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Autore: Jules_Weasley    12/04/2015    5 recensioni
Penny Shane ha sangue magico nelle vene, ma genitori Babbani. Quando riceve la lettera per Hogwarts resta molto sorpresa. Non discende da nessuno dei personaggi della saga, ma questo non vuol dire che non li incontreremo nel corso della trama. Se volete prendere con me quest'Espresso per Hogwarts, conoscerete Penny e i suoi amici, impegnati nel loro sesto anno. Conoscerete anche le sue dis-avventure sentimentali con il ragazzo per cui, da sempre, ha una cotta. La sua storia, insomma.
Leggete e recensite in tanti, è la prima FF che scrivo, quindi sono graditi pareri di ogni genere.
[Dal Prologo:
"Ne ero quasi sicuro che sarebbe toccato a lei, me lo sentivo fin dalla sua nascita” disse, strizzando l'occhio a Penny. Lei non stava più nella pelle. Suo nonno era un mago. Era arrivata una lettera. Era una strega. Fin troppe cose per essere apprese nell'arco di venti minuti.]
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nessun Incanto è pari alla tenerezza del cuore!'
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Capitolo uno



Il fischio del treno



Arrivò davanti al binario 9 e ¾, accaldata per la corsa. Si voltò e scorse il nonno e la madre che le correvano dietro. “Penny” la chiamò sua madre ansante, “non ce la faccio a starti dietro. Hai sedici anni e io ne ho quarantaquattro, abbi pietà di me”. Le raggiunse anche il nonno. Il padre aveva avuto un impegno, ma era la prima volta che non la accompagnava anche lui. Di solito c'erano tutti e tre, fin dal primo anno.

Hai abbastanza danaro?” le chiese Arnold, per l'ennesima volta.

Si, nonno”. Negli anni, Penny aveva scoperto che il nonno lavorava al Ministero della Magia, e che aveva messo da parte del danaro, custodito dai folletti alla Gringott, la banca dei maghi. Aveva sempre accarezzato la speranza di avere, se non un figlio, almeno un nipotino con i suoi stessi poteri. E così era stato. Arnold aveva versato più della metà dei propri averi in un conto intestato a Penny. “Dunque” disse sua madre, “cerca di tenere alta la media dei voti, stai attenta in classe e non cacciarti nei guai”. Penny sbuffò.

Ha ottenuto il massimo dei voti ai G.U.F.O, l'anno scorso” la difese il nonno. “Osi lamentarti di mia nipote?” Era ufficialmente il suo mito! Lo era sempre stato, del resto. Cerca piuttosto di divertirti, visto che è il penultimo anno. L'anno prossimo avrai gli esami finali, quelli tosti. Ne so qualcosa, io. Quindi vedi di goderti il tuo sesto anno, nipote”. Penny sorrise. Chissà perché le “raccomandazioni” di suo nonno erano sempre quelle che le piacevano di più. Annuì, scoccò rapidamente un bacio sulla guancia ad entrambi e un secondo dopo si trovava dall'altra parte della barriera. Il treno per Hogwarts era lì ad aspettarla: rosso, brillante e lucido come sempre. Vide molti volti conosciuti e tutti i ragazzi avevano un baule simile al suo. Spinse il carrello davanti a se e si avvicinò al treno, che già sbuffava. All'improvviso li vide e affrettò il passo. I suoi migliori amici erano lì davanti, probabilmente ad aspettarla. Albus! Rose!” gridò. Due ragazzi della sua stessa età le andarono incontro.

Penny” disse il ragazzo abbracciandola, “sei sempre la solita. Mai una volta che tu sia puntuale, proprio come mia cugina”.

Io?” ribatté Rose piccata, “io sono sempre puntuale”. Albus rise.

Ne abbiamo mille di cugini” rispose.Chi ti dice che io stia parlando di te? Non sei il centro del mondo”. Rose si limitò a fare una smorfia.

Mi siete mancati così tanto quest'estate” disse Penny. “Mi è mancato persino vedervi bisticciare”.

Ci sei mancata anche tu” rispose Albus sorridendo.

Perché non mi sei venuta a trovare? Ti avevo scritto di farlo...” chiese Rose. Penny sapeva che era seccata. L'avevano invitata entrambi. I Potter e i Weasley erano vicini di casa, perciò avrebbe potuto passare il tempo sia con Rose che con Albus, i suoi più cari amici. Non le perdonavano di non essere andata.

Mi sarebbe piaciuto, ma i miei erano così felici di avermi di nuovo a casa...” si giustificò. Rose e Albus storsero il naso. “Giuro che quest'estate mi farò perdonare”. “E ci verrai a trovare?” chiese l'amica.

Hai un tono piuttosto minaccioso Rose, quindi sì” le rispose guadagnandosi una gomitata.

Due uomini sulla quarantina si avvicinarono ai tre. Uno aveva folti capelli neri e spessi occhiali tondi, mentre l'altro lo si sarebbe notato a chilometri di distanza. Era un po' stempiato, ma il colore rosso acceso dei suoi capelli era ancora ben visibile.

Forza ragazzi, è ora di partire”, disse quest'ultimo. Era Ron, il padre di Rose.

Buongiorno signor Weasley”.

Buongiorno a te Penny” rispose gentile.

Coraggio, gli altri sono già tutti sul treno” li incitò l'altro.

Buongiorno signor Potter” disse, guadagnandosi un'occhiataccia.

Penny, sono sei anni che ti dico di chiamarmi Harry. Mi fai sentire vecchio” le ripetè per la millesima volta. Penny non riusciva ad abituarsi all'idea di chiamare per nome il salvatore del Mondo Magico, anche se era il padre di Albus.

Papà, ma tu sei vecchio!”, disse Al, calcando sull'ultima, orribile parola.

Albus Severus Potter, levati di torno prima che io possa acciuffarti!” gli rispose suo padre. In men che non si dica Al si dileguò in cerca di una carrozza libera sul treno. Rose si girò verso Penny e ridacchiò. “Mai mettersi contro il Prescelto” dichiarò con un sorrisetto,“nemmeno se sei suo figlio”.



Dopo aver salutato gli innumerevoli parenti di Al e Rose, compresi Harry Potter e tutta la combriccola degli eroi della Seconda Guerra Magica, poterono finalmente salire sul treno. Raggiunsero Al nello scompartimento in cui si era sistemato per sfuggire all'ira del padre. Albus somigliava molto a Harry. Magro, capelli neri, occhi verdi come quelli della nonna, Lily Evans. Era coraggioso e leale, proprio come suo padre: un vero Grifondoro. E pensare che quando lo aveva conosciuto, sul treno di andata per Hogwarts, era terrorizzato all'idea di finire in Serpeverde. Sua cugina Rose aveva capelli rosso carota in perfetto stile Weasley, ma i tratti del volto erano quelli di sua madre, e le sue gote erano cosparse di lievi lentiggini. Avevano un'infinità di cugini, dato che i fratelli Weasley erano sei. Rose e Al erano sempre stati particolarmente legati. Non era solo un legame di sangue. Erano molto amici, oltre che parenti.

Credevo di non farcela, proprio come la prima volta” asserì Penny, stravaccandosi sul sedile, accanto ad Al. “Anche quella volta avevo un'ansia incredibile”.

Siamo nostalgici, oggi” la canzonò l'amico.

Io me lo ricordo fin troppo bene” commentò Rose, “mi sei venuta a sbattere addosso”. Penny rise, era impossibile ribattere. Era la pura verità. Si erano conosciute così, lei e Rose.

Eri proprio imbranata”.

Vero”, ammise. La risposta di Rose non giunse mai alle sue orecchie, perché sopraffatta da un fischio lungo e prolungato. Per loro era un suono familiare, come per un neonato lo è quello della voce della madre. Un suono dolce e carico di significato. Il treno era partito. Il loro sesto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts era appena iniziato.







Penny correva, cercava il binario dappertutto, ma senza alcun successo. Aveva lasciato suo nonno e i suoi genitori indietro. Non poteva permettersi di camminare, doveva correre. Mancavano ancora venti minuti alle undici, ma lei non sapeva neppure dove stesse andando. Magnifico! Non sapeva cosa sarebbe successo se non fosse riuscita a prendere il treno. Purtroppo la memoria di Arnold aveva deciso di fare cilecca proprio quel giorno. Il giorno più importante della vita di sua nipote. Era vitale per lei sapere dove si trovasse il binario 9 e ¾, ma non appena erano giunti a King's Cross il nonno si era reso conto di non ricordare dove fosse la colonna attraverso la quale, a quanto le aveva detto, sarebbe arrivata al binario. Penny stava per perdere la speranza, ma vide delle persone strane. C'erano dei bambini della sua età. Tutti avevano un carrello con un grosso baule sopra. Alcuni avevano anche una gabbia con un gufo, altri un cesto che sembrava contenere un qualche altro animale. “Probabilmente un gatto” si disse, visto che la lista diceva che gli studenti potevano portare un rospo, un gufo, o un gatto. Si assicurò che i suoi genitori non l'avessero persa di vista, affinché non si preoccupassero, e si lanciò all'inseguimento di quel bizzarro gruppo di persone. Sembravano una famiglia, in realtà. Oppure nel mondo magico c'era una specie di legge che imponeva di tingersi i capelli di rosso. Ma riteneva più probabile la prima opzione. “Forza, ci siamo quasi Al. Il binario è vicino” disse una donna, all'incirca dell'età dei suoi genitori. Il bambino al quale si rivolgeva, stranamente, non aveva i capelli rossi come quelli di lei, ma neri. Un altro, che avanzava a capo del gruppetto, sembrava voler affermare la propria esperienza, guidandoli. Probabilmente era più grande ed era già stato ad Hogwarts, pensò Penny. Ad un certo punto si arrestarono tutti di fronte ad una colonna. “Il passaggio di cui mi ha parlato il nonno” pensò. In quel momento fu raggiunta dalla propria famiglia.

Nonno” chiese. “Si passa da lì?” Arnold si limitò ad annuire. Lei guardò i mattoncini rossi che componevano la colonna, preoccupata. Non le andava per niente di sbattere la testa contro il muro.

Non mettere su quel faccino preoccupato” disse il nonno. “E' una cosa semplicissima. Fai una bella corsa e in men che non si dica sei dall'altra parte della barriera”. E così fece. Chiuse gli occhi e attraversò di corsa il muro. Non aveva fatto in tempo a mettere piede dall'altra parte che, ancora ad occhi chiusi, andò a cozzare in pieno contro una bambina della sua età.

Sta' attenta!” disse, massaggiandosi la parte lesa.

Scusami, sono un po' nervosa...” si giustificò. La bambina sembrò capire e si limitò a sorriderle. Le stava già simpatica. Con quei capelli rossicci e le lentiggini sparse sul viso. Le tese timidamente la mano e l'altra la strinse prontamente.

Penelope Shane, ma chiamami Penny”. La bambina dai capelli rossi non fece in tempo a dirle il suo nome. Una donna le interruppe. Aveva i capelli scuri e un cipiglio deciso.

Rose Weasley, spostati di lì” disse. “E' un passaggio, non potete stazionare là davanti”. Non era arrabbiata, sorrideva anzi. Probabilmente stava ricordando il giorno in cui era stata lei a partire da King's Cross.

Non mi presenti la tua nuova amica?” chiese dolcemente. Penny le sorrise.

Si certo! Lei è Penelope”.

Penny va bene” specificò lei.

D'accordo, Penny. È la prima volta anche per te immagino”.

Si, signora Weasley”.

Hermione va bene” disse ricalcando le sue stesse parole. “Mi ricordo il giorno in cui anche io sono arrivata a scuola per la prima volta”.

Un secolo fa”, disse un bambino spuntato da dietro la signora. Sorrise a Penny, che ricambiò. Era il bambino che aveva visto a capo della famiglia che aveva passato la colonna poco prima di lei.

James!” fece la donna, in tono giocoso. Si vedeva che erano in confidenza. Doveva essere una grande famiglia, pensò Penny, che ancora non sapeva quanto grande era la famiglia Weasley-Potter.

Sì zia?” rispose con aria innocente.

Aspetta che lo dica a tua madre...” lo minacciò, “o forse preferiresti una bella fattura? Sai che sono una strega brillante, vero? E non credo che Harry o Ginny se la prenderebbero, visto come li fai dannare”. James borbottò qualcosa e si dileguò.

Ci vediamo sul treno” gridò a Rose. Un attimo dopo era sparito.

Che ficcanaso impertinente!” disse Hermione. Si notava un tono molto affettuoso in quelle parole.“Andare a scuola lo ha anche peggiorato”.

Mio cugino è al secondo anno” spiegò Rose. Penny lo trovava simpatico. Impertinente, ma simpatico. Anche carino, a dirla tutta. Improvvisamente vide un altro bambino dirigersi verso di loro. “Rose, dobbiamo salire. Non credo tu voglia andare a Hogwarts a bordo di una Ford Anglia volante per aver perso il treno”. Rose rise. Evidentemente c'era un riferimento che Penny non aveva colto. Non poteva coglierlo, ovviamente. Era un aneddoto riguardante la famiglia.

Perché no?” scherzò lei.

Perché non voglio atterrare sul Platano Picchiatore”.

Non capisco una sola parola di quello che dite” si lasciò scappare Penny. Il bambino parve accorgersi della sua presenza. Sembrava molto timido anche lui.

Lei è Penelope, cioè Penny” la presentò Rose.”Lui è mio cugino Albus”.

Al” precisò lui porgendole la mano. A quanto pareva nemmeno lui gradiva troppo essere chiamato col suo nome per intero.

Ma quanti cugini hai?” le chiese Penny, stordita da tutte quelle presentazioni.

Oh, non lo puoi neanche immaginare” rispose Rose, ridendo.

Quando salirono sul treno si accomodarono tutti nello stesso scompartimento, Penny, Al e Rose. I due tentarono di spiegare com'era composta la loro famiglia a Penny che, avendo solo tre parenti stretti e nessuno che fosse della sua età, faticava a capire tutti quegli intrecci.

Mia madre Ginny Weasley è sposata con Harry Potter, il migliore amico di mio zio Ron, fratello di mia madre e sposato con zia Hermione, a sua volta migliore amica di mio padre”.

Non andare così veloce, la confondi” gli fece notare Rose. “I miei genitori hanno avuto me e Hugo, mio fratello minore, che ha la stessa età di Lily Luna”. Penny era sempre più confusa sulle parentele di quella bizzarra famiglia, che col tempo avrebbe imparato a menadito.

Lily Luna è la mia sorellina” spiegò Al. “Mio padre non ha fratelli, ma mia madre ne aveva sei. Ne ha cinque ora” disse. “Non ne parla molto, ma hanno perso un fratello, Fred, durante la Seconda Guerra Magica”. Penny si limitò a dire che le dispiaceva. Aveva cercato di apprendere più informazioni possibili sulla storia del mondo magico, sapeva che l'ultima guerra aveva mietuto molte vittime.

Però un Fred c'è comunque in famiglia” disse Rose, cercando di alleggerire l'atmosfera. “Lo zio George ha chiamato il figlio maggiore come il suo gemello. Non credo, in tutta onestà, che si riprenderà mai del tutto”.

Be', è bello che abbia chiamato suo figlio come il fratello”. Fece appena in tempo a parlare prima che la porta della carrozza venisse spalancata dallo stesso ragazzino che aveva visto alla stazione.

Vi ho sentito fare la lista delle nostre mille noiose parentele” disse giocoso. “Siete davvero decisi ad annoiarla, quindi”.

Chi ti ha invitato James?” disse Al.

Dovresti portare più rispetto al tuo fratello maggiore” lo ammonì l'altro.

Jamie, o ti siedi o la smetti di scocciarci e torni da dove sei venuto” fece Rose.

Quanto mi ricordi Hermione Granger quando usi quel tono” le rispose ridendo.

Comunque” aggiunse, “avete scordato di dire che abbiamo ancora due cugine e un cugino da zio Bill, due cugine da Percy, e un'altra ancora da zio George”.

Sono finiti?” chiese, atterrita all'idea che ci fossero altri parenti.

Si” le disse Al. “Ringraziando Merlino, lo zio Charlie sembra intenzionato a restarsene insieme ai draghi in Romania, senza mettere su famiglia”.

Dev'essere bello” affermò.

Essere il fratello di Al?” scherzò James. “Non proprio”. Al gli fece una smorfia.

Avere una famiglia numerosa, voglio dire. Io non ho nemmeno un cugino” rispose Penny. Le sarebbe piaciuta una famiglia così allargata.

Come sarebbe a dire?”, chiese Rose.“Fratelli o sorelle?”

Nemmeno”.

Magnifico” soggiunse Al, guardando James di sottecchi. Penny immaginò che dovesse essere un tipo piuttosto fastidioso, quando ci si metteva. Ne aveva tutta l'aria.

Non direi proprio. Ho solo mamma, papà e nonnodisse. “Lui è un mago, ma ce l'ha rivelato solo quando è arrivata la mia lettera”.

Ai tuoi sarà preso un accidente” disse Rose. Penny annuì, ripensando alla scena.

Mia madre è tuttora scioccata, temo. Ha scoperto che suo padre è un mago e che le ha tenuto nascosto tutto perché pensava che farla crescere nel mondo magico sarebbe stato… indelicato”.

Ha fatto bene” rispose Al. Meglio crescere fra i Babbani che nel mondo magico, se sei un Magonò”.

Oh sì! Ne sa qualcosa Gazza” ridacchiò James. “Gazza, il custode di Hogwarts, è terribilmente frustrato per questo, e se la prende con tutti gli studenti” spiegò a beneficio di Penny.

L'ha sempre fatto, dice papà...Una ragazza sbucò alle spalle di James. Era bellissima. Capelli biondi e lunghi, occhi azzurro chiaro e un incarnato pallido. “Lei è nostra cugina” spiegò Albus, “la figlia maggiore di zio Bill e zia Fleur, sta per iniziare il suo settimo anno.”

Dovresti farti fare un albero genealogico per capire la nostra famiglia” aggiunse la ragazza. “Io sono Victoire”.

Penny” disse lei, sporgendosi per stringerle la mano. La ragazza le sorrise e il volto le si illuminò; c'era qualcosa di innaturale nella bellezza di Victoire. Solo in seguito avrebbe scoperto che quella sensazione era frutto del sangue Veela che scorreva nelle sue vene.

Torno nel mio scompartimento, ti lascio in buone manidisse guardando Rose e Al.E tu non dare fastidio Jamie” lo ammonì. James sbuffò e fece una smorfia, mentre la ragazza usciva dallo scompartimento. Penny iniziava a chiedersi perché mai tutti si raccomandassero con quel ragazzo.

Penserai che io sia una persona terribile” disse James. Le leggeva nel pensiero? “Ma tu lo sei Jamie!” rispose Al. L'aveva vista imbarazzata. Penny avrebbe imparato che Al aveva il talento di capire quando una persona era a disagio ed era sempre felice di togliere qualcuno dall'imbarazzo, se poteva. “Per tutta l'estate non hai fatto altro che terrorizzare me e Rose sulle prove che avremmo dovuto affrontare per essere smistati nelle Case”.

Già”, confermò la ragazza, “e poi siamo venuti a scoprire che non c'è altro da fare se non mettersi in testa uno stupido Cappello Parlante che decreti la nostra sorte!” Sembrava ancora un po' irritata con il cugino. Però parlare del Cappello Parlante aveva fatto sbiancare Al, che le disse di non nominare quell'aggeggio infernale.

Sai che ho paura”. A Penny questo sembrò un po' eccessivo. In fondo era solamente un cappello, niente di così spaventoso. Al sembrò interpretare correttamente l'espressione negli occhi verdi della bambina. “Ovviamente non del cappello in sé” precisò. “Ho solo paura di finire in Serpeverde”.

Ce l'ho anche io” disse Penny sincera. “I racconti di mio nonno erano già inquietanti, ma dopo aver dato uno sguardo a Storia di Hogwarts non ho molta voglia di entrare in quel covo di maghi oscuri”.

Non lo sono tutti” disse Al. “Il nome...”

Eh no!” sbottò James.La sviolinata sul nome me la risparmio!” disse uscendo dallo scompartimento e chiudendosi la porta alle spalle. Un po' a Penny dispiacque, ma stare con Rose e Al le piaceva. Era sicura che sarebbero diventati amici. Non aveva tanti amici nel mondo dei Babbani, probabilmente la maggioranza dei suoi conoscenti la trovava strana. Non li aveva mai capiti granché. O forse loro non avevano capito lei. Immaginava che dipendesse dai punti di vista. “Il nome di chi?” domandò incuriosita.

Mi chiamo Albus Severus, come due presidi di Hogwarts. Uno era un Grifondoro, l'altro un Serpeverde. Mio padre dice che era un uomo molto coraggioso, però”.

Davvero?” Credeva che tutti i Serpeverde, da Salazar all'ultimo bambinetto, fossero malvagi.

Come mi ha ripetuto fino allo sfinimento il mondo non è diviso in persone buone e Mangiamorte, esiste sia luce che oscurità in ognuno di noi...” aggiunse. A quanto pareva si era sbagliata. Esistevano delle sfumature anche tra quelli che avrebbero dovuto essere i “cattivi”, come immaginava ce ne fossero tra i “buoni”.

L'importante è da che parte scegliamo di agire” concluse Rose per suo cugino.

Lo dice spesso, credo glielo abbia detto il suo padrino prima che morisse”, affermò Al. “Non è stato molto fortunato Harry Potter, almeno nella prima parte della sua vita”. Improvvisamente nella testa di Penny si accese una lampadina. Si vedeva che non era cresciuta tra i maghi, o non ci avrebbe messo così tanto a collegare quel cognome alla storia che le aveva raccontato suo nonno: il Bambino Sopravvissuto. Il padre di Al aveva sconfitto Voldemort e i genitori di Rose dovevano essere gli altri componenti del famoso Trio che aveva sconfitto i Mangiamorte. Suo nonno le aveva spiegato come era andata, a grandi linee. Non riusciva a immaginare come si potesse arrivare a concepire magia così oscura. Comunque, ora sapeva che Albus Severus Potter era figlio del bambino più famoso del mondo magico.

Mio nonno mi ha raccontato qualcosa della sua storia”. Si sentiva un po' in imbarazzo. Insomma, a lei sarebbe scocciato se la sua storia familiare fosse stata scritta in tutti i libri e nota a tutti.

Tutti sanno tutto della nostra famiglia. La giornalista Rita Skeeter scrisse una biografia di mio padre, non autorizzata da lui” disse Al. Penny non aveva idea di chi fosse Rita Skeeter, ma immaginava che non fosse una persona per bene, se aveva dato alle stampe una biografia non autorizzata. Non tardò a confermarlo Rose.

Mamma l'ha minacciata di trasformarla di nuovo in qualche schifoso insetto, se non avesse ritirato il libro da ogni libreria del Mondo Magico” disse, facendo ridere Al. “Sai, mia madre sa essere abbastanza persuasiva”. Penny rise a sua volta. Sì, erano proprio una bella famiglia, pensò.



Penny! strillò un Albus sedicenne, scuotendola.

Al non urlare, ci sento benissimo”.

Non hai ascoltato una parola di quello che ho detto” disse in tono accusatorio. Non poteva negare. Era così assorta nei suoi ricordi che non aveva sentito nulla.

Non è assolutamente vero!” rispose distogliendo lo sguardo. Agli occhi di Al non sapeva proprio mentire. Erano anni che ci provava, ma niente. Erano così limpidi e sinceri che persino Salazar Serpeverde si sarebbe sentito in colpa a mentirgli. Le avevano detto che era una caratteristica che aveva contraddistinto sua nonna, prima di lui.

Certo che è vero!” fece lui. “E guardami quando ti parlo!”

Sembri mia madre! E poi stai strillando, non parlando” disse contrariata.

Almeno posso sapere a cosa pensavi?” chiese lui, tornando al suo tono pacato.

Niente di particolare, pensavo a quando ci siamo conosciuti” disse sorridendogli. “A proposito, dov'è Rose?” domandò, accorgendosi dell'assenza della sua amica dallo scompartimento.

Il punto è proprio questo” grugnì Al. “Temo che mia cugina si stia cacciando in un guaio...” Poi borbottò qualcosa sul fatto che gli amici di famiglia andrebbero tenuti lontani da casa. Penny si spostò per guardarlo meglio; aveva un'espressione che non prometteva nulla di buono. “Ma che succede?” chiese apprensiva. Quando si trattava degli amici diventava apprensiva.

Succede che da quando i gemelli Scamander ci sono venuti a trovare, quest'estate, si è attaccata troppo a Lorcan” rispose, serissimo. Penny si mise a ridere.

Sei un idiota, Albus Severus Potter! Mi hai fatto prendere un colpo quando hai detto che Rose era nei guai, peraltro. Mi si è aperto un immenso scenario di possibilità orribili. Nella mia testa era in un altro scompartimento, attaccata da un nugolo di folletti della Birmania, o presa in ostaggio da una banda di Troll, o impegnata a combattere contro la reincarnazione di Tu-sai-chi, o...”

Ho afferrato il concetto” replicò Al.Non volevo farti preoccupare; nessuno sta attentando alla sicurezza di Rose, ma quello Scamander la sta insidiando”.

Quale dei due?”

Lorcan, lo sapresti se mi avessi ascoltato”.

Non dirlo a Rose, ma non riesco a distinguerli” ammise. “Come diavolo fai?” Al rise.

Rose li distingue” precisò. Come se fosse un disonore saper riconoscere quale dei due gemelli fosse il farabutto che “insidiava” sua cugina. “Io so solo che Lysander è quello con i capelli lunghi”.

Mi spieghi cos'ha che non va quel ragazzo? È figlio di Luna Lovegood, non di un Mangiamorte. Certo, forse la famiglia è un po' strana e il fatto che leggano quel che il nonno scrive sul Cavillo non contribuisce al...” Ma Al non la stava minimamente ascoltando. Non sembrava interessato a Lorcan in quanto tale, quanto al fatto che qualcuno potesse far soffrire Rose. Per tutte le bacchette” sbuffò Penny, “Luna è la madrina di tua sorella, quel ragazzo è un tipo a posto. Cosa ci sarebbe di male se...La sua frase venne interrotta dall'ingresso di un ragazzo. I capelli ricci e gli occhi scuri e profondi, che la scossero quando incontrarono i suoi. Come sempre.

Cosa?” chiese James. “Rose e Lysander?”

No” ribatté Al, “Si parla di Lorcan”. James sembrò ancora più contrariato, per nessun motivo in particolare, proprio come il fratello minore.

Assolutamente no! Quel tipo cambia ragazze come se fossero magliette. Non se ne parla!” disse.

Non è vero!” cercò di discolparlo Penny. Era incappato nella furia di quei due senza colpa, poverino. “Lo fai passare per un seduttore seriale, mentre avrà avuto tre ragazze in tutto”. James sembrò ignorare completamente quello che aveva detto Penny e continuò per la sua strada, parlando con Al.

Be', Rose è troppo piccola”.

Rose ha la nostra età” disse Penny, guardando Al. “Ed ha un anno in meno di te, James” ritentò. Stavolta lui sbuffò. “Cosa c'è, sei diventata la paladina dei gemelli Scamander?” domandò in tono acido.

No, sto solo difendendo il diritto di Rose ad uscire con chi le pare. Merlino, siete davvero così possessivi, voi due?” domandò esterrefatta.

PROTETTIVI” la corresse Al, quasi stordendola. “Non vogliamo che soffra”. Penny sospirò, pensando all'espressione che avrebbe avuto Rose se avesse visto quella scena ridicola.

Ottimo” disse. “Se con lei siete così protettivi cosa intendete fare con Lily Luna?”

Niente” disse James. A Penny sembrava una risposta troppo ragionevole per essere reale. “Insomma, è una bambina” aggiunse. “E poi ha la testa tra le nuvole, non uscirà con nessuno fino a venticinque anni”.

Giusto” gli fece eco Al. Penny lo guardò, stranita.

Siete seri?” chiese Penny, strabuzzando gli occhi. Nessuna risposta. “Lily ha quattordici anni, non passerà poi così tanto tempo prima che anche lei inizi ad uscire con qualcuno”. Al si era tappato le orecchie, mentre James la guardava come se avesse appena detto che intendeva tatuarsi il Marchio Nero.

Merlino! Siete due stramaledetti retrogradi! Lasciamo stare questo discorso, o finirà male per voi”. Stava già pensando di Affatturarli entrambi. Avrebbe chiesto aiuto a Rose, o poteva cavarsela da sola. L'avrebbero meritato.

Intendiamoci, Lorcan è un bravo ragazzo. Siamo cresciuti insieme” disse James.

Niente di personale, quindi” gli fece eco Al.

E vorrei vedere!” Una voce femminile li interruppe. Rose spuntò sulla soglia dello scompartimento e si mise a sedere, incenerendo i suoi cugini con lo sguardo. Evidentemente aveva sentito l'ultima frase e, conoscendoli, aveva immaginato l'argomento della conversazione.

Per la cronaca, non c'è nulla tra me e Lorcan” li rassicurò. Peccato che quella frase, accompagnata da un sospiro e da un espressione sognante, non suonasse affatto come una rassicurazione. “E me ne dolgo” aggiunse, teatrale. Al sembrava sorpreso dal tono franco della cugina, James stava per ribattere qualcosa, che Penny sapeva sarebbe stato arrogante, indiscreto, o poco sensibile. O tutte e tre le cose, se James era particolarmente ispirato. Lo incenerì con lo sguardo, e lui decise di tacere. La porta dello scompartimento si aprì.

Qualcosa dal carrello, cari?”, chiese una voce familiare.

Tre Cioccorane e una mou al gusto di caccole” rispose James, lasciando schifata persino la venditrice.

Due Cioccorane e una Brioche di Zucca” disse invece Penny.

Cavolo! Di nuovo una figurina con la faccia di papà!” Al era evidentemente molto deluso dalla sua Cioccorana.

Ancora?” si lamentò James. “Non basta vederlo a casa tutti i giorni! Non facciamo altro che trovare figurine del Prescelto”.

Devi essere orgoglioso” ribatté Penny, tanto per il gusto di rispondergli. “Ha fatto molto ed ora è anche in molte letture aggiuntive di Storia della Magia”.

Hanno fatto bene ad aggiornare quel libro” commentò Rose, riscuotendosi da quella specie di torpore che le era preso. “Era obsoleto”.

Sei viva allora, buono a sapersi!” scherzò James.

Oh, piantatela di guardarmi così voi due!” ribattè Rose, rivolta sia a lui che ad Albus.

Non ho detto nulla!” si difese Al.

Tranquilla Rose, in tua assenza ti difendo io!” la rassicurò Penny.

Qualcuno che mi capisce”. Rose sospirò.

Qualcuno ha visto in giro Scorpius Malfoy?” domandò Penny all'improvviso. Si era appena ricordata della promessa che aveva fatto l'anno precendente.

Perché?” chiese James. La sua voce suonava leggermente allarmata.

Niente, devo sapere dov'è quest'anno”. Lui sembrò non comprendere. “Non voglio farmi cogliere impreparata, ma soprattutto voglio fargliela pagare”. James parve ancora più confuso. Penny si ricordò che lui non ne sapeva nulla. Stava parlando più con se stessa che con gli altri. Non intendeva coinvolgere nessuno, ma si era ripromessa di non farsi mai mettere i piedi in testa.

L'anno scorso” spiegò Al, “le ha fatto un incantesimo che le ha fatto sputare palle di pelo per tre ore di fila!” James sembrò finalmente comprendere. Sul suo volto comparve un'ombra.

Sul serio? Perché non mi avete detto niente? Dovrei dare una lezione a quel...” disse lanciandosi in una serie di epiteti poco carini ma pienamente meritati.

Posso cavarmela da sola”. Non era del tutto vero. Lei non se l'era mai cavata da sola. C'erano sempre Al e Rose con lei. Uno per tutti, tutti per uno. Era scritto ne I tre moschettieri. Suo padre glielo leggeva sempre, quando era bambina. Quel motto rispecchiava perfettamente il rapporto che aveva con Al e Rose.

Mi avrai mandato mille gufi per chiedermi elenchi di incantesimi dispettosi da fargli” disse Al, serio. “Come se tu non ne conoscessi abbastanza”.

Ho esagerato, ma tu non ti sei tirato indietro. Ne hai elencati circa cinquantagli fece notare ridendo.

Ma quando è successo?” insistette James. Sembrava stranamente seccato.

Alla fine dell'anno” rispose Rose.

Ero con Al a ripassare per i G.U.F.O.” disse Penny. “Eravamo fuori, all'aperto. Non c'erano molte persone in giro, stavamo vicino al capanno di Hagrid. Malfoy e il suo amichetto Zabini si sono avvicinati. Mi ha apostrofato in maniera poco carina… io stavo per mettere mano alla bacchetta, ma lui è stato più veloce” disse tra i denti. Le bruciava ancora un po', anche se cercava di non pensarci.

No” si intromise Al. “So quello che ho visto. Non è stato veloce, è stato scorretto. Aveva la bacchetta già in mano, era lì con il chiaro scopo di provocare. Sa che non ti fai mettere facilmente sotto in un duello, quindi ha pensato bene di evitare uno scontro alla pari” concluse. Effettivamente era andata così, ma Penny pensava lo stesso di essere stata lenta. Ci aveva messo troppo a sollevare la bacchetta, aveva aspettato che si calmassero le acque. Sperare per il meglio non era una grande idea, se c'era di mezzo Scorpius Malfoy. La prossima volta avrebbe cercato di essere meno corretta. Meno Grifondoro, ecco.

Quella caccola di Troll con i capelli biondi...” borbottò James.

Oh, non te la prendere” fece lei con un sorriso piuttosto finto. “E' dal primo anno che mi provoca; ci ho fatto il callo. Quest'anno gli rendo pan per focaccia. Mi sono sempre lasciata sopraffare dal mio stramaledetto istinto grifondoro. E così non va bene. Le serpi sono sempre avvantaggiate con noi, perché giocano sporco”.

Proprio in quel momento la sua ranocchia di cioccolato saltò fuori dal palmo della sua mano e cominciò a scorrazzare per lo scompartimento; fece un balzo e uscì dalla porta, rimasta aperta. Penny si lanciò fuori, voleva riprenderla a tutti i costi, visto che l'aveva pagata ben tre zellini. “Maledizione, torna qui!” esclamò inseguendola. Era estremamente agile, per essere una Cioccorana. Fece altri due balzi piuttosto lunghi, prima che potesse acchiapparla di nuovo. Una volta che l'ebbe riacciuffata, fece dietrofront per tornare allo scompartimento, ma andò a sbattere contro un ragazzo. Cioè, il ragazzo. James doveva essere uscito dallo scompartimento, se era lì davanti a guardarla. Quegli occhi scuri la destabilizzavano sempre un po'. Quando era con altre persone cercava di guardarlo il meno possibile. In genere ci riusciva, ma in quel momento erano occhi negli occhi. Sentì una stretta allo stomaco. Lui non sembrava intenzionato a spostarsi, così fu lei a fare un passo indietro. Gli sorrise. “L'ho ripresa, alla fine...” Lui le sorrise di rimando, ma non rispose. Anzi, cambiò subito argomento. Era strano vederlo così serio.

Qual'era l'offesa?” Stava chiaramente parlando della conversazione che avevano appena avuto.

Mi ha chiamata Sanguemarcio” disse dopo aver tentennato. “Spesso offende mia madre, oltre che me” aggiunse. “Questo proprio non riesco a sopportarlo”. Sapeva che era stupido, che avrebbe solo dovuto ignorare Malfoy, ma non ci riusciva.

Non devi giustificarti, non con me” la rassicurò. “E poi, sei stata anche troppo paziente con quel verme” disse mettendo tutto il suo disprezzo nell'ultima parola. Mentre parlava le fece una carezza sulla guancia. Un gesto dolce, in contrasto col tono rude che stava usando verso Malfoy. Non avevano quasi mai occasione di stare soli. E in quel momento era tutto stranamente intimo. Le sue membra si sciolsero a quel tocco caldo e le conseguenze furono disastrose. La sua mano, serrata per un buon motivo, automaticamente si aprì e la sua Cioccorana, automaticamente, saltò via e con un balzo sparì per sempre, volando fuori dal finestrino.






ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Una strega in famiglia è la prima FF che scrivo, non so ancora cosa ne verrà fuori. Non vuole certo essere un capolavoro, ma una cosa leggera e carina sulla Seconda Generazione. Chiedo il piacere, a quelli che leggeranno, di lasciare un commento. Critica o elogio che sia, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate di questa storia.





  
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