POV. LUCY
Aiuto!
Arrivano, ed ora
che faccio, non l’ho salutato e adesso credo che sia arrabbiato
Si avvicinano e
come se non bastasse Levy-chan mi guarda con uno sguardo troppo malizioso.
Eccoli, sono
praticamente davanti a me, ma sembra che Natsu non mi riconosca.
Che non sia lui?
Peccato… a dire
il vero lo speravo… ma che sto dicendo? Mi
sono risparmiata una figuraccia… ma non può essere altri che lui…
Sta parlando con
Gray, o meglio dire litigando, forse non mi ha notata.
Ride.
È lui, ne sono
certa il suo sorriso lo riconoscerei tra mille.
Scappa da ridere
anche a me, ma mi fermo subito arrossendo.
Si gira verso di
me.
Mi guarda.
Che abbia sentito
la mia risata?
No, non è
possibile, era come un soffio, bè forse un po’ più forte, ma l’ho bloccato
subito, non se n’è accorto nessuno.
POV. NARRATORE
Natsu rimase ad
osservare Lucy per un po’ cercando di ricordare dove avesse visto quella
faccia.
Appena realizzò
chi fosse la biondina corse verso di lei e le arrivò più vicino del dovuto,
facendo arrossire in modo indescrivibile Lucy e facendo girare i suoi amici.
Aveva gli occhi
luminosi, come se avesse appena ritrovato un tesoro perduto.
La prese in
braccio, o per meglio dire, la rapì. Corse come un fulmine per tutto il
tragitto, cosa molto difficile con una persona in spalla che si agitava per
farsi lasciare.
Lucy si ritrovò
sul terrazzo, era stordita dalla corsa ed il fatto di ritrovarsi un ragazzo che
la osservava come per riuscirle a vedere le ossa non aiutava.
«Scusa, potresti
evitare?» disse scocciata
«Di fare cosa?»
rispose lui con un tono innocente
«Di osservarmi, sono
in imbarazzo» disse lei
«E perché dovresti?»
Lucy dopo questa
domanda pensò di stare a parlare con un bambino delle elementari, come poteva
essere così innocente? Non le sembrava vero che quel ragazzo pensasse che
fissare una ragazza fosse una cosa naturale.
Faceva caldo per
Lucy, troppo caldo.
Sentirsi osservata
da quel ragazzo le faceva correre il cuore.
“Perché mi
succede questo? Non sta succedendo niente eppure è come se avessi corso una
maratona” pensò
Intanto il
ragazzo si avvicinava pericolosamente
POV. NATSU
Che strano.
Anche stamattina
quando l’ho vista mi sono sentito tutto un fuoco.
Che buffo.
Un’altra cosa
buffa è la sua faccia, o la dovrei definire tenera.
Sembra imbarazzata
anche se non è successo niente.
Che occhi, sono
del colore delle nocciole. Mi piacciono le nocciole. Chissà quando si mangia,
ho fame.
No Natsu, non
devi pensare alle cose da mangiare.
Questa ragazza ha
delle belle labbra. Sembrano di zucchero filato. Quasi quasi le mangio. Devo solo
avvicinarmi un altro po’.
POV. NARRATORE
SBAM!
La porta del
tetto si aprì di scatto e dal suo interno fecero irruzione 5 ragazzi.
Lo spettacolo che
gli si parò davanti fu al quanto esilarante. Una Lucy svenuta con del sangue
che gli usciva dal naso e un Natsu che stava per darle un morso in faccia.
Portarono Lucy in
infermeria e appena si riprese vide davanti a sé i suoi nuovi amici e una
persona che stava sgridando Natsu.
Capelli rossi e
lisci le incorniciavano il viso in cui si trovavano occhi grandi e marroni dall’espressione
severa.
Questo era quello
che vedeva Lucy in quel momento che venne interrotto dall’arrivo di un gatto
blu.
Quando Lucy lo
vide pensò di stare delirando, ma dopo gli venne spiegato che era un gatto su
cui venivano testati i colori dei dipinti di Natsu. Infatti quello era il suo
gatto, compagno di avventure fin dalla tenera età.
Natsu si avvicinò
per spostare il gatto e ne approfittò per fissare ancora un po’ Lucy che quasi
non sveniva un’altra volta.
Erano ormai le
sei di pomeriggio e il gruppo di amici si separò per andare a casa. Qui Lucy
scoprì che Natsu abitava poco distante da lei e che quindi avrebbe dovuto farsi
tutta la strada accanto a lui. Soli soletti.
«Scusa» accennò
lei
«E di cosa?»
domandò lui
«Per stamattina,
sono scappata di corsa e non ti ho salutato né detto come mi chiamavo» disse
lei con una tono di scuse
«Ti stavi
preoccupando per questo?» chiese lui ingenuamente
«Certo! Mi pare
ovvio» disse
«Allora rimediamo
subito. Io sono Natsu Dragneel, frequento il quarto anno dell’istituto di arte,
gioco a basket e stamattina ti ho salvata»
«Io sono Lucy
Heartfilia e da oggi frequento il secondo anno dell’istituto d’arte. Non pratico
nessuno sport e stamattina mi hai salvata»
Risero di gusto e
tra una risata e uno scherzo si trovarono davanti casa di Lucy.
«beh, signorina
Heartfilia…»
Lucy lo bloccò. Non
voleva essere chiamata per cognome
«No! Ti prego,
chiamami solo lucy»
«Ehm, ok Lucy…
stavo dicendo che domani ti aspetto agli allenamenti di basket. Ciao!»
Così dicendo Natsu
corse via lasciando Lucy scombussolata sul ciglio della porta.
Possibile che
quel ragazzo così ingenuo e spontaneo si facesse piano piano spazio nel suo
cuore?