Videogiochi > Dragon Age
Ricorda la storia  |      
Autore: marte96    11/04/2015    1 recensioni
La Custode e il mago si corsero incontro dimenticando ogni regola dell’etichetta, dimenticandosi di essere completamente circondati dai templari di Meredith, durò allungo il loro abbraccio, come se non avessero aspettato altro da mesi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alistair Therin, Anders, Custode, Hawke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il Campione di Kirkwall parla amorevolmente con re Alistair, quando ecco che la porta della sala si apre: è L’eroe del Ferelden.
Sorride compiaciuta, molti abbassano il capo salutandola, indossa l’armatura nera che trovò alla tenuta della Baronessa. Quell’armatura è un meraviglioso ricordo, e in quelle giornate di navigazione che si sentiva così sola era stato come un toccasana per lei. Zuar Cousland era così, una guerriera forte e perspicace, ma che spesso soffriva di nostalgia, non era il tipo da stare chiusa in un palazzo reale, lei preferiva correre per le lande a cercare tesori nascosti e Thaig nanici da recuperare. 
Fu giusto un secondo e un sorriso si dipinse sul volto di Anders, un sorriso così luminoso che per poco Hawke non ne fu geloso.
La Custode e il mago si corsero incontro dimenticando ogni regola dell’etichetta, dimenticandosi di essere completamente circondati dai templari di Meredith, durò allungo il loro abbraccio, come se non avessero aspettato altro da mesi.
“Comandante” disse commosso l’eretico
“Tenente” gli rispose con la stessa commozione la donna
Presero l’uno il volto dell’altro tra le mani, poggiando delicatamente la fronte a quella dell’altro; se non si conosceva l’affetto che li legava si sarebbe potuto pensare tranquillamente che i due fossero amanti.
Ecco perché Re Alistair scoppiò in una fragorosa risata quando vide l’espressione di Maferat Hawke: completamente furente di rabbia, consumato dalla gelosia. Il giovane sovrano gli poggiò delicatamente una mano sulla spalla “non potete farci nulla mio caro amico, quei due si amano di un amore che non conosce limiti, noi non possiamo certo competere!” ed era vero.
Anders e Zuar erano legati da un sentimento così profondo che nessuno sulla faccia della terra avrebbe trovato parole per descriverlo: il loro amore superava la logica naturale, superava l’attrazione sessuale e le leggi morali, era quasi morboso ma lasciava ognuno libero come l’aria.  Era quello il bello forse, lontani e vicini, separati per necessità o per gioco, e quanto più la lontananza era prolungata quanto più erano sereni e tormentati da i loro stessi sentimenti.
Lei era una nobile che era sempre vissuta in un castello.
Lui era un mago che era stato rinchiuso in un circolo.
Erano privati della loro libertà da quando erano nati, eppure, lei si era liberata in circostanze assai dolorose dai suoi obblighi, era andata avanti, salvato la sua patria e ora aveva sposato la persona che amava; lui era stato chiamato ad un bene superiore, era cresciuto, ed aveva conosciuto Giustizia, si era fatto degli amici che lo apprezzavano per quello che era, ed ora aveva un ospedale un piccolo sogno realizzato, e aveva trovato l’amore della sua vita.
Vivevano separati Anders e Zuar, spesso ricordando con assoluta malinconia i momenti passati assieme, ma liberi, ed era questa la chiave del loro amore: la libertà.
Perché lei aveva impedito ai templari di catturalo, lei lo aveva richiamato ad uno scopo più grande di lui, aveva imparato che era più forte di quanto pensasse, lei aveva rotto il suo filatterio, ucciso templari, senza chiedergli assolutamente nulla in cambio, ma era stato lui a dirgli di non arrendersi, a supportarla quando le cose sembravano messe male, a dargli coraggio non riusciva a trovare la strada per uscire dalle vie profonde, a non andare in panico nell’oblio, si erano presi cura dei gatti randagi, e avevano preso accordi con l’Artefice.
Ah ! L’Artefice, un salto nel vuoto, che incredibile a dirsi, si era rivelato esatto.
L’Artefice e i suoi adepti, un segreto che custodivano gelosamente assieme a Nathaniel, Ogren e Sigrun. Segreti e parole non rivelate a nessuno, neanche alle persone che amavano.
Segreti, fu così che quella sera stessa Zuar andò a trovarlo nel suo ospedale, cercando di convincere i fereldiani a tornare a casa, fu così che Anders gli parlò del suo folle piano, di come avrebbe fatto saltare in aria la chiesa.
Fu così che Giustizia si rivelò alla Custode che era stata sua alleata, e fu sempre così che L’eroe del Ferelden pianse tra le braccia dello spirito, pianse a lungo, singhiozzando tra una lacrima e l’altra di quanto le dispiacesse di averlo portato fuori dall’oblio, che questo non era posto per lui, che avrebbe trovato un modo per farlo tornare a casa, prima o poi: era una promessa.
Anche Giustizia pianse, o forse era Anders, ma piansero promettendosi che tutto sarebbe finito per il meglio, e siglarono un patto, qualunque cosa fosse accaduta, nel Ferelden ci sarebbe stato sempre posto per i maghi, per coloro che combattevano contro i templari e la magia del sangue.
    

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: marte96