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Autore: LadyVaderFrancy    11/04/2015    4 recensioni
Questa è una raccolta di alcuni One Shot tutti incentrati sulla vita di Severus Piton. Ogni capitolo racconta un piccolo pezzetto di quello che ha affrontato nella sua vita e di come è diventato l’uomo che è … almeno secondo me. Non ha un carattere facile, è distaccato, è severo, è prevenuto, molto spesso è decisamente ingiusto ma vi siete mai chiesti perché? Tutti sono sempre stati pronti ad additarlo come un traditore, come un uomo spregevole, freddo e senza cuore….… tranne coloro che lo amano davvero e io sono tra loro. ….Lettura consigliata solo per amanti si Severus……e a coloro che mi daranno una possibilità di farvi capire chi è il Principe Mezzosangue, chi è il Mangiamorte e chi è la Spia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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~~Voglio diventare un grande mago!

 Era disteso sull’erba in una giornata di mezza estate all’ombra del salice, perso nei suoi pensieri ((Oggi doveva essere un giorno speciale e invece… ha rovinato tutto. Perché deve sempre fare così?)) Poi si mise a sedere tirando le ginocchia al petto con aria afflitta, continuando ad osservare lo scorrere dell’acqua del fiume. Dopo un po’ in lontananza sentì gridare il suo nome “Severus”. Si alzò in fretta e vide la dolce Lily corrergli incontro raggiante più che mai. Una volta raggiunto il suo amico, la bambina si piegò leggermente in avanti con le mani sui fianchi per riprendere fiato, poi alzò il viso e i suoi luminosi occhi verdi brillarono “Sono … sono venuti Sev! Volevo fossi il primo a saperlo”.

Severus sorrise felice “Te lo avevo detto che non dovevi preoccuparti” ((Lei è corsa fino a qui per-per dirlo a me… a me!))

 Lily si avvicinò ridendo e saltellando vicino a lui rispose “Sì, lo avevi detto” poi da una tasca tirò fuori tutta orgogliosa la sua lettera “Vuoi vederla?”

 “Ma certo Lily”, prese la pergamena dalle mani della piccola e lesse il contenuto.

 La bambina dai capelli rossi osservava il suo amico leggere la lettera di Hogwarts. Il suo viso era molto concentrato e forse gli appariva un po’ triste. “Che c’è Sev?” chiese dolcemente, ma il bambino dai capelli corvini non rispose, lei si mise un dito sulle labbra e alzò gli occhi al cielo, era una cosa che faceva spesso quando si concentrava “NO! Non dirmi che la tua non è ancora arrivata!”

Severus piegò la testa da un lato “Certo che è arrivata! Oggi come la tua”

 “Allora perché non stai saltellando come me per tutto il prato?”

Era una bella domanda, e purtroppo c’era una risposta. Quella mattina poco dopo aver ricevuto la lettera da Hogwarts, sua madre era stata costretta a quel punto ad informare suo marito che a settembre Severus sarebbe partito per la scuola. Suo padre aveva urlato contro di lei, dicendo che non avrebbe mai permesso a quel orribile marmocchio di diventare ancora più strano di quello che era. Poi era salito in camera sua e aveva provveduto a schiaffeggiarlo e spintonarlo per la stanza, rovinando un giorno che aspettava da anni. ((Merlino continua a fissarmi in quel modo… devo dire qualcosa, non smetterà di chiedermelo finché non le do una spiegazione… È così testarda a volte)). Poi sospirò “Mio padre lo ha saputo… non ne era contento”.

“Capisco, mi dispiace. Ma Sev, mancano poche settimane… e poi tuo padre non c’è adesso” Lily si allontanò di un passo aprì le braccia e iniziò a volteggiare intorno a lui “Sev… dai fallo anche tu”.

Il bambino dagli occhi ossidiana guardò la sua amica volteggiargli intorno. Ancora una volta era riuscita a fargli dimenticare quanto la sua vita fosse difficile e brutta.
 

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Due settimane dopo l’arrivo delle lettere, Severus entrò in cucina “Mamma sono pronto, possiamo andare adesso”.

La donna dai capelli scuri guardò il bambino che aveva di fronte, a vederlo dall’esterno sembrava calmo e tranquillo, ma lei lo conosceva bene: dentro stava fremendo per l’emozione. “Severus, abbi un po’ di pazienza” rispose seriamente sua madre dandogli un occhiata severa.

 Severus fece una smorfia, aveva tante qualità ma la pazienza non era uno dei suoi talenti. Infatti non voleva aspettare nemmeno un secondo di più. Così sospirò cercando di calmarsi, di certo non desiderava essere rimproverato da sua madre proprio quel giorno. Poi sapeva perfettamente quale era il motivo del loro ritardo, dovevano attendere che quell’inutile babbano di suo padre uscisse di casa per primo per andare ad ubriacarsi in chissà quale infima bettola del quartiere. Se li avesse visti uscire per primi, avrebbe sicuramente chiesto dove stavano andando, e la risposta non gli sarebbe piaciuta affatto e tutto sarebbe stato complicato, doloroso e orribile.

 Dopo solo alcuni minuti finalmente Tobias uscì da casa, senza salutare la sua famiglia, senza dire a che ora sarebbe rientrato, sbattendosi per giunta la porta alle sue spalle. Circa mezz’ora dopo anche Eileen e il figlio lasciarono la loro abitazione per dirigersi a Diagon Alley.

 Severus adorava immensamente quella parte di Londra: le vetrine esponevano oggetti magici di ogni genere, la libreria era ricolma di testi che bramava di poter leggere un giorno, il farmacista aveva ingredienti per pozioni rari e preziosi, le strade erano piene di maghi e streghe che praticavano liberamente la magia anche solo per spolverare le loro vesti o per raccogliere qualcosa che gli era sfuggito dalle mani. In quel mondo era tutto stimolante e meraviglioso, ricco di opportunità, e lui desiderava farne parte più di qualunque cosa.

 Sua madre in alcune rare occasioni lo aveva portato con se, specialmente quando era più piccolo, se aveva da sbrigare delle commissioni, ma soprattutto per non lasciarlo da solo in balia di Tobias. Ma questa visita era diversa da tutte le altre, stavolta erano lì espressamente per lui, per comprare la sua bacchetta.

 Eileen si fermò davanti al negozio del fabbricante di bacchette, poi aprì la porta di legno scuro. Un leggero scampanellio avvisò il proprietario della loro presenza, e dal retro bottega udirono una voce “Solo un attimo per cortesia, sarò subito da voi”

Dopo qualche istante Severus vide un signore con i capelli grigi, che gli fece un morbido sorriso, mentre stringeva alcune scatole tra le braccia. “Oh Miss Prince buongiorno, immagino che questo giovanotto sia suo figlio”

 “Buongiorno Sig. Olivander, si lui è mio figlio, Severus Piton” disse la donna con profondo orgoglio.

 Allora il bambino dai capelli corvini fece un passo avanti in maniera molto composta e con tono serio disse “Buongiorno Signore”

L’uomo fece un’espressione simpatica “Bene allora giovanotto, vediamo di trovarti una bacchetta”, poi si voltò verso gli scaffali di sinistra e prese una delle infinite scatole che ricoprivano i muri del negozio. “Ecco, prendila e agitala dolcemente”

Severus prese la bacchetta di colore chiaro e la agitò con grazia, facendo saltare in aria diverse scatole che erano appoggiate sul bancone. Il suo viso si oscurò subito “Mi dispiace signore”

 “Oh e perché giovanotto? Non c’è nulla di cui dispiacersi semplicemente questa bacchetta non fa per te… decisamente non finirai in Tassorosso” disse ridacchiando, poi si voltò scegliendo un'altra scatola “Uhmmm direi che forse… prova questa” e gli porse una stecca di color cioccolato con il manico di un legno più chiaro.

 Il bambino ripete l’oscillazione, ma questa volta non successe assolutamente nulla, la delusione era palese sul giovane volto di Severus. “Madre…” ((E se nessuna bacchetta volesse appartenere a me? Allora non potrò essere un mago)).

 Eileen gli diede un occhiata rassicurante e gli poggiò delicatamente una mano sulla spalla, poi vide il negoziante aprire una scatolina di legno scuro “Su, su, non devi preoccuparti, sono sicuro che questa è la bacchetta giusta”

Severus la prese era di un legno molto scuro, praticamente nero, era liscia e levigata e aveva un impugnatura tutta intarsiata: era a dir poco magnifica. ((Oh mi piacerebbe tanto che fosse questa è così elegante, e poi è nera! Uno dei miei colori preferiti!!)). Poco convinto la agitò e in quel preciso istante sentì un calore invaderlo: era partito dal centro nel petto fino a raggiungere la punta delle dita, e nello stesso istante che il tepore raggiunse la mano, vide una moltitudine di scintille dorate uscire dalla punta della stecca. Fece un timido sorriso compiaciuto. ((E’ lei…è davvero lei, proprio quella che volevo!))

“Oh questo dice molto su di lei Sig. Piton”

Il bambino lo osservò incuriosito e in maniera molto educata chiese “Potrei sapere cosa è interessante Sig. Olivander? Se non è di troppo disturbo”.

“Oh ma certamente. Forse è a conoscenza del fatto che non è il mago a scegliere la bacchetta?”

Il bambino annuì con sicurezza per rispondere al quesito dell’uomo. “Uhm Molto interessante, è una cosa che pochi giovani maghi sanno. Ma questo conferma solo la mia ipotesi. Beh, la sua stecca è in Legno di betulla, e piuttosto lunga: 12" e ½. La sua Anima è di crine di Unicorno.”

Severus era come rapito mentre ascoltava l’uomo parlare, e Olivander, guardando la sua espressione aggiunse ”Immagino che vorrà altre informazioni vero?” così il piccolo mago annuì vigorosamente desideroso di apprendere tutto ciò che poteva, i suoi occhi in quell’istante brillavano come perle preziose.
“Molto bene… Il legno che la compone ha delle caratteristiche davvero particolari, e l’abbinamento con l’anima è molto insolito, anzi direi alquanto raro, è una bacchetta molto potente”.

Severus strinse la bacchetta con sicurezza e ammirazione ((Magnifico!! Con questa diventerò un grande mago!)), poi guardò il negoziante sperando che gli avrebbe dato ancora qualche informazione. Ma quando vide l’uomo voltarsi per riporre le altre stecche che aveva portato dal retro bottega, rimase un po’ deluso, ma lo ringraziò ugualmente. ((Peccato avrei voluto sapere di più, spero che ma mamma abbia dei libri sulle bacchette a casa, però non credo, io non ne ho mai visti)).

 Eileen si avvicinò all’uomo e chiese il conto, Olivander gli disse che la bacchetta era un po’ più costosa del previsto, data la sua composizione. La donna non disse nulla, prese il denaro e pagò la somma richiesta.

 Mentre stavano uscendo, l’uomo richiamò il bambino “Sig. Piton, forse le farebbe piacere leggere questo”.

Il ragazzo guardò sua madre e quando lei annuì per dare il suo assenso, il bambino prese la pergamena. Erano delle informazioni sul cuore e sul legno che componevano la sua bacchetta. Severus fissò l’uomo sorpreso e poi disse “Grazie molte Sig. Olivander”

 “Prego, fa sempre piacere incontrare dei giovani così desiderosi di conoscenza”

Eileen fece un cenno con la testa in segno di ringraziamento e poi a sua volta salutò l’uomo e infine uscirono dal negozio. La strega allora prese il pacchetto contenente il loro acquisto e lo infilò nella tasca, poi si fermarono al negozio di Madama Malkin per prendere delle vesti per la scuola. Purtroppo a causa della spesa imprevista per la bacchetta Eileen fu costretta con suo grande dispiacere a prendere degli indumenti di seconda mano per il figlio. Una volta terminati gli ultimi acquisti rientrarono a casa.

 Severus corse nella sua stanza per riporre le sue cose. Poi prese la pergamena che Olivander gli aveva donato e la aprì: c’era una descrizione molto dettagliata delle caratteristiche della sua bacchetta.

 Severus Piton
 Legno: betulla
 Lunghezza: 12" e ½ - rigida
 Anima: crine di Unicorno
 La lunghezza della bacchetta in genere è proporzionata all'altezza del Mago o della Strega, ma è un metro approssimativo che non tiene conto di altre importanti considerazioni; infatti, se le bacchette più lunghe possono andare bene per Maghi alti, sono però attratte da persone con spiccata personalità e da chi pratica uno stile di magia grandioso e drammatico, così come bacchette più corte scelgono chi ha una qualche carenza di personalità piuttosto che chi è di altezza inferiore alla media. Bacchette ben proporzionate favoriscono invece incantesimi eleganti e raffinati.
 La flessibilità e la rigidità: denotano il grado di adattamento e la predisposizione ai cambiamenti coppia/proprietario. Ma anche questo aspetto va considerato unitamente agli altri già citati e con l'esperienza e lo stile di magia del proprietario poichè è l'unione di tutti questi elementi che rende una bacchetta unica.
 Nucleo: Il crine di unicorno produce una magia costante e poco incline a oscillazioni. Di solito queste bacchette sono le più difficili da convertire alle Arti Oscure. Sono fedeli e abitualmente restano unite al loro proprietario a prescindere dal fatto se siano o meno un Mago o una Strega esperti.
 Legno: Betulla / Beth. E’ stato il primo albero a comparire sulla terra dopo lo scioglimento dei ghiacci e per questo ha assunto il significato simbolico "rinascita dopo la morte". La Betulla è un albero snello, aggraziato, e molto resistente, per i celti era un simbolo di saggezza. Gli sciamani gli attribuivano la funzione di albero cosmico, infatti ne incidevano il tronco argenteo come scala per raggiungere altri piani di esistenza: i cieli e gli inferi. E’ associato al sole e alla Luna, racchiude quindi entrambi i due elementi, maschile e femminile, l’ombra e la luce.
 Il legno di betulla ha dei grandi poteri curativi. La sua corteccia è simbolo di protezione, purezza e chiarezza. Possedere una bacchetta con un legno così spirituale sottolinea la necessità di lasciar andare tutto ciò che è servito ad uno scopo, e che rischia di ostacolare i nuovi progressi. La betulla è un grande alleato per non perdere la strada dell’anima, aiuta il mago a sbarazzarsi di ciò che ostacola la propria evoluzione, insegna che la fine di qualcosa è un elemento indispensabile del processo di crescita e ci spinge ad accettare le sfide rappresentate dal nuovo.
 Mio nonno mi ha raccontato una curiosità su questi alberi, diceva che gli abitanti dei paesi nordici piantavano due betulle nei pressi delle loro abitazioni: una serviva per proteggere la casa dalle negatività, e l’altra serviva per fare compagnia alla prima, in quanto si pensava che le betulle soffrissero di solitudine. Se una delle due piante moriva, l’altra o ne condivideva il destino oppure se aveva la forza di restare in vita perdeva la lucentezza argentea del suo tronco.

 Una volta terminata la lettura il piccolo Severus era estasiato da ciò che aveva appreso, la sua era davvero una bacchetta potente, fedele e lo avrebbe aiutato nella sua più grande aspirazione: diventare un grande mago. Questo non era stato un giorno come tanti, era stato un giorno speciale, il giorno in cui per la prima volta si era sentito un mago fino al midollo.

 25 agosto 1970

 (Nota della autore: Tutta la descrizione delle parti che compongono la bacchetta fino al legno sono tratte da Potterpedia, quindi sono più o meno reali ho tolto solo qualche frase che stonava con la personalità di Severus. Per quanto riguarda il legno ho fatto molte ricerche ecco perché ho tardato un pochino nella pubblicazione, ma né la scrittrice né il sito sopra citato menzionavano le qualità della betulla. Volevo fare solo dei chiarimenti, la betulla sembra essere davvero il legno che compone la bacchetta di Severus anche se originariamente è bianco (mentre come tutti sappiamo la stecca di Sev è nera).
 Per le tradizioni celtiche questo albero è associato ai nati nel mese di Gennaio, mese invernale (che rappresenta simbolicamente la morte). Il fatto che è uno dei primi a germogliare è anche un simbolo di vita, quindi i due grandi opposti. Potenzialmente la sua bacchetta sarebbe destinata a compiere solamente del bene, il fatto che il suo cuore non sarà in grado di lasciar andare i suoi dolori, i suoi rancori in futuro, lo porterà a sviluppare incantesimi di arti oscure, perché la betulla ha in se anche un lato Oscuro, o almeno io l'ho interpretato così).
Bene questo è tutto per ora, fatemi sapere se questa scena dell'acquisto della bacchetta vi è piaciuta.
a presto Lady V.
 

 
 

   
 
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