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Autore: WishAndMilly    24/12/2008    2 recensioni
[Augurissimi Luly! Ti lovviamo assai!] Pochi giorni a Natale e tante cose da fare, tante persone da amare...mettiamo per un attimo da parte l'angst e godiamoci l'atmosfera delle feste coi nostri eroi preferiti, anzi, con i preferiti della Luly! 1.ShikaIno, 2.NaruHina, 3.SasuSaku, 4.NejiTen
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cravatta sulla sedia, ripiegata impeccabilmente

24 dicembre

Una cravatta sulla sedia, ripiegata impeccabilmente.

La camicia sul maggiordomo, sovrastata dalla giacca, senza pieghe.

Non c’era dubbio, Neji Hyuuga era proprio un perfezionista.

Mentre l’acqua scorreva sui suoi addominali sportivi pensava con una punta celata di colpevolezza che non era affatto male, quel primo giorno a casa dal lavoro: il 24 dicembre, vigilia di Natale. Lo avevano mandato a casa a forza dallo studio presso il quale lavorava, ma lui si era comunque fatto dare copia delle chiavi per reperire qualche pratica sotto Natale, e studiarsela con calma a casa. Uscì dalla doccia, si saldò un asciugamano intorno alla vita e si diresse verso suddetta pratica mentre malediceva i capelli che gli scendevano oltre le spalle in una cascata corvina, unico vezzo in una vita superorganizzata, e gocciolavano incuranti sul pavimento bianco del bagno marmoreo. Non fece in tempo a stringerli in un asciugamano che il suo cellulare squillò. Magari era il capo.

O magari Tenten, dato la suoneria idiota che campeggiava: “Né, guarda un po’ chi ti ha scritto?”.

Indovina, pensò ironico lo Hyuuga, dato che c’è la tua voce…ma senza accorgersene sorrideva.

Prese il cellulare e lo aprì, leggendo il messaggio:

 

Ehi Stakanov, lo sai che dobbiamo fare una torta, sì? Passo da te?

 

Non passarono cinque minuti – alias, non fece in tempo a vestirsi del tutto, che il campanello trillò.

Neji? Ci sei? Dobbiamo fare la torta…”. Non aveva fatto in tempo nemmeno ad infilarsi la maglia. Non che a Tenten dispiacesse. Tanto che la sua protesta “C’è un ottimo pasticciere qui vicino…” passò inosservata, e quando la ragazza si riebbe (solo nel momento in cui lui si infilò effettivamente una maglietta), ebbe il coraggio di continuare:

“Allora ho farina uova…” procedette la ragazza estraendo ogni ingrediente che nominava da una grossa busta bianca.

Anche il panettiere fa cose niente male…” intervenne di nuovo Neji. Poi pregò immediatamente di passare inudito.

Neji Hyuuga, finiscila in questo momento e vieni a darmi una mano!” protestò veemente Tenten. Neji prese seriamente in considerazione l’idea di togliersi di nuovo la maglia, nonostante fossero in pieno dicembre. E invece di nuovo, da bravo, onesto coglione quale era, tentò di argomentare:

“Ten, senti, io almeno so ammettere i miei limiti…”

Pessima idea. Tenten si voltò con fare minaccioso. “Vorresti insinuare qualcosa?”

“Certo che no…” mormorò Neji arretrando inconsapevolmente di qualche passo.

Très bien.” Annuì allora la ragazza con maldestro accento “Dov’eravamo? Ah, sì: 400 millilitri di latte…Neji, quanti sono 400 millilitri?”

Il ragazzo sbuffò: “Ho fatto economia, non agraria.

“Sì, ma queste sono cose che servono nella vita di tutti i giorni, Neji, si chiama ‘senso pratico’” lo rimproverò lei.

Neji alzò un sopracciglio ma non osò parlare.

“Niente commenti” arrivò fulminante l’avvertimento di Tenten.

“Economicamente parlando” cominciò Neji con aria professionale “sarebbe molto più produttivo andare a comprare la torta…”

“Farla in casa costa molto di meno, scherzi?” protestò Tenten “Non tutti facciamo Hyuuga di cognome” sbuffò poi.

“Non se la devi rifare due volte” la corresse Neji “Essendo ottimisti” aggiunse sottovoce.

“Stammi bene a sentire, Hyuuga” si adirò allora Tenten prendendolo per il colletto della maglia “Non- mi-farò-battere da InoSakuraHinata, chiaro?”.

Neji, vedendosela brutta, tentò la via della ragionevolezza: “Ten, non è necessario saper cucinare nella vita: esistono tanti buoni fastfood, e slowfood, e…”.

“Ma proprio non capisci allora, è una questione di orgoglio femminile!” protestò la ragazza, le guance arrossate e le mani sui fianchi “Non posso essere l’unica che non è in grado di mettere insieme almeno un dolce…”

Ma se lo compri in pasticceria e lo spacci per tuo…”.

“È anche una questione di onestà” mormorò Tenten piano, gli occhi che le si riempivano di lacrime.

“Ten, ehi, Ten…” le fece allora morbido Neji, prendendola tra le braccia. Non gli era mai piaciuto vederla piangere, anzi, era una delle cose che detestava di più sulla terra: lo faceva sentire maledettamente impotente, e straordinariamente inutile. “Scusa” mormorò piano carezzandole i capelli “Non volevo…mi dispiace”

“Non è colpa tua” mormorò allora lei, tirando su col naso, come una bambina “Hai ragione, faremmo molto prima a comprarla, ma mi piacerebbe…mi piacerebbe dire di averla fatta io, una volta tanto…è che Sakura è un medico eccellente, Ino una giornalista in carriera, Hinata un’insegnante coi fiocchi…e io sono sempre, solo Tenten, che ci mette sette anni per laurearsi, che…”

Lui la interruppe riportandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio “Ten, hai lavorato intanto, ti sei pagata gli studi e un appartamento lontano da casa…”

Lei sembrava non ascoltarlo, o meglio, sembrava pensare che le motivazioni addotte da Neji non fossero un argomento sufficiente contro quelli, oppressivamente schiaccianti, delle sue amiche. In fondo anche Ino lavorava part time al negozio di fiori del padre, anche Sakura dava ripetizioni di matematica per racimolare qualche soldo, anche Hinata aveva fatto la scelta coraggiosa di rifiutare ogni favoritismo che la posizione illustre della sua famiglia non avrebbe faticato a concederle. In fondo tutte le sue amiche erano super, erano speciali, e lei era solo la solita, normale, buffa Tenten. La ragazza disimpegnata che faceva ridere a ogni occasione, la fatina del buonumore per tanti, la persona fondamentale per nessuno.

“…e non sono capace di cucinare, né di parlare decentemente una lingua né di…di avere te!” vomitò tutto insieme Tenten, in un’accozzaglia di rimorsi e paure, mentre Neji le carezzava gentilmente la schiena, senza più gli imbarazzi dei primi tempi.

Il ragazzo le prese la mano e si sedette sul divano bianco di pelle, accompagnandola gentilmente a sedersi su lui.

“Ten…Ten ascoltami” mormorò piano, portando il viso di lei a incontrare il suo, le loro fronti a contatto: “Non sarai capace di cucinare” sorrise delicato “o di parlare decentemente una lingua” aggiunse mentre Tenten singhiozzava, frustrata. Lui non si diede per vinto, le carezzò una guancia e continuò in un sussurro, quasi vergognandosene “ma sei stata tu che mi hai fatto cambiare, ero io quello fallito: avevo una laurea con lode ma non sapevo come mettere in piedi una relazione umana, né tanto meno farla funzionare…se non ci fossi stata tu, sarei stato io il fallito”.

Neji…” le pupille di Tenten si allargarono improvvisamente nella nebbia del suo sguardo.

“Lo so che non te l’ho mai detto” sussurrò Neji giocherellando con le dita di lei, intrecciate con le proprie “che sono ancora un disastro a esprimere le mie emozioni e a farti capire quanto vali, che è un casino vivere con me che faccio degli orari impossibili e che metto su dei musi intrattabili per un conto che non torna…”

“Non è colpa tua…” lo fermò allora Tenten, tappandogli la bocca “tu sei stato…sei sempre stato il mio sogno, lo sai - brutto megalomane egocentrico” si sforzò di ridere piantandogli un pugno in pancia.

Neji la fermò prendendole le mani, poi se le portò sulla nuca, mentre la attirava a sé.

“Ti amo, lo sai?”

Tenten sentì un brivido percorrerle la schiena: gliel’aveva detto così poche volte, e lei aveva così tanto bisogno di sentirselo dire…Perché pensava ancora di non meritarselo, Neji Hyuuga, pensava ancora che un giorno qualcuno l’avrebbe svegliata dicendole che era stato bello ma falso, pensava ancora che non sapeva perché l’avesse scelta, ma…ma con quelle poche parole, tutto svaniva come una bolla di sapone.

“Senti, sognatrice” proseguì poi Neji stringendola a sé “che ne dici se passiamo più tardi in pasticceria e impieghiamo in modo più utile tempo ed energie?”

“Dico che sei un manipolatore…” cominciò lei mentre lui le baciava il collo.

“Maledetto…” continuò mentre Neji le faceva scorrere una mano sulla schiena.

“Irresistibile…” ammise mentre lo sentiva sorridere sulla sua pelle.

“…Revisore contabile, che non otterrà ciò che vuole finché non mi aiuterà a fare la mia torta secondo la ricetta di mia nonna, che in realtà è quella di Sakura che le ho estorto sotto tortura la settimana scorsa!”

Neji avrebbe voluto conservare un’espressione annoiata, ma non riuscì a trattenere un sorriso genuino: “Chi è che manipola, tra noi?”

“Io convinco, è diverso” sbuffò giocosamente Tenten alzandosi e allacciandosi il grembiulino di pizzo che si era portata dietro.

Oh sì, pensò Neji alzandosi in piedi senza staccarle gli occhi di dosso, rassegnato al suo destino, sei davvero convincente. Guardò l’orologio e sospirò: mancavano poche ore a mezzanotte, poi sarebbe stato Natale.

 

 

Massì, mi prendo anche il tempo di rispondere alle recensioni!

Celiane4ever: ecco, ora la tua felicità pre-natalizia può dirsi completa, a meno che la ff non ti abbia schifata! XD Lo sai che io temo sempre a scrivere NejiTen, ma come ogni volta mi rimetterò al tuo sommo giudizio!

 

Sakurina: Luly, rispondo per lo SHikaIno, per il quale ho la diretta responsabilità! Come già ti ho detto, ho fatto una gran fatica a scrivere KibaIno, ma sono felice che ti sia piaciuta: nel caso, ne è valsa la pena! Un bacione one one, tua neesan.

 

Mimi18: Mimi! *corre con le lacrime agli occhi verso la Minnie* questa shottina è anche un po’ tua, dati i personaggi! Ma secondo te, potrò mai io scrivere del vero KibaIno? Shika e Ino si amano, punto. E come magistralmente scrive Eleanor: o insieme o morti. Ù.ù

Dunque grazie, grazie, grazie. E Buon Natale! bacio

  
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