-Tu lo sapevi cosa sarebbe successo?
-No.
-TU LO SAPEVI COSA SAREBBE SUCCESSO!
-Ti ho detto di no! Calmati, Draco, ascolta.
-TU SAPEVI COSA LE AVREBBE FATTO E NON MI HAI DETTO NIENTE!
-Draco, certo che lo sapeva, è il più fedele Mangiamorte del Signore Oscuro.
-Zitta Bella, sono questioni padre-figlio.
-Ma quale padre-figlio? Tu non sei mio padre! IO MI RIFIUTO DI ACCETTARTI COME PADRE! HAI LASCIATO CHE LA UCCIDESSERO! COME HAI POTUTO! IO… IO SONO… IO ERO TUO FIGLIO, TU ERI L’UNICA COSA CHE MI FACEVA CONTINUARE A SPERARE, E ORA… ORA NON HO NEMMENO PIÙ TE!
Lo schiaffo si infranse bruciante sulla pelle diafana di Draco.
-Lucius, calmati.
-In cosa mi dovrei calmare, Cissy? AMAVA UNA LURIDA MEZZOSANGUE! E POI SAREI IO IL TRADITORE!
-Giuro su Salazar che ti ammazzo.
-Draco, calmati.
-Madre, fatevi da parte, GIURO SU SALAZAR CHE LO AMMAZZO!
-Draco, alzati e non fare il bambino. Tuo padre ti comprerà un giocattolino nuovo come sempre. E poi, di puttane ne hai in abbondanza anche tra le fila Serpeverde.
-Zia Bella, dite un’altra parola e giuro che ammazzo anche voi.
Il corpo immobile della ragazza per terra andava man mano impallidendo. Draco le volse uno sguardo addolorato e affranto e tornò a guardare con astio la sua perfetta famiglia. Suo padre, impeccabile sotto il mantello nero. Sua madre, appena un po’ più invecchiata di quando l’aveva messo al mondo. Sua zia, snervante dietro il suo ghigno malvagio. Intorno, l’intera corte Mezzosangue, pronto a giudicarlo, a riferire il suo comportamento misero al Signor Oscuro. Pronto a ucciderlo seduta stante.
-Come avete potuto…
-Come abbiamo potuto cosa, Dracuccio della zia?
-COME AVETE POTUTO, VOI, UCCIDERLA COSÌ!
-Ma Dracolino, non l’ho uccisa così… l’ho cruciata per ore prima… non mi sembrava giusto morisse con un semplice anatema: sai che meritava di più.
-Voi, lurida, stronza, bastrada puttan...
-Draco, ti proibisco di parlare a tua zia Bellatrix così!
-Certo, non volete che definisca cagna chi vi siete sbattuto per anni, vero?
-DRACO!
Cruciato. Per un po’, non per molto: non sarebbero riusciti a farlo sentire peggio di quanto già non stesse.
-Ebbene, ora cosa volete fare? Non potete spezzarmi! NON POTETE! Perché sapete, padre, beh… io lo sono già. Sono spezzato da quando mi marchiaste… e sapete come penso di ricompormi?
Draco estrasse dalla tasca uno stiletto. Si arrotolò la manica della camicia, e cominciò a incidere la carne lì dove il Marchio Nero tingeva la sua pelle. Fiotti di luce verde si espansero dal suo avambraccio.
-DRACO, FERMATI!
-Non lo farò mai, madre. Sapete perché? Beh, forse smarchiandomi lei mi perdonerà… forse, smarchiandomi.. sì, lei… insomma… potremmo stare insieme… io… non… non faccio parte di voi, madre… io sono con lei… sono… sempre stato con lei… ma voi… non potete… no… non potete capire.
Trascinarono via un Draco dissanguato e impallidito.
Per terra, Hermione ebbe un sussulto, impercettibile, come se improvvisamente le avessero dato un pizzicotto sotto il piede. Nessuno se ne accorse. La prima cosa che vide fu la pozza di sangue viscoso. Il suo primo pensiero, ancora prima di aprire gli occhi, fu: Draco.