Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: SagaFrirry    11/04/2015    1 recensioni
La Dea Atena risveglia i suoi cavalieri, condannati nella roccia dopo aver abbattuto il muro del pianto. Tutti gli Dei greci richiamano i loro sottoposti e creano alleanze. Perché? Non me ne vogliano i puritani della mitologia..in questa storia gli Dei greci lottano contro le divinità romane. L'Olimpo è troppo piccolo!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Olympus Chapter'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

XXI

 

FEDELTÁ

 

Atena aveva fatto convocare tutti i cavalieri alla tredicesima casa. Con aria solenne, e con a fianco il suo sacerdote ed Ares, iniziò il suo discorso.

“Innanzi tutto..” parlò, con un sorriso dolce “..volevo ringraziarvi. Non l’ho mai fatto prima d’ora. Ringraziarvi per aver lottato per me e per aver rinunciato a molto, a volte anche alla stessa vita, per proteggermi e salvarmi. Come sapete, è prossima una guerra contro le divinità romane. Stanno giungendo qui e questo è l’ordine che vi do: andatevene! Lasciate il grande tempio”.

“Come?” domandò più di qualcuno, senza capire.

“Andatevene” ripeté Atena “Questa guerra non è per voi. Lasciatela alle divinità”.

“Ma..Atena!” protestò Aiolos “Vi abbiamo servito fedelmente per anni, combatteremo fianco a fianco anche questa volta”.

“Questa volta è diverso, Sagittario. Io ed Ares abbiamo trovato alquanto difficoltoso sconfiggere Giove e noi siamo Dei della guerra. Ne verranno altri qui, altrettanto potenti, e non posso permettere che dobbiate sacrificarvi ancora. Siete liberi”.

“Liberi?! Parlate come se combattere per Voi sia una peso per noi”.

“Aiolos..il mio è un ordine!”.

“Ma..”.

“E questo vale per tutti! Anche per te, Arles. I mortali, li voglio al sicuro. Anche se sono mezzi Dei”.

“Certo..” ghignò il sacerdote “..come se davvero qualcuno potesse dirmi quel che devo fare”.

“Arles!”.

La Dea lo guardò, minaccioso. Lui ricambiò lo sguardo e rimasero qualche istante così.

“Se permettete..” continuò lui “..decido io come morire! Se voglio restare qui a lottare con tutte le mie forze per difendere quel che è stata la mia casa per tutta una vita, lo farò. E lo stesso possono fare gli altri, se lo desiderano”.

“Ma è pericoloso!”.

“Certo che lo è. Ma siamo nati per questo: per combattere. Non certo per coltivare margherite”.

“Arles..” provò ad intromettersi Ares, ma il figlio lo ignorò.

Il Dio, scocciato, lo fulminò con lo sguardo.

“Smettila!” sbottò Arles.

“Smettila tu! Ed obbedisci alla tua Dea”.

“I nemici stano arrivando. Invece di lanciare ordini insensati e pomiciare, voi due dovreste preparavi alla battaglia. Tutti i presenti dovrebbero fare lo stesso”.

“Se qualcuno di voi dovesse morire..” sospirò Atena “..io ne soffrirei”.

“Fosse vero, vi sareste già suicidata, viste tutte le volte in cui ci abbiamo rimesso la pelle!” rise Arles e più di qualcuno annuì.

“Noi non ci ritiriamo, Atena!” esclamò Milo “Ho un conto in sospeso con certa gente e non mi tirerò indietro!”.

“Ma sì!” si unì Shura “Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno”.

Persefone, ospite temporanea al grande tempio, sperava davvero che Aphrodite si allontanasse, temendo di perderlo. Ma capì subito che i cavalieri erano uniti e nessuno di loro avrebbe mai lasciato soli i compagni in guerra.

 

I tre giudici infernali sapevano che i loro avversari non erano comuni. Anche se semplici cavalieri di bronzo, erano in grado di combattere come cavalieri d’oro. A volte. Dohko cercava di far ragionare Shion, ma l’antico gran sacerdote stava apertamente sfidando Kiki.

“Porterò a termine la mia missione!” esclamò il giovane “Il signor Arles conta su di me!”.

“Mostrami quel che sai fare, ragazzino” lo spronò Shion.

“Ma io non sono qui per combattere!”.

“STARDUST REVOLUTION!” lanciò l’ariete con la surplice.

Kiki saltò e si teletrasportò, schivando il colpo, che conosceva fin troppo bene. Accanto a lui, Seiya, Hyoga, Sirio e Dohko erano pronti ad affrontare i tre giudici.

“Sarà una passeggiata” ghignò Libra “Lasciate fare a me”.

“Non sei all’altezza” mormorò Shion, afferrando Kiki per la gola e sbattendolo a terra.

Il giovane riuscì di nuovo a teletrasportarsi. Non era abituato a muoversi indossando un’armatura.

“Io devo spezzare i sigilli e lo farò! Fatti da parte!” gridò il ragazzo.

Sapeva che Shion era forte ed esperto ma cercò di non farsi abbattere.

“Sei coraggioso. E fedele al gran sacerdote. Ma questo non conta!” parlò lo specter.

“E cosa conta allora?”.

“La fedeltà nei confronti di Atena”.

“Atena ha approvato la missione che devo compiere! Perciò è in nome di Atena che io agisco!”.

L’armatura di Kiki brillò di luce intensa e Shion sorrise.

 

“Qual è il piano, Minerva?” domandò Vulcano, camminando a fianco della Dea lungo la marcia verso il grande tempio.

“Gli eserciti greci si stanno radunando da Atena. Li distruggeremo prima che abbiano il tempo di organizzarsi” rispose lei.

“E come sai che avverrà questo?”.

“Ho un informatore fidato..”.

“Minerva!” si unì Febo “Concedimi l’onore di staccare la testa a chi ha fatto lo stesso con la mia gemella Diana!”.

“Purtroppo la stessa testa mi è stata richiesta da Marte, fratello. Dovrete stabile chi dei due avrà l’onore. Ma avrete molti mortali su cui sfogare la vostra ira”.

“Ma io desidero QUEL mortale, sorella”.

“Vedrò che posso fare..”.

 

Hypnos e Thanatos, vedendo che i tre giudici sembravano in difficoltà, si alzarono con tutta la calma possibile. Com’era noioso avere a che fare sempre con gli stessi scocciatori! Hades osservava il tutto con il figlio in braccio, che pareva divertito. Seiya si buttò a capofitto contro le due divinità e finì rispedito indietro con estrema facilità.

“Stavolta Aiolos è ancora in vita, non ti presterà l’armatura!” rise Thanatos “E senza una Kamui, puoi solo supplicare perdono!”.

“Vedi di non fare troppo il gradasso, fratello” lo ammonì Hypnos “Non dopo l’ultima volta..”.

“Fanculo! Potevi aiutarmi, invece di tirartela e basta!”.

“Sei sempre il solito..”.

“E piantatela!” sbottò Hades “Dovete combattere. Le questioni di famiglia lasciatele a dopo!”.

“Facciamo a chi ne atterra di più?” sfidò Thanatos.

“Ci sto!” sorrise Hypnos.

I cavalieri d’Atena finirono tutti in terra. I due Dei sorrisero soddisfatti.

“Che dici? Possiamo infierire?” domandò il Dio della morte.

“Non tirare troppo la corda..” mormorò il Dio dei Sogni.

I saint si guardarono. Contro di loro avevano tre giudici infernali, due divinità e Shion.

“Hades!” gridò Dohko “Se siamo davvero alleati, che senso ha tutto questo? Vuoi forse ucciderci?”.

“Lo hai detto tu: e quando questa alleanza finirà, cosa accadrà? Vediamo fino a che punto riuscite ad essere fedeli alla vostra Dea ed a ciò che comanda..”.

“Io non sono fedele a nessuno, mezze seghe!” tuonò una voce e, fra le fiamme, apparve un’ombra a tutti familiare.

 

“Ikki!?” sobbalzò Arles, riaprendo gli occhi.

“Come?!” chiese Shun, che ne stava controllando le ferite.

Seduto sul trono, il sacerdote porgeva la mano al medico, che toglieva le bende.

“Niente..sono sovrappensiero..” mentì Arles.

“Mi era sembrato di sentirvi pronunciare il nome del mio amato fratello” sospirò Shun “Da tanto non ho sue notizie..”.

“Ha ignorato il mio richiamo al tempio..”.

“Chiedo perdono da parte sua. Ad ogni modo, santità, la ferita pare rimarginata. Molto in fretta..anche troppo!”.

“Discordia avrà usato i suoi poteri..”.

“Può essere. Come vi sentite adesso? La vostra mente è un po’ meno tormentata?”.

“Stranamente sì. Alla vigilia di uno scontro in cui molto probabilmente morirò, perché mi sono creato dei nemici di alto rango fra i romani, sono tranquillo”.

“Forse perché confidate nella pace della morte”.

“Devo consegnare la testa di Marte ad Ares ed Era. Solo così, questi sono i patti, potrò avere la pace dopo la morte. In caso contrario, mi attende la punizione eterna”.

“Non è un’impresa da poco..”.

“Lo so bene. Ma ci proverò”.

“E non c’è un altro modo?”.

“Non lo so. Forse è destino che io la pace non la possa trovare mai..”.

“Io non credo..”.

“Ovviamente, dato che tu non vuoi combattere, ti allontanerai dal tempio assieme a Sarah e gli altri civili del tempio. Sarà tuo compito proteggerli, in caso di pericolo”.

“Davvero mi affidate Sarah, l’amata di vostro fratello Kanon?”.

“Certo. Le tue catene sono un’ottima arma di difesa”.

“E Discordia?”.

“Discordia vuole combattere. Ed io non posso impedirglielo”.

“Combattere?! Ma no, non può!”.

“E perché? È una Dea, è più forte di me”.

“Ma contro la sua stessa famiglia..”.

“Lo farò!” esclamò proprio Discordia, avvicinandosi al trono “Lo farò. Combatterò al vostro fianco, senza alcun timore. Mi hanno rinnegata”.

“Non sei costretta” cercò di convincerla Arles.

Lei si chinò, poggiando il capo sul ginocchio di lui. Chiuse gli occhi, mentre il sacerdote le poneva una mano sul capo.

“Lo desidero. Dimostrerò il mio amore”.

“Non è combattendo che si dimostra amore”.

“Allora dimostrerò la mia dedizione. E poi..ti proteggerò”.

“Se salverai la mia vita..il nostro patto sarà sciolto? Ti riterrai soddisfatta e te ne andrai?”.

“Andarmene? Perché?”.

“Perché tu sei qui perché io ti ho aiutata. Se tu farai altrettanto, nulla ti legherà a me”.

“Nulla?”.

Lo sguardo di Discordia si fece triste. Guardò in su, tentando di incrociare lo sguardo di Arles, che però era rivolto altrove.

“Nulla? Ma..il mio amore per te è forse nulla?”.

“Amore? Tu sei la discordia, non sai cos’è l’amore”.

“E tu? Sei il figlio di Ares, lo sai cosa sono pietà e speranza?”.

“No. Non credo”.

Discordia si alzò. Una lacrima le scese sul suo viso.

“Io combatterò!” gridò “Anche se per te non conto niente!”.

Si allontanò poi, non volendo mostrare la sua tristezza. Arles sospirò.

“Perché lo avete fatto?” domandò Shun “Era necessario? Le avete spezzato il cuore”.

“Oh, Shun! Sei così disgustosamente sentimentale! L’amore è una favola e chi ci crede deve solo crescere e svegliarsi”.

“Non è vero! Siete un essere ignobile”.

“Shun! Io non voglio che le accada qualche cosa di male. So per certo che Marte mi cerca e probabilmente anche molti altri. Ho decapitato una Dea ed ingannato parecchi romani. È inevitabile che, in questa battaglia, un numero consistente di loro provi a cercare di uccidermi. Dove credi che lei possa essere più al sicuro? Accanto a me o standomi lontana ed ignorandomi? Io voglio solo che nessun’altro muoia per causa mia. Questo è tanto ignobile?”.

“No..” mormorò Shun, stupito da quelle parole “Però..”.

“Va a prepararti. Presto il nemico sarà qui..”.

 

“Ikki!” esclamò Seiya, con un sorriso idiota sulla faccia “Che bello vederti! Qua la mano!”.

Ikki lo ignorò. Guardò prima Shion, poi i giudici ed infine gli Dei.

“Bene..” disse “..chi di voi sei stronzi vuole prenderle per primo?”.

“Sbruffoncello! Adesso siamo tutti insieme” gli fece notare Thanatos.

“E allora? Siete comunque una manica di esaltati a cui farò vedere le ali della fenice!”.

“Ikki!” si stupì Dohko, indicando Shion come a voler dire “porta rispetto”.

Shion, dal canto suo, ignorava l’ultimo arrivato e continuava ad affrontare Kiki. Ikki faceva lo stesso, concentrandosi sugli altri avversari. Lanciò la sua fenice, che però il Dio dei Sogni fermò.

“Già visto” commentò Hypnos “Devi saper usare qualcosa di nuovo!”.

Tutti si stupirono, soprattutto i cavalieri di Atena. Abituati com’erano a farsi salvare le chiappe dal cavaliere di bronzo, non sapevano che altro inventarsi. I nemici erano più numerosi e fra loro figuravano ben due divinità. Anche se le avevano sconfitte in passato, in quel momento non c’erano le Kamui a proteggerli. I nemici notarono la loro titubanza e colpirono tutti insieme.

“Adesso basta!” si stancò Kiki “Ho una missione urgente da compiere e mi sono stancato di discutere! COSMIC REVOLUTION!”.

Il giovane portò entrambe le mani in avanti ed una potente onda di stelle e materia oscura investì Shion. L’antico cavaliere finì a terra, con l’armatura danneggiata in più punti.

“Che colpo è mai questo?” domandò.

“Lo abbiamo inventato insieme, io ed il sommo Arles. Ti piace?” sorrise Kiki, piuttosto stanco.

“Bello. Complimenti. Per me la tua prova è superata, puoi spezzare i sigilli”.

“Come..?”.

“Fai pure quel che devi, Kiki”.

“Ma..”.

Dohko non reagì molto bene a quelle parole e decise di fare sul serio. Concentrò il suo cosmo e lanciò il suo colpo più potente contro i nemici. I cavalieri di bronzo seguirono l’esempio. I tre giudici e gli Dei ghignarono e si prepararono a fare altrettanto ma Hades intervenne, piuttosto contrariato.

“Siamo alleati!” sbottò, deviando tutti i colpi “Non dovete uccidervi a vicenda!”.

“Hades!” si stupì Libra “I colpi dei vostri sottoposti ci avrebbero di sicuro danneggiato gravemente. Perché li avete deviati?”.

“Perché siamo alleati, devo ripeterlo ancora? Shion aveva richiesto questa prova, ed io gliel’ho concessa”.

“Una prova? Shion ,perché?”.

“Ne riparliamo dopo” tagliò corto l’antico cavaliere “Vanno spezzati i sigilli. Sono passati già diversi giorni, anche se a voi sembrano poche ore!”.

Kiki porse la collana del gran sacerdote a Shion, che però scosse la testa.

“Sai quello che devi fare. È la tua missione e devi portarla a termine, rientrando al tempio con tutto l’orgoglio possibile”.

“Grazie”.

Il giocane cavaliere dell’Altare strinse fra le mani la collana e la sollevò. Pronunciò delle parole in greco antico ed una forte luce avvolse il gioiello. Nello stesso momento, i sigilli si spezzarono. L’esercito di Hades era pronto: era ora di andare in guerra.

 

Arles sapeva che ormai la guerra era alle porte. Come di consueto, si era distaccato momentaneamente dai doveri del tempio recandosi all’altura delle stelle. Sullo Star Hill riusciva a riflettere e concentrare le energie. Inoltre, nessuno conosceva l’accesso a quel luogo, se non pochissimi cavalieri. E ovviamente a nessun’altro era concesso accedervi. Una guerra spaventosa era alle porte, e lo sapeva bene. In ginocchio, a mani giunte, non sapeva bene per chi pregare e se davvero era necessario farlo. Sorrise, apprendendo che finalmente il sigillo che tratteneva Hades era stato spezzato. Poi udì l’inconfondibile corno di guerra di Ares: i nemici erano infine giunti!

Si rialzò di scatto, ma si fermò subito. Avvertiva qualcosa di strano. Guardò in su ed un’ombra piombò su di lui.

“Trovato!” esclamò Marte, con un ghigno sadico in volto.

Arles, tenuto in terra dalla lancia del Dio che gli trapassava la spalla, gridò di rabbia. Marte non parve impressionato e rise divertito. Ma non era l’unico a ridere. Al suo fianco apparve Febo, con una risata altrettanto malefica.

“Bene bene..” parlo proprio Febo “..vediamo in quanti modi possiamo farti soffrire prima di scorticarti, dannato mortale!”.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: SagaFrirry