattro marzo >>. Meno di un anno da ora.
<< Quando hai parlato con l'oracolo ti ha detto qualcosa riguardo tutto questo? >>.
<< No, ha solo detto che avrei ucciso coloro che amo. Voglio dire, ha detto un sacco di cose che ripensandoci, ora hanno senso, ma quella sera non avevo capito niente >>.
<< Come potevi? >> dice Vincent, osservandomi con i suoi meravigliosi occhi grigi. << Ora sappiamo il vero motivo per cui tua madre ha lasciato la sicurezza dell'Accademia. Voleva proteggerti. 
La storia di Cornelia è tragica, ma lei si è messa contro il Consiglio e contro gli Dei. È stato questo a segnare la sua fine. Questa è la parte che nei libri viene omessa >>.
<< Perché Cornelia lo ha fatto? >>.
<< Alcuni dicono che si sia innamorata del primo Angelo e che, quando lui si è messo contro al Consiglio, lei lo ha difeso >>.
<< Tutto questo è stupido >> roteo gli occhi. << Si è praticamente suicidata, questo non è amore >>.
Sul viso di Vincent compare un sorriso smagliante, il mio cuore perde un battito. << Le persone fanno le cose più stupide quando sono innamorate, Alex. Guarda cosa ha fatto tua mamma per te, è un diverso tipo di amore, ma lei ha lasciato ogni cosa perché ti amava >>.
<< Non ho mai capito perché se ne fosse andata >> la mia voce suona così fragile. << Ora lo so. Se ne è veramente andata per proteggermi. Sai, un po' la odiavo per avermi portata via da qui. Non riuscivo a capire perché avesse fatto qualcosa di così stupido. Non avevo capito niente e ora che lo so mi sento un po' in colpa per essermela presa con lei >>.
<< Deve darti un po' di pace però, sapere perché >>.
<< Pace? Tutto quello a cui riesco a pensare è che se non fossi stata il secondo Angelo, lei sarebbe ancora viva >>.
Le mie parole gli provocano dolore, riesco a vederlo dalla sua espressione. << Non puoi darti la colpa per tutto questo. Non te lo permetterò, Alex >>.
Annuisco, distogliendo lo sguardo. Vincent può pensare quello che vuole, ma se io non fossi stata il secondo Angelo Errante, niente di tutto questo sarebbe mai successo.
<< Odio tutto questo. Odio non avere il controllo >>.
<< Tu hai il controllo, Alex. Quello che sei ti da più controllo di quello che credi >>.
<< E come? Secondo quello che ha detto Simon, sono il coniglietto della Duracel di Zack. Nessuno sa cosa succederà >>.
<< Esatto, nessuno lo sa. Quando compirai diciotto anni- >>.
<< Sarò un gigantesco fenomeno da baraccone >>.
<< Non era ciò che stavo per dire >>.
Alzo le sopracciglia per lo stupore. << Okay, quando compirò diciotto anni gli Dei mi uccideranno  mentre dormo >>.
La rabbia fa diventare i suoi occhi più scuri. << Se gli Dei ti avessero voluto morta, lo saresti già. Quindi quando compirai diciotto anni tutto sarà possibile >>.
<< Ti comporti come se tutto questo fosse una bella cosa >>.
<< Può esserlo. Con voi due- >>
<< Parli come Simon! >> mi alzo e mi allontano da lui. << Adesso dirai che sono la metà super speciale di Zack e che gli appartengo, come se fossi un oggetto invece che una persona! >>.
<< Non sto dicendo questo >> lui chiude la distanza fra noi e mi poggia le mani sulle spalle. Un brivido mi percorre la schiena.
<< Ricordi quello che ti ho detto sul destino? >>. Scuoto la testa.
<< Solo tu hai il controllo sul tuo futuro. Solo tu hai il controllo su quello che succederà >>.
<< Lo pensi davvero? >>.
<< Certo >>.
Scuoto la testa. A questo punto non credo più a niente, sto per andarmene da un'altra parte con la testa ma la stretta di Vincent sulle mie spalle si fa più salda. 
In un instante sono fra le sue braccia. 
Sono esitante, perché stargli vicina è probabilmente la più dolce delle torture.
Devo allontanarmi...il più lontano possibile, ma le sue braccia mi circondano.
Lentamente, appoggio la mia testa sul suo petto. Le mie braccia si allacciano dietro alla sua schiena e inalo il suo profumo, sa di sapone e mare. Il suono del battito del suo cuore contro la mia guancia mi rilassa.
È solo un abbraccio ma significa così tanto. Significa tutto.
<< Non voglio essere l'Angelo Errante >> dico chiudendo gli occhi. << Non voglio nemmeno condividere lo stesso stato con Zack >>.
<< Lo so che fa paura, ma non sei sola. Andrà tutto bene >>.
Mi avvicino ancora di più a lui. Il tempo mi sembra fermarsi, permettendomi di godere questo momento, poi Vincent passa le dita in mezzo ai miei capelli fino ad arrivare all'attaccatura e mi tira indietro la testa.
<< Non hai niente di cui preoccuparti, Alex. Non lascerò che qualcosa ti accada >>.
Le sue parole si fanno strada nel mio cuore e si marchiano a fuoco nella mia anima.
I nostri occhi si incontrano. Cala il silenzio mentre ci osserviamo a vicenda.
I suoi occhi diventano argento e la sua altra mano scivola sui miei fianchi. Le sue dita lasciano i miei capelli e tracciano la curva del mio collo per poi raggiungere la mia guancia.
Non dovremmo farlo. Lui è un purosangue. Tutto finirebbe se ci beccassero, ma non importa.
In questo momento, essere con lui è tutto ciò che voglio, e vale qualsiasi rischio.
Si avvicina a me e appoggia la guancia alla mia, i brividi iniziano a percorrermi la schiena mentre le sue labbra is muovono contro il mio orecchio. << Dovresti dirmi di fermarmi >>.
Non dico niente.
La sua mano si muove sulla mia schiena, lasciando una scia di fuoco mentre lo fa.
Le sue labbra si muovono sulla mia guancia, fermandosi sulle mie.
Mi dimentico come si respira e cosa più importante, come si pensa.
Si muove così lentamente, le sue labbra sfiorano le mie una volta e poi una seconda.
È così gentile e dolce, un bacio meraviglioso, ma quando si fa più profondo, non è uno di quelli timidi. È uno di quelli pericolosamente passionevoli, di quelli che danno sfogo ad una passione che è stata tenuta in gabbia per troppo tempo.
Un bacio che mi incendia l'anima.
Vincent mi stringe a se e io mi stringo a lui come se fosse tutto ciò di cui ho bisogno. 
Ci baciamo di nuovo e rimaniamo entrambi senza fiato. Ci muoviamo insieme verso la camera da letto 
Le mie mani trovano l'orlo della sua maglietta, ci separiamo quanto basta perché io possa togliergliela. Miei Dei i suoi muscoli sono esattamente come me li immaginavo, perfetti.
Vincent mi stende sul letto, le sue mani si muovono dal mio viso, alla pancia, ai miei fianchi, fino ad arrivare all'orlo del mio vestito.
Mi sciolgo fra le sue mani e i suoi baci.
Il mio vestito finisce da qualche parte sul pavimento ed ora i nostri corpi si toccano, mi sento in fiamme.
Vincent sposta le sue labbra dalle mie e io faccio un verso di protesta, ma poi le sue labbra tracciano una linea che va dal collo alla mia clavicola.
La mia pelle brucia e i miei pensieri sono in fiamme.
<< Sei così bella. Così coraggiosa e piena di vita >>. Bacia dolcemente la cicatrice che ho sul collo. << Non te ne rendi conto, vero? Hai così tanta vita in te >>.
Sorrido e lui mi bacia la punta del naso. << Davvero? >>.
<< Si >>. Mi sposta i capelli dal viso. << Da quella notte in Virginia, ti sento sotto la pelle. Sei diventata una parte di me. Non riesco a smettere di pensarti, è così sbagliato >>. 
<< Agapi mou, non riesco... >>. Mi bacia di nuovo.
Non ci sono più parole. I nostri baci si intensificano. Non mi sono mai sporta così oltre con un ragazzo. Voglio stare con lui, non ho dubbi, solo certezze.
Vincent alza la testa, mi osserva con quella domanda negli occhi. 
<< Ti fidi di me? >>.
Sollevo una mano e gli accarezzo la guancia. << Si >>.
Prende la mia mano e se la porta alle labbra, lasciando un bacio su ogni dito e infine sul palmo. Poi si avvicina di nuovo a me e mi bacia ancora.
Bussano alla porta. 
Entrambi rimaniamo congelati. I suoi occhi ancora offuscati dalla passione, incontrano i miei. 
Passa un secondo, poi un altro. Penso che ignorerà chiunque abbia bussato, Dei, spero che lo faccia.
<< Vincent apri questa porta. Ora >>.
Ryan.
Merda. È tutto ciò che riesco a pensare. Siamo fregati. Non so cosa fare. Resto ferma, con gli occhi spalancati con indosso solo la biancheria intima. Indosso una cavolo di biancheria e sono sdraiata sul suo letto. 
Senza distogliere lo sguardo da me, Vincent lentamente si alza dal letto. Solo quando prende la maglietta che avevo lanciato poco prima sul pavimento, distoglie lo sguardo.
Esce dalla stanza e chiude la porta alle sue spalle.
L'atmosfera si è completamente rovinata, ovviamente. E io sono in biancheria intima, potrebbe entrare chiunque e io sono stesa sul letto. Il suo letto...
Salto giù dal materasso, prendo il mio vestito e lo indosso alla velocità della luce.
Cerco un posto dove nascondermi, ma le parole di Ryan mi bloccano.
<< Non volevo svegliarti, ma ho pensato che lo volessi sapere subito. Hanno trovato Cole. È vivo. >>.
Ascolto con il cuore in gola, mentre Vincent riesce a convincere Ryan che lo incontrerà tra poco nell'infermeria.
Alzo la testa appena Vincent entra in camera da letto. << Ho sentito >>.
Lui annuisce. << Ti farò sapere cosa succede >>.
Faccio un passo verso di lui. << Voglio venire. Voglio sapere cosa vi dice >>.
<< Alex, è passata l'ora del tuo coprifuoco. Non puoi venire, non dovresti sapere che Cole è nell'infermeria >>.
Dannazione. Odio quando ha ragione. << Potrei entrare di soppiatto, posso nascondermi dietro una delle tende >>.
<< Alex. Devi tornare nel tuo dormitorio. Ora. Ti prometto che ti dirò tutto quello che mi dirà, okay? >>.
Annuisco, non ho alcuna possibilità di cavarmela in questa conversazione. Aspettiamo un paio di minuti prima di uscire di casa. Quando sta per aprire la porta, Vincent si ferma e i suoi occhi incontrano i miei. Lo sguardo nei suoi occhi mi fa venire dei brividi lungo la schiena. Senza dire niente, allunga la mano verso la mia guancia e porta le sue labbra sulle mie. Il suo bacio mi porta via tutta l'aria che mi era rimasta. È passionevole e il mio cuore si stoppa per un secondo. Vorrei che non finisse mai, ma lui si separa da me dopo poco.
<< Non fare niente di stupido >>. Dopo queste parole, apre la porta per uscire e scompare nel buio della notte.
 
Torno nel mio dormitorio, continuano a tornarmi alla mente le immagini di quello che è successo stanotte. Quei baci, il suo tocco e il modo in cui mi guardava, sono marchiati a fuoco nella mia mente. 
Il suo ultimo bacio mi ha tolto il respiro e ha impedito al mio cuore di battere, è stato così bello da farmi male.
Una volta dentro alla mia stanza, continuo a camminare avanti e indietro, rimuginando sulla storia del secondo Angelo, del mio compleanno e su Cole.
Mi faccio una doccia per cercare di distrarmi, ma non funziona.
In questo momento, Vincent e gli altri cacciatori stanno interrogando Cole per sapere cosa sia successo a Jupiter. Stanno avendo le risposte di cui ho bisogno. Mia mamma è un'assassina? 
Le ore passano e io continuo a guardare la porta, aspettando che Vincent mi porti qualche notizia. Non succede. 
Mi addormento e mi sveglio alle prime luci dell'alba. Inizio ad escogitare un piano, non posso più aspettare. Indosso i vestiti da ginnastica e mi dirigo fuori dalla mia stanza e dal dormitorio.
Mi muovo in mezzo ai corridoio, cercando di evitare le Guardie e dirigendomi verso l'infermiera.
So già che i dottori non hanno ancora iniziato i turni e che, a quest'ora del mattino, ci saranno solo delle infermiere facilmente aggirabili.
Se ne incontro una, fingerò di avere dei crampi o che mi sono rotta un dito del piede.
Direi anche che ho bisogno del testi di gravidanza, se questo può portarmi da Cole.
Quando entro nell'infermeria vengo accolta dal silenzio, i corridoi sono vuoti e l'unico rumore è scandito dai miei passi.
Dopo aver controllato diverse stanze, trovo quella che cerco. Sposto la sottile tenda verde chiaro. 
Cole è steso sul lettino, indossa dei pantaloni della tuta e nient'altro. Delle ciocche di capelli gli ricadono sulla fronte, ma il suo petto...riesco solo a fissarlo e a cercare di trattenere un conato di vomito.
Il suo petto è incredibilmente pallido e coperto di morsi che non si sono ancora del tutto cicatrizzati, ci sono pochissimi punti che non sono segnati.
Cole solleva la testa, i suoi occhi sembrano ancora più azzurri, in contrasto con il pallore della sua pelle. Mi avvicino a lui e sento una morsa allo stomaco. 
Ha un aspetto così distrutto, e quando mi sorride, è ancora peggio. È così pallido che le sue labbra sembrano dello stesso colore del sangue, mi sento in colpa. 
Forzo un sorriso sulle mie labbra.
<< Cole! Stai bene ? >>.
<< Penso di si >>.
<< Volevo farti un paio di domande...ti dispiace? >>
<< Vuoi chiedermi di tua madre? >> chiede guardandosi le mani. Per fortuna non devo dargli delle spiegazioni.
<< Si >>.
Continua a guardarsi le mani, sta tenendo qualcosa, ma non capisco di cosa si tratti.
<< Ho detto agli altri che non mi ricordavo nulla >>.
Mi viene da piangere. Cole era la mia unica speranza. << Non ti ricordi? >>.
<< È quello che ho detto a loro >>.
Uno strano suono arriva da dietro l'altra tenda verde accanto al letto di Cole. Come un suono di vestiti bagnati che vengono trascinanti sul pavimento. Alzo le sopracciglia.
<< C'è qualcuno li dietro? >>.
In tutta risposta, sento solo un debole verso. Sento un brivido percorrermi la schiena e sento il bisogno di lasciare la stanza in questo momento mentre mi avvicino alla tenda per spostarla.
Un grido mi si blocca in gola. Tre infermiere purosangue sono stese sul pavimento, circondate da un'enorme pozza di sangue. 
Una è ancora viva, un profondo taglio le percorre la gola. Mi avvicino a lei per aiutarla, ma un ultimo rantolo le esce dalle labbra, prima che la vita la abbandoni per sempre.
Hanno tutte la gola tagliata. Sono tutte morte.
<< Lexi >>.
Solo mia mamma mi chiama così. Solo lei. 
Mi volto e porto una mano alla bocca per lo stupore. Cole rimane in piedi, accanto al suo letto mentre osserva le sue mani.
<< Il soprannome Lexi è molto più bello di Alex, ma che vuoi che ne sappia io? >>. Scoppia a ridere, ma suona freddo e privo di divertimento. Morto. 
Cole è di fronte a me prima che io riesca a raggiungere la porta. Si muove incredibilmente veloce, per uno che è stato torturato per settimane, tra le sue mani stringe il pugnale dell'Accademia.
<< Perché? >>.
<< Perché ? >> dice lui mimando la mia voce. << Non lo capisci? No, certo che no. Nemmeno io capivo all'inizio. Hanno provato prima con le Guardie, ma le hanno prosciugate troppo in fretta. Sono morte >>.
C'è qualcosa di profondamente strano in lui. Deve essere stata colpa della tortura, tutti quei morsi devono averlo fatto diventare pazzo. Ma non importa come è diventato pazzo, perché mi sta preoccupando.
<< Quando sono arrivati a me, avevano imparato dai loro errori. Devono prosciugarci lentamente >>. Lancia un'occhiata veloce al suo pugnale prima di tornare ad osservare me. << Ma noi non siamo come loro. Noi non ci trasformiamo come loro >>.
Deglutisco, cercando di buttare giù la paura che lentamente si sta facendo strada dentro di me. Non mi ricordo niente di quello che ho imparato durante l'allenamento. 
So come affrontare un Ombra, ma un amico diventato pazzo è un altro paio di maniche.
<< Avevo così fame, così tanta. Non avevo mai provato una fame del genere. Ho dovuto >>.
Una terrificante realizzazione si fa strada in me. Faccio un altro passo indietro, proprio quando lui si lancia verso di me. È veloce, molto veloce. Il suo pugno si connette con la mia mascella, cado all'indietro, su uno dei tavolini.
Sento il sapore del sangue in bocca.
Cole mi raggiunge in pochi secondi, mi solleva e mi lancia dall'altra parte della stanza. Colpisco il bordo del letto e poi il pavimento.
Mi alzo ed ignoro il dolore e cerco di affrontare ciò che è impossible.
Oltre ogni ragionevolezza, non ho dubbi che Cole non è più un mezzosangue. Solo una cosa si muove veloce come lui. 
Per quanto impossibile, Cole è un Ombra. 
 
Commento dell'autrice:
Boom! 
Questo finale non vi fa tanto serie tv? A me un sacco muahaahahaha
Ok basta fare la schizzata, mi devo dare una calmata.
Cole è un Ombra, ora sono cazzi amari per Alex....
Riuscirà a salvarsi da sola? Oppure arriveranno i soccorsi? 
Chi lo sa...
Vincent si è finalmente fatto avanti, tuttavia la nostra coppia che scoppia dovrà affrontare diverse difficoltà, il Consiglio non accetta le relazioni fra puri e mezzosangue il che implica delle ovvie complicazioni. 
Presto scoprirete cosa succederà, fino ad allora dovrete rimanere sulle spine.
Chiedo venia.
Un bacio.
-A 
   
 
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