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Autore: willow11    12/04/2015    7 recensioni
Santana Lopez, ormai padrona dei suoi poteri, è pronta ad affrontare la sua nuova avventura: partire con Hermione, Harry, Ron e Quinn per distruggere tutti gli Horcrux.
Questa storia è il seguito di Obliviate e Obliviate anno VI, e segue gli avvenimenti del settimo anno di Harry Potter.
da uno dei capitoli:
-Mi stai leggendo la mente?- La punzecchiò la più piccola.
-Come lo sai?-
-Cambi espressione quando mi leggi la mente… inarchi le sopracciglia e ti spuntano due fossette proprio qui- spiegò Hermione toccando con le dita i punti precisi della fronte della latina.
Santana sorrise, poi afferrò con le proprie mani quelle della grifondoro e le baciò.
-Herm…- disse con un tono che sembrava quasi una supplica.
Hermione la guardò confusa.
-Ti prego… Ti prometto che non ci succederà niente e vinceremo questa guerra insieme… Ma ti prego, permettimi di farti l’incanto obscuro… -
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate 3.17

-Torna indietro Santana- disse Harry avanzando nella penombra della foresta proibita.
-No… E poi ho il tuo mantello dell’invisibilità- replicò la ragazza sorridente con in mano il mantello argenteo.
-Già…-

-È uno dei doni della morte…- pensò ad alta voce Santana.

-Insieme alla bacchetta di sambuco che adesso appartiene a Voldemort e alla pietra della resurrezione- rispose Harry.

-Chissà se esiste? Strano che Silente non l’abbia mai trovata… Bramoso com’era-

Harry alle parole di Santana si fermò.

Santana dopo un paio di passi, sentendo che il ragazzo era rimasto indietro, si fermò e si girò verso di lui.

Il ragazzo infilò la mano nel taschino e tirò fuori il piccolo boccino d’oro che il preside gli aveva lasciato in eredità.

Lo portò sulle labbra e sulla patina d’oro comparve una scritta: mi apro alla chiusura.

-Sto andando a morire- disse il ragazzo sotto lo sguardo confuso di Santana.

Il boccino cominciò a fluttuare per aria e si aprì in due, e al suo interno comparve una piccola pietra.

Harry l’afferrò e lo strinse con forza.

Santana faticava a capire.

Improvvisamente, la foresta cominciò a risplendere.

Harry e Santana si guardarono intorno accorgendosi di non essere più soli.

-Sirius, Lupin…- disse Harry riconoscendo il proprio padrino e il suo vecchio insegnante.

Santana sorrise non appena vide materializzarsi proprio davanti a Harry entrambi i suoi genitori.
Che cos’erano fantasmi?

Così cominciò a guardarsi intorno e proprio accanto a lei si materializzò Rachel Berry.

-Berry?- Si stupì Santana vedendo il fantasma dell’infermiera.
La ragazza sorrise.
L’ispanica istintivamente le si avvicinò a l’abbracciò, ma le sue braccia le passarono attraverso.

-Sveglia come sempre Santana- commentò l’infermiera.

-Cosa sei?- Chiese la mora ancora sconvolta.
-Sinceramente non lo so, un pensiero, un ricordo… O forse solo… Io in versione  fluttuante- disse Rachel con un mezzo sorriso.

-Mi dispiace…- rispose provata Santana.

-Va bene così, sono morta per una buona causa- sorrise l’infermiera.
-Quinn sta bene… e anche la bambina e Puck- cercò di argomentare Santana ma non trovava davvero le parole.
-Lo so- la rassicurò Rachel mentre accanto a lei compariva un altro fantasma molto più alto di lei.
L’ispanica riconobbe immediatamente il bulgaro che tanto aveva infastidito l’anno precedente.
Il ragazzo le sorrise mentre appoggiava una mano sulla spalla di Rachel.
Santana provò una pena indescrivibile e gli occhi le si inumidirono, avrebbe dovuto fare di più.

-Asciugati le lacrime Sannie, non vorrai farti vedere da Lei in questo stato-
Rachel guardò dritto oltre l’ispanica e sorrise.


La serpeverde seguì la traiettoria indicatole dalla cugina e si voltò lentamente.


-Amore-

Santana sbatté le palpebre un paio di volte completamente incredula.

A pochi passi da lei c’era Brittany vestita completamente di bianco, che la guardava con un sorriso che avrebbe illuminato anche la notte più buia.

-Brittany?- disse Santana con la voce spezzata.

La bionda sorrise ancora.

-Ti trovo in forma Sannie…- disse subito la ragazza cercando di smorzare la tensione.

Santana fece un paio di passi verso di lei con lo sguardo sempre più sconvolto.

-Tu… Io…- cercò di argomentare con fatica.

-Respira amore, non è morto nessuno- disse sarcastica la bionda.

L’ispanica non riuscì a trattenersi e sorrise facendo cascare un paio di lacrime per la commozione.

-Finalmente sorridi- constatò la bionda –sei più bella quando sorridi-

-Tu... Sei... meravigliosa- riuscì a dire la latina mentre si asciugava le lacrime.


-La tua fidanzata potrebbe essere gelosa…- ridacchiò la tassorosso.

L’ispanica sbiancò e Brittany si fece immediatamente seria.

-Io non… tu…- cercò di argomentare la latina mentre andava nel panico.

Brittany scoppiò a ridere -sto scherzando amore, sto scherzando…-

Santana la guardò affondo cercando di capire se quei meravigliosi occhi cielo erano sinceri.

-In realtà sono felice che hai finalmente ricominciato a vivere…- aggiunse seria Brittany ma sempre con il sorriso sulle labbra.

-Davvero?-

-Certo Sannie… Ho sempre voluto il meglio per te…-
Santana sorrise guardandola dolcemente.

-E poi Hermione mi piace… Insomma è merito suo se non mi hai cancellato, no?- disse ancora Brittany.

A Santana venne in mente il giorno in cui la grifondoro le aveva impedito di fare l’obliviate.

-Non volevo… Ma tu non c’eri più e nulla aveva senso- balbettò Santana cercando di giustificarsi.

-Lo so amore…- disse la ragazza cambiando espressione.

Fu solo per un istante, ma Santana intravide un luccichio negli occhi che fino a quel momento Brittany non si era concessa di mostrare.

La bionda abbassò lo sguardo arrossendo appena.

-Per Salazar sei tu! Sei vera?- disse ancora Santana -Io non... vorrei solo stringerti…- aggiunse con un filo di voce.

Brittany sorrise facendosi scappare un velato “anche io”.
Santana increspò un sorriso mordendosi un labbro.

-Mi dispiace per quello che è successo Sannie- disse poi il fantasma –ma chi poteva saperlo che era una passaporta-

Santana scosse la testa –avrei dovuto proteggerti-

-L’hai sempre fatto…-
-No…-
-Sì amore mio, e lo fai ancora…- replicò Brittany cercando i suoi occhi.
-Non è vero…-
-Tu mi proteggi Santana, mi proteggi ogni volta che mi nomini e ti fermi a pensarmi… Non potrei essere più fortunata-

A Santana scivolò un’altra lacrima.

-Non piangere amore mio- le sussurrò la bionda con gli occhi dispiaciuti.

Santana non rispose, semplicemente la fissò ancora per qualche secondo, perdendosi in quei lineamenti perfetti.

Brittany arrossì violentemente sotto lo sguardo intenso della latina.
Era sempre stato così, e sarebbe stato così anche tra un milione di anni, viva o morta.

-Non piango- disse sorridendo e tirando su con il naso.
-Per Salazar... Britt ci sono una marea di cose che vorrei dirti-

-Non puoi- disse la tassorosso.
Poi si avvicinò di più a lei e cominciò a parlare sotto voce -devi andare a salvare un amico…-

-Hai parlato con Silente?- Chiese confusa Santana.
Brittany sorrise.

-Era tutto calcolato? Lui voleva che venissi qui per permettermi di parlare con te?- Chiese sorpresa l’ispanica.

-Ti sorprenderebbe sapere quante cose abbiamo in comune con il buon vecchio Albus!-

L’ispanica strabuzzò gli occhi e Brittany le fece l’occhiolino.

Un istante dopo, dietro Brittany si materializzò una donna.
Santana non poteva esserne certa, ma non era la prima volta che la vedeva.

Il fantasma allungò la mano e la poggiò sulla spalla di Brittany.

La tassorosso, riconoscendo il tocco di sua madre, si girò verso di lei e le annuì.

-Devo andare adesso- disse la bionda sempre con molta serenità.
-Aspetta…- Santana prontamente allungò la mano per afferrarle il braccio ma questa le passò attraverso.
Brittany abbassò lo sguardo dispiaciuta.
-Scusa…- disse Santana imbarazzata.

-Non preoccuparti, è molto più bello se sei tu a passarmi attraverso…-

Dietro di lei Sue si schiarì la voce per rimproverarla.

Brittany allora alzò gli occhi al cielo e Santana capì che non poteva troppo sbilanciarsi nelle manifestazioni d’affetto.
Forse perché era solo, un fantasma?


-Adesso devo andare però…-
-Ma se Silente ti ha mandato qui, saprai anche come faccio a salvare lo sfregiato?-
-Tu sai già come salvarlo Sannie!-
-Ah si?-
Brittany sorrise -Cavolo Santana, sei davvero la serpeverde più fasulla che abbia mai conosciuto-

L’ispanica accigliò entrambe le sopracciglia senza capire a pieno le parole della tassorosso.

Brittany semplicemente sorrise.

-Va…- disse poi, sapendo che il tempo a loro disposizione era finito.

Al suono di quelle parole il fantasma di Sue scomparve e quello di Brittany cominciò a diventare sempre più trasparente.

A Santana cominciò a battere forte il cuore, non era pronta a lasciarla andare.
Non lo era mai stata.

-E se volessi vederti ancora? Mi basterà usare la pietra?-
-Non ti serve una pietra per vedermi Sannie, tu sai dove trovarmi…- disse Brittany indicandole il petto.
Santana si toccò il proprio petto all’altezza del cuore che batteva fortissimo.

Poi rialzò gli occhi verso di lei, ancora umidi.

Brittany si morse un labbro e, vedendo che attorno a lei tutti i fantasmi erano praticamente scomparsi, inspirò profondamente e si avvicinò alla sua ragazza.

Fu solo per un attimo, lo spirito di Brittany prese corpo e annullò le distanze che la separavano da Santana.

L’ispanica chiuse gli occhi assaporando ogni istante di quel momento magico.

Brittany si staccò prima di subito strabuzzando gli occhi –Wow… Mi cacceranno dal paradiso per questo… Ma… Wow-

-Davvero potrebbero farlo?-
Brittany scosse la testa –nahh…-

-Com’è il paradiso?- Chiese l’ispanica.
-Sannie!- La rimproverò Brittany.
-Va bene vado…- disse la latina con sguardo finto colpevole.

-Brava… E mi raccomando… comportati bene con Hermione… Non fare al solito tuo che dai di matto e…-
-Ehy! Ma tu da che parte stai?- Chiese l’ispanica alzando un sopracciglio.

Brittany sorrise divertita, poi si ricordò che doveva dire a Santana ancora una cosa.
-Ah Sannie… Devo chiederti un favore-


--


Harry e Santana, ormai vicini alla radura di mangiamorte, avanzavano lenti.
Erano entrambi sconvolti per l’esperienza appena vissuta.
In particolare Harry sembrava ogni passo più agitato.

-Metto il mantello- disse Santana.
Il ragazzo annuì senza dire niente.

Allora l’ispanica temporeggiò a mettersi il mantello e gli si piazzò davanti.
Sul volto del ragazzo si dipinse un’espressione confusa.

Senza dire una parola, l’ispanica l’abbracciò con forza.
Poi si staccò e si mise il mantello.

-Buona fortuna Harry- disse, prima di scomparire.
-San…- la richiamò il ragazzo.
L’ispanica allora si tolse il cappuccio rimanendo con la testa sospesa in aria.
-Prendi la mia bacchetta, tanto non mi serve…- disse lui allungandole la bacchetta.

Santana afferrò la bacchetta facendo comparire la mano dal nulla e si rimise il cappuccio.

Harry annuì con un mezzo sorriso ed entrò dentro la piccola radura.

Santana seguì con lo sguardo il ragazzo, poi si guardò intorno riconoscendo immediatamente l’albero da cui avrebbe dovuto seguire tutta la scena.

Dopo le parole di Piton, non aveva più dubbi che il sogno ricorrente fosse una premonizione.
Ma d'altronde Silente aveva da tempo deciso che il posto di Santana in quella notte, doveva essere li, accanto ad Harry.

Santana fece un lungo respiro e si avvicinò all’albero alla sinistra di Harry.
Quella radura era un concentrato di frustrazione odio.
Non lontano, infatti, poteva intravedere i mangiamorte, il serpente Nagini e, ovviamente Voldemort.

Alla vista dell’essere si sentì mancare.

Era la prima volta che lo vedeva dal vivo e metteva i brividi.
Accanto a lui Bellatrix Lastrange e Sebastian Smythe sorridevano vittoriosi.

-Harry no! Che cosa ci fai qui?-
Le urla di un Hagrid incatenato ad un albero la destarono.

Harry era appena entrato nella radura.

Santana seguì il passo lento di Harry fino a quando questo non si fermò ad una manciata di metri da Voldemort.

-Harry Potter, il ragazzo che è sopravvissuto… venuto a morire… per me- disse l’essere.

L’ispanica si guardò intorno, sapendo bene che quelle parole era un campanello d’allarme.
Se Silente l’aveva mandata li, doveva esserci un motivo.

Voldemort alzò la bacchetta e la puntò verso Harry.

Santana sempre più agitata era come paralizzata, cosa doveva fare?

-Avada Kedavra- urlò Voldemort e subito dopo un lampo verde si scagliò violento contro il ragazzo.

Alla vista di quell’omicidio, Santana si mise una mano davanti la bocca per evitare di urlare.


Harry era morto.
Harry Potter era morto e lei non aveva fatto niente per impedirlo.



--
--


Ok... Quanti di voi si aspettavano questa scena?
quanti ci speravano?
e quanti ne sono rimasti sorpresi?
Ho aspettato quasi un anno per scriverla... diciamo che uno dei motivi per cui ho scelto di continuare a scrivere obliviate era proprio questo.
L'ho scritta e l'ho riscritta miliardi di volte..
volevo raccontare tante cose e tante emozioni... Personalmente mi sono emozionata molto a scriverlo... E far parlare Brittany è stato...Wow...

Non aggiungo altro,

A prestissimo
C
  
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